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Vaccini

Vaccino contro l’aviaria, l’UE prenota 40 milioni

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La HERA (Health Emergency Preparedness and Response), il braccio operativo della Commissione Europea, ha siglato un accordo con l’azienda farmaceutica britannica Seqirus per la fornitura di 665.000 dosi di vaccino per uso umano contro l’influenza aviaria.

 

Secondo un comunicato della Commissione, questi vaccini sono destinati principalmente alle persone maggiormente a rischio di trasmissione, come coloro che lavorano negli allevamenti avicoli e i veterinari.

 

Il contratto ha una durata di quattro anni e include la possibilità di fornire ulteriori 40 milioni di dosi. «Quando si tratta di influenza aviaria» ha dichiarato all’agenzia Reuters il commissario UE per la Sanità Stella Kyriakides, «monitoriamo attivamente e continuamente la situazione. E domani con i nostri Stati membri, assicureremo l’accesso a 40 milioni di dosi di vaccino per l’influenza aviaria per proteggere i più esposti. Le consegne ai Paesi che hanno necessità immediate sono già in corso».

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Secondo quanto riportato dalla stampa nelle ultime ore, l’accordo – che sarebbe stato firmato da Danimarca, Lettonia, Francia, Cipro, Lituania, Malta, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Slovenia, Grecia e Irlanda, più due Paesi extra Ue ma parte del cosiddetto Spazio Economico Europep (SEE) Islanda e Norvegia – non avrebbe ricevuto l’adesione dell’Italia.

 

Secondo il quotidiano milanese La Verità, il ministero della Sanità italiano «ha deciso che stavolta interloquirà con le compagnie farmaceutiche per conto proprio».

 

«Al ministero si saranno ricordati di quelle clausole che costringevano le nazioni a comprare vaccini a mRNA fino al 2026, codicilli dai quali fu maledettamente difficile svincolarsi e contro i quali si scagliò Schillaci, poco dopo essersi insediato al dicastero di lungotevere Ripa».

 

La posizione dell’Italia avrebbe provocato la reazione dell’ex direttore della Prevenzione al ministero della Salute Gianni Rezza, che avrebbe dichiarato all’ANSA che la mancata partecipazione dell’Italia sarebbe «poco lungimirante», riporta il sito Sanita33. «Non so perché l’Italia non rientri tra i 15 paesi prosegue Rezza ma qualora ci fosse ancora la possibilità, converrebbe che il nostro Paese partecipasse, sarebbe il tempo di farlo. Anche se magari con un numero limitato di dosi, conviene sempre assicurarsi un certo numero di vaccini»

 

«Anche se al momento non c’è una situazione di allarme, c’è tuttavia una condizione di allerta» prosegue il Rezza. «Inoltre, se ci sono dei lavoratori che sono esposti professionalmente al rischio aviaria, come allevatori e veterinari, perché non fare loro la vaccinazione se c’è la possibilità di avere delle dosi?».

 

«l’Italia, già un paio di anni fa, ha opzionato il vaccino prepandemico di GSK contro il virus H5n1 dell’influenza aviaria. Si tratta di un vaccino prepandemico che potrebbe essere utilizzato qualora si verificasse un’epidemia, magari cambiandone leggermente la composizione sulla base del ceppo che dovesse risultare emergente. Questo è quindi un vaccino pandemico vero e proprio. L’opzione effettuata implica che, qualora si dovesse verificare un’epidemia, l’Italia ha già pagato anticipatamente per avere dopo la disponibilità del vaccino, quando necessario».

 

Il vaccino di Seqirus è contro H5n1, tuttavia, conclude il Rezza, «è stato autorizzato per poter essere utilizzato già da ora per le categorie a rischio di esposizione».

 

Stupisce come la Commissione Von Der Leyen, a mandato praticamente scaduto con le elezioni europee celebrate due giorni fa, continui il suo percorso reiterando procedure già viste in passato, pure con cospicue controversie.

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Come riportato da Renovatio 21 la Procura Europea due mesi fa ha indicato di star indagando sulla Von der Leyen e gli accordi sui vaccini Pfizer.

 

L’indagine riguarda l’acquisto di quasi due miliardi di dosi di vaccino Pfizer COVID-19 per l’UE al culmine della pandemia di coronavirus. L’accusa sostiene che il capo della UE abbia negoziato l’accordo multimiliardario con l’amministratore delegato del colosso farmaceutico, Albert Bourla, in privato tramite messaggi di testo prima che gli studi clinici sul vaccino fossero completati.

