Bioetica
Una «pillola psicoattiva» somministrata di nascosto per garantire la conformità al lockdown, l’idea di un professore USA
Un professore di etica presso la Western Michigan University ha sostenuto la promozione di «pillole morali» psicoattive al fine di alterare il comportamento di coloro che sono scettici sulle leggi del lockdown, suggerendo che tali farmaci potrebbero essere resi obbligatori o somministrati segretamente tramite il sistema idrico.
Si tratta di «un articolo così scioccante che all’inizio si pensa di leggere una satira», scrive Lifesitenews.
Un professore in USA: «pillole morali» psicoattive al fine di alterare il comportamento di coloro che sono scettici sul lockdown. Tali farmaci potrebbero essere resi obbligatori o somministrati segretamente tramite il sistema idrico
L’articolo è stato pubblicato all’inizio di questa settimana su The Conversation, un sito di notizie incentrato sui contenuti «provenienti dalla comunità accademica e di ricerca” e supportati dalle università di tutto il mondo.
Nell’articolo, l’autore Parker Crutchfield sostiene che «[quando] qualcuno sceglie di non seguire le linee guida di salute pubblica sul coronavirus, sta disertando dal bene pubblico» e che tali «disertori» richiedono sostanze chimiche di «miglioramento morale» per aiutarli a «ragionare su quale sia la cosa giusta da fare».
«A mio avviso, il problema dei disertori del coronavirus potrebbe essere risolto con un miglioramento morale: come ricevere un vaccino per rinforzare il sistema immunitario, le persone potrebbero assumere una sostanza per rafforzare il loro comportamento cooperativo e pro-sociale. Una pillola psicoattiva potrebbe essere la soluzione alla pandemia?» scrive Crutchfield.
«Il problema dei disertori del coronavirus potrebbe essere risolto con un miglioramento morale: come ricevere un vaccino per rinforzare il sistema immunitario, le persone potrebbero assumere una sostanza per rafforzare il loro comportamento cooperativo e pro-sociale. Una pillola psicoattiva potrebbe essere la soluzione alla pandemia?»
«È una proposta di vasta portata che è destinata ad essere controversa”, ammette, ma è comunque quella che Crutchfield ritiene «vale la pena considerare almeno, data l’importanza della cooperazione sociale nella lotta per tenere sotto controllo il COVID-19».
Crutchfield afferma che una sfida nell’implementazione di un tale sistema è che «i disertori che hanno bisogno di un miglioramento morale sono anche i meno propensi a sottoscriverlo».
«Come alcuni hanno sostenuto, una soluzione sarebbe quella di rendere obbligatorio il miglioramento morale o di amministrarlo segretamente, magari tramite l’approvvigionamento idrico. Queste azioni richiedono la ponderazione di altri valori».
Le sostanze chimiche citate da Crutchfield sono l’ossitocina e la psilocibina, il componente attivo dei «funghi magici», che dice «possono indurre una persona ad essere più empatica e altruista, più generosa e generosa».
«Una soluzione sarebbe quella di rendere obbligatorio il miglioramento morale o di amministrarlo segretamente, magari tramite l’approvvigionamento idrico»
Crutchfield afferma che la sua ricerca in bioetica «si concentra su domande come come indurre coloro che non collaborano a prendere parte a fare ciò che è meglio per il bene pubblico”.
Gli utenti di Twitter, sconvolti dall’articolo di Crutchfield, hanno svolto le proprie ricerche sulla sua storia accademica e hanno pubblicato un articolo del 2019 dal titolo «Il miglioramento biologico morale obbligatorio dovrebbe essere nascosto».
Nell’abstract del saggio il professore scrive:
Le sostanze chimiche citate da Crutchfield sono l’ossitocina e la psilocibina, il componente attivo dei «funghi magici», che dice «possono indurre una persona ad essere più empatica e altruista, più generosa e generosa»
«Alcuni teorici sostengono che il potenziamento biologico morale dovrebbe essere obbligatorio. Prendo questo argomento un ulteriore passo avanti, sostenendo che se il bioincremento morale dovrebbe essere obbligatorio, la sua amministrazione dovrebbe essere segreta piuttosto che palese. Questo per dire che è moralmente preferibile che il potenziamento biologico morale obbligatorio venga somministrato senza che i destinatari sappiano che stanno ricevendo il potenziamento».
