Gender
Strisce pedonali LGBT aggredite con sgommate

Un attraversamento pedonale colorato per il LGBTQ Pride a St. Petersburg, in Florida, è stato danneggiato due volte nell’arco di due settimane da conducenti che hanno lo hanno deturpato con segni di pneumatici, spingendo un membro della comunità omotransessualista a dichiarare «They are out to get us», ossia «ci danno la caccia».
A quanto pare, la polizia è alla ricerca di un sospetto che è stato visto accelerare di proposito attraverso l’incrocio, e di una seconda persona che ha fatto sgommate circolari su tutte le strisce pedonali di progressismo sessuale.
????#BREAKING: Law enforcement is conducting a manhunt for possibly two arson suspects after they left tire marks on a Pride mural causing significant damage
⁰????#StPetersburg | #FloridaCurrently, law enforcement in St. St. Petersburg, Florida, are conducting a manhunt for… pic.twitter.com/J2FDw0jF9w
— R A W S A L E R T S (@rawsalerts) May 27, 2024
«Durante l’ultima settimana, due diversi veicoli hanno «asciato segni di pneumatici danneggiando il murale della strada Progressive Pride alla rotonda di 2500 Central Avenue», osserva un post della polizia sui social media. «Gli investigatori non hanno motivo di credere che gli incidenti siano collegati».
«Il restauro costerà alla città di St. Petersburg 1.100 dollari», ha dichiarato la polizia, aggiungendo che «la città punta a ridipingere il murale in tempo per i festeggiamenti del mese del Pride».
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Il sindaco Ken Weltch ha anche rilasciato una dichiarazione in cui scrive: «alla luce del recente atto di vandalismo contro il nostro murale con la bandiera del Progressive Pride, voglio sottolineare che non c’è posto per l’odio a San Pietroburgo».
«Siamo uniti nel valorizzare e apprezzare ogni residente, indipendentemente dal suo orientamento, identità di genere o espressione», ha aggiunto Weltch.
I residenti hanno detto ai giornalisti di essere preoccupati, con una persona LGBTQ che ha dichiarato che «ovviamente ci sono persone là fuori che ci danno la caccia».
Non è la prima volta che tale fenomeno accade in Florida, con incidenti che si verificano su altre strisce pedonali del Pride nello Stato, riporta Modernity News.
An LQBTQ Pride crosswalk in St. Petersburg, Florida has been damaged twice in the space of two weeks by drivers doing burnouts and leaving tire marks, prompting one member of the community to declare “they’re out to get us.” Full report here: https://t.co/Q0y127zLOs pic.twitter.com/6EJiqCJVmk
— m o d e r n i t y (@ModernityNews) May 28, 2024
Il fenomeno, in realtà, riguarda varie realtà americane interessate dalla trasformazione dei segnali pedonali, da zebrati a omotransessuali.
Do a burnout on Rainbow Road and expect the full force of the DOJ…. pic.twitter.com/W69ixUAlFN
— Thick Shelled Egg ???? (@ThickShelledEgg) April 1, 2024
Accade che spesso i perpetratori dell’oltraggio agli omo-arcobaleni stradali siano presi ed accusati di hate crime, crimini d’odio.
????Another day and more defeat for Brian Tamaki. What he isn’t telling everyone, is that the car featured in this footage doing a burnout on Gisborne’s rainbow crossing last night that he gleefully posted this morning, was apprehended & impounded by police less than 6 hours later. pic.twitter.com/Oac6PphIg5
— Kelvin Morgan ???????? (@kelvin_morganNZ) March 30, 2024
Va registrata, a questo punto, l’estrema saggezza dei cavalli, che per non avere noie con le forze dell’ordine del pensiero unico omo-mondialista, evitano proprio.
Well played horses. Well played. pic.twitter.com/2yKWNYJt68
— Steve Inman (@SteveInmanUIC) May 28, 2024
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Immagine screenshot da YouTube
Arte
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Gender
La Commissione Europea svela la sua strategia LGBTQ

La Commissione Europea sta lavorando per promuovere la causa degli attivisti LGBTQI, verso una transizione di genere senza ostacoli, nonostante le scoperte scientifiche sulla salute di bambini e adolescenti. Mira inoltre a incoraggiare la pratica della maternità surrogata.
