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Trump accusa Obama: «colpevole di tradimento», «ha tentato di guidare un colpo di Stato»

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha accusato Barack Obama di «tradimento», promettendo di «perseguire» lui e i massimi funzionari dell’Intelligence della sua amministrazione per il loro presunto complotto volto a «truccare le elezioni» e a inscenare la bufala del Russiagate.
Trump ha rilasciato queste dichiarazioni martedì, parlando con i giornalisti nello Studio Ovale. L’ex presidente degli Stati Uniti dovrebbe essere preso di mira direttamente dal Dipartimento di Giustizia, ha dichiarato Trump quando gli è stato chiesto del rapporto pubblicato la scorsa settimana dal Direttore dell’Intelligence Nazionale (DNI) Tulsi Gabbard, secondo cui alcuni funzionari dell’amministrazione Obama avrebbero «fabbricato informazioni di Intelligence» per accusare falsamente Trump di collusione con la Russia.
«Questo è stato tradimento. Barack Hussein Obama è il capobanda. Hillary Clinton era lì con lui, così come Sleepy Joe Biden, e così anche tutti gli altri: [l’ex direttore dell’FBI James] Comey, [l’ex direttore del Dipartimento della Difesa James] Clapper, tutto il gruppo», ha dichiarato Trump.
«Hanno cercato di truccare le elezioni e sono stati beccati. E poi hanno truccato le elezioni del 2020. E poi, poiché sapevo di aver vinto quelle elezioni con un ampio margine, ci sono riuscito una terza volta, e ho vinto a valanga», ha aggiunto.
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Il rapporto di Gabbard costituisce «come la prova, la prova inconfutabile, che Obama era sedizioso», ha affermato Trump, accusando il suo predecessore di «aver tentato di guidare un colpo di Stato».
«Questo è lo scandalo più grande nella storia del nostro Paese» ha chiosato il 45° e 47° presidente USA.
Il rapporto, che comprende oltre 100 documenti declassificati, suggerisce che i capi delle spie di Obama hanno scartato tutte le valutazioni dell’intelligence che non riscontravano alcun coinvolgimento russo e le hanno sostituite con affermazioni inventate, aprendo la strada all’inchiesta Russiagate, descritta da Gabbard come un «colpo di Stato durato anni» contro Trump.
Obama ha fermamente negato le accuse, ribadendo la sua posizione poco dopo le ultime dichiarazioni di Trump nello Studio Ovale. Il rapporto di Gabbard non contiene nulla che «smentisca la conclusione ampiamente accettata secondo cui la Russia ha lavorato per influenzare le elezioni presidenziali del 2016, ma non è riuscita a manipolare alcun voto», ha dichiarato l’ufficio di Obama in una nota.
«Per rispetto della presidenza, il nostro ufficio non onora normalmente le continue assurdità e disinformazione che escono da questa Casa Bianca con una risposta. Ma queste affermazioni sono abbastanza oltraggiose da meritarne una. Queste accuse bizzarre sono ridicole e un debole tentativo di distrazione», ha affermato.
L’avversione di Obama per Trump è sempre stata totalmente evidente.
Come riportato da Renovatio 21, durante la campagna elettorale per le presidenziali dello scorso anno, Obama aveva ridicolizzato l’ex presidente e candidato repubblicano Donald Trump per aver suonato «Ave Maria», inno sacro in onore della Beata Vergine Maria, durante i recenti comizi della campagna elettorale.
Secondo Trump sarebbe stato sempre Obama a far naufragare la sua campagna di rielezione di Joe Biden, agendo da grande puparo dietro al Partito Democratico e alla politica USA.
Come riportato da Renovatio 21, negli ultimi mesi, la figura di Obama è stata discussa a più riprese per le sue possibili tendenze omosessuali. Tucker Carlson, una delle figure di punta delle attuali forze trumpiane, arrivò ad intervistare un uomo che asseriva di aver avuto rapporti sessuali e drogastici con Obama ai tempi in cui stava a Chicago. Riguardo gli anni chicaghesi, vi sono tuttavia voci ancora più allarmanti.
La questione è riemersa di recente, scandalizzando qualcuno. In una conversazione nel podcast della moglie Michelle (che una leggenda metropolitana dura a morire dice possa essere un uomo) ha spiegato perché ritiene che sia fondamentale per i giovani entrare rapporto con persone gay. «Avevo un professore gay al college, in un’epoca in cui le persone dichiaratamente gay non erano ancora molto diffuse, che divenne uno dei miei professori preferiti, era un bravo ragazzo e mi rimproverava quando iniziavo a dire cose ignoranti», ha ricordato il Barracco. «È proprio questo che serve: mostrare empatia e gentilezza. A proposito, hai bisogno di quella persona nel tuo gruppo di amici, così se poi hai un ragazzo gay o non binario, o quello che vuoi, lui ha qualcuno a cui dire: “Ok, non sono solo in questo”», ha detto l’ex presidente di origini havaiano-etiopiche. «Questo, credo, significa creare comunità. So che è banale, ma è quello di cui hanno bisogno».
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Il Congresso USA pubblica la prima serie di file su Epstein

There must be maximum transparency about the horrific crimes committed by Epstein and Maxwell. We will continue to follow the facts and seek justice for these survivors. pic.twitter.com/qNYXYMgl3p
— Oversight Committee (@GOPoversight) September 2, 2025
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Il presidente del Portogallo afferma che Trump è un «asset russo»