«Un programma obbligatorio segreto promuove valori come libertà, utilità, uguaglianza, e l’autonomia meglio di un programma aperto. Pertanto, un programma di bioincremento morale obbligatorio nascosto è moralmente preferibile a un programma di bioincremento morale aperto».
Per quanto il lettore possa restare sconvolto dinanzi alla proposta di mettere nell’acqua potabile delle droghe senza il consenso di nessuno, l’idea circola da molto tempo, in vari frangenti della Cultura della Morte.
«Un programma di bioincremento morale obbligatorio nascosto è moralmente preferibile a un programma di bioincremento morale aperto»
John Holdren, fisico che è stato advisor scientifico di Clinton e di Obama scrisse nel 1977 un saggio s con Paul Ehrlich (l’inventore dell’espressione «bomba demografica», le cui previsioni sono state tutte smentite) dal titolo Ecoscience, dove si discuteva delle soluzioni per la sovrappopolazione che avrebbe schiantato il pianeta (si è visto…). A pagina 787 e 788, emerge l’idea di una sterilizzazione massiva non invasiva e, soprattutto, effettuata all’insaputa della popolazione: ecco pensata la diffusione di sostanze sterilizzanti nell’acqua di rubinetto.
Uno strano progetto di avvelenamento collettivo sarebbe stato scoperto anche in quello che all’epoca i giornali chiamarono il primo caso di «pedoterrorismo» del Paese. Si tratta della sedicente «Brigata Pretoriana», presunta organizzazione pedofila di cui non è nota la dimensione, ma di cui, riportarono i giornali, potrebbero essere emerse in documenti sequestrati le strategie di terrore per la causa pedofila, come avvelenare le zuccheriere dei bar con polvere di vetro o LSD: «Se per educare gli italiani sarò costretto a ucciderne diecimila o centomila per me va bene». L’arrestato, all’epoca, disse che il memoriale ritrovato dalle forze dell’ordine, che descriveva queste tattiche, era solo materiale scaricato da internet; resta che non si tratterebbe di una politica di avvelenamento psicotropico massivo tanto lontano da quello proposto da professori di fama.
John Holdren, fisico che è stato advisor scientifico di Clinton e di Obama scrisse nel 1977 un saggio cdove si discuteva delle soluzioni per la sovrappopolazione : emerge l’idea di una sterilizzazione massiva non invasiva e, soprattutto, effettuata all’insaputa della popolazione, magari con sostanze sterilizzanti nell’acqua di rubinetto
Tuttavia, più recenti e significativi sono i progetti di modifica comportamentale svolti dalla DARPA – una sorta di reparto Ricerca&Sviluppo del Pentagono – a base di ossitocina, la sostanza citata anche nel saggio sulle pillole pro-lockdown. L’ossitocina, da alcuni detta la «molecola morale» non è ancora stata del tutto compresa, ma pare svolgere un ruolo decisivo nell’attaccamento delle madri verso i propri figli, ingenerando quindi comportamenti di empatia e di generosità.
Gli scienziati militari americani, scrive Annie Jacobsen nel suo libro The Pentagon’s Brain, starebbero studiandone l’utilizzo sui soldati qualora questi resistessero più del dovuto all’idea dell’automazione della guerra, cioè alla presente crescente, sul campo di battaglia, di robot assassini, con i quali, per l’appunto, non è facile empatizzare.
Tale programma è chiamato con un nome che a sua volta fa capire la segretezza, e financo l’imbarazzo, che avvolgono il tema della diffusione massiva di sostanze psicotropiche per la modifica comportamentale: il Pentagono lo ha chiamato programma Narrative Networks.
L’avvelenamento dell’acqua, dell’aria del cibo, è una realtà non solo progettata, ma perfino rivendicata dall’establishment come dai militari o dai terroristi.
