Militaria
Zelens’kyj contro il Wall Street Journal: «bugia sul numero delle vittime ucraine»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha smentito un articolo del Wall Street Journal sulle vittime ucraine nel conflitto con la Russia, definendolo una fake news.
Lo scorso martedì, il giornale economico neoeboraceno aveva affermato che circa 80.000 soldati ucraini sarebbero stati uccisi e circa 400.000 sarebbero rimasti feriti. Il giornale ha citato «una stima ucraina riservata» da fonti anonime a conoscenza della questione.
Venerdì i giornalisti hanno chiesto allo Zelens’kyj di commentare la stima del WSJ. «80.000? È una bugia. La cifra effettiva è molto più bassa di quella pubblicata. Significativamente», ha affermato il capo di Stato ucraino.
A febbraio, Zelens’ky aveva affermato che 31.000 soldati ucraini sono stati uccisi in due anni di combattimenti, senza menzionare il numero dei feriti. Ad aprile, il Washington Post aveva citato un deputato ucraino anonimo che avrebbe affermato che il presidente avrebbe «notevolmente minimizzato» il numero dei morti per preservare il morale durante la debole mobilitazione dell’Ucraina. Da allora, l’Ucraina ha ampliato le sue leggi sulla coscrizione per arruolare più uomini.
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La stima del WSJ di 480.000 tra morti e feriti corrisponde a una precedente stima fornita dalla Russia, che ad aprile ha riferito che l’Ucraina aveva perso circa mezzo milione di soldati. Da allora Kiev ha perso più di 15.650 soldati durante la sua invasione della regione russa di Kursk, iniziata ad agosto, secondo il ministero della Difesa russo.
Nemmeno Mosca rivela la cifra delle proprie vittime. Tuttavia, il presidente russo Vladimir Putin ha detto a giugno, e ribadito altre volte, che le perdite sul campo di battaglia erano «una a circa cinque» a favore della Russia. In precedenza, Putin aveva esternato sul tema delle vittime ucraine dicendo che l’Occidente è pronto a «combattere fino all’ultimo ucraino», usando Kiev come strumento nella sua guerra per procura contro la Russia.
Anche l’ex presidente americano Donald Trump ha accusato l’Ucraina di aver intenzionalmente nascosto il vero numero di morti nel conflitto con la Russia. In un’intervista al podcaster russo-americano Lex Fridman, Trump ha affermato che «i numeri dei morti saranno molto più alti di quanto la gente pensi» quando arriverà il momento di contare le vittime.
Secondo statistiche comparse anche su giornali ucraini, Kiev si starebbe avviando ad un collasso demografico.
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Immagine di Saeima via Flickr pubblicata su licenza CC BY-SA 2.0
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L’esercito russo dice di aver circondato oltre 10 mila soldati ucraini
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Ex comandante NATO afferma che l’Irlanda unita potrebbe aiutare Russia e Cina
Un ex comandante della NATO ha messo in guardia sul fatto che l’eventuale unificazione dell’Irlanda potrebbe rappresentare un grave colpo alla sicurezza occidentale, aprendo la strada a un’espansione dell’influenza di Russia e Cina nell’Atlantico settentrionale.
Parlando mercoledì durante un briefing per membri del Parlamento e della Camera dei Lord, il contrammiraglio britannico in pensione Chris Parry ha sostenuto che la perdita della posizione del Regno Unito nell’Irlanda del Nord offrirebbe un’importante opportunità strategica a Mosca e Pechino.
Il Parry ha evidenziato l’importanza delle acque tra l’Irlanda del Nord e la Scozia per i sottomarini nucleari britannici, definendole «essenziali per il nostro deterrente strategico».
«Con un’Irlanda unita, non vi è alcuna garanzia che potremmo schierare i nostri missili balistici», ha dichiarato il contrammiraglio, suggerendo che l’unificazione irlandese potrebbe consentire agli avversari della NATO di minacciare i cavi sottomarini cruciali.
«Il Regno Unito deve valutare la minaccia che una Repubblica d’Irlanda neutrale rappresenta per sé stesso. Credo che il modo migliore per sostenere l’Irlanda ora sia incrementare l’attività della NATO e degli Alleati nelle acque della sua zona economica esclusiva», ha affermato l’ex militare.
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Il Parry ha persino proposto che la NATO conduca esercitazioni nelle acque sotto il controllo irlandese «indipendentemente dall’approvazione di Dublino», sottolineando che il blocco deve essere pronto a «contrastare i nostri potenziali avversari nelle acque irlandesi». Ha aggiunto che la Repubblica dovrebbe avvicinarsi a una cooperazione militare più stretta con la NATO e abbandonare la sua neutralità.
«Se qualcuno attacca la Gran Bretagna, attaccherà anche l’Irlanda… La neutralità non può più essere vista come un’obiezione di coscienza. Se fai parte del mondo libero, devi essere pronto a difenderlo. La Repubblica deve ridurre le sue vulnerabilità», ha dichiarato.
L’Irlanda mantiene una neutralità militare dall’indipendenza nel 1921 e non è membro della NATO, pur collaborando con l’alleanza.
L’idea della riunificazione irlandese – l’unione della Repubblica d’Irlanda con l’Irlanda del Nord, parte del Regno Unito – è contemplata dall’Accordo del Venerdì Santo del 1998. Questo accordo ha posto fine a tre decenni di conflitto tra nazionalisti irlandesi e unionisti filo-britannici, istituendo un governo di condivisione del potere a Belfast e stabilendo che lo status dell’Irlanda del Nord può essere modificato solo con il consenso della maggioranza tramite un voto.
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Immagine di Mike Weston ABIPP/MOD via Wikimedia pubblicata su licenza Open Government Licence version 1.0
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Zelens’kyj elogia il successo del test del «Flamingo», missile da crociera che può colpire Mosca
War in Ukraine 🇺🇦🇷🇺 FIRST COMBAT USE. Ukraine’s new Flamingo cruise missiles strike deep into Russian territory! These domestically-produced weapons carry 2.5x the warhead of a Tomahawk and have a 3000km range. Game changer? #Ukraine #Flamingo #Russia pic.twitter.com/2qBrbT4NgF
— Skënderbej_ (@AncientAlien01) September 1, 2025
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