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Geopolitica

Transessuale portavoce dell’esercito ucraino annuncia la caccia ai «propagandisti russi»

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Il transessuale portavoce delle Forze di difesa territoriale ucraine, l’americano Ashton-Cirillo, ieri ha trasmesso la minaccia di assassinare coloro che esprimono pubblicamente la «linea del Cremlino».

 

«La prossima settimana, i denti dei diavoli russi digrigneranno ancora più forte e le loro bocche rabbiose schiumeranno in una frenesia incontrollabile mentre il mondo vedrà uno dei propagandisti preferiti del Cremlino pagare per i loro crimini», ha dichiarato.

 

Non è chiaro a cosa il portavoce transgender si riferisca. Due giorni fa, Ashton-Cirillo ha pubblicato un video in cui dichiarava di aver testimoniato al processo contro Gonzalo Lira, il blogger cileno-americano residente in Ucraina arrestato tre volte durante quest’anno per via delle sue posizioni assai critiche del regime Zelens’kyj. In altre occasioni, il transessuale aveva espresso il suo disprezzo per Lira, che dice di aver comunque visto bene al processo.

 

Nella clip, divenuta virale in rete, il trans militare ucraino manda una minaccia universale: «i propagandisti dei criminali di guerra russi saranno tutti braccati e la giustizia sarà servita mentre noi in Ucraina siamo guidati in questa missione dalla fede in Dio, dalla libertà e dalla completa liberazione». Non sappiamo sono inclusi anche soggetti ritenuti eventualmente filorussi al di fuori dei confini ucraini, cosa che dovrebbe preoccupare, oltre che questo sito, anche voi.

 

Si tratta di una vera e propria minaccia al giornalismo, e alla libertà di espressione in generale.

 

Mentre molti giornalisti russi hanno liquidato la minaccia generica come ridicola, Valery Fadeev, presidente del consiglio presidenziale russo per i diritti umani, ha esortato le forze dell’ordine nazionali a prenderla sul serio. L’osservazione sembra essere «una minaccia di omicidio o gravi lesioni personali» e quindi un crimine secondo la legge russa, ha detto Fadeev secondo RT.

 

 

Tale minaccia ci riporta immediatamente all’assassinio dei giornalisti Darja Dugina e Vladen Tatarsky, non ché del tentato assassinio via autobomba dello scrittore Zakhar Prilepin e dell’editore Konstantin Malofeev. A luglio, il servizio di sicurezza federale russo ha riferito di aver arrestato un gruppo che si credeva avesse intenzione di assassinare la caporedattrice di RT Margarita Simonyan e la giornalista Ksenia Sobchak per conto di Kiev.

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«Considerando il deplorevole record di attentati alla vita di giornalisti e personaggi pubblici russi… i servizi di sicurezza russi dovrebbero prestare attenzione», ha aggiunto Fadeev.

 

Alla minaccia ha risposto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, che ha parlato di «apocalisse zombi».  «Invieremo questa ulteriore prova della natura terroristica del regime di Kiev e della sua sponsorizzazione da parte di Washington a tutte le organizzazioni internazionali e alle ONG», ha affermato.

 

La prima deputata del comitato culturale della Duma di Stato russa, Elena Drapenko, ha affermato che le parole di Ashton-Cirillo rientrano nella logica dei «terroristi e fascisti» di Kiev e ha sostenuto la proposta di Zakharova di riferire la minaccia alle istituzioni internazionali.

 

«Ci sono convenzioni internazionali, ci sono obblighi che l’Ucraina si è assunta. Dobbiamo esigere che siano rispettati», ha detto la Drapenko.

 

Nel frattempo, l’Unione dei giornalisti russi (SJR) ha avvertito che le minacce di Ashton-Cirillo potrebbero essere piuttosto reali alla luce dei precedenti attacchi terroristici contro rappresentanti dei media russi.

 

«Probabilmente è inutile parlare delle qualità morali dei rappresentanti della leadership di Kiev. Queste minacce dovrebbero essere prese sul serio», ha affermato il presidente della SJR Vladimir Solovyov, esortando i colleghi giornalisti a stare attenti, e aggiungendo di sperare che Ashton-Cirillo venga adeguatamente punito non appena cadranno nelle mani delle forze dell’ordine russe.

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Anche il primo vicepresidente della Commissione di difesa della Duma, Alexei Zhuravlev, ha osservato che «il terrorismo ucraino si sta gradualmente degradando» e sta assumendo, a suo dire, un «volto sempre più brutto» di un «satana pervertito».