 

La Von der Leyen si è rifiutata di rivelare il contenuto di quei messaggi, sostenendo di non riuscire a trovarli.

 

La Von der Leyen, quando era ministro della Difesa tedesco, era incappata in accuse dopo aver «ripulito» il suo cellulare che doveva divenire prova importante all’interno di uno scandalo di appalti militari. La medesima situazione pare esser capitata con i messaggini che si sarebbe scambiata con Albert Bourla, CEO di Pfizer, spariti nel nulla proprio quando le si chiede conto dei contratti per l’iniezione massiva di mRNA nei corpi di centinaia di milioni di europei. (Bourla ha riconosciuto la preparazione del presidente della Commissione sui sieri genici, ma non ha poi avuto il coraggio di presentarsi davanti ai deputati europei, mandando una sua sottoposta a fare l’ammissione sulla mancanza di test di trasmissibilità del COVID dopo il vaccino Pfizer).

 

L’Ursula è inoltre incappata in ulteriore scandalo famigliare basato riguardo proprio l’mRNA, quando è emerso un conflitto di interessi con il marito, che lavora presso un’azienda di terapia genica, partecipante ad una cordata di aziende-università che dovrebbe intercettare fondi europei.

 

Il quadro del COVID sembra ripetersi, anche per un’altra notizia che rimbalza da Oltreoceano. L’OMS aveva dato notizia del primo morto per aviaria, in Messico, ma le autorità locali hanno negato risolutamente, dicendo che l’individuo deceduto aveva altre condizioni mediche concorrenti ed era semplicemente risultato positivo all’aviaria: il lettore vede bene che ci troviamo, ancora una volta, dinanzi alla farsa della comorbilità che segnò il biennio pandemico.

 

Come riportato da Renovatio 21, vi sarebbe anche un’altra possibile analogia con il SARS-nCoV-2: secondo uno studio preprint anche il virus dell’aviaria potrebbe essere stato originato in laboratorio.

 

Oggi come allora, le principali istituzioni sanitarie (OMS, FDA) sembrano spingere l’acceleratore sulla paura, parlando di un’influenza «10 volte peggiore» del COVID.

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Vaccini

La Corte Suprema USA respinge la contestazione della legge che pone fine alle esenzioni religiose per gli obblighi vaccinali nelle scuole

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La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto senza commenti un ricorso legale contro una legge del Connecticut del 2021 che ha eliminato le esenzioni religiose dai requisiti di immunizzazione scolastica, confermando l’attuale avversione della corte a toccare gli obblighi vaccinali a livello statale. Lo riporta LifeSiteNews.   Nel 2021, il Connecticut ha modificato i requisiti di vaccinazione per la partecipazione a scuole pubbliche e private, asili nido e altri centri di assistenza all’infanzia, eliminando la possibilità di ottenere esenzioni religiose, lasciando le esenzioni mediche come unica possibile via per evitare iniezioni discutibili.   Diverse istituzioni religiose, come la Milford Christian Church, che gestisce un programma pre-scuola materna chiamato Little Eagles e una K-12 Academy, hanno fatto causa al Dipartimento dell’istruzione dello Stato del Connecticut, all’Ufficio per la prima infanzia del Connecticut e al Dipartimento della salute pubblica del Connecticut sulla base del Primo emendamento, dopo aver ricevuto la possibilità di scegliere tra obbligare gli studenti a vaccinarsi, espellere coloro che si rifiutavano o rischiare di essere costretti a chiudere.

