Pensiero
«Siamo ostaggi di una sinarchia totalitaria che prelude il regno dell’anticristo». Intervista di mons. Viganò al canale russo Rossija 24 TV
Renovatio 21 pubblica il testo dell’intervista rilasciata da monsignor Carlo Maria Viganò ad Arkady Mamontov del canale televisivo russo Rossija 24. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Secondo Lei, chi e cosa ha provocato il conflitto religioso in Ucraina?
Permettetemi innanzitutto di ringraziare Arkady Mamontov, il dottor Dmitry Toropov e la Redazione di Rossija, per avermi invitato con questa intervista. Rivolgo il mio saluto a voi tutti e ai vostri telespettatori.
Sappiamo, da un’analisi degli eventi, che la crisi ucraina è stata pianificata da anni, sin da prima dell’Euromaidan. A questa operazione di regime change non era ovviamente estraneo il deep state americano, per il tramite del Dipartimento di Stato e della CIA.
Chi si è mosso con questa disinvoltura nell’interferire nelle questioni interne di uno Stato sovrano considerava la questione religiosa come strumentale alla destabilizzazione interna dell’Ucraina, e per ottenerla si è mosso, con largo anticipo, anche su questo fronte. Come ottenere dunque un conflitto religioso? Semplice: facendo sì che la Chiesa Ortodossa Ucraina si separasse canonicamente dalla Chiesa Russa e fosse considerata autocefala.
Sappiamo che nel 2018 il Dipartimento di Stato americano ha stanziato 25 milioni di dollari al Patriarca di Costantinopoli quale incentivo per il riconoscimento dell’autocefalia della Chiesa Ucraina in scisma dalla Chiesa Russa, che Bartolomeo concesse a Gennaio 2019. All’epoca il Segretario di Stato americano Mike Pompeo – con un’ingerenza nelle questioni interne alla Chiesa Ortodossa – espresse il sostegno degli Stati Uniti alla Chiesa Ucraina.
Il Patriarcato di Costantinopoli aveva il diritto di concedere l’autocefalia alla Chiesa ortodossa ucraina non riconosciuta, nonostante esistesse una Chiesa ortodossa del Patriarcato di Mosca in Ucraina, che si occupava pastoralmente della stragrande maggioranza dei cittadini ortodossi di questo Paese?
La questione, a mio parere, non è se il Patriarcato avesse diritto di concedere l’autocefalia, ma perché lo abbia fatto.
Se posso fare un parallelo con la Chiesa Cattolica, mi pare che un’operazione analoga sia stata condotta da Jorge Mario Bergoglio nei riguardi delle Diocesi tedesche, in occasione del recente Sinodo sulla Sinodalità. Egli ha creato le premesse di uno scisma consentendo alle Diocesi un’autonomia in materia dottrinale e morale che esse non hanno e non possono avere, e i Vescovi di quelle Diocesi hanno approvato la benedizione delle unioni omosessuali, il conferimento di ruoli ministeriali alle donne, la legittimazione dell’ideologia LGBTQ e del gender.
E adesso che alcuni rari Vescovi insorgono contro queste deviazioni, la Santa Sede tace, perché era esattamente questo ciò che si prefiggeva. Stiamo assistendo a un piano eversivo, compiuto da colui che Cristo ha costituito Capo della Chiesa per confermare i fratelli nella Fede, e non per diffondere l’eresia e il vizio.
Ne ha il diritto? No. Hanno questo diritto i Vescovi tedeschi? No. Perché l’autorità del Papa e dei Vescovi è vincolata alla Verità insegnata da Cristo, ed è nulla non appena se ne discosta.
Ritengo che il Patriarca di Costantinopoli abbia agito nello stesso modo, con i medesimi scopi e ispirato dai medesimi poteri.
Non è un segreto che tutte le decisioni a Kiev vengano prese dopo consultazioni con gli Stati Uniti. Oggi stiamo assistendo a come i monaci vengono espulsi dal Kiev Pechersk Lavra – non pensa che ciò violi i principi dei diritti e delle libertà religiose che gli Stati stessi difendono?
La persecuzione da parte del governo di Kiev dei monaci, del Clero e anche dei fedeli legati al Patriarcato di Mosca, dimostra che l’operazione è di natura politica. D’altra parte, come lei stesso riconosce, le decisioni di Kiev sono prese sempre su indicazione del deep state americano. Se la questione fosse stata esclusivamente religiosa, lo Stato avrebbe dovuto tenersene fuori, come dovrebbe accadere negli Stati che si dicono «laici» e considerano Stato e Chiesa indipendenti e sovrani.
Se il governo di Kiev considera la Chiesa Russa in Ucraina come un’emanazione del governo russo, con questo rivela parallelamente la convinzione che la Chiesa Ortodossa Ucraina sia a sua volta una Chiesa di Stato asservita al governo, e che per questo essa possa svolgere un ruolo di controllo dei fedeli ucraini.
E questo è ciò che ha fatto Pechino con l’Accordo segreto con la Santa Sede, che nomina a capo delle Diocesi Vescovi filogovernativi e comunisti, continuando impunemente la persecuzione contro i fedeli della Chiesa Cattolica Romana.
Vengono avviati procedimenti penali contro i sacerdoti in Ucraina, alcuni di loro vengono privati della cittadinanza ucraina, le parrocchie vengono prese dagli scismatici: a cosa ci porterà tutto questo?
Questi fenomeni sono sempre avvenuti, nel corso della Storia: quando il potere civile si sente «minacciato» dal potere ecclesiastico – penso ad esempio a quanto avvenuto durante la Rivoluzione Francese e di nuovo nel 1848 in Francia e in Italia, o nella Russia comunista di Stalin, o in Messico alla fine degli anni Venti, o in Spagna negli anni Trenta – la persecuzione del Clero è uno dei primi modi con cui l’autorità civile cerca di reprimere il dissenso.
D’altra parte i Cristiani sono sempre stati perseguitati dai regimi totalitari, perché il Vangelo è considerato pericoloso per chi vuole sostituire la legge di Dio con la legge degli uomini.
Potrebbe nominare gli scismi della Chiesa che sono avvenuti nella storia del mondo e a cosa hanno portato?
Citerei il caso emblematico dello scisma anglicano, che nasce non tanto da una questione teologica, ma dalla volontà di Enrico VIII di sottrarsi all’autorità spirituale del Romano Pontefice e divorziare dalla sua legittima consorte Caterina d’Aragona. Con questo atto di sopraffazione del potere temporale sul potere spirituale il sovrano inglese si dichiarava «capo supremo in terra della Chiesa d’Inghilterra», col vantaggio di appropriarsi dei beni e delle entrate sino ad allora spettanti alla Santa Sede e di controllare le nomine dei Vescovi.
Una simile operazione era avvenuta pochi anni prima in Germania, dove i Principi tedeschi appoggiarono l’eretico Martin Lutero non tanto perché condividessero i suoi errori dottrinali, ma perché vedevano in essi un pretesto per incamerare i beni della Chiesa.
Sia per la pseudoriforma protestante, sia per lo scisma anglicano, l’autorità civile si costituiva un contraltare ecclesiastico all’autorità del Papa e dei Vescovi, così da indebolirne il potere e rafforzare il proprio.
Le autorità secolari hanno il diritto di interferire negli affari della Chiesa?
Rispondo con le parole di Cristo: Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio (Mt 22, 21). Questo precetto ci insegna che l’autorità civile e quella religiosa hanno due campi di azione ben distinti e separati: da un lato il buon governo dello Stato per la concordia dei cittadini e dall’altra il governo dei fedeli per la loro santificazione. Sono due finalità distinte, una temporale e una spirituale; ma entrambe le autorità devono avere comunque Cristo come modello: Cristo Re per i governi civili, e Cristo Pontefice per la Chiesa.
La Rivoluzione – tanto quella del Liberalismo massonico quanto quella del Comunismo ateo – ha sovvertito quest’ordine sociale, ed è per questo che da due secoli – e prima ancora nella Germania divisa dall’eresia protestante – le autorità secolari hanno interferito nelle questioni della Chiesa. Ciò è dovuto all’aver fatto derivare il potere temporale dal popolo, sottraendolo a Cristo: da una parte, deificando l’individuo (come vuole l’ideologia liberale) e dall’altra deificando la collettività (come vuole l’ideologia comunista).
