Immigrazione
Tedesco critica giudice che ha solo multato un immigrato per lo stupro di una 15enne: al cittadino multa doppia

Un uomo tedesco che ha descritto un giudice come «ovviamente mentalmente disturbato» — dopo che il magistrato aveva emesso una sentenza lieve a un siriano che ha violentato una ragazza di 15 anni — è stato colpito da una multa di 5.000 euro per l’insulto. Lo riporta Remix News.
Questa multa data a Paul S., il cui nome è stato cambiato per proteggere la sua identità, era quasi il doppio della multa data allo stupratore siriano. «Il siriano non solo non ha dovuto scontare la pena detentiva, ma è stato persino complimentato durante il processo dal giudice distrettuale per i suoi sforzi di integrazione» scrive il sito.
Il giudice del caso ha emesso una condanna sospesa, una sorta di libertà vigilata, allo stupratore siriano trentenne, che ha dovuto pagare alla vittima una somma di 3.000 euro.
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Paul S. ha scritto un’e-mail arrabbiata al giudice del tribunale distrettuale a causa della sentenza, che ha ritenuto ingiusta.
La sanzione inflitta a Paul S. è stata poi ridotta dopo un appello, condannando l’uomo a pagare un terzo della multa originaria.
L’agenzia di stampa tedesca NIUS ha ottenuto documenti relativi al caso dal tribunale distrettuale di Wiesbaden, che hanno dimostrato che il pubblico ministero ha incriminato Paul S. a causa della sua e-mail, che sarebbe stata scritta in «maniera diffamatoria». L’uomo avrebbe descritto il giudice come «mentalmente disturbato».
Il caso di stupro è avvenuto originariamente a Osnabrück nel 2022, quando un siriano trentenne ubriaco aveva violentato una ragazza quindicenne che stava semplicemente tornando a casa. Il giudice ha condannato il siriano solo a due anni di libertà vigilata senza pena detentiva.
Il giudice non solo non ha condannato l’uomo a scontare la pena detentiva, ma, secondo quanto riportato, aveva fatto i complimenti durante la sentenza per lo sviluppo «positivo» dell’uomo nella società tedesca.
Secondo Remix News, il giudice ha pronunciato queste parole alla lettera durante un processo per stupro in cui l’uomo è stato condannato: «Sei sulla buona strada per diventare un cittadino completamente normale qui».
Il giudice avrebbe anche affermato letteralmente che l’intensità dello stupro era «al minimo».
La Germania sta sempre più perquisendo e perseguendo penalmente i critici dei funzionari governativi e dei politici per «insulti». Questi insulti possono essere semplici come chiamare un politico «idiota» (è capitato con il vicecancelliere, il verde Robert Habeck, che ha denunciato un pensionato per un meme condiviso in rete) o, nel caso del ministro degli Esteri Annalena Baerbock, il «peggior ministro degli Esteri di sempre».
Commenti sulle facoltà mentali dei giudici furono fatti anche dallo statista Silvio Berlusconi (1936-2023) in un episodio del 2003 che tutti paiono aver dimenticato: l’allora giornalista direttore della testata britannica Spectator Boris Johnson e l’esperto mussolinologo Nicholas Farrell intervistarono Berlusconi a Porto Rotondo, nella leggendaria villa sarda del Cavaliere, quella con fanciulle e primi ministri boemi ignudi (il memorabile Topolanek), nonché il celeberrimo vulcano finto (di cui non si hanno, purtroppo, foto) e il tunnel per l’attracco segreto per i sommergibili.
Nell’’intervista-bomba: «Soltanto l’8 per cento degli italiani ha fiducia in questa magistratura» disse l’uomo di Arcore; «vi dico la verità, se vivessi in un Paese dove non ci fossero le elezioni, diventerei un rivoluzionario, se non un terrorista. E questo è perché io amo troppo la libertà, e senza libertà un uomo non è un uomo. Non ha dignità». «Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, Mussolini mandava la gente a fare vacanza al confino».
