Controllo delle nascite
«Se le persone non fanno più figli, la civiltà crollerà»: Elon Musk contro il denatalismo
Elon Musk, fondatore di Tesla e SpaceX che sulla carta è ora l’uomo più ricco del mondo, è tornato a parlare del pericolo della denatalità.
«Penso che uno dei maggiori rischi per la civiltà sia il basso tasso di natalità e il rapido calo del tasso di natalità», ha detto Elon Musk a Joanna Stern del Wall Street Journal al vertice del Consiglio del CEO del quotidiano il 7 dicembre 2021.
«Eppure, così tante persone, comprese le persone intelligenti, pensano che ci siano troppe persone nel mondo e pensano che la popolazione stia crescendo senza controllo. È completamente il contrario. Per favore, guarda i numeri: se le persone non fanno più figli, la civiltà crollerà, ricorda le mie parole», ha detto.
«Penso che uno dei maggiori rischi per la civiltà sia il basso tasso di natalità e il rapido calo del tasso di natalità»
Come riportato da Renovatio 21, non si tratta della prima volta che il Musk si scaglia contro il controllo delle nascite.
«Il collasso della popolazione è potenzialmente il rischio maggiore per il futuro della civiltà» aveva dichiarato l’estate scorsa condividendo su Twitter un articolo del Wall Street Journal.
Elon Musk ha sei figli. In seguito alla morte per SIDS (la cosiddetta «morte in culla») ha avuto con la prima moglie, deciso di ricorrere all’orrenda pratica della riproduzione artificiale per continuare la famiglia, facendo nascere così due gemelli nel 2004 e dei trigemini nel 2006. Nel 2020 ha avuto un ulteriore figlio dalla cantante Claire «Grimes» Boucher. Il bambino è stato chiamato «X Æ A-12».
Di recente Musk, nominato dalla rivista Time persona dell’anno, si è speso contro l’obbligo vaccinale.
In altre occasione, il giovane e geniale magnate ha detto cose di estrema importanza, come quando, ben prima della pandemia e di Pfizer, disse che «con l’mRNA puoi trasformare una persona in una farfalla». In un’altra occasione, raccomandò di abbandonare Whatsapp e Facebook, società del gruppo ora chiamato Meta di Mark Zuckerberg.
«Eppure, così tante persone, comprese le persone intelligenti, pensano che ci siano troppe persone nel mondo e pensano che la popolazione stia crescendo senza controllo. È completamente il contrario. Per favore, guarda i numeri: se le persone non fanno più figli, la civiltà crollerà, ricorda le mie parole»
In una recente puntata dello show comico americano Saturday Night Life dove era ospite d’onore, Musk ha affermato di soffrire della sindrome di Asperger, che è considerata un disturbo dello spettro autistico «ad alto funzionamento».
Durante la pandemia Musk ha più volte preso posizione contro le politiche di contenimento, arrivando a definire il COVID come «fascista». Il ragazzo parrebbe alle volte essere in grado di parlare in totale libertà e sincerità – come quando, tra risolini di addetti ai lavori e di intellettuali ebeti e servi, disse che l’Intelligenza Artificiale costituiva una seria minaccia per l’umanità, equivalente all’«evocazione di un demone».
Ora, con comitati che sorgono ovunque per affrontare la questione dei robot killer, e con i droni che hanno già iniziato ad uccidere senza intervento umano, la gente ride decisamente di meno.
La sua onestà si riflette programmaticamente nel suo pezzo di musica elettronica, dal sapore house-trance, lanciato qualche anno fa (sì, ha fatto pure questo!): si intitola Don’t Doubt ur Vibe, cioè «non dubitare della tua vibra», cioè non dubitare di te stesso.
Giusto: bravo Elon, non aver paura di dire quello che pensi, anche se va contro l’establishment più profondo, anche se è – come questo slancio natalista – un attacco alla Necrocultura che domina la politica, il discorso pubblico, le nostre vite e, se non la fermiamo, quella delle generazioni future, quei pochi esseri umani a cui sarà concesso di nascere.
«Non dubitare della tua vibra / perché è vera / non dubitare della tua vibra / perché sei tu» dice il testo ripetuto nel pezzo.