Oggi assistiamo all’alleanza tra questi due errori – che sono teologici, oltre che filosofici e politici – nella divinizzazione dell’élite sinarchica del Nuovo Ordine Mondiale, che unisce il relativismo liberale e il liberismo economico al collettivismo socialista. E questa alleanza infernale – che in Occidente sta distruggendo il tessuto sociale e religioso delle Nazioni – è necessariamente anticristiana e anticristica, perché nega la Signoria di Cristo sui singoli e sulle società.
È satanica, come evidenziato recentemente dal Presidente Vladimir Putin.
Le agenzie di intelligence statunitensi cercano di controllare le organizzazioni religiose?
Non conosco quale sia il coinvolgimento dell’Amministrazione Biden e dei servizi segreti nelle vicende religiose ucraine. Sappiamo invece, dalle mail di John Podesta pubblicate negli scorsi anni, che il deep state americano ha avuto un ruolo determinante nel provocare una «rivoluzione colorata» in seno alla Chiesa Cattolica, giungendo ad auspicare un cambiamento della dottrina e della morale, da ottenersi tramite la sostituzione di Papa Benedetto XVI con un Papa progressista.
Ricorderete che, alla vigilia dell’abdicazione di Papa Ratzinger la lobby finanziaria globale aveva bloccato le transazioni bancarie del Vaticano, e che immediatamente dopo il 11 Febbraio 2013, il sistema SWIFT fu riattivato. L’azione del deep state fu aiutata dalla deep church, che come ammise il defunto Cardinale Godfried Danneels, allora Arcivescovo di Malines-Bruxelles, organizzò tramite la cosiddetta Mafia di San Gallo l’elezione di Bergoglio. Il quale, a differenza di Benedetto XVI, è totalmente allineato all’ideologia globalista.
Non parlerei quindi di un’azione degli Stati Uniti, ma di quella parte corrotta e eversiva – che viene detta per brevità deep state – che ha preso il potere in America e in quasi tutte le Nazioni aderenti alla NATO, all’Unione Europea, all’OMS, al World Economic Forum.
E questo stesso argomento, a mio parere, vale anche per l’Ucraina, il cui corrotto regime – appoggiato da movimenti estremisti di chiaro stampo neonazista – si è asservito all’élite globalista per interessi personali, mentre il popolo ucraino viene mandato al macello in prima linea in una guerra che si sarebbe potuta evitare semplicemente facendo rispettare gli accordi di Minsk.
Cosa ha guidato il Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli nel concedere l’autocefalia alla nuova Chiesa in Ucraina? Abbiamo la sensazione che stesse seguendo gli ordini del Dipartimento di Stato USA o della CIA…
Il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo è ben noto per essere totalmente asservito al disegno dell’ONU e dell’élite globalista: non è un caso che sia in ottime relazioni con Jorge Mario Bergoglio. Sappiamo bene che la sede di Costantinopoli è da tempo nelle mani della Massoneria: erano insigniti del 33° grado del Rito Massonico Antico Scozzese e Accettato tanto il Patriarca Atenagora quanto il suo predecessore Meletios Metaxakis, e in ambienti massonici si è più volte ventilato che anche Giovanni XXIII, quand’era Nunzio apostolico a Istanbul, sia stato affiliato a una Loggia.
Non mi stupisce quindi che Bartolomeo, obbedendo agli ordini del deep state – che controlla il Dipartimento di Stato americano e la CIA – possa aver riconosciuto l’autocefalia della Chiesa Ortodossa Ucraina non per ragioni canoniche, ma politiche; esattamente per lo stesso motivo per cui Paolo VI, nel 1964, soppresse in chiave ecumenica il Patriarcato Latino di Costantinopoli, eretto nel 1205.
Ricordo che il 3 Novembre 2009 l’allora Presidente americano Barack Obama incontrò il Patriarca Bartolomeo I, per parlare di «salvaguardia dell’ambiente» e per promuovere la riapertura della scuola teologica ecumenica di Halki, in Turchia, dopo i falliti tentativi negli anni Novanta da parte di Madeleine Albright e Bill Clinton.
Se ho ben compreso le dinamiche interne all’Ortodossia, la Chiesa Russa costituisce per così dire la parte «tradizionalista» della compagine Ortodossa, mentre quella di Costantinopoli è «progressista», infiltrata dalla Massoneria, manovrata dal deep state e favorevole al dialogo interreligioso e perfino all’ideologia ambientalista: sembra di vedere la versione «fanariota» del Vaticano di Bergoglio.
Faccio notare che il movimento ecumenico – volto a preparare l’avvento della Religione dell’Umanità auspicata dalla Massoneria – iniziò nell’Ottocento con i Protestanti e come tale fu severamente condannato dai Romani Pontefici fino al Concilio Vaticano II, per poi allargarsi negli anni Sessanta del Novecento alla Chiesa Cattolica e alla Chiesa Ortodossa, avvalendosi di massoni infiltrati ai vertici delle rispettive Gerarchie.
E quando parliamo della Massoneria, parliamo di élite globalista e di Nuovo Ordine Mondiale.
Qual è la sua posizione nei confronti dell’operazione militare speciale?
Credo che ciascuno di noi sia in grado di comprendere quanto è avvenuto in Ucraina negli ultimi anni, semplicemente sulla base dei fatti.
È un fatto che la NATO si era impegnata a non espandersi a Est; è un fatto che la rivoluzione di Euromaidan è stata condotta con il supporto del deep state americano, in particolare di Victoria Nuland e di altri suoi complici; è un fatto che il Protocollo di Minsk non è stato rispettato, e abbiamo sentito leader di spicco come l’ex-Cancelliera Angela Merkel o l’ex-Presidente francese François Hollande ammettere che lo scopo di quell’accordo era di dar tempo all’Ucraina di armarsi; è un fatto che alla vigilia dell’operazione militare speciale la Federazione Russa aveva chiesto di rispettare l’indipendenza del Lugansk e del Donetsk, assieme all’autonomia del Donbass.
Se il Presidente Vladimir Putin ha deciso di difendere i russofoni dalle ripetute e continue aggressioni del governo di Kiev, questo non è certo avvenuto all’improvviso. Al contrario, mi pare evidente che fosse esattamente questo che la NATO voleva ottenere, dopo oltre un decennio di provocazioni.
Chi, secondo lei, ha provocato la guerra in Ucraina?
La guerra in Ucraina è stata pianificata sin dalla «rivoluzione colorata» del 2014, alla quale non fu estraneo nemmeno il sedicente filantropo George Soros, assieme all’intera cabala globalista. Chi ha voluto la guerra doveva da un lato sostituirsi alla Federazione Russa nella fornitura di energia alla maggior parte dei Paesi europei per poi subentrarvi con una operazione di scandalosa speculazione: il costo del gas, oggi fornito dagli Stati Uniti, è enormemente superiore a quello a cui era venduto prima del Febbraio 2022.
Ma questo era strumentale a due obiettivi paralleli. Il primo era impedire un’alleanza tra le Nazioni europee e la Federazione Russa, balcanizzandola e cercando di isolarla tramite operazioni di regime change e tramite «primavere colorate», come avvenuto in Ucraina e come si è provato a fare in Georgia. Questo primo obiettivo è fallito, com’è fallito il tentativo di far cadere il Presidente Putin.
Al contrario, stiamo assistendo alla costituzione di un mondo multipolare, ad esempio con i BRICS, in cui la dedollarizzazione sta mettendo nell’angolo gli Stati Uniti. Ma questo processo non dovrebbe a mio parere far pagare al popolo americano le colpe di un governo eversore asservito all’élite globalista.
