Connettiti con Renovato 21

Spirito

Sacerdote cattolico sulla teologia del vaccino: «non si può applicare la causa a doppio effetto alla vaccinazione»

Pubblicato

il

 

 

 

Renovatio 21 pubblica su gentile concessione di Don Curzio Nitoglia questo articolo apparso sul suo sito e su EFFEDIEFFE con il titolo «La tesi dell’azione con l’effetto doppio è applicabile al vaccino anticovid?». Dopo il documento sulla liceità dei vaccini – in particolare quelli COVID – ottenuti con cellule da feto abortito del distretto americano della FSSPX, Renovatio 21 aveva pubblicato la scorsa domenica il suo commento.

 

 

 

 

La coscienza medica

Gli scienziati, non infeudati alle ditte farmaceutiche, insegnano e dimostrano, dopo ricerche di laboratorio, che nei vaccini ci sono anche le cellule di feti abortiti espressamente con aborto procurato (e non accidentalmente per aborto spontaneo) per la confezione del siero vaccinale. Inoltre la loro efficacia è assai dubbia e i pericoli di gravi effetti collaterali sono ammessi da molti ricercatori. Dunque la questione dei vaccini presenta almeno tre problemi di coscienza, di cui il primo è un macigno.

 

Gli scienziati, non infeudati alle ditte farmaceutiche, insegnano e dimostrano, dopo ricerche di laboratorio, che nei vaccini ci sono anche le cellule di feti abortiti espressamente con aborto procurato (e non accidentalmente per aborto spontaneo) per la confezione del siero vaccinale

Vi sono centinaia di pubblicazioni scientifiche su questo tema e rimando il lettore a esse, che sono state compendiate in Renovatio 21 del 22 novembre 2020.

 

Per quanto riguarda il vaccino per il COVID-19 i ricercatori insegnano inoltre che esso contiene dei micro organismi i quali possono modificare il comportamento dell’uomo, rendendolo teleguidato come fosse un robot, per cui si pone pure quest’altro problema etico, quello dell’intelligenza artificiale.

 

 

La teologia morale

Recentemente, è stato pubblicato uno studio negli USA, che per risolvere la questione se sia lecito o no farsi vaccinare, applica la dottrina che si studia in teologia morale a) sull’azione con doppio effetto e b) sulla cooperazione solo materiale al peccato formale altrui.

 

In breve si sostiene che non è lecito fabbricare vaccini con feti abortiti espressamente per la confezione dei sieri vaccinali, ma si afferma che è lecito farsi vaccinare con essi perché sarebbe cooperazione solo materiale (farsi vaccinare) al peccato formale altrui (far abortire le donne per produrre vaccini con i feti abortiti).

La teologia morale (cfr. S. Th., I-II, qq. 18-20) insegna che un atto volontario indiretto o in causa è moralmente cattivo, se l’agente prevede almeno confusamente l’effetto cattivo dell’atto buono o indifferente

 

 

Azione con doppio effetto

Il problema a) della causa con due effetti e b) della cooperazione materiale al peccato formale altrui è il seguente:

 

è lecito a) porre un’azione, dalla quale si prevedono seguire due effetti: uno buono o almeno indifferente e l’altro cattivo e quindi b) cooperare solo materialmente all’eventuale peccato fatto da altri?

 

La teologia morale (cfr. S. Th., I-II, qq. 18-20) insegna che un atto volontario indiretto o in causa è moralmente cattivo, se l’agente prevede almeno confusamente l’effetto cattivo dell’atto buono o indifferente (ad esempio, se bevo prevedo che mi ubriacherò e che bestemmierò, ora nonostante ciò bevo egualmente e bestemmio anche se stordito senza avere piena avvertenza e deliberato consenso nell’atto di bestemmiare. Ebbene la bestemmia è stata voluta in causa o indirettamente e quindi ho peccato gravemente).

 

Tuttavia, eccezionalmente, i moralisti aggiungono che ciò può essere lecito, solo purché si verifichino quattro condizioni:

 

1°) l’atto deve essere buono in sé, se è cattivo è proibito come peccaminoso;

 

2°) il soggetto operante deve mirare all’effetto buono e non a quello cattivo, ossia deve avere un’intenzione moralmente buona e l’effetto cattivo non deve essere voluto o previsto direttamente, ma solo permesso indirettamente;

 

3°) i due effetti non debbono essere collegati tra di loro in modo che l’effetto buono (fine) nasca da quello cattivo (mezzo), poiché non si può fare il male per ottenere il bene, il fine buono non giustifica i mezzi cattivi;

 

4°) vi deve essere una ragione grave, giusta e proporzionata per permettere e non volere l’effetto cattivo.

 

La cooperazione formale, diretta o positiva al peccato altrui è sempre illecita in sé; la cooperazione materiale, indiretta e negativa può essere lecita a determinate condizioni

 

 

Cooperazione materiale al peccato formale altrui

La cooperazione formale, diretta o positiva al peccato altrui è sempre illecita in sé; la cooperazione materiale, indiretta e negativa può essere lecita a determinate condizioni. Infatti essa non è un’azione in senso stretto, ma un comportamento negativo (silenzio, tolleranza) di fronte al peccato altrui, il non agire non stabilisce alcuna causalità e non comporta alcuna colpa nel male che altri compiono. Essa tuttavia è un’omissione, dunque se vi è un dovere di agire e di parlare allora l’omissione diventa peccato. Essa è lecita solo se si verificano le regole del volontario indiretto o in causa o sulla permissione di effetti cattivi in un atto moralmente buono.

