Connettiti con Renovato 21

Nucleare

Trump scrive all’ayatollah Khamenei: sì a nuovi negoziati sul nucleare

Pubblicato

il

Il presidente Donald Trump ha inviato una lettera al leader supremo dell’Iran Ali Khamenei, sollecitando la negoziazione di un nuovo accordo sul programma nucleare del paese. La lettera è stata recapitata giovedì.

 

Trump stesso ha rivelato l’apertura in un’intervista di venerdì con Fox Business, un primo impegno così significativo dell’amministrazione con Teheran, il che è in qualche modo sorprendente dato che il tono di Trump nei confronti dell’Iran è stato aggressivo, soprattutto nella precedente campagna elettorale. Ampie sanzioni sono ancora in vigore sui settori bancario, energetico e della difesa, e lo sono da anni.

 

«Ho scritto loro una lettera dicendo che spero che negozierete, perché se dovessimo intervenire militarmente, per loro sarebbe una cosa terribile», ha confermato Trump a Maria Bartiromo di Fox Business.

 


Acquista la t-shirt DONALD KRAKEN

«L’altra alternativa è che bisogna fare qualcosa perché l’Iran non può avere un’arma nucleare», ha proseguito, riecheggiando il suo precedente messaggio in cui metteva in guardia Teheran, che può firmare un accordo o essere potenzialmente bombardata.

 

L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha affermato che le attuali scorte di uranio arricchito al 60% della Repubblica Islamica, se arricchite al 90%, sarebbero sufficienti a produrre sei bombe nucleari.

 

Trump ha recentemente ripristinato la «massima pressione» sull’Iran e questa settimana ha persino avanzato la possibilità di reprimere le esportazioni di petrolio iraniano in alto mare che violano le sanzioni, tramite un intervento navale. Chiaramente questo fa parte del pacchetto di azioni del grande bastone, mirato a spingere Teheran al tavolo.

 

Una precedente intervista alla Fox News di febbraio ha segnato il punto in cui Trump ha esposto per la prima volta che l’Iran ha due scelte. «Tutti pensano che Israele, con il nostro aiuto o la nostra approvazione, andrà a bombardarli a morte», aveva detto Trump all’epoca mentre discuteva di una potenziale azione militare israeliana contro Teheran.

 

«Preferirei che ciò non accadesse. Preferirei di gran lunga vedere un accordo con l’Iran in cui possiamo fare un accordo, supervisionarlo, controllarlo, ispezionarlo», ha continuato il presidente. «Ci sono due modi per fermarli: con le bombe o con un pezzo di carta scritto», aveva detto in precedenza, ricorda Zerohedge.

 

Gli Stati Uniti sono ora sempre più preoccupati che, dopo lo scambio di attacchi terroristici con Israele dell’anno scorso, i leader di Teheran siano più che mai incentivati ​​a sviluppare segretamente un’arma nucleare.

 

La CIA ha da tempo valutato, anche di recente, che la leadership iraniana non ha ancora ordinato la ricerca di una bomba. Anche gli ayatollah nel corso dei decenni hanno condannato le armi atomiche come «non islamiche».

 

Come riportato da Renovatio 21, comandanti iraniani lo scorso mese hanno chiesto all’ayatollah Khamenei di revocare la fatwa sulle bombe nucleari. Una fatwa emessa proprio dal Khamenei di metà degli anni Novanta ma annunciata pubblicamente nel 2003, proibisce esplicitamente la produzione, l’immagazzinamento e l’uso di armi nucleari, ritenendole contrarie ai principi islamici. Il decreto religioso è considerato una pietra angolare della posizione ufficiale dell’Iran sugli armamenti nucleari.

 

I leader iraniani si sono tirati indietro di fronte alla mano tesa di Trump. Mentre non è chiaro quale sarà la reazione alla lettera appena inviata, sia il presidente iraniano che l’ayatollah hanno spiegato in precedenza che un accordo perfettamente valido era già in vigore – il JCPOA del 2015 sotto Obama – ma da cui Trump ha tirato fuori unilateralmente gli Stati Uniti nell’aprile 2018.