Il secondo obiettivo doveva essere la distruzione del tessuto economico dell’Europa – non solo in chiave anti-russa – per consentire che le sanzioni si ritorcessero anzitutto contro i Paesi dell’Unione Europea, indebolendoli e costringendoli forzatamente alla cosiddetta transizione green, basata sulla frode del cambiamento climatico. Ma per giungere a questo, dopo le prove generali con la farsa pandemica dei due anni precedenti, occorreva che alla Casa Bianca vi fosse un fantoccio del deep state, ed era quindi necessario estromettere il Presidente Donald Trump con la frode elettorale. Tra l’altro Joe Biden, essendo ricattabile per via degli scandali suoi e di suo figlio, aveva tutto l’interesse di nascondere il proprio coinvolgimento nei biolaboratori ucraini e forse anche negli orrori del traffico di minori per alimentare la lobby internazionale dei pedofili, della predazione di organi e il lucroso mercato delle maternità surrogate.
Ciò è stato possibile grazie ad un vero e proprio colpo di stato globale, condotto con la cooperazione di molti governi, i cui leader sono significativamente emissari del World Economic Forum e di altri enti privati sovranazionali, tutti gestiti da una ben identificabile cupola di eversori privi di legittimazione popolare, con l’appoggio di gruppi finanziari altrettanto identificabili.
I popoli occidentali – salvo rarissime eccezioni – sono ostaggio di governanti venduti all’élite globalista, che ha come scopo l’instaurazione di una sinarchia totalitaria che prelude all’instaurazione del regno dell’Anticristo. Da questo comprendiamo anche l’odio verso Dio, verso la religione, la famiglia, la vita.
In precedenza ha prestato servizio negli Stati Uniti. Qual è la sua impressione su questo Paese?
L’America è una Nazione relativamente giovane, se la confrontiamo con i millenni di storia di altre Nazioni. Questo implica due considerazioni, una positiva e una negativa. Quella positiva è che vi è una certa ingenuità nella coscienza del popolo, che è e rimane essenzialmente ancorato a «valori» – non li chiamerei «principi» – tradizionali: la Famiglia, la Patria, la Religione.
Quella negativa è che l’assenza di una solida eredità spirituale e culturale è spesso colmata da un pensiero non identitario, e spesso incline a lasciarsi contaminare dall’ideologia liberale e massonica che domina le classi dirigenti e in particolar modo la sinistra Dem. Inoltre, vi è una sorta di persuasione che l’America sia in qualche modo lo “sceriffo del mondo”, e questo si scontra con la legittima sovranità delle altre Nazioni. L’attuale crisi economica e politica provocata dal colpo di Stato del deep state potrà aiutare gli Americani a prendere coscienza della necessità di una profonda riforma interna.
Questa riforma sarà certamente possibile se il Presidente Donald Trump verrà rieletto e potrà liberare questa grande Nazione facendola entrare nell’alleanza multipolare dei popoli. Ancora una volta è l’autorità che deve tornare ad essere un servizio alla comunità per il bene comune, e non uno strumento di accentramento di un potere eversivo che nessuno ha eletto e nessuno vuole.
Qual è il più rilevante principio etico degli Stati Uniti?
Questa è una domanda semplice e complessa allo stesso tempo. Direi che il principio etico degli Stati Uniti risente fortemente della mentalità protestante, che si è instaurata in America nell’Ottocento grazie appunto, come dicevo, allo strapotere della Massoneria. I Cattolici americani – e immagino anche gli Ortodossi – si sono abituati a convivere con questa idea, che si traduce in un primato dell’azione e del successo imprenditoriale rispetto al pensiero filosofico e alla cultura «non monetizzabile».
Nella mentalità protestante, il successo economico è un segno di predestinazione, e come tale finisce per legittimare – come ha effettivamente fatto – anche la vessazione dei deboli, considerati «perdenti», loser, e come tali non predestinati da Dio alla salvezza. Non è un caso che la ricchezza sia concentrata nelle mani dei WASP – White, Anglo-Saxon, Protestant – e che molti immigrati, ad esempio Irlandesi o Italiani, abbiano avuto sempre un ruolo marginale.
Questa tendenza conobbe un’inversione di rotta negli anni Cinquanta, quando sotto il glorioso Pontificato di Pio XII il Cattolicesimo americano conobbe un significativo risveglio e le conversioni alla Chiesa di Roma aumentarono enormemente. Purtroppo questa parentesi si chiuse con il Concilio Vaticano II, che rappresentò in qualche modo una protestantizzazione almeno parziale dei Cattolici, e diede luogo a quell’alleanza nefasta tra deep state americano e deep church, tra i cui esponenti possiamo contare personaggi politici come Joe Biden, Nancy Pelosi, John Kerry e personaggi ecclesiastici come l’ex Cardinale McCarrick, i cui «eredi» sono tuttora ben radicati nelle istituzioni ecclesiastiche.
Va riconosciuto che l’apostasia della chiesa bergogliana ha aperto gli occhi a molti fedeli: stiamo assistendo, in America, al risveglio di molti Cattolici che si riconoscono nella Fede tradizionale, significativamente nel momento in cui essi sono fatti oggetto di una persecuzione congiunta della deep church e del deep state, al punto che l’FBI li tiene sotto controllo considerandoli «domestic terrorists». La situazione della Chiesa Russa in Ucraina è per certi versi speculare – ma molto più grave – a quella che ho appena descritto.
E cosa spinge i politici americani a scatenare le guerre nel mondo – Siria, Libia, Iraq, Jugoslavia, Ucraina…?
Come ho detto, si tratta di personaggi politici appartenenti al deep state, infiltrati in tutte le istituzioni dello Stato e nei media. Il loro potere è enorme, come enormi sono i loro mezzi economici, perché finanziati da gruppi di investimento potentissimi come BlackRock e Vanguard (…). Il loro obiettivo è il potere, visto che il denaro lo creano e lo possiedono già.
Un potere che deve diventare globale, come vediamo accadere oggi, e che per realizzarsi nel Nuovo Ordine Mondiale, richiede necessariamente la distruzione del Cristianesimo, anche di quello protestante.
Vi è inoltre un’alleanza tra potere ideologico e potere economico, ossia tra chi vuole dominare il mondo per instaurare la tirannide sinarchica e chi ha come scopo il mero profitto. Per questa ragione le guerre promosse dagli Stati Uniti e dalla NATO nel corso del Novecento e di questo secolo sono state progettate in vista del governo unico mondiale e della cancellazione delle sovranità nazionali, ma sostenute da chi in quei conflitti vedeva e vede enormi opportunità per arricchirsi e per indebolire gli altri Stati.
Le denunce di parlamentari ucraini sulla corruzione del governo di Kiev e sull’arricchimento personale dei suoi membri – che continuano a ricevere somme esorbitanti dal traffico di armamenti e da altre attività illecite – dimostrano che coloro che ricoprono ruoli di potere nelle nazioni occidentali si trovano in gravissimo conflitto di interessi anziché tutelare i cittadini.
Gli Stati Uniti sono un Impero del Bene?
Non credo vi siano Nazioni che possano oggi rivendicare questo titolo, e certamente non gli Stati Uniti, finché rimangono ostaggio degli eversori del deep state, dell’ideologia woke, della teoria LGBTQ e di tutte le aberrazioni che conosciamo. Certo, ogni Nazione – essendo composta da persone che possono essere buone e orientate al bene – può essere usata dalla Provvidenza di Dio per i Suoi piani. Anche l’Impero Romano, che pure perseguitò i Cristiani, creò con le sue conquiste le premesse per la diffusione del Vangelo nel mondo. Ma questo compito non è appannaggio esclusivo di una Nazione.
La Federazione Russa, ad esempio, si sta ponendo in questo momento come un argine al Great Reset, quantomeno nell’opporsi alla perversione dei costumi e alla corruzione dei popoli portata avanti dall’ideologia globalista.
A mio parere sarebbe auspicabile che questa comune opposizione al Nuovo Ordine Mondiale fosse affrontata non accentrando il potere e riducendo i propri alleati a vassalli o a colonie, come fa la NATO, bensì riscoprendo l’importanza delle sovranità nazionali, della comune eredità cristiana, del comune patrimonio di cultura e civiltà che in duemila anni è stato promosso e reso fecondo dalla Fede in Gesù Cristo.
