Politica
Scontri e caos in Georgia per la ratifica delle elezioni parlamentari
Centinaia di dimostranti filo-occidentali sono scesi in piazza nella capitale georgiana di Tbilisi per protestare contro la ratifica delle recenti elezioni parlamentari, che hanno visto il partito al governo del Paese mantenere il potere.
Gli attivisti – che dicono di opporsi all’influenza russa nel Paese ex sovietico – si sono scontrati con la polizia, mentre un politico dell’opposizione ha spruzzato vernice nera sulla testa della Commissione elettorale centrale durante il processo di ratifica.
Un’ondata di proteste ha travolto il Paese dopo le elezioni parlamentari del 26 ottobre. Il partito al governo Sogno Georgiano, che sostiene relazioni pragmatiche con la Russia, ha ottenuto circa il 54% dei voti. Tuttavia, i partiti di opposizione, che hanno ottenuto tra il 3% e l’11%, si sono rifiutati di riconoscere i risultati, sostenendo che si trattava di frode elettorale.
La manifestazione di sabato è stata una risposta alla Commissione elettorale centrale della Georgia che avrebbe dovuto ratificare l’esito del voto.
#Hundreds of pro-Western #demonstrators have taken to the streets in the #Georgian capital of Tbilisi to protest the ratification of the recent #parliamentaryelections, which saw the country’s #ruling party retain power#Soviet #Tbilisi #Georgia #Protest #EU #Russia #Ukraine #USA pic.twitter.com/3UJmVaiE0G
— Ammo Proof Hosting®️🛡️ (@AmmoProof) November 16, 2024
Another protest in Tbilisi on vote rigging. Demo is going to Tbilisi State University where students want to stage protest inside the building but reportedly are not allowed to. pic.twitter.com/SNqMErf6m7
— Mariam Nikuradze (@mari_nikuradze) November 15, 2024
W Tbilisi rozpoczęły się aresztowania zagranicznej agentury wzywającej do obalenia demokratycznie wybranych władz Gruzji
Protestujący dywersanci i terroryści opłacani przez zachód zamierzali zablokować drogę przed budynkiem państwowej komisji wyborczej pic.twitter.com/6tpM7tecMv
— Martin Demirov 🇸🇰 (@MartinDemirow) November 16, 2024
Right now at the entrance of Tbilisi State Uni. Police still not letting students in who want to protest rigged election inside the university building. pic.twitter.com/wFAXUmSS8Y
— Mariam Nikuradze (@mari_nikuradze) November 15, 2024
Happening now in Tbilisi: Protesters are being detained on Aghmashenebeli Avenue near the CEC building, where final election results were announced an hour ago, declaring Georgian Dream the winner amid widespread protests. @Publika_ge reports that 3 protesters are arrested as of… pic.twitter.com/S18tByU1SW
— Katie Shoshiashvili (@KShoshiashvili) November 16, 2024
I video della scena mostrano una grande folla di fronte all’edificio, che era protetto da una consistente forza di polizia. Si vedono alcuni dimostranti fischiare e battere rumorosamente contro una recinzione mentre tengono bandiere georgiane e dell’UE, oltre a simboli associati all’Ucraina.
Students in Tbilisi are protesting outside Tbilisi State University against what they say are rigged elections. Part of the central Chavchavadze Avenue is closed to traffic. Police have been mobilised at the protest site. pic.twitter.com/ktu0vc7RNS
— Civil.ge (@CivilGe) November 15, 2024
Alcuni dimostranti si sono scontrati con la polizia non lontano dall’edificio, mentre gli ufficiali delle forze dell’ordine, che non sembravano in tenuta antisommossa, hanno cercato di spingere fuori i dimostranti, secondo una clip. Alcuni dimostranti hanno anche fermato le auto che circolavano su una strada vicina.
I media locali hanno riferito, citando il ministero dell’Interno, che tre dimostranti sono stati arrestati. Non ci sono state segnalazioni di feriti.
Nel frattempo, un altro dramma si è svolto all’interno dell’edificio quando il capo della Commissione elettorale centrale, Georgy Kalandarishvili, ha annunciato i risultati finali. Durante la sessione, David Kirtadze, un membro della commissione dell’opposizione, si è avvicinato a Kalandarishvili e gli ha spruzzato un piccolo secchio di vernice nera sul viso.
«Hai tolto il futuro alla Georgia, stai spingendo il nostro paese verso la Russia… Sei un “punto ru”, sei una macchia nera», ha urlato, riferendosi al codice per i domini internet russi (.ru).