Iscriviti al canale Telegram

L’ayatollah ha affermato che l’Iran non può semplicemente fidarsi che Washington rispetti un accordo, dato che qualsiasi futura amministrazione potrebbe annullarlo, proprio come ha fatto Trump.

 

Come riportato da Renovatio 21, mesi fa l’Iran aveva avvertito Israele di sapere dove sono nascoste le sue armi atomiche.

 

Simulazioni di guerra condotte in USA nel 2023 avevano concluso che attacchi nucleari israeliani contro l’Iran sono possibili.

 

Come riportato da Renovatio 21, negli scorsi mesi l’ayatollah Khamenei aveva definito «né saggio, né intelligente, né onorevole» un futuro colloquio con Trump.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di Khamenei.ir via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International

 

Continua a leggere

Nucleare

I vertici militari britannici sostengono l’accordo di condivisione nucleare con la Germania

Pubblicato

il

Da

Alti esponenti militari britannici hanno sostenuto la proposta di un nuovo accordo di sicurezza con la Germania, che potrebbe includere la condivisione di armi nucleari. Lo riporta il giornale britannico Telegraph.   Figure di spicco, tra cui un ex capo di stato maggiore della difesa e un ex segretario generale della NATO, avrebbero incoraggiato Londra a iniziare negoziati con Berlino, citando la presunta minaccia «critica» rappresentata dalla Russia e le crescenti preoccupazioni riguardo a un possibile ridimensionamento del ruolo degli Stati Uniti in Europa.   La Germania, che ha il divieto di sviluppare armi nucleari, sta già conducendo «discussioni strategiche» con Parigi per entrare nell’ombrello nucleare francese. Il cancelliere Friedrich Merz, accusato dalla Russia di «inasprire quotidianamente la retorica anti-russa», ha segnalato la sua apertura a valutare un accordo simile con il primo ministro britannico Keir Starmer, secondo quanto riportato dal quotidiano.   Sebbene fonti del Telegraph sottolineino che non sono ancora iniziati colloqui formali tra Londra e Berlino, diversi funzionari della difesa si sono espressi a favore dell’intesa.   «È giusto e opportuno, e sarebbe dovuto accadere molto tempo fa», ha dichiarato Lord Robertson, ex segretario generale della NATO, secondo l’agenzia di stampa. «Se la Russia persiste con la sua retorica nucleare, ciò spingerà l’Europa nel suo insieme a prendere alcune decisioni», ha aggiunto.

Aiuta Renovatio 21

Il deterrente nucleare britannico, messo a disposizione della NATO dal 1962, resta sotto il controllo esclusivo di Londra, con uno dei suoi sottomarini armati con missili Trident sempre in pattuglia. All’inizio di quest’anno, Starmer ha annunciato l’acquisto di 12 jet stealth F-35A, capaci di trasportare armi nucleari, che saranno basati nel Regno Unito.   Il generale in pensione Sir Richard Barrons ha avvertito che un sistema condiviso sarebbe «impraticabile», poiché decisioni collettive di lancio non potrebbero essere prese rapidamente sotto pressione. Il feldmaresciallo Lord Houghton, ex capo di stato maggiore della difesa, ha suggerito che l’Europa dovrebbe considerare un’opzione nucleare più ampia, dato il crescente focus degli Stati Uniti sulla Cina, ma si è chiesto se ciò sarebbe «una buona idea o una follia».   Fonti della difesa hanno riferito al Telegraph che, sebbene il coordinamento tra Londra e Berlino possa intensificarsi, qualsiasi piano di condivisione delle armi nucleari resta «molto lontano».   Come riportato da Renovatio 21, il neocancelliere Federico Merz ha promesso, appena eletto, di escludere le armi atomiche, ma non è facile credergli. Credere ad un cancelliere tedesco, in una Germania che ripudia le centrali atomiche ma invoca le bombe atomiche, potrebbe essere difficilissimo.   Come riportato da Renovatio 21, l’eurodeputata SPD Katarina Barley aveva ipotizzato mesi fa il riarmo atomico dell’Europa – e quindi per una Germania rimilitarizzata, un concetto che si dice fosse uno dei motivi della creazione della NATO («Tenere l’Europa dentro, i russi fuori, i tedeschi sotto») e un vero incubo per lo statista italiano Giulio Andreotti («la Germania mi piace così tanto che ne voglio due»).  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Continua a leggere

