Politica
«Uccidete ogni cosa bianca vediate» dice l’oratore armato del movimento nero
Un oratore durante una marcia armata in Oklahoma per celebrare il 100° anniversario del massacro di Tulsa ha detto alla folla che l’obiettivo finale del movimento era «uccidere tutto ciò che è bianco sia in vista».
Presentata come una «Marcia del secondo emendamento per le riparazioni» (cioè, per chiedere denaro come compensazione per la schiavitù patita dai propri antenati secoli prima), gli individui del New Black Panther Party hanno marciato attraverso il centro di Tulsa per attirare l’attenzione su «razzismo, disuguaglianza, disparità di ricchezza, brutalità della polizia e simili».
I militanti neri hanno sfilato per le strade della città dell’Oklhahoma pesantemente armati.
I militanti neri hanno sfilato per le strade della città dell’Oklhahoma pesantemente armati
Mostly Black Panther/allied groups involved (Elmer Geronimo Pratt Gun Club). Did see some flags for Brown Berets
Also appears they brought children along with them. Which is kinda insane considering the number of negligent discharges at these events.pic.twitter.com/KRuElkbGw9
— AntifaWatch (@AntifaWatch2) May 30, 2021
Il gruppo pare essere distinto da Black Lives Matter, che ha agganci ufficiali con la politica e con le multinazionali che donano alle sue casse decine di milioni di dollari (si sospetta anche che qualche soldino arrivi dalla Cina).
Ad ogni modo, a Tulsa uno dei relatori dell’evento si è lasciato sfuggire ciò che i gruppi militanti presenti avevano effettivamente in mente durante un discorso ai partecipanti.
Twitter censored our original tweet w/ this video that shows black Supremacists saying they would murder white people@TwitterSupport said it was “Hateful Conduct” to accurately report on violent rhetoric coming from extremists. Tweet had 700k Impressionspic.twitter.com/tDPCB6XCsq
— AntifaWatch (@AntifaWatch2) June 3, 2021
«Il momento sta arrivando… rat a tat tat… uccidete tutto ciò che è bianco in vista!» dice lo speaker.
Non si tratta di una novità. Durante le rivolte razziali del 2020, quelle seguite alla morta del criminale drogato George Floyd, era possibile sentire inni come «sparate ai bianchi».
Non si tratta di una novità. Durante le rivolte razziali del 2020, quelle seguite alla morta del criminale drogato George Floyd, era possibile sentire inni come «sparate ai bianchi».
“Shoot the white folks.” pic.twitter.com/i2YO8f2ur2
— PoleyThePolarBear (@PoleyBear1350) May 28, 2020
Il mondo pare finito in un grande lavaggio del cervello in cui si sta insegnando a qualsiasi essere umano di origine europea – dai bambini delle elementari agli ultras – che la sua cultura è profondamente razzista e che va quindi riformata
In altre occasioni, la folla di Black Lives Matter penetrata in una zona residenziale hanno urlato ad alcune persone di cedere la loro casa come riparazione per il razzismo.
Come riportato da Renovatio 21, manifestanti di Black Lives Matter non si sono fatti problemi ad attaccare vecchi e bambini alle marce MAGA dei sostenitori di Donald Trump.
Nel frattempo, il mondo pare finito in un grande lavaggio del cervello in cui si sta insegnando a qualsiasi essere umano di origine europea – dai bambini delle elementari agli ultras – che la sua cultura è profondamente razzista e che va quindi riformata.
La rieducazione razziale è un componente del Grande Reset da non sottovalutare, che possibilmente serve ad abituare la maggioranza della popolazione alla privazione di ulteriori porzioni delle proprie prosperità, sicurezze, diritti
Assistiamo ad un grande lavoro di rieducazione in stile maoista su ogni essere umano. Senza dubbio, una componente del Grande Reset da non sottovalutare, che possibilmente serve ad abituare la maggioranza della popolazione alla privazione di ulteriori porzioni delle proprie prosperità, sicurezze, diritti.
La wokeness , cioè l’antirazzismo imposto oggi dall’establishment alla popolazione, «funziona abituando la maggioranza alle ridotte aspettative c(…) Lo fa instillando la convinzione nell’indegnità della maggioranza di prosperare, prosperare e godersi la propria vita» ha scritto l’economista Michael Rectenwald in un articolo pubblicato da Renovatio 21.
«La wokeness indottrina la maggioranza nel futuro senza proprietà (per loro, almeno) del Great Reset, gratificando la sinistra, i suoi principali propagatori ideologici, con un senso di superiorità morale, anche se anche loro sono programmati per diventare privi di prospettive».
Immagine da Facebook
Politica
Trump: Zelens’kyj deve indire le elezioni
Il presidente statunitense Donald Trump ha invitato l’Ucraina a convocare elezioni, mettendo in dubbio le autentiche prerogative democratiche del Paese in un’intervista a Politico diffusa martedì.
Trump ha lanciato una nuova provocazione a Volodymyr Zelens’kyj, il cui quinquennio presidenziale è terminato a maggio 2024, ma che ha declinato di indire consultazioni elettorali presidenziali, invocando la legislazione di emergenza bellica.
