Economia
«Sfollati energetici»: la Germania prepara «luoghi di riscaldamento» per l’autunno senza gas
Varie città in tutto il territorio della Germania stanno pianificando di utilizzare arene sportive e sale espositive come «spazi di riscaldamento» quest’inverno per aiutare i cittadini che non possono permettersi costi energetici alle stelle – o forse per la carenza di gas generale che potrebbe portare ad un blackout del riscaldamento oltre che alla paralisi definitiva dell’industria.
Si tratta di una soluzione apocalittica, che sa di economia di guerra: di fatto, una porzione consistente di tedeschi si stanno per trasformare in «sfollati energetici».
Il quotidiano nazionale Bild ha riportato come l’associazione delle città e dei comuni tedeschi abbia esortato le autorità locali a riservare spazi pubblici per aiutare i cittadini vulnerabili nei mesi più freddi.
«Attualmente ci stiamo preparando per tutti gli scenari di emergenza per l’autunno e l’inverno», ha detto al Bild Jutta Steinruck, sindaco della città di Ludwigshafen, dove l’arena Friedrich-Ebert-Halle sta per essere convertita in una sala di riscaldamento. «Nessuno può dire esattamente quanto saranno drammatici gli sviluppi», ha affermato Gerd Landsberg, capo della associazione di città e comuni.
Landberg ha esortato i comuni locali a creare «isole di riscaldamento» e «stanze calde, dove le persone possono soggiornare, anche durante un inverno molto freddo».
Anche le città di Neustadt, Frankenthal e Landau stanno prendendo accordi simili, mentre altre stanno pianificando di spegnere le luci all’esterno degli edifici pubblici e di disattivare i semafori di notte per risparmiare energia.
Come riportato da Renovatio 21, la risposta del governo Scholz è il razionamento energetico (e, più avanti magari, del cibo) e l’indebitamento. La Costituzione è stata giusto ritoccata per aumentare le spese militari.
Non possiamo dire che la cosa non fosse annunciata. In questi mesi vi sono stati ripetuti appelli, dei media mainstream prima e direttamente dei politici tedeschi poi, per fare meno docce.
L’immagine più chiara di quanto sta per accadere, e del fatto che la Germania vi si stava preparando ben prima dello scoppio della guerra ucraina, ce lo dà la famosa pubblicità progresso che mostrava dei condomini (vecchie, donne e un signore nero: il maschio bianco forse è già morto di freddo) riunirsi in una stanza per riscaldarsi in assenza di riscaldamento ed elettricità.
La committenza dello spot è la Bundesamt für Bevölkerungsschutz und Katastrophenhilfe (BBK), l’ufficio federale della protezione civile e dell’assistenza in caso di catastrofi, una sorta di Protezione Civile tedesca.
Il governo si attende inoltre sommosse della popolazione impoverita, affamata ed infreddolita a causa del taglio del gas dalla Russia e delle folli politiche energetiche «verdi» delle decadi Merkel. C’è da dire che con le violenze contro chi protestava contro le restrizioni pandemiche nel 2020-2021, la Polizei ha fatto una gran pratica.
Ricordiamo, inoltre, quella voce rimbalzata l’anno scorso, che vedeva un progetto di «campi di detenzione» (non usiamo la parola tedesca!) per i dissidenti pandemici, ossia coloro che ripetutamente non sarebbero riusciti ad aderire alle nuove regole imposte dal potere.
Se non bastasse, come riportato da Renovatio 21, alcuni Laender tedeschi stanno discutendo di confiscare le armi a persone ritenute pericolose, per esempio i membri del partito Alternative fuer Deuschland.
La compagine dello Scholzo al potere è detta, a causa dei colori dei partiti che la compongono, «governo semaforo». Ecco, questo forse è l’unico semaforo che vale la pena di spegnere per cambiare la situazione. E mica solo la notte.
Economia
Picco del prezzo del petrolio dopo le sanzioni statunitensi alla Russia
I prezzi del petrolio sono aumentati notevolmente in seguito all’annuncio da parte degli Stati Uniti di sanzioni contro i colossi russi Rosneft e Lukoil.
I future sul greggio Brent, benchmark globale, sono saliti di oltre il 5% a 65,99 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate (WTI) statunitense è salito del 5,6% a 61,79 dollari giovedì.
Nonostante i prezzi siano leggermente scesi nelle prime contrattazioni di venerdì, entrambi i benchmark sono rimasti sulla buona strada per un aumento settimanale del 7%, il più grande dall’inizio di giugno.
La Casa Bianca ha descritto le ultime sanzioni come un passo per «incoraggiare Mosca ad accettare un cessate il fuoco». La Russia afferma di rimanere aperta alla diplomazia, ma insiste sul fatto che qualsiasi accordo di pace debba affrontare le cause profonde del conflitto. Ha accusato Kiev e i suoi sostenitori occidentali di rifiutarsi di negoziare in buona fede e di minare gli sforzi di pace attraverso le sanzioni.
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Secondo quanto riportato dai media, che citano fonti commerciali, le sanzioni hanno spinto le principali compagnie petrolifere statali cinesi a sospendere gli acquisti di greggio russo via mare a breve termine. Fonti del settore hanno inoltre avvertito che le raffinerie in India, il maggiore acquirente di petrolio russo via mare, e in Turchia, il terzo, potrebbero ridurre le importazioni nelle prossime settimane.
«I flussi verso l’India sono a rischio in particolare… le sfide per le raffinerie cinesi sarebbero più contenute, considerando la diversificazione delle fonti di greggio e la disponibilità delle scorte», ha detto a Reuters Janiv Shah, vicepresidente dell’analisi dei mercati petroliferi presso Rystad Energy.