 

L’ultima dichiarazione di Ashton Cirillo, che era un uomo della Florida con moglie e prole, fa parte della serie di video di un minuto «La Russia odia la verità», in cui tuona abitualmente contro la Federazione Russa.

 

Come riportato da Renovatio 21, nei suoi esordi aveva dichiarato pubblicamente che i russi non erano esseri umani.

 

Come riportato da Renovatio 21, si è parlato negli scorsi mesi di un piano di assassinio di Putin tramite droni.  Zelens’kyj ha negato ogni coinvolgimento nell’attentato con droni esplosivi contro il Cremlino, tuttavia le poste ucraine starebbero preparando un francobollo celebrativo dell’attacco.

 

Come noto, esistono da anni liste nere di presunti «nemici dell’Ucraina» che contengono vari nomi, da Al Bano a Henry Kissinger. La foto di Silvio Berlusconi in una di queste liste è stata timbrata con la scritta «liquidato» dopo la sua morte.

 

Siamo alle prese con la realtà di un incipiente terrorismo globale ucronazista?

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Geopolitica

La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco

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Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dovuto cancellare un viaggio previsto in Cina dopo che Pechino si sarebbe rifiutata di organizzare incontri di alto livello con lui, secondo quanto riportato venerdì da diversi organi di stampa.   Il Wadephul sarebbe dovuto partire per Pechino domenica per discutere delle restrizioni cinesi sull’esportazione di terre rare e semiconduttori, oltre che del conflitto in Ucraina.   «Il viaggio non può essere effettuato al momento e sarà posticipato a data da destinarsi», ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, citato da Politico. Il Wadephullo avrebbe dovuto incontrare il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ma l’agenda prevedeva troppo pochi incontri di rilievo.   Secondo il tabloide germanico Bild, i due diplomatici terranno presto una conversazione telefonica.

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Questo intoppo diplomatico si inserisce in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Cina e Unione Europea. Nell’ultimo anno, Bruxelles e Pechino si sono scontrate sulla presunta sovrapproduzione industriale cinese, mentre la Cina accusa l’UE di protezionismo.   All’inizio di questo mese, Pechino ha rafforzato le restrizioni sull’esportazione di minerali strategici con applicazioni militari, una mossa che potrebbe aggravare le difficoltà del settore automobilistico europeo.   La Germania è stata particolarmente colpita dal deterioramento del clima commerciale.   Come riportato da Renovatio 21, la Volkswagen sospenderà la produzione in alcuni stabilimenti chiave la prossima settimana a causa della carenza di semiconduttori, dovuta al sequestro da parte dei Paesi Bassi del produttore cinese di chip Nexperia, motivato da rischi per la sicurezza tecnologica dell’UE. In risposta, Pechino ha bloccato le esportazioni di chip Nexperia dalla Cina, causando una riduzione delle scorte che potrebbe portare a ulteriori chiusure temporanee di stabilimenti Volkswagen e colpire altre case automobilistiche, secondo il quotidiano.   Venerdì, il ministro dell’economia Katherina Reiche ha annunciato che Berlino presenterà una protesta diplomatica contro Pechino per il blocco delle spedizioni di semiconduttori, sottolineando la forte dipendenza della Germania dai componenti cinesi.  

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Immagine di UK Government via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset

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La proposta di applicare la sovranità israeliana sulla Cisgiordania occupata, considerata da molti come un’equivalente all’annessione totale del territorio palestinese, ha suscitato una forte condanna internazionale, incluso un netto dissenso da parte degli Stati Uniti.

 

Il disegno di legge ha superato di stretta misura la sua lettura preliminare martedì, con 25 voti a favore e 24 contrari nella Knesset, composta da 120 membri. La proposta passerà ora alla Commissione Affari Esteri e Difesa per ulteriori discussioni.

 

Una dichiarazione parlamentare afferma che l’obiettivo del provvedimento è «estendere la sovranità dello Stato di Israele ai territori di Giudea e Samaria (Cisgiordania)».

 

Il momento del voto è stato significativo e provocatorio, poiché è coinciso con la visita in Israele del vicepresidente J.D. Vance, impegnato in discussioni sul cessate il fuoco a Gaza e sul centro di coordinamento gestito dalle truppe statunitensi e dai loro alleati, incaricato di supervisionare la transizione di Gaza dal controllo di Hamas. Vance ha percepito la tempistica del voto come un gesto intenzionale, accogliendolo con disappunto.