«Questi giudici sono doppiamente matti! Per prima cosa, perché lo sono politicamente, e secondo sono matti comunque. Per fare quel lavoro, devi essere mentalmente disturbato, devi avere delle turbe psichiche – Se fanno quel lavoro è perché sono antropologicamente diversi dal resto della razza umana».
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Il Berlusconi ne ebbe anche per un suo ministro. In seguito Farrell avrebbe raccontato che Silvio li portò su di un’auto da golf al cospetto di una pianta grassa del giardino. «Ci ha fatto vedere un cactus che – diceva – assomiglia al cervello di Tremonti. Tutto contorto, ma pieno di roba».
Sull’intervista Johnson-Berlusconi si aprì una crisi profonda che segnò l’estate politica 2003. Berlusconi disse che si era trattato solo di una chiacchierata informale davanti a un bicchiere di vino. Johnson e Farrell insistettero: c’erano due registratori sul tavolo, niente champagne ma solo tè freddo, ci abbiamo impiegato mesi a ottenere l’incontro…
Se il pensiero di Silvio riguardo ai giudici anticipasse quello di cittadini europei venti anni dopo non sappiamo dirlo.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Immigrazione
Mohammed e Ahmad sono i nomi più popolari tra i beneficiari dell’assistenza sociale tedesca

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Immigrazione
Gli Stati Uniti deportano i migranti in Ruanda ed Uganda. L’Italia cosa fa?

Il Ruanda ha accolto sette migranti espulsi dagli Stati Uniti in base a un nuovo accordo bilaterale che potrebbe consentire alla nazione dell’Africa orientale di ospitare centinaia di persone che Washington ha dichiarato non idonee a rimanere sul suo territorio.
Il primo gruppo è arrivato a Kigali a metà agosto, ha dichiarato giovedì Yolande Makolo, portavoce del governo ruandese. I migranti stanno ricevendo alloggio, assistenza sanitaria e supporto formativo, con l’assistenza dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e dei servizi locali, ha aggiunto.
«Tre di loro hanno espresso il desiderio di tornare nei loro Paesi d’origine, mentre quattro desiderano rimanere e costruirsi una vita in Ruanda», ha detto la Makolo, senza rivelare la loro nazionalità.
Nonostante le critiche e le proteste, l’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump ha cercato di raggiungere accordi di reinsediamento con paesi terzi per espellere i richiedenti asilo nell’ambito di una più ampia repressione dell’immigrazione illegale.
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A giugno, Washington avrebbe raggiunto un accordo con Kigali, consentendo al Paese senza sbocco sul mare di accogliere fino a 250 espulsi i cui stati d’origine si fossero rifiutati di accoglierli. Makolo ha osservato che la decisione del Ruanda è stata influenzata dalla sua stessa storia di «difficoltà legate allo sfollamento», aggiungendo che ogni individuo proposto per il trasferimento sarebbe stato esaminato e approvato dal governo.
Questo sviluppo rende il Ruanda l’ultimo paese africano ad accogliere espulsi nell’ambito degli accordi di espulsione dell’amministrazione Trump, in seguito a una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che ha autorizzato i trasferimenti. Il Dipartimento per la Sicurezza Interna ha già espulso cinque persone, descritte come «criminali barbari», in Eswatini e altre otto in Sud Sudan. Anche l’Uganda avrebbe concordato un accordo con Washington per ospitare migranti, a condizione che non abbiano precedenti penali.
Kigali aveva già raggiunto un controverso patto con la Gran Bretagna nel 2022 per accogliere migliaia di migranti irregolari dal Regno Unito, un progetto che è stato poi abbandonato l’anno scorso dal nuovo governo britannico. Il Regno Unito aveva versato al Ruanda 240 milioni di sterline (circa 305 milioni di dollari) e costruito strutture per ospitare i richiedenti asilo.
