Gender
Trump al Congresso: vietare gli interventi trans sui bambini
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha esortato il Congresso a vietare le procedure di «cambio di sesso» per i bambini, accusando la cultura «woke» in America.
Trump ha fatto il suo accorato appello durante un discorso pronunciato martedì sera davanti a entrambe le Camere del Congresso: «ho anche firmato un ordine per tagliare tutti i finanziamenti dei contribuenti a qualsiasi istituzione che si occupi di mutilazioni sessuali dei nostri giovani».
«E ora voglio che il Congresso approvi una legge che vieti e criminalizzi in modo permanente il cambio di sesso sui bambini e ponga fine per sempre alla menzogna secondo cui ogni bambino è intrappolato nel corpo sbagliato».
Il presidente ha quindi presentato il caso di January Littlejohn, una madre che ha scoperto che la scuola della figlia stava segretamente «transizionando» la bambina. La madre era presente in aula al momento del discorso, in cui Trump ha proposto di vietare alle scuole «l’indottrinamento dei nostri figli con l’ideologia transgender».
Trump, in his speech to Congress, addressing the scourge of transgender ideology on children: “[O]ur message to every child in America is that you are perfect exactly the way God made you.” pic.twitter.com/q0dc7XDCzx
— Curtis Houck (@CurtisHouck) March 5, 2025
«Il nostro messaggio a ogni bambino d’America è che siete perfetti esattamente come Dio vi ha creato», ha aggiunto Trump, scatenando una standing ovation da parte dei repubblicani. «La wokeness è un problema. La wokeness è un male».
La lotta contro le «politiche woke», come la possibilità per i minori di sottoporsi al cosiddetto trattamento di riassegnazione di genere, è stata uno dei capisaldi della campagna elettorale di Trump.
Dopo aver assunto l’incarico, ha emanato diversi ordini esecutivi, tra cui il divieto di partecipazione degli uomini biologici agli sport femminili, il ripristino del divieto di servizio militare per le persone transgender e una stretta sui programmi di diversità, equità e inclusione (DEI) nel governo federale.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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La prima donna primo ministro del Giappone si oppone al «matrimonio» omosessuale
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Gender
Il Parlamento austriaco vieta il linguaggio «inclusivo di genere» nelle sue comunicazioni ufficiali
Il presidente del Parlamento austriaco ha vietato l’uso del cosiddetto linguaggio «inclusivo di genere» nelle comunicazioni ufficiali dell’organo legislativo.
Walter Rosenkranz, presidente del Nationalrat (Consiglio nazionale, la Camera bassa del Parlamento austriaco), ha recentemente annunciato che il Parlamento tornerà a utilizzare la forma maschile generica delle parole o, in alternativa, la forma maschile e femminile insieme, come nell’espressione «Gentili signore e signori» («Sehr geehrte Damen und Herren»).
In precedenza, il Parlamento di Vienna aveva adottato una variante ideologica che prevedeva l’inserimento di lettere maiuscole interne, due punti, asterischi o barre all’interno di sostantivi per includere persone di generi diversi, compresi coloro che si identificano come «transgender».
Questo adattamento linguistico, promosso da attivisti di sinistra in molte istituzioni austriache e tedesche, è estraneo alla lingua tedesca scritta. L’Associazione per la Lingua Tedesca ha più volte criticato questo linguaggio «inclusivo di genere», definendolo una «lingua ideologica» che «viola le regole ortografiche vigenti» e cerca di «rieducare» i cittadini. I sondaggi indicano che l’80-90% dei tedeschi rifiuta questo linguaggio ideologico.
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«Come istituzione governativa, dobbiamo rispettare le regole stabilite dal Consiglio per l’ortografia tedesca, l’unica istituzione riconosciuta dal governo», ha dichiarato Rosenkranz al quotidiano austriaco Krone. «Nel 2021, il Parlamento ha anche stabilito una base giuridica nel Piano di promozione delle donne. Voglio che le persone si attengano a questo e non inventino una propria lingua. Perché la vera uguaglianza si ottiene attraverso l’istruzione, le pari opportunità e il rispetto, non con i segni di punteggiatura».
«Il Parlamento è un luogo di democrazia, non di esperimenti linguistici», ha aggiunto. «Torniamo a una lingua che rispecchia lo spirito della Costituzione austriaca: universalmente comprensibile, oggettiva e inclusiva nel senso più autentico».
«Non a caso, il Bundestag tedesco e il Consiglio nazionale svizzero, così come quasi tutti i media stampati, non utilizzano un linguaggio neutro rispetto al genere», ha sottolineato il Presidente del Parlamento.
Le linee guida non si applicano ai discorsi tenuti nel Consiglio nazionale né ai testi presentati dai parlamentari, che, in virtù del loro mandato, sono liberi di redigere i propri documenti come preferiscono.
Rosenkranz, primo Presidente del Consiglio Nazionale austriaco nominato dal Partito della Libertà (FPÖ) è stato eletto dopo che l’FPÖ è diventato il partito più votato alle elezioni nazionali del 2024. Tuttavia, pur avendo ottenuto il maggior numero di voti, l’FPÖ non fa parte della coalizione di governo, poiché non dispone della maggioranza assoluta necessaria e gli altri partiti hanno rifiutato di allearsi con esso.
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Immagine di Gryffindor via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
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Il transgenderismo è in declino tra i giovani americani: «una moda in declino»
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