Politica
Trump parla di guerra civile
La scorsa settimana l’ex presidente USA Donald J. Trump ha pubblicato un post sul suo social media Truth scrivendo semplicemente le parole «Civil War», «guerra civile».
Il commento sulla guerra civile, scritto dall’utente «MAGA King Thanos», era in risposta a uno screenshot di un tweet del 20 marzo del presidente di El Salvador, Nayib Bukele, che è stato condiviso dall’ex corrispondente di CBS News Lara Logan.
MAJOR BREAKING NEWS: Former US President Donald Trump Takes Most Seditious Step Ever Taken By a US President, Appearing to Predict and/or Advocate a Second Civil War; Nation Waits for Condemnation From the RNC, NRCC, NRSC, House/Senate Minority Leaders or Anyone in GOP Leadership pic.twitter.com/3c6lweuWbh
— Seth Abramson (@SethAbramson) May 22, 2022
Nel suo tweet, il presidente salvadoregno Bukele aveva scritto:
«Il Paese più potente del mondo sta cadendo così velocemente, che ti fa ripensare a quali siano le vere ragioni. Qualcosa di così grande e potente non può essere distrutto così rapidamente, a meno che il nemico non provenga dall’interno».
Il post di Trump ha scatenato le ire della sinistra, che hanno condannato le parole dell’ex presidente come «sediziose», ficcandole all’interno della narrazione per cui Trump è de facto l’origine dell’insurrezione del 6 gennaio 2021, motivo per il quale peraltro è stato badito a vita da tutti i social.
Sono in molti oramai a predire che una nuova guerra civile americana sia molto probabile. Ray Dalio, capo di un immane hedge fund, Bridgewater Associates, un fondo di investimenti che gestisce almeno 140 miliardi di dollari, ha predetto in un suo recente libro che ci sarebbe un «rischio pericolosamente alto» che gli Stati Uniti possano scivolare nella guerra civile entro i prossimi 10 anni a causa della «quantità eccezionale di polarizzazione» attualmente osservata nel Paese.
Come riportato da Renovatio 21, l’anno scorso, a parlare di guerra civile fu invece Biden. Nessuno si scandalizzò. Trump lo canzonò.
Come sempre: due pesi, due misure – e sempre a favore dell’anziano senile del Delaware.
Politica
Trump: Zelens’kyj deve indire le elezioni
Il presidente statunitense Donald Trump ha invitato l’Ucraina a convocare elezioni, mettendo in dubbio le autentiche prerogative democratiche del Paese in un’intervista a Politico diffusa martedì.
Trump ha lanciato una nuova provocazione a Volodymyr Zelens’kyj, il cui quinquennio presidenziale è terminato a maggio 2024, ma che ha declinato di indire consultazioni elettorali presidenziali, invocando la legislazione di emergenza bellica.
Lo Zelens’kyj era stato scelto alle urne nel 2019 e, a dicembre 2023, ha annunciato che Kiev non avrebbe proceduto a elezioni presidenziali o legislative fintantoché perdurasse lo stato di guerra. Tale regime è stato decretato in seguito all’acutizzazione dello scontro con la Russia a febbraio 2022 e, da allora, è stato prorogato più volte dall’assemblea nazionale.
Trump ha dichiarato a Politico che la capitale ucraina non può più addurre il perdurante conflitto come pretesto per rinviare il suffragio. «Non si tengono elezioni da molto tempo», ha dichiarato Trump. «Sai, parlano di democrazia, ma poi si arriva a un punto in cui non è più una democrazia».
Rispondendo a un quesito esplicito sull’opportunità di un voto in Ucraina, Trump ha replicato «è il momento» e ha insistito che si tratta di «un momento importante per indire le elezioni», precisando che, pur «stiano usando la guerra per non indire le elezioni», gli ucraini «dovrebbero avere questa scelta».
Come riportato da Renovatio 21, il presidente della Federazione Russa Vladimiro Putin ha spesse volte dichiarato di considerare illegittimo il governo di Kiev, sostenendo quindi per cui firmare un accordo di pace con esso non avrebbe vera validità.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Politica
Tentativo di colpo di Stato in Benin
#Gouvbenin | #Wasexo | #DefenseSecuriteBenin | 🚨📢 Tentative de déstabilisation de l’État et ses Institutions : Le Gouvernement rassure la populationhttps://t.co/QYgsl5eIfS pic.twitter.com/LiG1xJdmKG
— Gouvernement du Bénin 🇧🇯 (@gouvbenin) December 7, 2025
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Politica
Studenti polacchi pestano i compagni di classe ucraini
Alcuni studenti polacchi di un istituto tecnico di Słupsk, nel nord della Polonia, hanno aggredito e picchiato diversi compagni ucraini dopo che un docente li aveva apostrofati come «feccia», ha riferito martedì il portale Onet.
L’episodio si è verificato in una scuola professionale dove sono iscritti numerosi adolescenti ucraini in corsi di formazione. L’avvocato Dawid Dehnert, contattato dai familiari delle vittime, ha citato una registrazione in cui l’insegnante avrebbe definito gli ucraini «feccia» e li avrebbe minacciati di farli bocciare «perché vi farò vedere cosa significa essere polacchi».
I genitori dei ragazzi aggrediti hanno raccontato ai media che uno studente polacco era solito riprodurre in aula il rumore di bombe e razzi, rivolgendosi ai compagni ucraini con frasi come «è ora di nascondervi», senza che il docente intervenisse. «L’atteggiamento del professore ha non solo danneggiato gli studenti ucraini, ma ha anche incoraggiato e tollerato atteggiamenti xenofobi negli altri», ha commentato Dehnert.
Brutalny atak na Ukraińców w Słupsku?
Świadkowie relacjonują, że 17.11.2025 r. w pobliżu szkoły „Budowlanka” kilku starszych chłopaków miało brutalnie pobić ukraińskich nastolatków, krzycząc w ich kierunku obraźliwe hasła. Atak przerwała dopiero kobieta wzywająca policję #słupsk pic.twitter.com/GigFwc4tYv
— Aktualny Spotted Słupsk (@ASpottedSlupsk) November 30, 2025
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La situazione è precipitata al termine delle lezioni, quando i giovani ucraini sono stati assaliti fuori dall’edificio da coetanei polacchi più grandi. «Uno degli aggressori ha prima sputato in faccia a un ragazzo ucraino gridando “in testa, puttana ucraina” e poi lo ha colpito con pugni», ha riferito l’avvocato.
A seguito del pestaggio, un sedicenne ucraino ha riportato la frattura della clavicola e un altro una sospetta commozione cerebrale. Un video circolato sui social riprende parzialmente la rissa, mostrando tre studenti che infieriscono su uno di loro fino a scaraventarlo a terra.
L’aggressione si è interrotta solo quando una passante ha minacciato di chiamare la polizia. Una madre ha dichiarato a Onet di essersi recata immediatamente alla stazione più vicina per denunciare i fatti, ma di essere stata respinta perché «non c’era nessun agente disponibile» e di aver potuto formalizzare la querela solo il giorno successivo.
L’episodio si colloca in un contesto in cui la Polonia resta una delle principali mete UE per gli ucraini in fuga dal conflitto: secondo Statista, quasi un milione di cittadini ucraini risultano registrati nel Paese sotto regime di protezione temporanea.
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Immagine screenshot da Twitter
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