Sebbene non sia ancora chiaro se l’ultimo accordo con Washington includa una componente finanziaria, un funzionario ruandese ha affermato all’inizio di questo mese che Kigali riceverà in cambio una sovvenzione dagli Stati Uniti, senza rivelarne l’importo.
Le politiche di remigrazione sono perseguite dall’amministrazione Trump con determinazione internazionale e pure fantasia. Perché in Italia un governo formato da partiti anti-immigrazione non fa altrettanto?
Perché invece che inflessibili piani di deportazione, abbiamo il pasticcio del centro immigrato albanese? (Come se bastasse… come se non avessimo la sensazione che si tratta dell’ennesima trovata cosmetica)
Perché da quando la Meloni – quella del blocco navale: lo ricordate? –è al potere gli sbarchi sono aumentati?
Cosa ci vuole, davvero, per avere un Trump nel nostro Paese? Dobbiamo chiedere, à la Salvatore Giuliano, l’improbabile annessione a Washingtone? Si potrebbe, ma per l’anschluss trumpista c’è la coda: prima c’è la Groenlandia, e magari subito dopo il Canada, il Messico… Italia fanalino di coda, anche qui.
Si scherza, mentre le nostre città sono degradate, le nostre donne stuprate, la droga venduta ai nostri figli, la violenza anarco-tirannica kalergista sparsa ovunque, fuori e dentro le no-go zone afroislamiche.
Stiamo venendo violentati, feriti, uccisi, sostituiti. Quo usque tandem?
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Immagine di Manuel Werner via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.5 Generic
Immigrazione
Rivolte in Svizzera dopo la morte di un adolescente congolese inseguito dalla polizia: stesso schema di Parigi e Milano

1/ Bus et poubelles incendiés à Prélaz (Lausanne) en réaction à la mort du jeune de 17 ans décédé dimanche matin en fuyant la police sur un scooter volé. Ignorant ce dont il s’agit, je me rends sur place. Des antifas me reconnaissent, trois m’encerclent, dos au mur, et pic.twitter.com/wSiKWweGTp
— Thibault Schaller (@Thibauuuuuult) August 24, 2025
Et zéééée repartiiiiii ! Round deux, pas de police sur place. pic.twitter.com/Us4vcxB65X
— Thibault Schaller (@Thibauuuuuult) August 25, 2025
— Thibault Schaller (@Thibauuuuuult) August 25, 2025
🇨🇭On August 24, 2025, at around 4:00 a.m. in the Prelaz area of Lausanne, Switzerland, Marvin, a suspected migrant, was driving a stolen electric scooter and died when he crashed into a wall while being pursued by police. Riots subsequently broke out in the Prelaz area. pic.twitter.com/WO28jYr02V
— Argonaut (@FapeFop90614) August 26, 2025
I disordini sono seguiti ad attacchi simili avvenuti la notte precedente, durante i quali una folla più piccola di circa 100 giovani prese parte alla rivolta. Quella notte, un politico dell’Unione Democratica di Centro (UDC), Thibault Schaller, è stato preso di mira in un linciaggio, ripreso in un video. Lo Schaller ha scritto su X di essersi avvicinato ai disordini perché era curioso di sapere cosa stesse succedendo. Avvicinandosi, alcuni individui, che ha detto di credere fossero Antifa, lo hanno riconosciuto e affrontato.Nach jahrelanger Rückstandigkeit, hat nun auch die Schweiz das Niveau vielfältig bunter Hochkulturen erreicht.#Lausanne pic.twitter.com/mjuRaYHOUQ
— Pygoscelis (@PygoscelisSpec) August 27, 2025