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Anche il Segretario di Stato Marco Rubio, in visita in Israele questa settimana, ha espresso critiche prima di lasciare il Paese mercoledì, dichiarando che il disegno di legge sull’annessione «non è qualcosa che appoggeremmo».

 

«Riteniamo che possa rappresentare una minaccia per l’accordo di pace», ha detto Rubio, in linea con la promozione della pace in Medio Oriente sostenuta ripetutamente da Trump. «Potrebbe rivelarsi controproducente». Vance ha ribadito che «la Cisgiordania non sarà annessa da Israele» e che l’amministrazione Trump «non ne è stata affatto soddisfatta», sottolineando la posizione ufficiale.

 

Vance, considerato il favorito per la prossima candidatura presidenziale repubblicana dopo Trump, probabilmente ricorderà questo episodio come un momento frustrante e forse irrispettoso, specialmente in un contesto in cui la destra americana appare sempre più divisa sulla politica verso Israele.

 

Si dice che il primo ministro Netanyahu non sia favorevole a spingere per un programma di sovranità, guidato principalmente da politici oltranzisti legati ai coloni. In una recente dichiarazione, il Likud ha definito il voto «un’ulteriore provocazione dell’opposizione volta a compromettere i nostri rapporti con gli Stati Uniti».

 

«La vera sovranità non si ottiene con una legge appariscente, ma con un lavoro concreto sul campo», ha sostenuto il partito.

 

Tuttavia, è stata la reazione di Vance a risultare la più veemente, definendo il voto una «stupida trovata politica» e un «insulto», aggiungendo che, pur essendo una mossa «solo simbolica», è stata «strana», specialmente perché avvenuta durante la sua presenza in Israele.

 

Come riportato da Renovatio 21, Trump ha minacciato di togliere tutti i fondi ad Israele in caso di annessione da parte dello Stato Giudaico della West Bank, che gli israeliani chiamano «Giudea e Samaria».

 

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Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania

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Israele «perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti» in caso di annessione della Giudea e della Samaria, nome con cui lo Stato Ebraico chiama la Cisgiordania, ha detto il presidente USA Donald Trump.   Trump ha replicato a un disegno di legge controverso presentato da esponenti dell’opposizione di destra alla Knesset, il parlamento israeliano, che prevede l’annessione del territorio conteso come reazione al terrorismo palestinese.   Il primo ministro Benjamin Netanyahu, sostenitore degli insediamenti ebraici in quell’area, si oppone al provvedimento, poiché rischierebbe di allontanare gli Stati arabi e musulmani aderenti agli Accordi di Abramo e al cessate il fuoco di Gaza.   Netanyahu ha criticato aspramente il disegno di legge, accusando i promotori di opposizione di una «provocazione» deliberata in concomitanza con la visita del vicepresidente statunitense J.D. Vance. (Lo stesso Vance ha qualificato il disegno di legge come un «insulto» personale)

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«I commenti pubblicati giovedì dalla rivista TIME sono stati espressi da Trump durante un’intervista del 15 ottobre, prima dell’approvazione preliminare alla Knesset di mercoledì – contro il volere del primo ministro – di un disegno di legge che estenderebbe la sovranità israeliana a tutti gli insediamenti della Cisgiordania» ha scritto il quotidiano israeliano Times of Israel.   Evidenziando l’impazienza dell’amministrazione verso tali iniziative, il vicepresidente di Trump, J.D. Vance, ha dichiarato giovedì, lasciando Israele, che il voto del giorno precedente lo aveva «offeso» ed era stato «molto stupido».   «Non accadrà. Non accadrà», ha affermato Trump a TIME, in riferimento all’annessione. «Non accadrà perché ho dato la mia parola ai Paesi arabi. E non potete farlo ora. Abbiamo avuto un grande sostegno arabo. Non accadrà perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse».   Vance ha precisato che gli era stato descritto come una «trovata politica» e «puramente simbolica», ma ha aggiunto: «Si tratta di una trovata politica molto stupida, e personalmente la considero un insulto».   Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno guidato i Paesi arabi e musulmani negli Accordi di Abramo, si oppongono da tempo all’annessione della Cisgiordania, sostenendo che renderebbe vani i futuri negoziati di pace nella regione.  

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