Armi biologiche
«Vaccino anti-AIDS come possibile origine del Coronavirus». Parla il Nobel Montagnier
Per Renovatio 21 è una magra consolazione.
Lo abbiamo visto su TG nazionali, e perfino, con accenni timidi-timidi su testate come Il Corriere della Sera. I media e i politici principali iniziano ad ammettere le possibilità che il COVID-19 sia probabilmente originato in un laboratorio di Wuhan e scappatovi accidentalmente, o peggio.
Molti commentatori, dai perdigiorno sui social e ai professionisti del dossieraggio vario, ci hanno riso in faccia e magari pure«segnalato» con una bella delazione elettronica (non lo sapremo mai….). La pagina Facebook di Renovatio 21, che conta circa 10.000 follower, ha visto un calo di traffico verticale.
Il professor Luc Montagnier, vincitore del premio Nobel 2008 per la medicina, afferma che il SARS-CoV-2 è un virus manipolato artificialmente che è stato rilasciato per accidente da un laboratorio a Wuhan
«Seguite gli scienziati, ignoranti» ci dicevano. Era quello che avevamo fatto. Citato studiosi indiani e cinesi, nonché professori americani esperti in armi biologiche, perfino una spia israeliana saltata fuori subito con questa storia.
Abbiamo sempre citato la fonte, spiegato anche gli interessi che potrebbero muoverla. Niente. L’accusa è quella di essere degli ignoranti antiscientifici. Amen.
Tuttavia, per i censori gne-gne e i Torquemada del Ministero della Verità, la cosa si è leggermente complicata questa settimana, quando è entrato in campo un Premio Nobel.
In una scioccante rivelazione, Montagnier dice che il laboratorio cinese avrebbe cercato di utilizzare uno di questi virus come vettore per l’HIV nella ricerca di un vaccino contro l’AIDS
Il Nobel, sapete, quella cosa con cui si celebrano i massimi esponenti planetari della Scienza.
Avremo qualcosa da dire anche sul Nobel, la sua origine e i suoi aspetti meno conosciuti (in ispecie di quello per la letteratura), tuttavia, se c’è qualcosa che è davvero indiscutibile al mondo, è il premio Nobel.
Ecco quindi che che, in barba alla narrazione che viene spinta dal mainstream secondo cui il virus COVID 19 è il risultato di una mutazione naturale trasmesso agli umani dai pipistrelli a ferro di cavallo (che vivono a un migliaio di chilometri da Wuhan) passando per un pit-stop tra i pangolini (il ruolo del simpatico animaletto corazzato come specie intermedia per il contagio è stato già smentito), il dott. Luc Montagnier, l’uomo che scoprì il Il virus dell’HIV nel 1983, dice apertis verbis o che il virus è stato creato dall’uomo.
Il professor Luc Montagnier, vincitore del premio Nobel 2008 per la medicina, afferma che il SARS-CoV-2 è un virus manipolato artificialmente che è stato rilasciato per accidente da un laboratorio a Wuhan.
È risaputo che (ma possono iniziare a negare anche questo) i ricercatori cinesi abbiano usato i coronavirus nel loro lavoro per sviluppare un vaccino contro l’AIDS.
La corsa al vaccino contro l’AIDS del resto pare essere un chiodo perenne delle dittature comuniste: anche il dittatore romeno Nicolae Ceausescu a fine anni Ottanta infettò con l’HIV moltitudini di orfani
La corsa al vaccino contro l’AIDS del resto pare essere un chiodo perenne delle dittature comuniste: anche il dittatore romeno Nicolae Ceausescu a fine anni Ottanta infettò con l’HIV moltitudini di orfani in un grande esperimento su cavie umane (tema ora tornato di moda, anzi accettato per finestra di Overton grazie a virologi mediatici). Chi trova il vaccino dell’AIDS si fa una bella pubblicità, e anche un po’ di soldini.
Non solo: immaginate il potere diplomatico che può avere un Paese che si presenta in Africa, dove vi sono zone dove la popolazione è infettata dall’HIV al 70%, con l’elisir contro il morbo del Continente Nero. Se qualcuno non lo sa ancora, la Cina qualche interesse in Africa lo ha. Da decenni.
Il professor Montagnier vinse il premio Nobel per la medicina nel 2008 per la scoperta dell’ HIV come causa dell’epidemia di AIDS insieme a Françoise Barré-Sinoussi. Ma il Montagnier è noto anche per il suo lavoro specifico sui coronavirus.
In una scioccante rivelazione, Montagnier dice che il laboratorio cinese avrebbe cercato di utilizzare uno di questi virus come vettore per l’HIV nella ricerca di un vaccino contro l’AIDS.