«Mi hanno ordinato di andarmene. Mi sono rifiutato e ho chiesto cosa stesse succedendo. Uno mi ha spinto, io l’ho spinto indietro e poi ho fatto un passo indietro. Qualcuno ha urlato qualcosa e 10, 15 persone mi sono corse incontro da ogni dove. Sono scappato, ho preso botte. Mi hanno bloccato la strada, sono caduto, mi sono protetto. Mi sono rialzato, sono corso, sono stato circondato di nuovo contro un muro, poi ho preso botte. Poi sono riuscito a scappare correndo. Sto bene, ma dobbiamo davvero riprenderci questa città», ha scritto lo Schaller.Les aventures de Tintin dans le quartier occupé de Prélaz. pic.twitter.com/DDobzSJvAo
— Thibault Schaller (@Thibauuuuuult) August 25, 2025
Nel video, lo Schaller viene inseguito da un folto gruppo di individui, che lo prendono a calci a terra. Schaller si rialza ripetutamente e riesce a eludere il gruppo, riuscendo infine a fuggire. Durante l’attacco, uno degli individui lo ha apostrofato con l’inevitabile «fascista».m’ordonnent de partir. Je refuse et demande ce qu’il se passe. Un me pousse, je le repousse puis recule, ça crie quelque chose, et dix, quinze personnes me courent dessus de partout. Je pars en courant, prends des coups, on me coupe le chemin, je tombe, me protège, je ramasse
— Thibault Schaller (@Thibauuuuuult) August 24, 2025
Lo Schaller ha scritto su X che la polizia non era responsabile della morte dell’adolescente e che «questa tragedia si sarebbe potuta evitare. Doveva solo ascoltare la polizia». La città era «tenuta in ostaggio da una manciata di teppisti», ha scritto ulteriormente ha aggiunto il politico UDC. L’apparente motivo scatenante dei disordini degli stranieri pare ricalcare fedelmente uno schema visto a Parigi (durante la rivolta delle banlieue di due anni fa) e a Milano, con gli scontri a Corvetto di nove mesi fa: ragazzino morto dopo un inseguimento della polizia. Le rivolte degli immigrati elvetici sono di fatto iniziate dopo la morte del diciassettenne Marvin M., cittadino svizzero di origini congolesi. La polizia afferma di averlo inseguito domenica sera mentre era alla guida di uno scooter rubato. È morto schiantandosi contro la porta di un garage. Come visto anche nel caso parigino, è arrivato il commento della genitrice: la madre di Marvin M. ha affermato in un’intervista a 24Heures che suo figlio «non è un ladro di scooter» e «non è un bandito», assicurando che il ragazzo congolese un rapper appassionato e che il suo gruppo ha dichiarato di non tollerare la violenza che si sta verificando in città dopo la sua morte. Come riportato da Renovatio 21, la Svizzera era stata teatro di rivolte di immigrati afroislamici ancora due anni fa, quando i disordini scoppiarono per contagio dalla Francia agli altri Paesi francofoni limitrofi. È evidente che persino nella precisa, marziale Confederazione Elvetica è in caricamento, che sulle pagine di Renovatio 21, definiamo «anarco-tirannia». Il concetto fu al volgere del millennio dall’americano Samuel Todd Francis (1947-2005), che descrisse la crescente condizione dello Stato moderno che regola tirannicamente o oppressivamente la vita dei cittadini – tasse, multe, burocrazia – tuttavia non può, o meglio non vuole, proteggere gli stessi rispettando le leggi fondamentali. Episodi dell’ascesa dell’anarco-tirannia in Europa (e non solo) per via migratoria sono purtroppo sotto i nostri occhi, davvero ovunque, tutti i giorni. In questi giorni, con il lancio transnazionale dei «lockdown maranza», è possibile capire meglio quale sia la vera dinamica di distruzione e controllo in atto.🇨🇭Lausanne, Suisse : le conseiller municipal de Lausanne @Thibauuuuuult Schaller de l’UDC (droite libérale) reconnu et lynché hier soir lors d’une émeute suite à la mort d’un délinquant africain. pic.twitter.com/6SoJVLBa0g
— Damien Rieu (@DamienRieu) August 25, 2025
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