Giusto: bravo Elon, non aver paura di dire quello che pensi, anche se va contro l’establishment più profondo, anche se è – come questo slancio natalista – un attacco alla Necrocultura che domina la politica, il discorso pubblico, le nostre vite e, se non la fermiamo, quella delle generazioni future, quei pochi esseri umani a cui sarà concesso di nascere.
Controllo delle nascite
La Francia registra più decessi che nascite per la prima volta in 80 anni
Nel 2024, la Francia ha registrato un numero di decessi superiore a quello delle nascite, evidenziando una crisi demografica imminente.
Secondo un rapporto dell’Istituto di Ricerca sulla Popolazione (PRI), per la prima volta in 80 anni, le nascite in Francia sono state inferiori ai decessi. Il Paese ha contato 650.000 nascite contro 651.000 decessi, un evento definito dal PRI come una «svolta demografica storica».
«Il calo della fertilità dal 2010 e l’aumento dei decessi dovuto all’invecchiamento dei baby boomer hanno portato la nazione verso un declino demografico naturale», si legge nel rapporto. «A differenza di Germania e Spagna, che compensano le perdite attraverso l’immigrazione, la Francia manca di una strategia chiara. Con il declino della fertilità in tutta Europa e i crescenti dibattiti sull’immigrazione, la Francia si confronta con un futuro di difficoltà economiche, incertezza culturale e una popolazione che si riduce dall’interno».
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«La Francia offre da tempo sussidi alle famiglie disposte ad avere figli», ha dichiarato Steven Mosher, presidente del PRI ed esperto di popolazione. «Ma questi pagamenti mensili hanno avuto scarso impatto sull’aumento del tasso di natalità in Francia o in una ventina di altri paesi europei che li hanno adottati».
«Solo esentando le giovani coppie disposte ad avere figli da tutte le tasse si creerebbero gli incentivi finanziari necessari per incrementare il tasso di natalità», ha aggiunto. «Introdurre un numero massiccio di immigrati per sostituire la popolazione attuale – che sembra essere l’approccio francese – è una “soluzione” che genera più problemi culturali, sociali, politici e religiosi di quanti ne risolva».
Nonostante l’imminente crisi demografica, il tasso di fertilità francese di 1,62 figli per donna rimane il più alto dell’Unione Europea, rispetto alla media europea di 1,4. I paesi con i tassi di natalità più bassi in Europa sono Malta (1,06), Spagna (1,12) e Lituania (1,18).
La Corea del Sud detiene il tasso di natalità più basso al mondo, con soli 0,75 figli per donna. Il PRI avverte che il Paese asiatico «si trova ad affrontare una crisi demografica imminente».
«Con un sudcoreano su cinque già over 65, il Paese rischia un declino economico e tensioni sociali», conclude il rapporto.
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Immagine di Prosthetic Head via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Controllo delle nascite
Elon Musk: «remigrazione unica via» per affrontare la crisi migratoria britannica. Poi predice: «l’Europa sta morendo»
Remigration is the only way https://t.co/HB4sxLGKl0
— Elon Musk (@elonmusk) September 1, 2025
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L’appello di Musk alla remigrazione giunge nel bel mezzo delle massicce proteste anti-immigrazione che hanno travolto il Regno Unito nelle ultime settimane. Il governo di sinistra guidato dal premier Keir Starmer ha fatto ricorso a un uso eccessivo della forza nel tentativo di mettere a tacere i critici dell’immigrazione di massa. Il caso di Lucy Connolly , una madre che ha trascorso più di un anno in prigione per un tweet, ha fatto notizia a livello internazionale. Come riportato da Renovatio 21, Musk in passato è arrivato a predire una «guerra civile in Europa» causata dall’immigrazione. Due giorni prima, Musk aveva nuovamente lanciato l’allarme sui bassi tassi di natalità e sul declino della popolazione autoctona in Europa. «Se il tasso di natalità non torna almeno al tasso di sostituzione, l’Europa scomparirà», ha affermato usando l’espressione «die out» traducibile come «morirà esaurendosi». Il tweet era in risposta a un post del senatore statunitense Mike Lee, che metteva in guardia dal crollo della popolazione in Iscozia.Go anywhere in the UK and look around, you’ll just see foreigners everywhere.