L’avvelenamento dell’acqua, dell’aria del cibo, è una realtà non solo progettata, ma perfino rivendicata dall’establishment come dai militari o dai terroristi.
Che qualcosa del genere posa avvenire è oggi francamente molto probabile.
PER APPROFONDIRE
Abbiamo parlato di
In affiliazione Amazon
Bioetica
Il Quebecco si muove per riconoscere il «diritto» all’aborto nella proposta di costituzione
Il Quebecco ha proposto una legge per sancire un apparente «diritto» all’aborto nella bozza di costituzione della provincia canadese.
Il 9 ottobre, l’Assemblea nazionale del Quebecco ha presentato il disegno di legge n. 1, Legge costituzionale del 2025 sul Quebec, che mira a stabilire una costituzione per il Quebec che dia priorità ai valori della provincia, tra cui la cosiddetta «libertà» di aborto.
«Ora dobbiamo andare oltre», ha dichiarato il primo ministro François Legault all’Assemblea Nazionale. «Il Quebecco ha scelto di restare in Canada, ma ha anche scelto di affermare il suo carattere nazionale e distintivo».
«È giunto il momento di affermare, in modo chiaro, l’esistenza costituzionale della nazione del Quebecco», ha proseguito. «La Costituzione riunirà tutte le nostre regole, tutti i nostri valori fondamentali in un’unica legge. Diventerà la legge di tutte le leggi».
La proposta di legge costituzionale comprende diversi emendamenti contrari alla vita, tra cui l’inserimento delle leggi sull’aborto e sull’eutanasia nella costituzione provinciale. La legge è stata approvata con 71 voti favorevoli e 30 contrari. «Lo Stato protegge la libertà delle donne di abortire», promette l’articolo numero 29.
Aiuta Renovatio 21
Il Quebecco ha recentemente confermato il suo sostegno all’aborto quando la Corte superiore provinciale ha stabilito che le “zone bolla” delle strutture per l’aborto sono incostituzionali, ma «giustificate».
Attualmente, la legge del Quebec impedisce l’attività di advocacy pro-life entro un raggio di 50 metri da qualsiasi struttura o sede di un’attività che offre di eseguire il feticidio. Tra le attività vietate rientrano anche scoraggiare una donna dall’aborto od offrire risorse alternative per aiutare la madre a tenere il bambino.
Inoltre, la legge promette di prendere di mira i malati e gli anziani attraverso l’eutanasia. La legge si impegna a garantire che «qualsiasi persona le cui condizioni lo richiedano abbia il diritto di ricevere cure di fine vita», un termine che include il ricorso all’eutanasia. Da notare come l’anno scorso era emerso uno studio sul Quebecco che rivelava che più di uno su dieci bambini abortiti nel secondo trimestre nasce vivo, ma solo il 10% sopravvive più di tre ore.
Allo stesso tempo, il Quebecco, una provincia notoriamente liberale, ha il tasso più alto di suicidio assistito in Canada.
La provincia ha registrato un aumento del 17% dei decessi per eutanasia nel 2023 rispetto al 2022, con il programma che ha causato la morte di 5.686 persone. Questa cifra elevata rappresenta un impressionante 7,3% di tutti i decessi nella provincia, collocando il Québec in cima alla lista a livello mondiale. Di conseguenza, si è avuto anche il rivoltante record per la predazione degli organi, con la triplicazione dei trapianti da vittime di eutanasia.
Come riportato da Renovatio 21, ad agosto l’Ordine dei medici del Quebecco ha dichiarato che l’eutanasia è un «trattamento appropriato» per i bambini nati con gravi problemi di salute. L’eutanasia per i neonati era stata sostenuta dai medici quebecchesi ancora tre anni fa, mentre è discussa apertamente l’eliminazione eutanatica dei malati di demenza.
Gli sforzi quebecchesi si iscrivono in un contesto globale in cui, come per un silenzioso ordine dipanato in tutta la Terra, vari Paesi a trazione progressista sta cercando di costituzionalizzare l’aborto, sulla scorta di quanto fatto da Emanuele Macron in Francia due anni fa.
