Geopolitica
Zelens’kyj attacca il cadindato vicepresidente di Trump
Il presidente ucraino Vladimir Zelensky ha criticato duramente JD Vance, candidato repubblicano degli Stati Uniti a vicepresidente per le elezioni presidenziali del 2024, perché ha idee «troppo radicali» sulla fine del conflitto tra Kiev e Mosca.
I commenti dello Zelens’kyj sono stati pubblicati al suo arrivo negli Stati Uniti, dove dovrebbe partecipare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York e incontrare il presidente Joe Biden alla Casa Bianca.
Parlando alla rivista New Yorker, il leader ucraino ha lasciato intendere che «Trump non sa davvero come fermare la guerra, anche se potrebbe pensare di saperlo».
Alla domanda sulla scelta del vicepresidente da parte di Trump, l’ex attore comico divenuto presidente ha risposto: «È troppo radical».
«Il suo messaggio sembra essere che l’Ucraina deve fare un sacrificio», ha detto Zelens’kyj. «Questo ci riporta alla questione del costo e di chi se ne fa carico. L’idea che il mondo debba porre fine a questa guerra a spese dell’Ucraina è inaccettabile».
«Sarebbe un’idea orribile, se una persona volesse davvero metterla in pratica, far sì che l’Ucraina si accolli i costi per fermare la guerra rinunciando ai suoi territori», ha detto l’ex doppiatore dell’orso Paddington, sostenendo che una simile concessione non porrebbe fine ai combattimenti e ha liquidato la promessa del team di Trump di porre fine al conflitto come «semplici slogan».
Sostieni Renovatio 21
Il senatore dell’Ohio Vance si oppone al continuo finanziamento statunitense all’Ucraina e ha votato contro un disegno di legge di aiuti da 61 miliardi di dollari approvato dal Congresso quest’anno. In passato il Vance ha sostenuto che il denaro inviato a Kiev alimenta solo «la leadership e il governo più corrotti d’Europa», senza porre fine al conflitto.
«L’attuale politica di Washington è “buttare soldi su questo problema, sperare che gli ucraini riescano a ottenere una vittoria militare”, che perfino gli ucraini dicono “non possiamo ottenere”», ha detto Vance all’ex Navy SEAL degli Stati Uniti Shawn Ryan in un podcast all’inizio di questo mese.
Nel 2022, Vance ha affermato che «non gli importava davvero cosa sarebbe successo all’Ucraina in un modo o nell’altro», affermando di essere più concentrato su questioni interne come l’immigrazione illegale e la crisi del fentanyl – tema che lo tocca da vicino, visti i problemi della madre con gli oppioidi raccontati nel romanzo, poi divenuto film di Ron Howard Hillbilly Elegy.
Vance ha sostenuto l’affermazione di Trump secondo cui avrebbe posto fine ai combattimenti puramente tramite mezzi diplomatici. Ha suggerito che l’accordo potrebbe assomigliare all’«attuale linea di demarcazione tra Russia e Ucraina» e includere «una zona demilitarizzata». Ha anche sostenuto che la Russia dovrebbe ricevere una «garanzia di neutralità» dall’Ucraina e che Kiev dovrebbe rinunciare ai piani di entrare nella NATO.
Come riportato da Renovatio 21, a inizio anno l’ex avvocato e venture capitalist dell’Ohio aveva dichiarato che «nessuno crede che l’Ucraina possa ripristinare i confini del 1991». Due mesi fa, parlando dei piani di Trump per l’Europa, si era rifiutato di parlare con gli ucraini.
La visione del senatore repubblicano è in netto contrasto con l’attuale amministrazione statunitense, che ritiene che un accordo di pace con Mosca debba essere stipulato alle condizioni di Kiev. La Casa Bianca di Biden ha insistito sul fatto che gli Stati Uniti dovrebbero supportare l’Ucraina con armi e denaro «per tutto il tempo necessario».
Lo Zelens’kyj, nel frattempo, ha sostenuto che una soluzione pacifica è possibile solo se la Russia riconosce i suoi confini del 1991, una proposta che Mosca ha ripetutamente affermato come del tutto inaccettabile.
Come riportato da Renovatio 21, il senatore Vance si mosse anche per chiedere informazioni riguardo allo strano caso del portavoce transessuale dell’esercito ucraino in lingua inglese, Sarah Ashton-Cirillo, che ha poi perso l’incarico, ma che ha suscitato impressione per i suoi messaggi minacciosi contro i «propagandisti russi» e per il suo trattamento dei giornali americani che si scostavano anche di poco alla narrativa di Kiev.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Saeima via Flickr pubblicata su licenza CC BY-SA 2.0
Geopolitica
Turchia, effigie di Netanyahu appesa a una gru: «pena di morte»
Turkish academic creates model of hanged 🇮🇱PM Netanyahu, with a “Death Penalty” sign. Proudly aided by a state company.
Turkish authorities have not disavowed this disgraceful behavior. In Erdoğan’s Turkey, hatred & antisemitism isn’t condemned. It’s celebrated. pic.twitter.com/19MALpzEEW — Israel Foreign Ministry (@IsraelMFA) October 26, 2025
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Droga
Trump punta ad attaccare le «strutture della cocaina» in Venezuela
Il presidente statunitense Donald Trump sta esaminando proposte per operazioni militari americane contro presunte «strutture per la produzione di cocaina» e altri bersagli legati al narcotraffico all’interno del Venezuela. Lo riporta la CNN, che cita fonti anonime.
Due funzionari non identificati hanno dichiarato alla rete che Trump non ha scartato l’ipotesi di un negoziato diplomatico con Nicolás Maduro, nonostante recenti indicazioni secondo cui gli Stati Uniti avrebbero interrotto del tutto i colloqui con Caracas, mentre valutano una possibile campagna per destituire il leader venezuelano.