Il presidente portoghese Marcelo Rebelo de Sousa ha accusato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump di fingere di agire come mediatore imparziale nel conflitto ucraino, mentre in realtà serve gli interessi di Mosca e funge da «asset russo».
Nel gergo dei servizi segreti, un asset, o «risorsa», è una persona, un’organizzazione, una risorsa o un’informazione che viene utilizzata o reclutata da un’agenzia di intelligence per supportare le sue operazioni. In pratica il presidente americano viene accusato ancora una volta di essere un pupazzo di Mosca e delle sue agenzie di spionaggio. Le due presidenze Trump sarebbero quindi delle operazioni clandestine dei servizi russi.
La gravità delle parole del presidente lusitano è sconcertante, così come la sua poca originalità.
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Intervenendo mercoledì all’Università estiva del Partito Socialdemocratico a Castelo de Vide, Rebelo de Sousa ha criticato Trump per essersi allontanato dalla politica del suo predecessore di sostegno incondizionato a Kiev.
«Il leader della più grande superpotenza mondiale è, oggettivamente, una risorsa sovietica o russa. Funziona come una risorsa», ha affermato Rebelo de Sousa, citato dalla CNN Portogallo.
Il presidente portoghese ha inoltre affermato che Trump è più un «arbitro che negozia solo con una delle due squadre che un vero mediatore», sostenendo che Kiev e i suoi sostenitori dell’UE hanno dovuto «farsi strada» per prendere parte ai recenti colloqui a Washington.
Le dichiarazioni riecheggiavano la bufala del Russiagate lanciata per la prima volta contro Trump nel 2016, quando i suoi oppositori sostenevano che la sua campagna elettorale avesse colluso con il Cremlino. Questa narrazione ha dominato il suo primo mandato, nonostante l’inchiesta Mueller del 2019 non avesse trovato prove di collusione e il Rapporto Durham del 2023 avesse concluso che la vicenda era stata in gran parte orchestrata da operatori politici.
Trump ha definito il Russiagate «il più grande scandalo nella storia americana», sostenendo che fosse stato concepito per sabotare la sua presidenza e giustificare politiche ostili nei confronti di Mosca.
Da quando è tornato in carica a gennaio, Trump ha cercato di presentarsi come un mediatore neutrale nel conflitto ucraino, alternando accuse alla Russia e all’Ucraina per la mancanza di progressi, comunicando regolarmente sia con il presidente russo Vladimir Putin che con il leader ucraino Volodymyro Zelens’kyj. A volte ha minacciato Mosca di «sanzioni massicce», mentre in altre occasioni ha accusato Kiev di «mancanza di flessibilità» e di non essere «pronta» per la pace.
All’inizio di questo mese, Trump ha avvertito di essere «molto, molto insoddisfatto» di Putin e ha minacciato di imporre dazi secondari ai partner commerciali della Russia, minaccia che incombe ancora dopo lo storico vertice in Alaska. Il leader portoghese, tuttavia, ha affermato che, a differenza dell’UE, che ha proceduto con le sanzioni, «Washington ha solo lanciato minacce vuote, dando alla Russia il tempo di avanzare sul terreno».
Trump ha sostenuto che «tutti sono da biasimare» per il conflitto, che egli insiste non essere «la sua guerra», e ha promesso di prendere una «decisione molto importante» sul futuro della politica statunitense entro poche settimane, a seconda che Mosca e Kiev si impegnino o meno in colloqui di pace.
Come testimonia la foto a corredo di questo articolo, il De Sousa e Trump si erano incontrati nello Studio Ovale della Casa Bianca di Washington il 27 giugno 2018, durante la prima presidenza dell’attuale comandante in capo USA.
Today, it was my great honor to welcome President Marcelo Rebelo de Sousa of Portugal to the @WhiteHouse!🇺🇸🇵🇹 pic.twitter.com/yd37K4Ei8R
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) June 27, 2018
Ci chiediamo ora come saranno i prossimi incontri, che, da qui alla scadenza del secondo mandato del presidente portoghese (2026) potrebbero essere inevitabili.
Questo è lo stato in cui versano i vertici europei. Russofobia furiosa, forsennata al punto da compromettere i rapporti non solo con Mosca, ma con gli stessi USA.
Ciò risulta incredibile solo per chi non ha capito il disegno in atto, e la mediocrità assoluta, malvagia della classe politica continentale.
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L’FBI fa irruzione nella casa di Bolton. È iniziata la purga dello Stato profondo?

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Non si tratta solo del presidente. Robert F. Kennedy jr., il suo segretario alla Salute, è un anti-neocon sfrenato – nonostante l’essersi trovato con un figlio turlupinato ad andare a combattere in Ucraina in una guerra che Kennedy ritiene fomentata dagli stessi USA. Quando raccontò del suo ingresso nel team Trump – il momento che ha messo fine alla sua campagna presidenziale, lanciandolo come stella del MAGA-MAHA –RFK rivelò pure di essere rimasto colpito dai primi colloqui con Don junior, il primogenito Trump. Il quale, racconta Kennedy, era apertis verbis in opposizione ai neocon, con nomi e cognomi. Di recente Kennedy ha fatto di sfuggita un’ulteriore rivelazione sul gabinetto Trump: dice che va d’accordo con gli altri segretari, in particolare la Bondi, che è diventata amica sua e di sua moglie, ma quello più simpatico, che fa ridere tutti, dice, è Marco Rubio: qui Kennedy dice che dapprima provava freddezza nei suoi confronti, in quanto riconosciuto come neocon estremista, ma ha avuto una «conversione», mollando completamente il campo dei falchi antirussi.Donald Trump’s comments about “nation builders, neocons, and Western interventionists” in Saudi Arabia:
“Before our eyes, a new generation of leaders is transcending the ancient conflicts of tired divisions of the past and forging a future where the Middle East is defined by… pic.twitter.com/jDEKlNMFk4 — Liam McCollum (@MLiamMcCollum) May 13, 2025
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