Se i popoli riconoscono Gesù Cristo come loro Re; se le leggi delle Nazioni sono conformi ai Comandamenti di Dio e alla Legge naturale inscritta nel cuore di ogni uomo, esse non hanno bisogno di sopraffarsi, né di affermare il proprio potere sulle altre.
L’ordine cristiano, a prescindere dal sistema di governo che i cittadini si scelgono, è l’unico che tuteli il bene comune di tutti i popoli, recando loro la luce del vero Dio. D’altra parte, la pretesa «laicità dello Stato» si è dimostrata essere una frode, con cui si emargina il Cristianesimo dalla società per sostituirlo con la religione globalista dell’ecologismo, della cancel culture, della sostituzione etnica, della dittatura sanitaria.
Credo sia questo l’approccio «multipolare» a cui si richiama spesso il Presidente Putin: rispettare l’identità e le libertà dei popoli, uniti dalla comune eredità cristiana.
Sembra che nessuno cerchi più di evitare il peccato. Il peccato sta diventando parte della norma nel mondo di oggi? Potrebbe fare degli esempi?
Evitare il peccato implica riconoscere una norma morale trascendente, e di conseguenza un divino Legislatore. Significa, in sostanza, condurre la vita privata e pubblica nell’ambito dell’ordine soprannaturale che Dio ha stabilito. Da due secoli ormai gli Stati hanno rifiutato di riconoscere pubblicamente la Signoria di Cristo sulle società.
L’Occidente cristiano si è dovuto confrontare con un processo di secolarizzazione che ha coinvolto – e visto anzi come protagonista – quella deep church che si è infiltrata sino ai vertici della Chiesa Cattolica, e che con il Concilio Vaticano II ha sostanzialmente cancellato la dottrina della Regalità Sociale di Nostro Signore, riducendo la pratica della Fede ad una questione privata, come già accaduto quattro secoli prima con l’eresia protestante.
Questa secolarizzazione ha avuto come esito il venir meno dell’ordine sociale che consentiva ai singoli fedeli e cittadini di vivere secondo i Comandamenti, e ha quindi favorito il dilagare dell’immoralità, del peccato, della corruzione.
Perché dove lo Stato non tutela la Morale pubblica, ed anzi promuove tutto ciò che è contrario alla Legge di Dio e di natura, è estremamente difficile rimanere fedeli alla pratica religiosa. E questa è l’ulteriore dimostrazione che la laicizzazione della società non aveva come scopo il garantire libertà alle religioni non cristiane, ma di scardinare l’ordine sociale e cancellare ogni retaggio cristiano non solo dalle leggi, ma anche dalla vita quotidiana.
Qualsiasi scissione nella chiesa porta le persone ad allontanarsi da Dio. L’agenda LGBT e la legittimazione di tutto ciò che in precedenza era considerato un peccato hanno un effetto dannoso.
Non vi è dubbio che le divisioni sono opera del diavolo, principe della rivoluzione e del caos. La Santa Chiesa, come sappiamo e crediamo, è una, ossia unica, come unica è l’Arca che Cristo ha posto in terra per la salvezza degli uomini. Se il corpo ecclesiale patisce le ferite della divisione e dello scisma, ciò avviene perché il Nemico del genere umano – Satana – vuole trascinare con sé quante più anime possibile nella dannazione eterna.
Separarsi dalla Santa Chiesa significa abbandonare la famiglia soprannaturale nella quale siamo stati concepiti alla Grazia, credendo di poterci difendere con mezzi umani dall’assalto furioso del Nemico. Significa credere di poter rinunciare alla verità dell’eterno Padre incarnata nel divin Figlio e vivificata dallo Spirito Santo. Ma questo è un grave peccato di orgoglio che ci rende ancora più deboli nel resistere al male.
In Germania c’era uno slogan: la Germania soprattutto. In Ucraina, l’Ucraina è al di sopra di tutto. Non pensa che ci siano molte somiglianze? Perché l’Occidente sostiene i nazionalisti ucraini?
Deutschland über alles era una frase patriottica dell’inno dell’Impero tedesco, che poi il Nazionalsocialismo ha fatto propria in chiave ultranazionalista, conformemente a quell’eredità protestante cui accennavo poc’anzi che pone lo Stato al di sopra di tutto. Ma mentre l’Impero Austroungarico, pur essendo cattolico, riconosceva libertà ai popoli e alle culture che lo componevano – secondo i principi cristiani di buon governo – il totalitarismo nazista mirava a creare le basi ideologiche che legittimassero una supremazia etnica – quella della razza ariana – al di sopra dei popoli.
Questa visione, dopo decenni di deplorazione degli eccessi del Nazismo, è oggi tornata in auge in una chiave ancor più distruttiva, perché attribuisce una superiorità morale alla “religione globalista”, all’ideologia woke, alla cancel culture, facendo sì che tutto ciò che non è conforme ai precetti di questo pensiero totalitario sia considerato eretico, e che quanti non si adeguano ad esso siano indegni di far parte del consorzio civile.
Non c’è da stupirsi se i principali teorizzatori di questa ideologia siano legati culturalmente e in certi casi addirittura da rapporti di parentela con gli ideologi del Nazismo. A titolo di esempio, Adolf Heusinger, capo dell’Operationsabteilung dal 1940 che aiutò Hitler nella pianificazione delle invasioni di Polonia, Norvegia, Danimarca e Francia, dal 1961 al 1964 fu presidente del Comitato della NATO a Washington.
E quel che maggiormente sconcerta è che questa riproposizione di principi neonazisti sia sostenuta e finanziata dal mondo askenazita, di cui sono esponenti molti leader politici e personaggi di spicco del globalismo, con l’apporto di movimenti neocon filosionisti, presenti soprattutto negli Stati Uniti e legati al deep state americano.
Cosa dovrebbero prendere in considerazione i politici quando prendono decisioni nel nostro tempo? Su cosa dovrebbero basare le loro decisioni?
Il ruolo dei politici, ieri come oggi, è di impegnarsi per il buon governo e per la difesa dei propri concittadini dal colpo di stato globalista. A ciò sono chiamati indistintamente tutti i politici di tutte le Nazioni, ma in particolare di quelle che si trovano ostaggio dell’élite eversiva del Nuovo Ordine Mondiale. Essi dovrebbero chiedersi: Cosa dirò a Cristo, quando mi troverò dinanzi a Lui per essere giudicato?
Occorre – lo ripeto da tempo – che si costituisca un’Alleanza Antiglobalista che unisca tutti i popoli, con i loro leader, in un’azione di opposizione e resistenza all’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale, al Great Reset, all’Agenda 2030, ai suoi punti programmatici. Questa Alleanza dovrebbe avere come scopo la denuncia del colpo di stato globale e dei suoi artefici, la riappropriazione delle sovranità nazionali (ivi compresa la sovranità monetaria) e il boicottaggio sistematico di tutto ciò che erode le libertà individuali imponendo modelli e stili di vita distruttivi.
È indispensabile porre un freno alla follia del gender, alla corruzione dei bambini, alla dissoluzione della famiglia, alla cancellazione della civiltà cristiana, alla schiavizzazione degli individui. Occorre parimenti che chi governa lo Stato non sia ricattato dalle lobby finanziarie o da gruppi di potere più o meno occulti, punendo con leggi severe i conflitti di interesse che rendono possibile il tradimento dei popoli.
Questa Alleanza sarebbe a mio parere un’ottima premessa per il ristabilimento della pace nelle Nazioni, oggi dilaniate dai conflitti causati dall’élite globalista, e potrebbe unire in questa battaglia di verità e di libertà anche i leader politici di Paesi i cui governi si dichiarano oggi nemici della Federazione Russa e dei suoi alleati.
Perché l’umanità, nel corso della sua storia plurimillenaria, non ha imparato a vivere senza guerre?
L’umanità potrebbe e vorrebbe vivere senza guerre: il crollo del consenso popolare per i leader guerrafondai della NATO e le centinaia di manifestazioni contro la guerra in Ucraina (tra le altre) che si tengono in molti Stati europei ne sono la prova. Ma finché la guerra verrà considerata come uno strumento non per ripristinare la giustizia o difendersi da un attacco (poiché in questo caso sarebbe legittima) ma per imporre un modello distopico di società tirannica in vista del Nuovo Ordine Mondiale ai danni dei cittadini, nessuno di noi potrà sottrarvisi e ne saremo tutti vittime.