Tuttavia, una fonte della CNN ha precisato che «ci sono piani sul tavolo che il presidente sta esaminando» per azioni mirate all’interno del Venezuela. Un terzo funzionario ha indicato che l’amministrazione Trump sta considerando varie opzioni, ma al momento si concentra sulla «lotta alla droga in Venezuela».
Sostieni Renovatio 21
A giudizio di alcuni esponenti dell’amministrazione statunitense, una campagna antidroga nel Paese sudamericano potrebbe accrescere la pressione per un cambio di regime a Caracas. Trump ha pubblicamente smentito l’intenzione di rimuovere Maduro dal potere.
Nelle scorse settimane, le forze armate americane hanno condotto vari raid contro imbarcazioni sospettate di narcotraffico e, secondo Washington, collegate al Venezuela, causando decine di vittime.
Giovedì, Trump – che aveva già confermato l’autorizzazione di operazioni della CIA in Venezuela – ha dichiarato che gli Stati Uniti potrebbero estendere la loro campagna antidroga dal mare alla terraferma, senza entrare in dettagli. Inoltre, la portaerei USS Gerald R. Ford è stata inviata nei Caraibi per sostenere l’operazione antidroga.
Maduro ha respinto ogni legame del suo governo con il traffico di stupefacenti, insinuando che gli Stati Uniti stiano usando le accuse come copertura per un cambio di regime. Dopo le notizie sul dispiegamento della portaerei, il presidente venezuelano ha accusato Washington di perseguire «una nuova guerra eterna».
Secondo un reportaggio del New York Times, Maduro stesso avrebbe proposto agli Stati Uniti significative concessioni economiche, inclusa la possibilità per le aziende americane di acquisire una quota rilevante nel settore petrolifero, durante negoziati segreti durati mesi. Tuttavia, Washington avrebbe rifiutato l’offerta, con il futuro politico del presidente Nicolas Maduro come principale ostacolo.
Un precedente articolo del quotidiano neoeboraceno riportava che Trump avesse ordinato l’interruzione dei colloqui con il Venezuela, «frustrato» dal rifiuto di Maduro di cedere volontariamente il potere. Il giornale suggeriva anche che gli Stati Uniti stessero pianificando una possibile escalation militare.
Nel frattempo, Maduro ha avvertito che il Venezuela entrerebbe in uno stato di «lotta armata» in caso di attacco, aumentando la prontezza militare in tutto il Paese.
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso, gli Stati Uniti hanno inviato almeno otto navi della Marina, un sottomarino d’attacco e circa 4.000 soldati vicino alla costa venezuelana, dichiarando che la missione mirava a contrastare i cartelli della droga. Washington ha sostenuto che l’armata ha affondato tre imbarcazioni venezuelane, senza però fornire prove che le persone a bordo fossero criminali.
La Casa Bianca accusa da tempo Maduro di guidare una rete di narcotrafficanti nota come «Cartel de los Soles», sebbene non vi siano prove schiaccianti o prove concrete che lo dimostrino, tuttavia lo scorso anno gli USA sono arrivati a sequestrare un aereo presumibilmente utilizzato dal presidente di Carcas. È stato anche accusato di aver trasformato l’immigrazione in un’arma, sebbene Maduro si sia mostrato pronto a dialogare con le delegazioni diplomatiche americane sulla questione.
Come riportato da Renovatio 21, a inizio anno Maduro aveva dichiarato che Washington ha aperto il suo libretto degli assegni a una schiera di truffatori e bugiardi per destabilizzare il Venezuela, quando gli Stati Uniti si sono rifiutati di riconoscere le elezioni del 2024 in Venezuela.
Secondo Maduro, almeno 125 militanti provenienti da 25 Paesi sono stati arrestati dalle autorità venezuelane. Aveva poi accusato Elone Musk di aver speso un miliardo di dollari per un golpe in Venezuela. Negli stessi mesi si parlò di un piano di assassinio CIA di Maduro sventato.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Geopolitica
Thailandia e Cambogia firmano alla Casa Bianca un accordo di cessate il fuoco
HISTORIC PEACE BETWEEN THAILAND & CAMBODIA. President Trump and Malaysia’s Prime Minister Anwar Ibrahim hosted the Prime Ministers of Thailand and Cambodia for the signing of the ‘Kuala Lumpur Peace Accords’—a historic peace declaration. pic.twitter.com/BZRJ2b2KLY
— The White House (@WhiteHouse) October 26, 2025
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-



Misteri2 settimane faLa verità sull’incontro tra Amanda Knox e il suo procuratore. Renovatio 21 intervista il giudice Mignini
-



Pensiero7 giorni faCi risiamo: il papa loda Don Milani. Torna l’ombra della pedofilia sulla Chiesa e sul futuro del mondo
-



Sanità1 settimana faUn nuovo sindacato per le prossime pandemie. Intervista al segretario di Di.Co.Si
-



Necrocultura5 giorni fa«L’ideologia ambientalista e neomalthusiana» di Vaticano e anglicani: Mons. Viganò sulla nomina del re britannico da parte di Leone
-



Salute1 settimana faI malori della 42ª settimana 2025
-



Autismo2 settimane faTutti addosso a Kennedy che collega la circoncisione all’autismo. Quando finirà la barbarie della mutilazione genitale infantile?
-



Oligarcato6 giorni faPapa Leone conferisce a Carlo III, capo della Chiesa d’Inghilterra, la cattedra permanente nella basilica papale
-



Politica1 settimana faI vaccini, l’euro, l’OMS e le proteste pro-Palestina. Renovatio 21 intervista il senatore Borghi