It’s truly sickening the damage that has been done to our nation and our people. We have to stop immigration and start remigration before we can even begin to reverse the damage that has been done. — Steve Laws (@Steve_Laws_) August 31, 2025
Unless the birth rate at least gets back to replacement rate, Europe will die out https://t.co/0COU5Zj9QM
— Elon Musk (@elonmusk) August 30, 2025
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Controllo delle nascite
Crollo demografico in Francia
«La storia è la demografia. È lei che lo dà alla luce. Ed è spietata quando ridistribuisce le carte. Perché è anche ciò che controlla tutte le dinamiche del potere e talvolta traccia una linea di demarcazione tra le persone che non vogliono più vivere, perché non hanno più la forza di perpetuarsi».
Inutile dire che queste poche righe scritte da Philippe de Villiers in Domani suoneranno ancora le campane? (Albin Michel, 2016) risuonano tristemente poiché l’INSEE ha appena pubblicato il suo ultimo rapporto sul tasso di natalità in Francia.
L’istituto di sondaggi stima la popolazione francese al 1° gennaio 2025 in 68,6 milioni di abitanti, di cui 2,3 milioni all’estero: una cifra gonfiata anche dalle naturalizzazioni che rappresentano ufficialmente più di 100.000 persone all’anno.
Pertanto, nel 2024, il saldo naturale è appena positivo: è stimato a +17.000, il livello più basso dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Diminuisce tra il 2023 e il 2024 sotto l’effetto combinato di un calo delle nascite e di un aumento dei decessi.
Il numero delle nascite in Francia è stimato a 663.000 nel 2024, in calo del 2,2% rispetto al 2023: siamo ancora lontani dal famoso «riarmo demografico» auspicato da Emmanuel Macron nella sua conferenza stampa del 17 gennaio 2024, anche se il calo osservato è di entità molto inferiore a quella registrata tra il 2022 e il 2023 e che all’epoca rappresentava il -6,6%.
Un risultato negativo a cui fa eco, come specchiata, l’indice di fecondità totale (TFR) che continua anch’esso a scendere attestandosi nel 2024 a 1,62 figli per donna mentre già stagnava a 1,66 nel 2023.
Pur sapendo che occorre attendere un indice di 2,1 figli per donna per poter contare su un ricambio generazionale: aritmeticamente parlando, la Francia è ben avviata verso un declino inesorabile. E il declassamento che l’accompagna.
Da notare che le donne francesi diventano madri sempre più tardi: nel 2024, l’età media al parto continua la sua tendenza al rialzo e ammonta a 31,1 anni, contro i 29,5 anni di vent’anni fa…
Cécilia Creuzet, specialista in questioni perinatali intervistata da Le Figaro, ritiene che questi dati catastrofici illustrano la «difficoltà che le famiglie, e soprattutto le donne, hanno nel conciliare vita professionale e vita personale». A ciò si aggiunge il problema della «mancanza di posti negli asili nido e di soluzioni per l’infanzia». E sottolineare «il crescente individualismo che vediamo nella nostra società, che è contraddittorio con l’idea di formare una famiglia».
Una spiegazione che dimentica di ricordare che questo individualismo è il frutto di una società secolarizzata, privata di ogni trascendenza, e dove l’antropologia ereditata da due millenni di cristianesimo è stata sistematicamente decostruita dai paladini del wokismo.
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Nel 2024, invece, la speranza di vita si stabilizza su un livello storicamente elevato: è pari a 85,6 anni per le donne e esattamente a 80 anni per gli uomini. Un dato superiore alla media europea e che evidenzia ulteriormente l’invecchiamento della società francese: in Francia, una persona su cinque ha attualmente almeno 65 anni.
Il numero dei matrimoni è di nuovo in leggero aumento rispetto al 2023, ma in totale il numero dei matrimoni celebrati nel 2024 – 247.000 – è superiore del 10% rispetto al livello del 2019. Tale incremento va comunque ponderato precisando che il dato fornito dall’INSEE comprende i 7.000 «matrimoni» conclusi tra persone dello stesso sesso…
Una Francia che invecchia, in cerca di identità, priva di valori da trasmettere e stanca di esistere: questa la triste conclusione che emerge dalla lettura del rapporto INSEE. Tuttavia, la primogenita della Figlia della Chiesa non è ancora arrivata alla fine della sua storia: i bambini non cadono certo dal Cielo, ma se i francesi guardano un po’ di più verso di esso, non c’è dubbio che arriverà la primavera demografica.
Articolo previamente pubblicato su FSSPX.News
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