(…)
Il nostro programma sarà visto sia in Russia che in Ucraina, quindi cosa vorrebbe dire in conclusione?
Come Vescovo e Successore degli Apostoli, mi rivolgo ai Russi e agli Ucraini nel nome di Gesù Cristo Re e della Tutta Santa Madre di Dio, Aiuto dei Cristiani. Pregate con fede, in questo periodo benedetto in cui celebriamo i Santi Misteri della Passione, Morte e Resurrezione del Salvatore, per implorare la pace; una pace che non può che venire da Cristo, Principe della Pace.
Siate consapevoli che la minaccia che incombe sul mondo viene dall’abbandono dei Comandamenti di Dio, dalla ribellione alla Legge eterna voluta dal Signore per il nostro bene e per la nostra salvezza eterna.
Il Signore ha detto: Senza di me non potete fare nulla (Gv 15, 5). Pregate con fiducia, cari fratelli in Cristo: pregate la Regina della Pace, perché interceda presso il trono di Dio e implori per tutti noi la pace vera, pax Christi in regno Christi, la pace di Cristo nel regno di Cristo.
Pregate perché lo Spirito Santo Paraclito susciti sentimenti di verità e di giustizia nei governanti di tutte le Nazioni, portandoli ad un sussulto di dignità e di lealtà verso i loro concittadini, inducendoli a liberarsi dalla soggezione a poteri che nessuno vuole, che nessuno ha eletto, e che hanno come unico scopo cancellare Cristo dal mondo e dannare le anime che Egli ha redento col proprio Sangue.
Pregate perché il Signore susciti tra di voi leader onesti e coraggiosi che abbiano a cuore il bene comune, e non gli interessi dei cospiratori.
Ma soprattutto, cari Amici, iniziate da voi stessi: fate che il Signore regni anzitutto nei vostri cuori, nelle vostre famiglie, nelle vostre comunità.
Rimanete nella Grazia di Dio, perché nessuno potrà mai togliervi l’amicizia con il Signore, che è l’unico sommo Bene e che, in tutte le avversità, non vi farà mai mancare il Suo santo aiuto.
Gesù Cristo ha detto: Sarete miei amici, se farete quello che vi comando (Gv 15, 14).
Ecco: nell’obbedienza al Vangelo è custodito il segreto perché la pace regni nei vostri cuori e nella società. Il Signore vi benedica tutti.
Renovatio 21 offre questo testo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Pensiero
Mons. Viganò: dissonanza cognitiva e rivelazione del metodo, il colpo da maestro di Satana
Renovatio 21 pubblica questo scritto dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò. Le opinioni degli scritti pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

Ex fructibus igitur eorum cognoscetis eos.
Mt 7, 20
Premessa
La crisi nella Chiesa è di natura teologica, non canonica. Non solo: questa non è una crisi tra le tante, ma la crisi dell’Autorità, perché è appunto l’Autorità ad essere oggetto di un sovvertimento che fino a sessant’anni fa non era nemmeno immaginabile in seno alla Chiesa Cattolica. Se infatti l’Autorità, quando è esercitata per il bene, è certamente lo strumento più idoneo ad assicurare il buon governo dell’istituzione che presiede, così essa si può mutare in uno strumento altrettanto efficace per distruggerla, nel momento in cui chi la ricopre rescinde il proprio vincolo di obbedienza verso Dio, che dell’Autorità è supremo garante (1).
Questo hanno fatto i Giacobini nel 1789, questo hanno ripetuto i fautori della rivoluzione conciliare nel 1965: appropriarsi illegittimamente dell’Autorità per costringere i sudditi ad accettare di obbedire a ordini iniqui, finalizzati ad un piano eversivo. E tanto i Giacobini quanto i Modernisti si sono avvalsi non solo della collaborazione attiva dei propri complici e dell’inazione dei codardi, ma anche del consenso di coloro che obbedivano in buona fede e da una massa progressivamente indotta ad accettare in nome dell’obbedienza qualsiasi cambiamento (2).
L’idealizzazione dell’autorità
Nelle scorse settimane «conservatori» come Riccardo Cascioli, Luisella Scrosati, Daniele Trabucco e Giovanni Zanone hanno sostenuto che laici e chierici, dinanzi alla crisi della Gerarchia cattolica, non dovrebbero adottare forme di resistenza nei confronti di cattivi Superiori; né dovrebbero mettere in discussione la loro Autorità, dal momento che essa promana direttamente da Nostro Signore.
Costoro affermano che l’indegnità di un vescovo o del papa non inficia la legittimità della loro autorità, ma questo può essere vero nel caso di un’indegnità personale che non coinvolge l’esercizio dell’autorità stessa. L’autorità, tuttavia non può essere esercitata legittimamente al di fuori dei confini che le sono dati né tantomeno contro i propri fini o contro la volontà del divino Legislatore. Un vescovo che coopera consapevolmente ad uno scopo iniquo con atti di governo, inficia la legittimità di quegli atti e la sua stessa autorità, proprio perché sono posti in fraudem legis.(3)
La visione idealista e sconnessa dalla realtà degli Autori citati, secondo la quale l’Autorità non perderebbe la propria legittimità nemmeno quando i suoi ordini sono volti al male, rende evidente il cortocircuito logico tra la realtà di papi e vescovi eretici – formali o materiali, poco importa: è comunque una cosa inaudita – e la teoria di un’Autorità immune dall’eresia e dalle cattive intenzioni di chi ricopre quell’Autorità.
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Una crisi sistemica
Chi si ostina a giudicare i singoli fatti prescindendo dall’evidente coerenza che li lega tra loro e dal quadro complessivo che se ne evince, falsifica la realtà dandone una rappresentazione ingannevole. Questa è una crisi che dura da sessant’anni, sempre nella medesima direzione, sempre con la connivenza dell’Autorità, sempre contraddicendo gli stessi articoli di Fede e sostenendo i medesimi errori già condannati.
I responsabili di questa crisi sono tutti accomunati dalla volontà eversiva di appropriarsi e mantenere il potere per raggiungere gli scopi che si prefiggono. E a riprova che deep state e deep church agiscono di concerto, basti vedere come gli artefici di questa sovversione in campo ecclesiastico agiscono specularmente ai loro omologhi nella sfera civile, giungendo a mutuarne il lessico e le tecniche di manipolazione di massa. L’evidenza dei risultati disastrosi ottenuti dai papi e dai vescovi conciliari non li ha indotti a tornare sui propri passi e a riparare al danno compiuto, ma al contrario li vediamo proseguire ostinatamente sulla medesima linea, confermando dolo e premeditazione, ossia la mens rea. (4)
Ci troviamo in una situazione di gravissimo conflitto istituzionale, dal quale emerge che la maggior parte dei vescovi costituiti in Autorità – senza alcuna ombra di dubbio – agisce con l’intenzione determinata e volontaria di commettere atti illeciti contro il bene della Chiesa e delle anime, nella consapevolezza delle loro conseguenze.
Se in costoro non vi fosse intenzione di compiere il male – se, cioè, essi fossero in buona fede – non si ostinerebbero a ripetere i medesimi errori, nel perseguimento dei medesimi risultati. Né cercherebbero con ogni mezzo di indurre fedeli e sacerdoti a rinnegare ciò che la Santa Chiesa ha insegnato per secoli, facendo loro abbracciare quanto essa condannava e puniva con le pene più severe.
L’accettazione della frode
Abbiamo dunque una Gerarchia composta da vescovi e papi traditori che pretende dai propri fedeli non solo il silenzio inerte dinanzi ai peggiori scandali dei suoi membri, ma anche l’entusiastica accettazione e condivisione di questo tradimento, secondo quel principio esoterico che il satanista Aleister Crowley aveva così riassunto agli inizi del Novecento: «Il male deve nascondersi alla luce del sole, poiché le regole dell’universo impongono che chi viene ingannato acconsenta al proprio inganno».