Lo Zelens’kyj era stato scelto alle urne nel 2019 e, a dicembre 2023, ha annunciato che Kiev non avrebbe proceduto a elezioni presidenziali o legislative fintantoché perdurasse lo stato di guerra. Tale regime è stato decretato in seguito all’acutizzazione dello scontro con la Russia a febbraio 2022 e, da allora, è stato prorogato più volte dall’assemblea nazionale.
Trump ha dichiarato a Politico che la capitale ucraina non può più addurre il perdurante conflitto come pretesto per rinviare il suffragio. «Non si tengono elezioni da molto tempo», ha dichiarato Trump. «Sai, parlano di democrazia, ma poi si arriva a un punto in cui non è più una democrazia».
Rispondendo a un quesito esplicito sull’opportunità di un voto in Ucraina, Trump ha replicato «è il momento» e ha insistito che si tratta di «un momento importante per indire le elezioni», precisando che, pur «stiano usando la guerra per non indire le elezioni», gli ucraini «dovrebbero avere questa scelta».
Come riportato da Renovatio 21, il presidente della Federazione Russa Vladimiro Putin ha spesse volte dichiarato di considerare illegittimo il governo di Kiev, sostenendo quindi per cui firmare un accordo di pace con esso non avrebbe vera validità.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Politica
Tentativo di colpo di Stato in Benin
#Gouvbenin | #Wasexo | #DefenseSecuriteBenin | 🚨📢 Tentative de déstabilisation de l’État et ses Institutions : Le Gouvernement rassure la populationhttps://t.co/QYgsl5eIfS pic.twitter.com/LiG1xJdmKG
— Gouvernement du Bénin 🇧🇯 (@gouvbenin) December 7, 2025
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Politica
Studenti polacchi pestano i compagni di classe ucraini
Alcuni studenti polacchi di un istituto tecnico di Słupsk, nel nord della Polonia, hanno aggredito e picchiato diversi compagni ucraini dopo che un docente li aveva apostrofati come «feccia», ha riferito martedì il portale Onet.
L’episodio si è verificato in una scuola professionale dove sono iscritti numerosi adolescenti ucraini in corsi di formazione. L’avvocato Dawid Dehnert, contattato dai familiari delle vittime, ha citato una registrazione in cui l’insegnante avrebbe definito gli ucraini «feccia» e li avrebbe minacciati di farli bocciare «perché vi farò vedere cosa significa essere polacchi».
I genitori dei ragazzi aggrediti hanno raccontato ai media che uno studente polacco era solito riprodurre in aula il rumore di bombe e razzi, rivolgendosi ai compagni ucraini con frasi come «è ora di nascondervi», senza che il docente intervenisse. «L’atteggiamento del professore ha non solo danneggiato gli studenti ucraini, ma ha anche incoraggiato e tollerato atteggiamenti xenofobi negli altri», ha commentato Dehnert.
Brutalny atak na Ukraińców w Słupsku?
Świadkowie relacjonują, że 17.11.2025 r. w pobliżu szkoły „Budowlanka” kilku starszych chłopaków miało brutalnie pobić ukraińskich nastolatków, krzycząc w ich kierunku obraźliwe hasła. Atak przerwała dopiero kobieta wzywająca policję #słupsk pic.twitter.com/GigFwc4tYv
— Aktualny Spotted Słupsk (@ASpottedSlupsk) November 30, 2025
Aiuta Renovatio 21
La situazione è precipitata al termine delle lezioni, quando i giovani ucraini sono stati assaliti fuori dall’edificio da coetanei polacchi più grandi. «Uno degli aggressori ha prima sputato in faccia a un ragazzo ucraino gridando “in testa, puttana ucraina” e poi lo ha colpito con pugni», ha riferito l’avvocato.
A seguito del pestaggio, un sedicenne ucraino ha riportato la frattura della clavicola e un altro una sospetta commozione cerebrale. Un video circolato sui social riprende parzialmente la rissa, mostrando tre studenti che infieriscono su uno di loro fino a scaraventarlo a terra.
L’aggressione si è interrotta solo quando una passante ha minacciato di chiamare la polizia. Una madre ha dichiarato a Onet di essersi recata immediatamente alla stazione più vicina per denunciare i fatti, ma di essere stata respinta perché «non c’era nessun agente disponibile» e di aver potuto formalizzare la querela solo il giorno successivo.
L’episodio si colloca in un contesto in cui la Polonia resta una delle principali mete UE per gli ucraini in fuga dal conflitto: secondo Statista, quasi un milione di cittadini ucraini risultano registrati nel Paese sotto regime di protezione temporanea.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine screenshot da Twitter
-



Bioetica2 settimane faMons. Viganò loda Alberto di Monaco, sovrano cattolico che non ha ratificato la legge sull’aborto
-



Morte cerebrale2 settimane faLe ridefinizioni della morte da parte dell’industria della donazione di organi minacciano le persone viventi
-



Vaccini2 settimane faUn nuovo sondaggio rivela che 1 adulto su 10 è rimasto vittima di un grave danno da vaccino COVID
-



Salute2 settimane faI malori della 48ª settimana 2025
-



Spirito1 settimana fa«Rimarrà solo la Chiesa Trionfante su Satana»: omelia di mons. Viganò
-



Politica1 settimana faIl «Nuovo Movimento Repubblicano» minaccia i politici irlandesi per l’immigrazione e la sessualizzazione dei bambini
-



Persecuzioni1 settimana faFamosa suora croata accoltellata: possibile attacco a sfondo religioso
-



Pensiero2 settimane faTrump e la potenza del tacchino espiatorio