L’8 ottobre, la Commissaria Europea per l’Uguaglianza, la Preparazione e la Gestione delle Crisi, Hadja Lahbib, ha presentato la «strategia rinnovata per la parità di trattamento delle persone LGBTQI dopo il 2025» della Commissione Europea.
Sono elencati tutti gli ambiti in cui le istituzioni dovrebbero tenere conto della necessaria difesa dei diritti delle persone LGBTQI, citando ambiti diversi come il sostegno alle vittime, la ricerca, la sicurezza durante gli assembramenti, la prevenzione di crisi geopolitiche, attacchi informatici e calamità naturali, la cultura e i media audiovisivi, lo sport, le commemorazioni e il lavoro di commemorazione delle persecuzioni che queste persone hanno subito nel corso della storia.
La Commissione propone agli Stati membri una moltitudine di strumenti e meccanismi per affrontare la questione. Si impegna a stanziare fondi, per un totale di 3,6 miliardi di euro, per la difesa delle persone LGBTQI+ in Europa. Il documento indica una riduzione dei finanziamenti, ma «nel Sud e nell’Est del mondo». Non negli Stati membri dell’Unione Europea.
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Transizione di genere
La Commissione deplora il fatto che «alcuni Stati membri impongano ancora l’intervento medico come condizione per il riconoscimento giuridico del genere». Un «cambiamento di genere» nello stato civile dovrebbe essere concesso su semplice richiesta.
La transizione non deve essere soggetta a limiti di età: «a Commissione faciliterà lo scambio di buone pratiche tra gli Stati membri per sostenere lo sviluppo di procedure legali per il riconoscimento del genere basate sull’autodeterminazione, senza criteri di età».
Genitorialità
In nome della «parità di diritti tra gli Stati membri», la Commissione chiede il riconoscimento reciproco in materia di regimi patrimoniali tra coniugi, divorzio, successioni e filiazione.
Le istituzioni europee utilizzano il principio della libera circolazione per garantire che le coppie dello stesso sesso sposate in un paese mantengano gli stessi diritti in un altro paese in cui tali matrimoni non sono riconosciuti. Per quanto riguarda la filiazione: «il diritto dell’UE impone già agli Stati membri di riconoscere la filiazione di un minore così come stabilita in un altro Stato membro».
Tuttavia, è necessario sottolineare che stabilire la filiazione è una prerogativa dello Stato, come ricordato dall’iniziativa della Slovacchia di sancire il divieto di maternità surrogata nella propria Costituzione.
La Commissione osserva che «i minori possono perdere i loro diritti di successione o di mantenimento in un altro Stato membro, o il diritto di avere uno dei genitori come loro rappresentante legale». Ritiene che ciò costituisca una limitazione alla libertà di circolazione, utilizzando questo meccanismo per invadere l’ambito della filiazione, che non è una sua prerogativa.
Nel 2020, Ursula von der Leyen ha dichiarato: «se sei genitore in un Paese, sei genitore in tutti i Paesi». La strategia post-2025 della Commissione ribadisce questo impegno: «il rapporto di filiazione stabilito in uno Stato membro deve essere stabilito in qualsiasi altro Stato membro, a tutti gli effetti, al di là di quanto già garantito dalla legislazione europea in materia di libera circolazione».
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Maternità surrogata
La Francia ha già autorizzato il matrimonio e l’adozione per le coppie dello stesso sesso; tuttavia, la maternità surrogata rimane vietata per il momento. Se la proposta della Commissione europea verrà adottata, i cittadini francesi non avranno difficoltà a stabilire la filiazione tramite maternità surrogata.
Il 13 ottobre 2025, la Commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere ha votato la bozza della sua relazione sulla Strategia per la parità di genere 2025, che definirà la strategia della Commissione europea in materia. In questa occasione, la Commissione ha adottato un emendamento che «condanna la pratica della maternità surrogata».
Ma un altro emendamento, anch’esso adottato, ha sostenuto l’attuazione di un «Certificato europeo di genitorialità». Questo imporrebbe agli Stati membri di riconoscere la filiazione dei bambini nati tramite maternità surrogata in un altro Stato. A novembre, la posizione definitiva sarà votata in sessione plenaria. Da che parte penderà la bilancia?
Articolo previamente apparso su FSSPX.News
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