Si prevede che le misure avranno ripercussioni sul mercato, poiché gli acquirenti di greggio russo cercheranno alternative finché non ci sarà chiarezza sull’applicazione delle misure, ha dichiarato al Wall Street Journal Richard Bronze, responsabile geopolitica di Energy Aspects. Bronze prevede che il Brent potrebbe avvicinarsi ai 70 dollari al barile nei prossimi giorni. «Solo la decisione di fare questo annuncio provocherà un’onda d’urto notevole sul mercato», ha affermato.
La Russia ha da tempo avvertito che le sanzioni sono illegali e si ritorcono contro chi le impone. Commentando le nuove restrizioni giovedì, il presidente Vladimir Putin le ha definite una «mossa ostile», ma ha affermato che non avrebbero avuto un impatto significativo sull’economia russa. Ha aggiunto che le sanzioni rappresentano un altro tentativo di Washington di fare pressione su Mosca, sottolineando che «nessun Paese che si rispetti agisce mai sotto pressione».
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Economia
La Volkswagen affronta la crisi dei chip dopo chel’Olanda ha sequestrato la fabbrica cinese
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Economia
La Germania pagherà il personale delle base USA colpito dallo shutdown del governo federale. E in Italia?
Il ministero delle Finanze tedesco ha annunciato che la Germania coprirà gli stipendi di migliaia di dipendenti delle basi militari statunitensi nel Paese, colpiti dallo shutdown del governo USA.
Nel contesto politico americano, il termine shutdown si riferisce alla chiusura parziale o totale delle attività del governo federale dovuta all’incapacità del Congresso di approvare un bilancio o una risoluzione di spesa (continuing resolution) entro la scadenza prevista. Questo porta alla sospensione di servizi governativi non essenziali e alla furlough (licenziamento temporaneo) di dipendenti federali.
Attualmente il Partito Democratico USA, capitano da Chuck Schumer e Hakeem Jeffries sta portando avanti uno shutdown che, contrariamente a quanto avvenne anni fa durante il primo mandato di Trump, sta accrescendo la popolarità del presidente, che ha trovato il modo di prendere per i fondelli i due e la loro politica con meme a base di sombrero.
Hakeem Jeffries is really mad that Trump put him in a sombrero.
🔊
— Wall Street Mav (@WallStreetMav) September 30, 2025
WATCH: Trump Trolls Hakeem Jeffries With Sombrero Meme on Truth Social. 🤣🤣🤣 pic.twitter.com/LSxluRCOZL
— Kristin Sokoloff (@ksoklower48) October 1, 2025
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Il governo federale statunitense è fermo dal 1° ottobre, a causa del mancato accordo tra Repubblicani e Democratici su un disegno di legge di spesa al Senato. Questa situazione, giunta alla quarta settimana, ha lasciato centinaia di migliaia di dipendenti federali in congedo forzato o senza stipendio.
Mercoledì, una portavoce del ministero delle Finanze di Berlino ha dichiarato all’agenzia AFP che la Germania «avvierà una spesa straordinaria per garantire il pagamento puntuale degli stipendi di ottobre», descrivendo l’iniziativa come «un gesto di solidarietà verso le forze armate USA di stanza in Germania e i loro dipendenti civili».
L’accordo è stato raggiunto in collaborazione con lo stato della Renania-Palatinato, che ospita importanti basi americane, come la base aerea di Ramstein, quartier generale dell’aeronautica statunitense per Europa e Africa.
La Germania, alleato chiave degli USA nella NATO, accoglie più installazioni militari americane di qualsiasi altro Paese europeo, con circa 120 siti, una presenza che risale alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Berlino si aspetta di essere rimborsata non appena Washington riprenderà i pagamenti, ha aggiunto la portavoce. Il presidente Donald Trump ha ordinato al Pentagono di garantire gli stipendi ai militari americani durante la chiusura.
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La sospensione dei finanziamenti è avvenuta dopo il fallimento dei negoziati per estendere i sussidi federali per l’assistenza sanitaria in scadenza. I Repubblicani hanno proposto un disegno di legge di spesa temporanea per mantenere il governo operativo durante i negoziati di bilancio, mentre i Democratici hanno insistito per prorogare i sussidi sanitari prima di qualsiasi accordo, avvertendo che milioni di americani rischierebbero aumenti significativi dei premi assicurativi. Entrambe le parti si accusano reciprocamente di sfruttare la crisi per fini politici.
In Italia il rischio è avvertito ma non vi è alcuna concreta reazione di tutela da parte del governo romano. Lo shutdown del governo USA ha avuto ripercussioni sulle basi militari statunitensi in Italia, come Aviano e altre, interrompendo attività non essenziali e causando ritardi o sospensioni negli stipendi per i dipendenti civili italiani. Lo shutdown, causato da un mancato accordo sul bilancio al Congresso, ha congelato le attività amministrative federali, ma le operazioni di difesa essenziali sono continuate, anche se con ritardi burocratici e pagamenti sospesi per il personale non essenziale.
In queste ore è stata presentata un’interrogazione per garantire che gli stipendi dei lavoratori italiani nelle basi militari USA in Italia non siano a rischio da parte di un senatore vicentino, che ha raccolto le preoccupazioni dei circa 5.000 dipendenti italiani impiegati in strutture come le basi Ederle e Dal Din a Vicenza. L’interrogazione urgente è stata presentata al ministro degli Esteri Tajani, chiedendo misure di tutela contro i possibili effetti dello shutdown amministrativo degli Stati Uniti sugli stipendi dei lavoratori.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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