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Nel gennaio 2022, il giudice distrettuale degli Stati Uniti Janet Bond Arterton ha respinto una di queste cause sostenendo che la modifica della legge non era motivata da «animosità religiosa», spingendo i querelanti a presentare ricorso alla Corte Suprema.   Ma l’elenco degli ordini del 24 giugno pubblicato dalla corte suprema della nazione ha confermato che We the Patriots USA, et al, contro CT Early Childhood Dev. et al. è stato archiviato, senza alcuna elaborazione. Non è stato elencato il modo in cui i singoli giudici hanno votato, ma con solo quattro voti necessari per prendere in carico un caso, almeno sei avrebbero votato di no.   «Questa è la fine della strada verso una sfida ai requisiti vaccinali salvavita e pienamente legali del Connecticut», ha affermato il procuratore generale democratico William Tong in una dichiarazione ottenuta dall’Associated Press. «Abbiamo sempre detto, e le corti hanno confermato, che la legislatura ha agito in modo responsabile e pienamente nei limiti della sua autorità per proteggere la salute delle famiglie del Connecticut e per fermare la diffusione di malattie prevenibili».   «NON CI TIRIAMO INDIETRO e non perderemo la speranza. Sappiamo che c’è un piano divino in tutto questo e che “tutte le cose cooperano al bene” (Romani 8:28). Anche in questa perdita, in effetti, ci sono delle buone notizie», hanno risposto We the Patriots, che ha rappresentato la Milford Christian Church e Little Eagles Preschool & Daycare.   «Il nostro caso contro lo Stato del Connecticut per ripristinare le esenzioni religiose non è stato completamente respinto dal Secondo Circuito, che ha consentito a una delle nostre rivendicazioni di procedere, ovvero che un bambino con un Individualized Education Plan (IEP) ha diritto a un’istruzione ai sensi dell’Individuals with Disabilities Education Act (IDEA). Il Secondo Circuito ha rinviato questa rivendicazione al tribunale distrettuale per il processo, ma è stata sospesa in attesa dell’esito della nostra petizione di certificazione presso la Corte Suprema».   «Se alla fine dovessimo vincere in questi due casi, gli studenti con disabilità e gli studenti delle scuole religiose private potrebbero rinunciare alle vaccinazioni e ricevere un’istruzione nel Connecticut», ha osservato il gruppo. «Una vittoria in uno di questi casi al Secondo Circuito si applicherebbe anche agli studenti di New York, che ha perso l’esenzione religiosa scolastica nel 2019. Sebbene non sia la vittoria ampia e schiacciante a cui miravamo, questi casi potrebbero comunque aprire le porte a centinaia di migliaia, se non milioni, di bambini per ricevere un’istruzione a New York e nel Connecticut».   Diversi vaccini comuni, tra cui quello contro l’epatite A e la rabbia, sono stati sviluppati utilizzando linee cellulari derivate da bambini abortiti, portando molti americani a opporsi moralmente alla ricezione di qualsiasi cosa contaminata dalla distruzione intenzionale di vite umane innocenti.

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La questione è particolarmente acuta oggi a causa delle continue controversie sui vaccini contro il COVID-19, sviluppati e distribuiti in una frazione del tempo normalmente necessario nell’ambito dell’iniziativa Operation Warp Speed ​​dell’ex presidente Donald Trump.   Nel frattempo, la sentenza prosegue la tendenza della Corte Suprema di emettere sentenze decisamente contrastanti da una prospettiva conservatrice, nonostante sei dei suoi nove membri attuali siano stati nominati da presidenti repubblicani.   La Corte ha portato ai conservatori importanti vittorie sui diritti sulle armi, sulla regolamentazione ambientale, sulle azioni positive e, più significativamente, sull’aborto con l’ annullamento di Roe v.Wade, ma ha anche emesso sentenze sprezzanti sulla libertà religiosa, sull’ideologia LGBT e, cosa ancora più importante, che il giudice conservatore Samuel Alito ha preso la rara decisione di criticare i nominati da Trump Amy Coney Barrett e Brett Kavanaugh per la mancanza di «forza d’animo» per risolvere tali questioni.   Nell’ambito degli obblighi vaccinali, nel 2022 la Corte ha impedito all’amministrazione Biden di obbligare le aziende private a rendere obbligatorie le vaccinazioni anti-COVID, pur mantenendo un obbligo per gli operatori sanitari presso strutture finanziate a livello federale. Per quanto riguarda gli obblighi a livello statale, la corte è stata costantemente più deferente.   Kavanaugh e Barrett hanno votato contro l’assunzione di revisioni degli obblighi vaccinali a livello statale in Indiana, Maine e New York e Kavanaugh ha votato per sostenere un mandato vaccinale federale per gli operatori sanitari e contro la richiesta di un gruppo di Navy SEAL per un’esenzione religiosa.   Lo scorso autunno, la Corte ha anche respinto un caso di obbligo vaccinale COVID-19 dal New Jersey, ancora una volta senza elencare come i singoli giudici hanno deciso.