“You are the shame of our country, you are a black spot” – Davit Kirtadze smeared black paint on the face of Giorgi Kalandarishvili, Chairman of the Central Election Commission.#riggedelection pic.twitter.com/WhgFwx74tN
— Samira Bayramova 🇬🇪 🇪🇺 🇺🇸 (@SamBayramova) November 16, 2024
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La seduta è poi esplosa nel caos, mentre la sicurezza scortava Kirtadze fuori dalla stanza. Il Ministero degli Interni ha poi dichiarato che era in corso un’indagine penale.
Nonostante i disordini, la vittoria elettorale di Sogno Georgiano è stata ufficialmente confermata, con il conteggio finale rimasto pressoché invariato.
L’opposizione georgiana ha ripetutamente affermato che Mosca era riuscita in qualche modo a influenzare i risultati delle elezioni.
La presidente Salome Zurabishvili, nata a Parigi ed arrivata in Georgia dopo il crollo del muro, si è opposta al risultato elettorale, arrivando a suggerire che la Georgia era diventata «vittima di un’operazione speciale russa».
Mosca ha respinto tutte le accuse di ingerenza nelle elezioni, sottolineando che è stato l’Occidente a tentare di influenzare il processo democratico imponendo apertamente ultimatum a Tbilisi in relazione alla sua ulteriore integrazione nell’UE.
In precedenza, la Zurabishvili aveva sostenuto anche altre proteste in Georgia, tra cui quelle contro le leggi sugli «agenti stranieri» e sulla «propaganda LGBT», da lei definite «in stile russo».
Pesanti proteste, dentro e fuori dal Parlamento, si sono consumate a Tbilisi negli ultimi mesi a seguito dell’approvazione delle legge sugli agenti stranieri. L’UE ha aggiunto il carico sospendendo la candidatura della Georgia al blocco bruxellita.
Come riportato da Renovatio 21, il premier Irakli Kobakhidze ha dichiarato quest’estate che la Georgia non verrà «ucrainizzata».
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Immagine screenshot da Twitter
Politica
La nuova presidente irlandese è NATO-scettica e contraria alla militarizzazione dell’UE
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Politica
Il presidente romeno fischiato per il sostegno all’Ucraina
Il presidente rumeno Nicusor Dan è stato contestato per il suo sostegno all’Ucraina durante un evento commemorativo tenutosi venerdì.
Decine di manifestanti hanno espresso il loro dissenso quando Dan è giunto al Teatro Nazionale di Iasi per partecipare a una celebrazione storica, come riportato dall’emittente locale Digi24.
Un video mostra Dan scendere dall’auto e salutare i manifestanti, che gridavano «Vergogna!» e «Vai in Ucraina!».
🇷🇴 ROMANIAN PRESIDENT NICUSOR DAN BOOED!
People shouted “Shame,” “Traitor,” “Go to Ukraine.” pic.twitter.com/b0LuAALd91
— Lord Bebo (@MyLordBebo) October 24, 2025
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Secondo il quanto riportato, le proteste sono continuate anche dopo l’evento, al momento dell’uscita del presidente dal teatro.
Come riportato da Renovatio 21i, Dan, politico favorevole all’UE, è salito al potere quest’anno dopo una controversa ripetizione delle elezioni, in seguito all’annullamento della vittoria iniziale del candidato conservatore Calin Georgescu, critico esplicito della NATO e delle forniture di armi occidentali all’Ucraina. Georgescu è stato successivamente escluso dalla competizione elettorale e affronta accuse di aver pianificato un colpo di Stato, tanto da essere arrestato.
Georgescu, che ha sempre avuto il favore di migliaia e migliaia di manifestanti pronti a scendere in piazza, ha definito la UE «una dittatura». Di contro, Bruxelles ha rifiutato di commentare l’esclusione del candidato dalle elezioni rumene. A inizio anno Georgescu aveva chiesto aiuto al presidente americano Donaldo Trump.
Georgescu aveva definito Zelens’kyj come un «semi-dittatore», accusando quindi la NATO di voler utilizzare la Romania come «porta della guerra».
Il CEO di Telegram Pavel Durov aveva parlato di pressioni su di lui da parte della Francia per influenzare le elezioni presidenziali in Romania.
Il Dan ha ribadito il suo impegno a sostenere l’Ucraina. La Romania ha già destinato 487 milioni di euro a Kiev, principalmente in aiuti militari, dall’intensificarsi del conflitto nel 2022, secondo i dati del Kiel Institute tedesco.
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Immagine di © European Union, 1998 – 2025 via Wikimedia riprodotta secondo indicazioni.
Politica
I detenuti minacciano Sarkozy e giurano vendetta vera per Gheddafi
A viral video shows a prisoner confronting Nicolas Sarkozy, saying, “We’ll avenge Gaddafi. Give back the billions.” The former French president, jailed for conspiracy, is accused of taking Libyan money before leading NATO’s 2011 war that killed Gaddafi. pic.twitter.com/KlAISnFVSX
— comra (@comrawire) October 22, 2025
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