Immaginate il potere diplomatico che può avere un Paese che si presenta in Africa, dove vi sono zone dove la popolazione è infettata dall’HIV al 70%, con l’elisir contro il morbo del Continente Nero
«Con il mio collega, il bio-matematico Jean-Claude Perez, abbiamo analizzato attentamente la descrizione del genoma di questo virus dell’RNA», spiega Luc Montagnier, intervistato dal dottor Jean-François Lemoine per il podcast quotidiano Pourquoi Docteur, aggiungendo che altri hanno già esplorato questa strada.
«Ricercatori indiani hanno già provato a pubblicare i risultati delle analisi che hanno dimostrato che questo genoma del coronavirus conteneva sequenze di un altro virus (…) il virus HIV , ma sono stati costretti a ritirare le loro scoperte poiché la pressione del mainstream era troppo grande». Un caso di cui Renovatio 21 vi aveva parlato mesi fa. Pagando con la derisione e la censura.
In una domanda stimolante, il dottor Jean-François Lemoine ha dedotto che il coronavirus sotto inchiesta potrebbe provenire da un paziente altrimenti infetto dall’HIV
Il dottor Lemoine quindi pone al Nobel una domanda incalzante: il virus potrebbe essere saltato fuori da una persona già infetta anche dell’HIV.
«Ricercatori indiani hanno già provato a pubblicare i risultati delle analisi che hanno dimostrato che questo genoma del coronavirus conteneva sequenze di un altro virus (…) il virus HIV , ma sono stati costretti a ritirare le loro scoperte poiché la pressione del mainstream era troppo grande»
La risposta di Montagnier è secca: «No, per inserire una sequenza HIV in questo genoma, sono necessari strumenti molecolari, e ciò può essere fatto solo in laboratorio».
Si tratta insomma di un evento ricombinante di ricombinazione genetica.
Il premio Nobel ha quindi dettagliato una spiegazione plausibile, e cioè un incidente di laboratorio in un progetto di ricerca di un vaccino contro l’AIDS.
L’intervista-bomba si conclude con una nota positiva. Per Montagnier questo elemento aberrante verrà distrutto dalla sua stessa diffusione.
«La natura non accetta alcun aggiustamento molecolare, eliminerà questi cambiamenti innaturali e anche se non si fa nulla, le cose andranno meglio, ma purtroppo dopo molte morti».
«I cospiratori sono il campo opposto, sono quelli che nascondono la verità»
Gli si chiede, dunque, se sa di appartenere quindi ora alla schiatta dei «teorici della cospirazione».
«I cospiratori sono il campo opposto, sono quelli che nascondono la verità», risponde lo scienziato.
«In ogni caso, la verità viene sempre fuori, spetta al governo cinese assumersi la responsabilità».
Provate ad immaginare se saltasse fuori che il COVID-19 deriva dalla ricerca di un vaccino per una malattia derivata dalla ricerca di un altro vaccino. Vi gira la testa?
Già. Il Partito Comunista Cinese non sta però dando alcun segno in questo senso, al momento. E in rete è già partito lo show dei fenomeni vaccinisti, quelli per cui Montagnier è solo «uno», la scienza è un’altra etc.
Si è a lungo dibattuta l’origine dell’AIDS a partire da un vaccino. Una teoria riportata anche nel grande libro di divulgazione della storia delle epidemie Spillover, e oggetto di un documentario della TV della Svizzera italiana una quindicina di anni fa.
Provate ad immaginare se fosse confermato che anche il Coronavirus deriva dalla ricerca di un vaccino. Anzi: provate ad immaginare se saltasse fuori che il COVID-19 deriva dalla ricerca di un vaccino per una malattia derivata dalla ricerca di un altro vaccino.
Vi gira la testa?
L’importante è che non abbiate la tosse.
Immagine di Prolineserver via Wikipedia, su licenza Creative Commons : Attribution NonCommercial ShareAlike 2.0. Aggiunto filtro bianco e nero.
Armi biologiche
La Georgia farà causa alla BBC per affermazioni «assurde» sulle armi chimiche
La Georgia ha reso noto che intenterà una causa contro la BBC «per aver propalato accuse mendaci e infamanti», in seguito a un servizio dell’emittente pubblica britannica che ha sostenuto l’impiego di armi chimiche da parte del governo di Tbilisi contro i manifestanti nel corso del 2024.
Il Caucaso meridionale è stato teatro di imponenti e violente proteste europeiste alla fine dell’anno scorso, innescate dal congelamento provvisorio dei negoziati per l’integrazione UE da parte dell’esecutivo, che ha accusato Bruxelles di manipolare l’aspirazione all’adesione georgiana per fini di ingerenza politica.