Come riportato da Renovatio 21, anche il governo spagnuolo sta lavorando per sancire il diritto al feticidio nella Costituzione.
Un anno fa a Brusselle è stato approvato il progetto di inclusione dell’aborto nella Carta Europea. L’anno precedente gli eurodeputati avevano chiesto che il feticidio divenisse «diritto fondamentale».
Altri Paesi non marciano nella stessa direzione, Cinque giorni fa il Parlamento Olandese ha respinto una risoluzione che dichiarava l’aborto come «diritto umano», idea alla base di tanti progetti di enti transnazionali
Due mesi fa la Repubblica Domenicana ha riconfermato il divieto totale di aborto.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Bioetica
Morte cerebrale, trapianti, predazione degli organi, eutanasia: dai criteri di Harvard alla nostra carta d’identità
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Sostieni Renovatio 21
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
- presso gli uffici comunali, firmando un apposito modulo predisposto al momento del rilascio o del rinnovo della carta d’identità;
- presso gli sportelli delle Aziende sanitarie locali;
- attraverso una dichiarazione in carta libera completa di tutti i dati personali, datata e firmata.
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Ambiente
Studi sui metodi per testare le sostanze chimiche della pillola abortiva nelle riserve idriche
I funzionari governativi USA stanno valutando se sia possibile sviluppare metodi per rilevare le sostanze chimiche contenute nella pillola abortiva nelle riserve idriche degli Stati Uniti, in seguito all’iniziativa del gruppo Students for Life. Lo riporta LifeSite.
Quest’estate, i funzionari dell’Agenzia per la Protezione Ambientale americana (EPA) hanno incaricato gli scienziati di determinare se fosse possibile sviluppare metodi per rilevare tracce di pillole abortive nelle acque reflue. Sebbene al momento non esistano metodi approvati dall’EPA, è possibile svilupparne di nuovi, hanno recentemente dichiarato al New York Times due fonti anonime.
La divulgazione fa seguito alla richiesta di 25 membri repubblicani del Congresso USA che hanno chiesto all’EPA di indagare sulla questione.
«Esistono metodi approvati dall’EPA per rilevare il mifepristone e i suoi metaboliti attivi nelle riserve idriche?», chiedevano i deputati in una lettera del 18 giugno. «In caso contrario, quali risorse sono necessarie per sviluppare questi metodi di analisi?»
Sostieni Renovatio 21
I legislatori hanno osservato che il mifepristone è un «potente bloccante del progesterone» che altera l’equilibrio ormonale e potrebbe «potenzialmente interferire con la fertilità di una persona, indipendentemente dal sesso».
Dopo l’annullamento della sentenza Roe v. Wade, Students for Life aveva rilanciato una campagna per indagare sulle tracce di pillole abortive e sui resti fetali nelle acque reflue. Il gruppo ha affermato che il mifepristone e i resti fetali potrebbero potenzialmente danneggiare gli esseri umani, gli animali e l’ambiente.
Nel novembre 2022, i dipendenti di Students for Life si sono lamentati del fatto che le agenzie governative non controllassero le acque reflue per individuare eventuali sostanze chimiche contenute nelle pillole abortive e hanno deciso di assumere i propri «studenti investigatori» per analizzare l’acqua.
La campagna era fallita sotto l’amministrazione Biden. Nella primavera del 2024, undici membri del Congresso, tra cui il senatore Marco Rubio della Florida, attuale Segretario di Stato, scrissero all’EPA chiedendo in che modo il crescente uso di pillole abortive potesse influire sull’approvvigionamento idrico.
Secondo due funzionari, l’EPA ha scoperto di non aver condotto alcuna ricerca precedente sull’argomento, ma non ha avviato alcuna nuova indagine correlata.
Kristan Hawkins, presidente di Students for Life, ha annunciato venerdì: «tre presidenti democratici hanno promosso in modo sconsiderato l’uso della pillola abortiva chimica. Ora l’EPA sta finalmente indagando sull’inquinamento causato dalla pillola abortiva».