Nucleare

La Russia testa con successo un missile da crociera a propulsione nucleare con gittata illimitata

Pubblicato

il

Da

Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato domenica il successo del test di un missile da crociera a propulsione nucleare, il 9M730 Burevestnik, con una portata teoricamente illimitata. Durante la prova di questa settimana, il missile avrebbe percorso 14.000 km in 15 ore di volo, dimostrandosi, secondo Putin, «invincibile» contro i sistemi di difesa missilistica attuali e futuri.

 

«Si tratta di un’arma unica al mondo», ha dichiarato Putin in un incontro con i generali impegnati nel conflitto in Ucraina. Il missile Burevestnik (nome in codice NATO: SS-X-33 Stone o SSC-X-9 Skyfall, noto anche come Petrel), svelato nel 2018 come risposta all’espansione della NATO e allo sviluppo dello scudo missilistico statunitense dopo l’uscita dal Trattato antimissili balistici del 1972, è stato a lungo considerato irrealizzabile, ma Putin ha confermato il completamento dei «test cruciali».

 

Secondo l’agenzia Reuters, l’annuncio rappresenta un chiaro monito all’Occidente affinché non sottovaluti le capacità militari russe, mentre la guerra in Ucraina continua senza prospettive di pace. «Per Trump, che ha definito la Russia una “tigre di carta” per non aver rapidamente sconfitto l’Ucraina, il messaggio è che Mosca resta un attore militare globale, specie nel campo nucleare, e che le sue proposte sul controllo degli armamenti dovrebbero essere prese sul serio», scrive Reuters.

 

L’annuncio segue la decisione degli Stati Uniti di autorizzare l’Ucraina a utilizzare missili a lungo raggio forniti dall’Occidente per colpire in profondità il territorio russo, riportata giovedì dal Wall Street Journal.

 

 

Iscriviti al canale Telegram

Come riportato da Renovatio 21, Putin ha avvertito che un attacco di missili Tomahwak alla Russia comporterebbe una risposta «molto seria, se non schiacciante». Alla vigilia della revoca delle restrizioni, le forze nucleari russe hanno condotto un’esercitazione su terra, mare e aria per testare la prontezza e la catena di comando.

 

Sabato, il presidente Trump ha dichiarato che non incontrerà Putin fino al raggiungimento di un accordo di pace per porre fine al conflitto ucraino. «Devo essere certo che troveremo un’intesa», ha detto ai giornalisti sull’Air Force One, diretto a Kuala Lumpur per un tour asiatico. «Non voglio perdere tempo. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con Vladimir Putin, ma questa situazione è stata una grande delusione».

 

Trump ha cancellato il vertice di pace con Putin previsto a Budapest, esprimendo frustrazione per la mancanza di progressi. «Pensavo che la pace in Medio Oriente sarebbe stata più complessa», ha detto, citando successi come la mediazione tra Azerbaigian e Armenia. «India e Pakistan, quasi tutti gli accordi che ho concluso sembravano più difficili di quello con Russia e Ucraina, ma c’è molto odio tra Zelens’kyj e Putin».

 

In risposta, Trump ha annunciato nuove sanzioni contro le due principali compagnie petrolifere russe, accusando Mosca di scarsa serietà nei negoziati di pace. suggerendo che discuterà degli acquisti di petrolio russo da parte della Cina con il premier Xi Jinping durante l’incontro in Corea del Sud. «La Cina sta riducendo significativamente gli acquisti di petrolio russo, e l’India li ha interrotti del tutto. Abbiamo imposto sanzioni», ha dichiarato Trump.

 

Come riportato da Renovatio 21, a marzo dell’anno scorso Putin aveva annunziato il completamento dei test del missile Burevestnik, come pure del drone sottomarino con capacità nucleare Poseidon, un’arma in grado di scatenare immani tsunami radiattivi in grado di affondare le città costiere se non interi Paesi insulari come la Gran Bretagna.