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Cancro

Vescovo Eleganti: i vaccini anti-COVID hanno portato al turbocancro e ad un eccesso di decessi e ad altri «effetti collaterali dannosi»

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Il vescovo svizzero Marian Eleganti ha affermato che l’adozione delle restrizioni anti-COVID da parte della gerarchia cattolica è stata una «dichiarazione di bancarotta della fede» e ha lamentato il fatto che i vaccini anti-COVID hanno causato «molti effetti collaterali dannosi», tra cui «turbo cancro», decessi eccessivi e nascite premature. Lo riporta LifeSiteNews, che ha intervistato il prelato elvetico.

 

Nel corso di una conversazione in tedesco filmata con il giornalista di LifeSite Andreas Wailzer, è stato chiesto al vescovo Eleganti cosa pensasse del sostegno dei vescovi austriaci all’obbligo generale di vaccinazione anti-COVID del Paese.

 

«Per me, quella è stata chiaramente una caduta in disgrazia», ​​ha detto l’ex vescovo di Coira.

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Il monsignore ha affermato che il «consenso informato» e la decisione autonoma sul proprio corpo sono stati il ​​«dogma di base» dell’etica medica negli ultimi decenni e ha osservato che la Congregazione (ora Dicastero) per la Dottrina della Fede sotto la guida del cardinale Luis Ladaria aveva dichiarato che non devono essere forzate le iniezioni di COVID.

 

«Tuttavia, il papa ha imposto [l’obbligo] a tutti i dipendenti del Vaticano in quanto capo di Stato. Altrimenti, avrebbero perso il lavoro o ne avrebbero ricevuto un altro», ha affermato il vescovo Eleganti. «Quindi, per me, è stata chiaramente un’ingiustizia».

 

«Ora sappiamo, e questo sta venendo alla luce sempre di più in tutto il mondo, che semplicemente non possiamo ignorare il fatto che queste misure non erano basate su prove, che le vaccinazioni non garantivano questa protezione contro la trasmissione, che non c’è stata alcuna “pandemia dei non vaccinati”».

 

«Oggi abbiamo fenomeni di turbo-cancro; abbiamo un eccesso di mortalità da quando sono stati introdotti i programmi di vaccinazione in tutti i paesi. Abbiamo un calo delle nascite dovuto a parti prematuri e così via».

 

«Si sono verificate così tante ingiustizie e ci sono stati così tanti effetti collaterali dannosi», ha continuato. «Oggi abbiamo fenomeni di turbo-cancro; abbiamo una mortalità eccessiva da quando sono stati introdotti i programmi di vaccinazione in tutti i paesi. Abbiamo un calo delle nascite dovuto a parti prematuri e così via».

 

«Ci sono molti parametri che puntano nella stessa direzione, che molto è stato fatto in modo sbagliato. Le maschere non erano basate su prove, e così via. Anche questo era noto, e queste erano decisioni politiche».

 

Il vescovo svizzero ha anche criticato il ruolo dell’ONU e dell’OMS globaliste nel privare le nazioni della sovranità e agire «come un governo mondiale».

 

«L’OMS è finanziata anche da fondazioni private come Bill Gates e altre», ha detto il vescovo Eleganti. «E queste istituzioni non sono legittimate democraticamente, e sono anche alla mercé dei potenti dell’alta finanza».

 

«Ed è qui che bisogna essere critici, e le nazioni non devono rinunciare alla propria sovranità in modo che così poche persone nell’ombra decidano all’improvviso per il mondo intero come un governo mondiale e impongano a tutti i paesi qualcosa che rimane altamente controverso, anche in futuro».

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Il vescovo ha ribadito che la Chiesa «non ha svolto un buon ruolo» durante la crisi del COVID, affermando, che i vescovi e gli altri leader della Chiesa hanno dimostrato la loro mancanza di fede nel soprannaturale chiudendo le celebrazioni pubbliche della Pasqua e le sorgenti curative di Lourdes, rimuovendo l’acqua santa dalle chiese e trattando l’Eucaristia come «una cosa contaminata».

 

«Per me, questa è una dichiarazione di bancarotta della fede», ha accusato il vescovo Eleganti.

 

«Come è scritto nel Salmo 90: “Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra; ma a te [il male] non s’accosterà», ha affermato. il vescovo «E così anche quando la peste infuria di giorno e di notte».