Questo è il modus operandi del demonio e dei suoi servi, che troviamo confermato dalla narrazione delle tentazioni cui Satana sottopone Nostro Signore nel deserto: «Tutto questo io ti darò – dice il Maligno a Cristo – se prostrato mi adorerai» (Mt 4, 9). Nel pretendere di essere adorato come Dio, Satana chiede anzitutto l’accettazione della frode, ossia della premessa – Tutto questo io ti darò – che è assolutamente falsa, in quanto Satana non può cedere ciò che non gli appartiene. Se per assurdo Nostro Signore si fosse prostrato a Satana adorandolo, Egli non avrebbe avuto da lui nemmeno un granello di polvere del deserto e questo baratto si sarebbe rivelato una frode.
er questo il Signore gli risponde «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto» (ibid., 10). Con queste parole Nostro Signore svela l’identità del tentatore e i suoi inganni. Anche nell’Eden, tentando Eva, il Serpente aveva prospettato ai Progenitori di diventare sicut dii (Gen 3, 5).
Essi sapevano benissimo che Satana non sarebbe stato in grado di renderli come dèi e che avrebbero dovuto rispondere a Dio della loro orgogliosa disobbedienza, ma nonostante questo hanno consentito alla menzogna del Maligno come se fosse vera, rendendosi responsabili del sovvertimento di Bene e Male e agendo come se Dio non fosse onnipotente e in grado di punirli. È questa, in definitiva, la ὕβρις, la superbia che spinge l’uomo a sfidare Dio scegliendo di compiere il peccato, che ha come conseguenza la νέμεσις, ossia la punizione inevitabile che colpisce chi ha violato l’ordine divino oltrepassando i limiti imposti da Dio.
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La «Rivelazione del Metodo»
Lo storico ed esperto di ingegneria sociale Michael A. Hoffman ha affrontato il medesimo tema da una prospettiva differente, identificando un’élite nascosta che usa tecniche di manipolazione per controllare le masse. Essa non vuole solo conquistare il potere, ma intende condurre una guerra psicologica che trasforma la realtà in un rituale magico, alchemico (e in questo coincide con le parole di Crowley).
Questa élite non nasconde più tutto, ma rivela deliberatamente parti del suo piano (da qui la Rivelazione del Metodo), come atto di umiliazione dei sudditi e di affermazione della propria supremazia. Gli studi di psicologia sociale confermano che questo gioco crudele per soggiogare e dominare le vittime serve a provocare la dissonanza cognitiva, ossia quello stato di disagio psicologico che si verifica quando ci troviamo dinanzi a due affermazioni o fatti in conflitto tra loro, come ad esempio è avvenuto quando le autorità sanitarie sostenevano, mentendo, che il siero genico sperimentale fosse «sicuro ed efficace» ma allo stesso tempo chiedevano lo scudo penale per i medici inoculatori; o quando abbiamo sentito affermare da Jorge Bergoglio che «Dio non è cattolico».
Questa dissonanza cognitiva, questa percezione di una contradictio in terminis è voluta, perché ci demoralizza (siamo consapevoli della nostra impotenza), perché ci induce ad un consenso implicito (un consenso passivo, come dire: «Ti mostro cosa faccio, e tu non fai nulla, quindi acconsenti») e infine perché ci porta all’accettazione di un potere dispotico (anche se esso sbeffeggia le masse, rafforzando su di noi il proprio controllo psicologico).(5)
La «dissonanza cognitiva» e il «gaslighting» dei conservatori
Non ci deve dunque stupire se queste tecniche di manipolazione di massa sono usate anche nella sfera ecclesiastica, allo scopo di provocare la stessa dissonanza cognitiva nei fedeli, la stessa demoralizzazione, lo stesso consenso estorto, la medesima accettazione dell’autorità che ostenta la contraddizione ma pretende obbedienza. Pensiamo al paradosso di Leone che dichiara la libertà religiosa un diritto umano sulla base del Vaticano II e allo stesso tempo canonizza il Beato Bartolo Longo, che nei suoi scritti condanna l’indifferentismo religioso e il concetto di libertà religiosa (6); o che presiede incontri ecumenici con gli islamici, ma canonizza il Beato Ignazio Choukrallah Maloyan, vescovo armeno martirizzato dai maomettani per essersi rifiutato di apostatare la vera Fede.
Non ci deve stupire nemmeno che la Nuova Bussola si comporti esattamente come previsto in questi casi dai manuali di psicologia sociale, negando ostinatamente la contraddizione ancorché evidente, in un’operazione di vero e proprio gaslighting (7): «Ciò che hai visto non è mai successo».
Anche il ricorso a video o immagini generate dall’AI diventa strumento di destabilizzazione, perché queste contribuiscono a erodere la base sensibile della conoscenza della realtà, rendendo impossibile distinguere il vero dal falso e di fatto cancellando la nozione stessa di «reale» mediante la sua sostituzione con il «verosimile».
L’apparenza prende così il posto della sostanza, solo perché essendo veicolata dall’immagine che appare sul cellulare o sul computer noi non sappiamo se ciò che ci sembra vero lo è davvero o lo sembra soltanto. Come non vedere in questo nuovo fenomeno un attacco con cui Satana sfida con i suoi artifici teatrali e con i suoi effetti speciali la verità di Dio che è simplex, senza pieghe?
Questi sono test di massa per mettere alla prova la devozione alla religione sinodale, esattamente come in ambito civile avviene con la religiones anitaria o la religione green. E non è diverso chiedere al fedele di accettare la messa protestantizzata di Paolo VI se vuole avere il permesso di assistere alla Messa tridentina, che del Novus Ordo è l’antitesi.
Anche la «scomunica» che Jorge Bergoglio mi ha inflitto palesa una enorme contraddizione: da un lato io sono stato dichiarato scismatico per aver denunciato gli stessi errori che tutti i Papi fino a Pio XII incluso hanno condannato; dall’altro i veri eretici e scismatici sono ammessi alla communicatio in sacris con chi mi condanna, senza alcuna conseguenza canonica. Il messaggio è chiaro: «Possiamo mostrarti la contraddizione tra le nostre parole e le nostre azioni, e tu non farai nulla. Accetterai sia la menzogna che la prova di essa».
Ogni assurdità accettata indebolisce la capacità di discernimento dei fedeli e del Clero, per poter responsabilmente obbedire ai propri Pastori. Se la nostra Fede non è forte e convinta, questo ci porta ad una forma di apatia verso ogni nuova provocazione. È una forma di umiliazione rituale che funziona non più attraverso la segretezza, ma attraverso una sfacciata ostentazione, specialmente quando l’obbedienza all’Autorità che imparte ordini abusivi e addirittura criminali è richiesta come un sacrificio della propria razionalità, come un’immolazione della volontà mediante un concetto pervertito di autorità e di obbedienza.
Se l’Autorità della Gerarchia, fino ai suoi massimi vertici, si rende responsabile di questa manipolazione psicologica dei fedeli finalizzata a perpetuare il proprio potere per demolire la Chiesa, a chi dovrebbero rivolgersi, sacerdoti e laici, per veder condannati i colpevoli di tanto tradimento? A quegli stessi eretici manipolatori, incistati a Roma e in tutti gli organi e le istituzioni della Chiesa Cattolica?
Non stupisce che troppe vocazioni sacerdotali si perdano e che molti fedeli si rassegnino o abbandonino la pratica religiosa. È il risultato voluto e pianificato di questo crudele stillicidio.
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Il «colpo da maestro» di Satana
Il demonio vuole ottenere la nostra adesione al male non per inganno, ma portandoci ad accettare la menzogna con la quale egli definisce bene il male, e ad accettare la finzione mediante la quale ci presenta il bene come un male. Il colpo da maestro di Satana consiste in questo: nell’ottenere da noi un assenso irrazionale, pur dinanzi all’evidenza della frode e del sovvertimento che riconosciamo per tali ma che, in un atto di folle annientamento suicida, accettiamo come se fossero verità divinamente rivelate. Per il Cattolico la Fede non è mai irrazionale: rationabile sit obsequium vestrum, dice San Paolo (Rom 12, 1), perché Dio è autore della Fede e della ragione, e non vi può essere contraddizione nella Verità.