In un’inchiesta pubblicata lunedì, la BBC ha imputato alle autorità di Tbilisi l’utilizzo di agenti chimici risalenti alla Grande Guerra durante le dimostrazioni – un addebito che il partito di governo Sogno Georgiano ha bollato come fondato su «dati deliranti e infondati».
L’indagine dell’emittente ha indicato che le forze dell’ordine avrebbero miscelato un composto anti-sommossa antiquato all’acqua erogata dagli idranti per sfoltire la folla.
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Tbilisi ha replicato che la BBC non ha allegato alcuna documentazione a supporto delle sue tesi. Nonostante le sollecitazioni rivolte all’emittente per chiarimenti e le repliche puntuali fornite alle sue interrogazioni, il governo ha ricevuto in cambio «un florilegio di falsità» e «imputazioni gravi», ha denunciato.
«Abbiamo deliberato di adire le vie legali contro i media bugiardi nei fori internazionali. Impiegheremo ogni strumento giuridico disponibile per chiamare in causa i cosiddetti organi di informazione che seminano menzogne, per aver divulgato calunnie e accuse spurie».
Sogno Georgiano ha tacciato la BBC di «mancare di scrupoli etici o professionali nell’eseguire mandati loschi e diffondere menzogne», alludendo agli scandali recenti che ne hanno scalfito la reputazione.
All’avvio di questo mese, alti dirigenti si sono dimessi dopo che è emerso che, nel 2024, la BBC aveva trasmesso un documentario che amalgamava due segmenti del discorso di Donald Trump del 6 gennaio 2021 al Campidoglio in modo tale da suggerire fallacemente «un incitamento esplicito alla violenza», come ammesso dall’emittente.
Trump ha accusato l’emittente di aver interferito nelle elezioni americane con il controverso reportage e ha ventilato un’azione legale «per una somma tra 1 e 5 miliardi di dollari».
Un recente dossier parlamentare britannico ha rilevato che la BBC registra perdite annue superiori a 1 miliardo di sterline (1,3 miliardi di dollari) per disdette di abbonamento e morosità nelle concessioni.
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Immagine di Sebastiandoe5 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Armi biologiche
L’India segnala la minaccia del bioterrorismo
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Armi biologiche
Gli USA chiederanno dati sui patogeni in cambio di aiuti sanitari esteri
Gli Stati Uniti chiederanno ai Paesi di consegnare campioni di «agenti patogeni con potenziale epidemico» in cambio del ripristino temporaneo degli aiuti sanitari. Lo riporta il giornale britannico Guardian, citando bozze di documenti governativi.
Il presidente Donald Trump ha tagliato drasticamente tali programmi all’inizio dell’anno, nell’ambito di un ampio sforzo di riduzione dei costi e di riallineamento della politica estera.
Secondo il quotidiano britannico, nei memorandum d’intesa proposti Washington offre a decine di Paesi il rinnovo dei programmi USA per combattere malattie come HIV, tubercolosi e malaria, oltre a «sistemi di sorveglianza e laboratorio e cartelle cliniche elettroniche».
I Paesi partner, tuttavia, dovranno assumere il finanziamento dei programmi entro cinque anni.
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In cambio, saranno obbligati a condividere con gli USA campioni e sequenze genetiche di «patogeni con potenziale epidemico» entro pochi giorni dalla scoperta, si legge nel rapporto.
La bozza non prevede garanzie di accesso ai farmaci eventualmente sviluppati.
«Il modello non offre alcuna garanzia di accesso alle contromisure e conferisce il predominio commerciale a un solo Paese», ha affermato Michel Kazatchkine, membro del Panel indipendente per la preparazione e la risposta alle pandemie, citato dal Guardian. «Minaccia la sicurezza sanitaria, la sicurezza dei dati e, in ultima analisi, la sovranità nazionale».
All’inizio dell’anno Trump ha tagliato i fondi all’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID), in passato principale strumento di Washington per finanziare progetti politici all’estero, inclusi i programmi sanitari. L’agenzia è stata ampiamente vista come strumento di soft power.
L’ex direttrice USAID Samantha Power, che ha guidato l’agenzia sotto Joe Biden, ha ammesso il mese scorso che l’agenzia ha avuto un ruolo decisivo nel mantenere al potere la presidente moldava filo-UE Maia Sandu, tramite i fondi del suo bilancio multimiliardario per gli aiuti all’Ucraina.
Come riportato da Renovatio 21, un anno fa la Duma di Stato russa aveva preparato un appello all’ONU in merito alla presunta attività dei laboratori biologici militari statunitensi in Africa.
Come riportato da Renovatio 21, al momento dei disordini durante la guerra civile sudanese l’OMS lanciato un allarme di «enorme rischio biologico» per un biolaboratorio a Khartoum che era stato attaccato.
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