 

«È anche abbastanza chiaro, un sacramentale [acqua santa] che uso per mettermi sotto la protezione di Dio… Non posso mantenere un atteggiamento di totale incredulità allo stesso tempo… [credere] che non mi aiuti affatto, ma al contrario potrebbe persino danneggiarmi».

 

Il vescovo Eleganti ha sottolineato che i cattolici «non possono fare affidamento su strategie secolari» spesso assurde, ma devono ricorrere alla preghiera, per poi dire che anche le persone al di fuori della Chiesa cattolica «in qualche modo hanno ritenuto» che la risposta della gerarchia ecclesiastica al COVID «fosse una resa della fede, come se Dio non esistesse».

 

Come riportato da Renovatio 21, il vescovo Eleganti tre mesi fa aveva reagito dopo l’ennesimo attacco di Bergoglio ai non vaccinati.

 

«Ora il Papa continua: su quali basi, infatti? – far sentire in colpa i cattolici che non hanno preso il vaccino anti-COVID e che, in numero crescente, non pensano di farlo in futuro» aveva scritto Eleganti. «Questo perché i suoi numerosi effetti collaterali sono ormai ben noti. Ricercatori in Giappone, Malesia e Filippine hanno recentemente chiesto la sospensione a livello mondiale di queste vaccinazioni sperimentali con mRNA, per citare solo uno dei tanti esempi. Sebbene i critici delle misure, i cosiddetti idioti (COVID), avessero ragione – le prove stanno aumentando in tutto il mondo, dando a questi vaccini un verdetto negativo – il Papa ne rimane convinto e critica i loro oppositori».

 

«E il Papa? È stato il primo a violare le libertà civili dei suoi dipendenti nel suo stesso Stato e ordinò la chiusura delle chiese. Fa male dirlo. E faceva male vederlo. L’estetizzazione e l’orchestrazione del suo isolamento senza il popolo di Dio e i cardinali in Piazza San Pietro nella Pasqua 2020, la prima “non-Pasqua”, la Basilica di San Pietro inaccessibile al pubblico, le acquasantiere vuote in tutto il mondo, non sono state manifestazioni della fede della Chiesa per me».

 

Come riportato da Renovatio 21 monsignor Eleganti aveva attaccato Fiducia supplicans e le benedizioni gay all’uscita del documento.

 

Il monsignore elvetico poche settimane fa aveva inoltre notato che il nuovo documento vaticano Dignitas Infinita contraddice la dottrina della Chiesa sul tema della guerra e della pena di morte.

 

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Reazioni avverse

Negato il risarcimento a caporale dell’esercito canadese danneggiato dal vaccino COVID

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A un membro dell’esercito canadese rimasto ferito dopo aver ricevuto il vaccino sperimentale mRNA contro il COVID è stato negato il risarcimento dal Dipartimento per gli Affari dei Veterani del Paese. Lo riporta il Canadian Independent.   Secondo quanto affermato dalla testa locale, l’avvocato Catherine Christensen, che rappresenta un membro delle Forze armate canadesi (CAF) rimasto danneggiato dal vaccino anti-COVID, ha osservato che il Dipartimento degli Affari dei veterani del Canada (VAC) ha effettivamente bloccato la possibilità del suo cliente di ottenere un risarcimento.   Il soldato, la cui identità rimane riservata, è un caporale che in passato ha prestato servizio come capitano di marina nella Royal Navy canadese. Nel 2017, è stato poi trasferito all’esercito.