Satana, al contrario, essendo menzognero e padre della menzogna (Gv 8, 44) non può non dissimulare i propri inganni con la frode, per i quali pretende da noi non un’adesione razionale, ma un consenso superstizioso, un atto di fede al contrario, nel quale l’assenso dell’intelletto a errori e eresie evidenti è motivato non dall’autorità di un Dio verace, ma dall’usurpazione di quell’autorità da parte di una creatura ribelle, bugiarda e che sappiamo che ci vuole ingannare e perdere.
Satana vuole che abdichiamo alla ragione e allo stesso sensus fidei, trasformando l’atto di fede in una folle apostasia.
L’assolutizzazione dell’obbedienza
Assolutizzare l’obbedienza, scardinandola dalla necessaria coerenza che essa presuppone tra tutti i soggetti del corpo gerarchico in cui essa viene esercitata,[8] significa consegnare nelle mani dell’autorità vicaria della Gerarchia un potere che il supremo Legislatore non le ha mai concesso, ossia la facoltà di poter legittimamente legiferare contro la volontà del Legislatore stesso e in danno dei fedeli.
Qui non stiamo parlando di ordini incidentalmente sbagliati, o di singoli vescovi che abusano della propria autorità in un contesto ecclesiale in cui la Virtù è incoraggiata e il peccato condannato e punito. Qui stiamo parlando di un intero sistema gerarchico che è riuscito – nella Chiesa Cattolica come nella cosa pubblica – ad impossessarsi del potere, ottenendo riconoscimento e obbedienza dai sottoposti mediante l’uso di mezzi coercitivi.
Non solo: l’assolutizzazione dell’obbedienza nei riguardi dell’autorità finisce anche con l’essere deresponsabilizzante: un comodo alibi offerto ai tanti, troppi don Abbondio in veste filettata o in clergyman, ben attenti a non dispiacere ad alcuno, ad «evitare polarizzazioni» – secondo l’auspicio di Leone – a beneficiare dei favori del potente che si conosce come iniquo ma a cui si presta ossequio per viltà o interesse.
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Conclusione
La Sacra Scrittura, i Padri, i mistici e la stessa Vergine Maria a Fatima ci hanno messi in guardia su un’apostasia che la Chiesa dovrà affrontare negli ultimi tempi. Come possiamo pensare che questa apostasia si concretizzi, se non attraverso falsi pastori al posto di buoni pastori, e di pseudocristi e falsi profeti al posto di Cristo e dei Profeti? Come potrebbero gli eletti essere tratti in inganno dagli eretici e dagli scismatici (Mt 24, 24), se non nel momento in cui questi ricoprono ruoli d’autorità nella Chiesa? Ma la Chiesa è indefettibile, ripetono alcuni con petulanza.
E lo è davvero: nonostante la stragrande maggioranza dei suoi vescovi infierisca su di essa e agisca di concerto con nemici di Cristo. La Chiesa Cattolica è indefettibile nel senso che essa non può mai venir meno nella sua missione di custodire e trasmettere la Verità rivelata da Dio, né può cadere in errore definitivo nella sua Fede e nella sua Morale. E questo di fatto non accade nemmeno quando una Gerarchia eretica e corrotta cerca di oscurare o di sfigurare il sacro Deposito della Fede. Non dimentichiamo che la Chiesa non è solo quella militante su questa terra (hic) e oggi (nunc), ma è anche quella penitente in Purgatorio e trionfante in Paradiso.
La sua compagine celeste è garanzia di quell’indefettibilità che il suo divino Fondatore le ha promesso e che lo Spirito Santo le assicura. E se la chiesa conciliare-sinodale che oggi si presenta come militante contraddice quella di ieri, spezzando la continuità e l’unità nella Professione dell’unica Fede che la rende una e apostolica anche nel fluire del tempo e non solo nella sua diffusione nello spazio, essa non è più la stessa Chiesa.
Per questo il Signore non manca di suscitare una vox clamantis in deserto che rompa il muro di silenzio e di complicità dei congiurati: mi riferisco ai “dottori degli ultimi tempi” cui accenna Augustin Lémann (9) nel suo saggio L’Anticristo. Sono i nuovi Sant’Atanasio imprigionati, esiliati, perseguitati ma infine risarciti dalla Giustizia divina con la proclamazione della loro santità. Ecco come il grande Vescovo di Alessandria e Dottore della Chiesa si rivolge ai fedeli durante la grande eresia ariana (10):
Che Dio vi consoli! (…) Quello che rattrista (…) è il fatto che gli altri hanno occupato le chiese con violenza, mentre in questo periodo voi vi trovate fuori. È un dato di fatto che hanno la sede, ma voi avete la Fede apostolica. Possono occupare le nostre chiese, ma sono al di fuori della vera Fede. Voi rimanete al di fuori dei luoghi di culto, ma la Fede abita in voi. Vediamo: che cosa è più importante, il luogo o la Fede? La vera Fede, ovviamente. Chi ha perso e chi ha vinto in questa lotta – quella che mantiene la sede o chi osserva la Fede? È vero, gli edifici sono buoni, quando vi è predicata la Fede apostolica; essi sono santi, se tutto vi si svolge in modo santo… Voi siete quelli che sono felici, voi che rimanete dentro la Chiesa per la vostra Fede, che mantenete salda nei fondamenti come sono giunti fino a voi dalla Tradizione apostolica, e se qualche esecrabile gelosamente cerca di scuoterla in varie occasioni, non ha successo. Essi sono quelli che si sono staccati da essa nella crisi attuale. Nessuno, mai, prevarrà contro la vostra Fede, amati fratelli, e noi crediamo che Dio ci farà restituire un giorno le nostre chiese. Quanto più i violenti cercano di occupare i luoghi di culto, tanto più essi si separano dalla Chiesa. Essi sostengono che rappresentano la Chiesa, ma in realtà sono quelli che ne sono a loro volta espulsi e vanno fuori strada. Anche se i Cattolici fedeli alla Tradizione sono ridotti a una manciata, sono loro che sono la vera Chiesa di Gesù Cristo.
L’accusa ricorrente che tanto i Conservatori e i Sinodali rivolgono a chi rimane saldo nella Fede e denuncia i loro errori è di volersi creare una propria chiesa, separandosi con lo scisma dalla Chiesa Cattolica, visibile e gerarchica, di cui essi si sono però impossessati con un vero e proprio golpe e nella quale pretendono di esercitare una legittima Autorità per gli scopi opposti a quelli che Nostro Signore le ha affidato.
Ma non sono stati forse costoro, con i loro errori condannati da tutti i Papi preconciliari, a crearsi una chiesa parallela che contraddice il Magistero immutabile e sovverte il Papato? Come può un’autorità ribelle a Cristo Capo del Corpo Mistico pretendere di esercitare l’Autorità di Cristo per contraddire la Sua Parola?
Come può chi si è separato dalla comunione ecclesiale con la vera Chiesa Cattolica Apostolica Romana accusare di scisma chi le rimane fedele?
+ Carlo Maria Viganò
Arcivescovo
24 Ottobre MMXXV
S.cti Raphaëlis Archangeli
NOTE
1) Il termine auctoritas deriva da auctor, nell’accezione di autore e garante riferita a Dio.
2) San Pio X ricordava che il successo dei malvagi è possibile anzitutto grazie all’ignavia dei buoni.
3) L’espressione in fraudem legis si riferisce a un comportamento o un atto giuridico compiuto con l’intenzione di eludere una norma, aggirandone lo scopo o l’applicazione, pur rispettandone formalmente la lettera. In altre parole, si tratta di un’azione che, pur apparendo conforme alla legge, viene posta in essere per ottenere un risultato che la legge stessa intende vietare o limitare. Le caratteristiche di questo comportamento sono la conformità formale, l’intenzione elusiva e l’effetto contrario alla mens del legislatore.
4 – La mens rea designa la componente psicologica del reato, ossia l’intenzione o la consapevolezza di violare la legge.