«Ogni anno oltre 50 tonnellate di sangue e tessuti contaminati chimicamente finiscono nei nostri corsi d’acqua», ha continuato su X. «Spetta al presidente Trump e al suo team ripulire questo disastro».
A giugno un rapporto pubblicato da Liberty Counsel Action indicava che più di 40 tonnellate di resti di feti abortiti e sottoprodotti della pillola abortiva sono infiltrati nelle riserve idriche americane.
«Come altri farmaci noti per causare effetti avversi sul nostro ecosistema, il mifepristone forma metaboliti attivi», spiega il rapporto di 86 pagine. «Questi metaboliti possono mantenere gli effetti terapeutici del mifepristone anche dopo essere stati escreti dagli esseri umani e contaminati dagli impianti di trattamento delle acque reflue (WWTP), la maggior parte dei quali non è progettata per rimuoverli».
Non si tratta della prima volta che vengono lanciati gli allarmi sull’inquinamento dei fiumi da parte della pillola abortiva RU486, detta anche «pesticida umano».
Come riportato da Renovatio 21, le acque di tutto il mondo sono inquinate da fortemente dalla pillola anticoncenzionale, un potente steroide usato dalle donne per rendersi sterili, che viene escreto con l’orina con effetto devastante sui fiumi e sulla fauna ittica. In particolare, vi è l’idea che la pillola starebbe facendo diventare i pesci transessuali.
Danni non dissimili sono stati rilevati per gli psicofarmaci, con studi sui pesci di fiume resi «codardi e nervosi».
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Nonostante i ripetuti allarmi sul danno ambientale dalla pillola, le amministrazioni di tutto il mondo – votate, in teoria, all’ecologia e alla Dea Gaia – continuano con programmi devastatori, come quello approvato lo scorso anno a Nuova York di distribuire ai topi della metropoli sostanze anticoncezionali. A ben guardare, non si trova un solo ambientalista a parlare di questa sconvolgente forma di inquinamento, ben più tremenda di quello delle auto a combustibile fossile.
Ad ogni modo, come Renovatio 21 ripeterà sempre, l’inquinamento più spiritualmente e materialmente distruttore è quello dei feti che con l’aborto chimico vengono espulsi nel water e spediti via sciacquone direttamente nelle fogne, dove verranno divorati da topi, pesci, insetti, anfibi e altri animali del sottosuolo.
Su questo non solo non si trovano ambientalisti a protestare: mancano, completamente, anche i cattolici.
Come riportato da Renovatio 21, l’OMS poche settimane fa ha aggiunto la pillola figlicida alla lista dei «medicinali essenziali». Il segretario della Salute USA Robert Kennedy jr. aveva promesso una «revisione completa» del farmaco di morte (gli sarebbe stato chiesto dallo stesso Trump) ma negli scorsi giorni esso è stato approvato dall’ente regolatore FDA.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-



Misteri2 settimane faLa verità sull’incontro tra Amanda Knox e il suo procuratore. Renovatio 21 intervista il giudice Mignini
-



Pensiero6 giorni faCi risiamo: il papa loda Don Milani. Torna l’ombra della pedofilia sulla Chiesa e sul futuro del mondo
-



Spirito2 settimane faMons. Viganò: «non c’è paradiso per i codardi!»
-



Sanità1 settimana faUn nuovo sindacato per le prossime pandemie. Intervista al segretario di Di.Co.Si
-



Necrocultura4 giorni fa«L’ideologia ambientalista e neomalthusiana» di Vaticano e anglicani: Mons. Viganò sulla nomina del re britannico da parte di Leone
-



Salute1 settimana faI malori della 42ª settimana 2025
-



Autismo2 settimane faTutti addosso a Kennedy che collega la circoncisione all’autismo. Quando finirà la barbarie della mutilazione genitale infantile?
-



Oligarcato5 giorni faPapa Leone conferisce a Carlo III, capo della Chiesa d’Inghilterra, la cattedra permanente nella basilica papale