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A causa delle ferite, il membro delle CAF si sta ora preparando per il rilascio di un certificato medico e ha fornito la documentazione che dimostra quanto gravemente lo abbia ferito il vaccino anti-COVID.   Secondo l’avvocato Christensen, i problemi di salute del caporale sarebbero una conseguenza diretta delle gravi reazioni avverse alle iniezioni COVID di Moderna, che l’esercito canadese ha imposto a tutti i suoi membri nel 2021. La legale ha osservato che il caporale ha ricevuto il vaccino anti-COVID contro la sua volontà e che il VAC non compilerà la documentazione necessaria affinché il suo cliente possa ottenere il giusto risarcimento per le lesioni subite.   «Ai membri non solo è stato detto che Moderna era sicuro ed efficace, ma che se fosse successo qualcosa, sarebbero stati coperti da Veterans Affairs Canada. Sono stati ingannati su entrambi i fronti», ha dichiarato la Christensen.   Per complicare ulteriormente le cose, il VAC aveva inviato al caporale una lettera in cui riconosceva che aveva «paralisi dell’arto sinistro» e «ascessi cerebrali», oltre a «sarcoidosi» (un tipo di malattia autoimmune), poco dopo aver ricevuto l’iniezione di mRNA di Moderna.   Il VAC avrebbe anche «riconosciuto esplicitamente» che le lesioni «sono documentate dal punto di vista medico come collegate al vaccino». Tuttavia l’ente per i veterani non ha riconosciuto che le lesioni causate dal vaccino anti-COVID siano state gravi.   «Purtroppo il VAC ha negato qualsiasi riconoscimento di queste condizioni come correlate al servizio, privando il mio cliente di supporti essenziali e opportunità di riqualificazione», ha affermato Christensen, che ha aggiunto che la «decisione lascia un veterano devoto e la sua giovane famiglia senza l’assistenza finanziaria e medica promessa».   La «direttiva» sul vaccino COVID constava di un obbligo emesso dal generale Wayne Eyre alla fine del 2021, che imponeva a tutto il personale militare canadese di sottoporsi al vaccino COVID.   In base all’obbligo vaccinale della CAF, centinaia di militari sono stati licenziati, o si potrebbe dire, epurati per non essersi vaccinati contro il COVID. Questo si aggiunge alle migliaia di dipendenti pubblici licenziati per non aver accettato di vaccinarsi contro il COVID.   Sebbene il Canada abbia un programma Vaccine Injury Support Program (VISP), i membri attivi della CAF e i veterani come il caporale non sono idonei per il programma civile. Secondo la Christensen, questo lascia molti membri della CAF feriti dal vaccino COVID e veterani senza alcuna possibilità di ricorso se non tramite il VAC.   «Questo caso sottolinea il patto infranto tra l’esercito e i suoi membri», ha detto la Christensen. «Il mio cliente ha servito fedelmente il suo paese, solo per essere lasciato senza supporto nel momento del bisogno».   La CAF ha infine posto fine al suo mandato COVID nell’ottobre 2022, mesi dopo la revoca del mandato federale, ma i membri sono ancora «fortemente incoraggiati» a sottoporsi alla vaccinazione sperimentale, scrive LifeSiteNews. Il governo federale guidato dal primo ministro Justin Trudeau aveva annunciato che l’obbligo di vaccinazione anti-COVID nei luoghi di lavoro sarebbe stato revocato a giugno 2022, così come l’obbligo per i viaggiatori nazionali di sottoporsi al vaccino anti-COVID per salire a bordo di aerei e treni.   Lo scorso novembre, LifeSiteNews ha riportato in condizione di anonimato le parole di un soldato delle forze armate canadesi il quale ha detto di ritenere che l’esercito considera i membri che rifiutano il vaccino COVID «un pezzo di spazzatura».

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Come riportato da Renovatio 21, un mese fa l’esercito tedesco ha revocato l’obbligo per i militari solo dopo la causa di un soldato.   Come riportato da Renovatio 21, l’esercito USA ha da tempo cominciato a pregare i soldati non vaccinati espulsi dai ranghi di tornare dopo che erano stati malamente cacciati per il loro rifiuto di sottoporsi al siero genico sperimentale. Inizialmente, almeno un terzo dei soldati USA aveva rifiutato il vaccino. Successivamente, erano stati esclusi dall’addestramento e dallo stipendio almeno 60.000 militari statunitensi.   Nel gennaio 2022 il senatore repubblicano del Wisconsin organizzò un convegno in cui tre medici militari fornirono prove dei gravi effetti avversi del siero COVID sui soldati.   In Italia si sono segnalati casi di militari presumibilmente danneggiati dal vaccino o che addirittura sarebbero stati uccisi da esso: è il caso del 42enne militare di Augusta morto nei primi mesi del 2021, dove, secondo i consulenti della procura di Siracusa, «sussiste correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione del vaccino anti-COVID-19 AstraZeneca».   La stessa procura un anno dopo chiese l’archiviazione del procedimento penale per omicidio colposo a carico del legale rappresentante della farmaceutica. «Per la Procura c’è una connessione tra il decesso e la dose ricevuta dall’uomo, ma in assenza di violazione delle prescrizioni delle massime autorità sanitarie mondiali» scrisse l’agenzia ANSA il 17 agosto 2022.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia  
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