5) Scrive Hoffman: «Il principio alchemico della Rivelazione del Metodo ha come componente principale una beffarda derisione delle vittime, simile a quella di un clown, come dimostrazione di potere e macabra arroganza. Quando viene eseguito in modo velato, accompagnato da certi segni occulti e parole simboliche, e non suscita alcuna risposta significativa di opposizione o resistenza da parte dei bersagli, è una delle tecniche più efficaci di guerra psicologica e violenza mentale». Cfr. Michael A. Hoffman II, Secret Societies and Psychological Warfare, 2001.
6) Scriveva Bartolo Longo: Innanzi a Dio l’uomo non ha vera libertà di coscienza, libertà di culto e libertà di pensiero, come oggi s’intende, cioè facoltà di scegliersi una religione ed un culto come gli talenta; ma solo la libertà dei figliuoli di Dio, come dice S. Paolo, cioè di lasciare l’errore e le seduzioni del secolo per correre liberamente al Cielo. L’affermare, perciò, che l’uomo ha il diritto innanzi a Dio di pensare e di credere in religione come gli piace, è un errore. Cfr. Bartolo Longo, San Domenico e l’Inquisizione al Tribunale della Ragione e della Storia, Valle di Pompei, Scuola tipografica editrice Bartolo Longo, 1888.
7) Il gaslighting è una forma di manipolazione psicologica in cui una persona (o un gruppo) fa dubitare un’altra della propria percezione della realtà, della memoria o della sanità mentale, con l’obiettivo di controllare, indebolire o destabilizzare la vittima.
8) Non vi può infatti essere vera obbedienza se chi è costituito in autorità nella Gerarchia esige di essere obbedito ma allo stesso tempo disobbedisce a Dio, che è il garante e la fonte stessa dell’Autorità. Né vi può essere legittima autorità se chi la esercita in nome di Dio non si sottomette a propria volta alla Sua suprema Autorità.
9) Augustin Lémann, L’Anticristo, Marietti, 1919, pag. 53. «Il secondo campione della verità cristiana contro l’Anticristo sarà una falange di dottori suscitata da Dio in quei tempi di prova. […] Questa falange di dottori riceverà, per la difesa e consolazione dei buoni, una maggiore intelligenza delle nostre sante Scritture». Cfr. https://www.rassegnastampa-totustuus.it/cattolica/wp-content/uploads/2014/07/LANTICRISTO-A-Lemann.pdf
Il Canonico Augustin Lémann, ebreo francese, si convertì al Cattolicesimo insieme al fratello Joseph. Divenuti amici di Pio IX, furono entrambi consultori del Concilio Vaticano I.
10) Sant’Atanasio, Epistolæ festales, Lettera XXIX, in: Coll. Selecta SS. Eccl. Patrum, a cura di Caillaud e Guillon, vol. 32, pagg. 411-412.
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Pensiero
Se la realtà esiste, fino ad un certo punto
I genitori si accorgono improvvisamente che la biblioteca scolastica mette a disposizione degli alunni strani libri «a fumetti» dove si illustra amabilmente il bello della liaison omoerotica.
L’intento degli autori è inequivocabile, quello di presentare un modello antropologico indispensabile per una adeguata formazione dell’individuo in crescita… Meno chiaro appare nell’immediato se la scuola, nel senso dei suoi responsabili vicini o remoti, di questa trovata educativa abbiano coscienza e conoscenza.
Di istinto, i genitori dell’incolpevole alunno si chiedono se tutto ciò sia proprio indispensabile per uno sviluppo armonico della psicologia infantile, magari in sintonia con i suggerimenti più elementari della natura e della fisiologia.
Tuttavia, poiché anche lo zeitgeist ha una sua potenza suggestiva, a frenare un po’ il comprensibile sconcerto, in essi affiora anche qualche dubbio sulla adeguatezza culturale dei propri scrupoli educativi, tanto che sono indotti a porsi il dubbio circa una loro eventuale inadeguatezza culturale rispetto ai tempi, votati come è noto, a sicure sorti progressive.
Ma il caso riassume bene tutto il paradosso di un fenomeno che ha segnato questo quarto di secolo e soltanto incombenti tragedie planetarie, mettono un po’ in sordina, finché dagli inciampi della vita quotidiana esso non riemerge con tutta la sua inaspettata consistenza.
Infatti la domanda sensata che si dovrebbero porre questi genitori, è come e perché una anomalia privata abbia potuto meritare prima una tutela speciale nel recinto sacro dei valori repubblicani, per poi ottenere il crisma della normalità e quindi quello di un modello virtuoso di vita; il tutto dopo essersi insinuata tanto in profondità da avere disattivato anche quella reazione di rigetto con cui tutti gli organismi viventi si difendono una volta attaccati nei propri gangli vitali da corpi estranei capaci di distruggerli.
Eppure, per quanto giovani possano essere questi genitori allarmati, non possono non avere avvertito l’insistenza con cui questa merce sia stata immessa di prepotenza sul mercato delle idee, quale valore riconosciuto, dopo l’adeguata santificazione dei cultori della materia ottenuta col falso martirio per una supposta discriminazione. Quella che già il dettato costituzionale impediva ex lege.
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Ma tutta l’impalcatura messa in piedi intorno a questo teatro dell’assurdo in cui i maschi prendono marito, le femmine si ammogliano nelle sontuose regge sabaude come nelle case comunali di remote province sicule, non avrebbe retto comunque all’urto della ragione naturale e dell’evidenza senza la gioiosa macchina da guerra attivata nel retrobottega politico con il supporto della comunicazione pubblica e lasciata scorrazzare senza freni in un mortificato panorama culturale e partitico.
Nella sconfessione della politica come servizio prestato alla comunità, secondo il criterio antico del bene comune, mentre proprio lo spazio politico è in concreto affollato da grandi burattinai e innumerevoli piccoli burattini, particelle di un caos capace di tenere in scacco «il popolo sovrano». Una parte cospicua del quale si sente tuttavia compensato dalla abolizione dei pronomi indefiniti, per cui tutte e tutti possono toccare con mano tutta la persistenza dei valori democratici.
Non per nulla proprio in omaggio a questi valori è installato nella anticamera della presidenza del Consiglio, da anni funziona a pieno regime un governo ombra, quello terzogenderista dell’UNAR. Un ufficio che ha lavorato con impegno instancabile, e indubbia coerenza personale, alla attuazione del «Piano» (sic) elaborato già sotto i fasti renziani e boschiani, per la imposizione capillare nella società in generale e nella scuola in particolare, di tutto l’armamentario omosessista.
Il cavallo di battaglia di questa benemerita entità governativa è la difesa dei «diritti delle coppie dello stesso sesso», dove sia il «diritto», che la «coppia» hanno lo stesso senso dei famosi cavoli a merenda.
Ecco dunque un esempio significativo ed eccellente di quella desertificazione della politica per cui il governo ombra guidato da interessi particolari in collaborazione e in sintonia con centri di potere radicati in istituzioni sovranazionali, possa resistere ad ogni cambio di governo istituzionale senza che ne vengano disinnescati potere e funzioni.
I partiti, dismessi gli apparati ideologici, e omogeneizzati nella sostanza, sono ridotti a «parti», alla moda di quelle fiorentine che pure un qualche ideale di fondo ce l’avevano, anche se tutte si assestavano su un gioco di potere.
Qui prevale il gioco dei quattro cantoni, dove tutti sono guidati dall’utile di parte che coincide a seconda dei casi con l’utile politico personale o ritenuto tale. Un utile calcolato tra l’altro senza vera intelligenza politica ovvero senza intelligenza tout court. Anche chi si è abbigliato di principi non negoziabili, alla bisogna può negoziare tutto, perché secondo il noto Principio della Dinamica Politica, «Tutto vale fino ad un certo punto».
Tajani, insieme a Rossella O’Hara ci ha offerto il compendio di tutta la filosofia occidentale contemporanea. Quindi dobbiamo stare sereni. Ma i genitori attoniti devono comprendere che quei libretti e questa scuola non sono caduti dal cielo. Sono il frutto di una politica diventata capace di tutto perché incapace a tutto sotto ogni bandiera.
Patrizia Fermani
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