 

 

 

Agli albori del conflitto ucraino, Putin aveva parlato del fatto che la Russia dispone di nuove armi, che nessuno ha, dichiarandole chiaramente migliori di quelle della NATO, parlando di armi basate su «nuovi principi della fisica» e solo cinque mesi fa delle armi nucleari più avanzate al mondo. In pochi, 0ramai, pensano che bluffasse.

 

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine screenshot da Twitter

Continua a leggere

Nucleare

Stupende immagini della fusione nucleare

Pubblicato

il

Da

Impressionanti immagini giungo dall’azienda britannica Tokamak Energy, che ha scattato ad alta velocità delle foto a colori di ciò che accade dentro, appunto, un tokamak, acronimo russo per «camera toroidale con spire magnetiche», cioè un reattore nucleare a fusione a forma di ciambella.   Vediamo qui una nube rosa di plasma di idrogeno luminoso che raggiunge temperature superiori a quelle del nucleo del Sole, il tutto imprigionato in un potentissimo campo magnetico. Ciò che vediamo è solo la luce visibile proveniente dal bordo del plasma, perché il nucleo del plasma è così caldo che non emette alcuna luce visibile.   Nell’angolo in alto a destra, si può anche assistere allo spettacolo abbagliante dei granuli di litio iniettati nella camera, scrive Futurism. Inizialmente di un rosso brillante, i granuli di litio cadono più in profondità nel plasma, mentre la ionizzazione lo trasforma in un alone sfocato di un verde brillante.  

Sostieni Renovatio 21

  «La telecamera a colori è particolarmente utile per esperimenti come questi», ha affermato Laura Zhang, fisica di Tokamak Energy, in una nota. «Ci aiuta a identificare immediatamente se le impurità gassose che stiamo introducendo irradiano nel punto previsto e se le polveri di litio penetrano nel nucleo del plasma».   La fusione nucleare, il processo che da miliardi di anni alimenta le stelle come il nostro Sole, avviene quando l’enorme gravità stellare fa collidere atomi leggeri, come l’idrogeno, in un plasma rovente, generando calore durante la loro unione. Riprodurre questo fenomeno sulla Terra è complesso, poiché manca la gravità stellare che facilita la collisione degli atomi.   Un tokamak risolve parzialmente il problema, usando potenti campi magnetici generati da superconduttori per confinare il plasma, troppo caldo per essere contenuto da materiali solidi. Tuttavia, il combustibile, come gli isotopi di idrogeno (deuterio e trizio), è problematico: il deuterio è raro e si estrae dall’acqua di mare, mentre il trizio, ancora più scarso, va prodotto irradiando il litio, un metallo difficile da reperire. Rispetto alla fissione nucleare, che usa uranio o plutonio, la fusione è più sicura, con radiazioni a breve emivita.   Attualmente, però, i nostri esperimenti di fusione consumano più energia di quanta ne producano, rendendola ancora impraticabile, anche se i progressi sono promettenti per la ricerca scientifica. Recenti studi sulla superconduttività condotti al politecnico bostoniano MIT sembrano indicare che la fusione è tuttavia pienamente possibile. Altre svolte si sarebbero avute a Princeton, in Corea e in Giappone.   Come riportato da Renovatio 21, la Cina in particolare sembra aver intrapreso la corsa all’ottenimento della tecnologia a fusione atomica, con il primo reattore a fusione-fissione programmato già per il 2030.   Una volta scoperto un processo stabile per ottenere la fusione, potrebbe entrare in giuoco l’Elio-3, una sostanza contenuta in grande abbondanza sulla Luna, dove la Cina, come noto, sta operando diverse missioni spaziali di successo. Da qui potrebbe svilupparsi definitivamente il ramo cosmico dello scacchiere internazionale, la geopolitica spaziale che qualcuno già chiama «astropolitica», e già si prospetta come un possibile teatro di guerra.
La cooperazione mondiale per la fusione era un’idea portata avanti dallo scienziato atomico sovietico Igor Kurchatov. Essa potrebbe quindi passare anche per una collaborazione nello spazio, che ad oggi pare assai difficile.  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine screenshot da Twitter
Continua a leggere

Più popolari