 

Il volontario indiretto o in causa sussiste quando una cosa non è voluta in sé, ma si permette solo che avvenga; tuttavia se si vuole qualcosa come mezzo al fine (ad esempio l’aborto del feto per curare la madre o per fabbricare un vaccino) l’azione non è lecita. Nel caso in cui l’effetto del volontario in causa sia cattivo, esso viene imputato all’agente, se egli lo ha previsto almeno in confuso (per esempio, Noè che non conosceva gli effetti del vino, non fu colpevole della sua ubriacatura) e se si abbia avuto il potere di ometter la causa (se mi bloccano con la forza e mi fanno bere con la violenza una bottiglia di grappa non sono colpevole dell’ubriacatura).

 

I moralisti spiegano che nella cooperazione materiale l’azione non è diretta al peccato altrui, ma l’azione del cooperante (farsi vaccinare) è sfruttata dal peccatore (fabbricare vaccini con feti abortiti) a insaputa del cooperante, come pura azione fisica senza alcun consenso morale (per esempio, vendo un coltello a Tizio che con esso ucciderà Caio, senza che io lo avessi previsto; mi faccio vaccinare senza sapere che il vaccino contiene feti abortiti).

 

Se si vuole qualcosa come mezzo al fine (ad esempio l’aborto del feto per curare la madre o per fabbricare un vaccino) l’azione non è lecita

Diverso è il caso della cooperazione formale, ma solo implicita, ossia che non è voluta interiormente, ma la si presta fisicamente ed esteriormente anche se l’atto è intrinsecamente cattivo (per esempio l’infermiere che collabora fisicamente col medico a un aborto, anche se non lo approva moralmente e interiormente, pecca; chi sacrifica esteriormente agli idoli, anche se interiormente aborrisce l’idolatria, pecca). Infatti non è mai permesso commettere qualcosa che è peccaminoso in sé, anche se interiormente si dissente.

 

La divina Rivelazione (II Libro dei Maccabei, VI, 18, ss.) narra il magnifico e attualissimo esempio datoci dal novantenne scriba Eleazaro, versatissimo nelle sacre Scritture, il quale preferì morire piuttosto che fingere soltanto di mangiare la carne di porco: infatti quando i Siriaci gli aprirono la bocca per forzarlo a mangiare carne suina, resisté; siccome i Giudei presenti, che lo amavano, gli dettero della carne pura dicendogli di fingere di mangiare carne suina, egli rispose che non poteva fingere facendo credere di essere diventato pagano e preferì essere martirizzato… ma «dove sono i fratelli Maccabei?» si chiedeva addolorato monsignor Lefebvre dopo la giornata pan-ecumenista di Assisi nell’aprile del 1986.

 

La cooperazione materiale al peccato formale altrui potrebbe essere lecita, ma essa va ricondotta al volontario indiretto e all’effetto cattivo proveniente da un atto buono. In pratica si deve considerare, se si verificano, tutte e quattro le condizioni che abbiamo visto sopra, poiché solo in questo caso è lecito cooperare materialmente al peccato formale altrui.

 

Non è mai permesso commettere qualcosa che è peccaminoso in sé, anche se interiormente si dissente

Per esempio se affitto una casa a un medico, di cui so che vi praticherà l’aborto, non posso farlo, ma debbo evitare l’effetto cattivo che deriva dall’affittare la mia casa, che sarà utilizzata per la pratica abortiva.

 

Inoltre se l’atto presenta solo effetti cattivi, è sempre illecito. Ora molti scienziati ritengono che il vaccino anti-COVID-19 non abbia nessun elemento positivo, ma ne presenti molti, se non tutti, gravemente pericolosi per la salute.

 

 

Soluzione del problema

Ora, se si applicano i suddetti principi morali al caso del vaccino anti-COVID-19 ne risulta che un atto volontario indiretto o in causa è moralmente cattivo, se l’agente prevede almeno confusamente l’effetto cattivo dell’atto buono o indifferente; tuttavia esso può essere lecito, solo purché si verifichino quattro condizioni:

 

1°) l’atto deve essere buono in sé, se è cattivo è proibito come peccaminoso: inoculare un liquido fatto con feti abortiti esplicitamente per confezionare il vaccino è un atto cattivo

1°) l’atto deve essere buono in sé, se è cattivo è proibito come peccaminoso;

 

2°) il soggetto operante deve mirare all’effetto buono e non a quello cattivo, ossia deve avere un’intenzione moralmente buona e l’effetto cattivo non deve essere voluto o previsto direttamente ma solo permesso indirettamente;

 

3°) i due effetti non debbono essere collegati tra di loro in modo che l’effetto buono nasca da quello cattivo, poiché non si può fare il male per ottenere il bene, il fine buono non giustifica i mezzi cattivi;

2°) I due effetti non debbono essere collegati tra di loro in modo che l’effetto buono nasca da quello cattivo, poiché non si può fare il male per ottenere il bene, il fine buono non giustifica i mezzi cattivi; ora senza feti abortiti (mezzo) non si ottiene il vaccino e la prevenzione dal COVID-19 (fine)

 

4°) vi deve essere una ragione grave, giusta e sufficientemente proporzionata per permettere l’effetto cattivo.

 

Ora, vediamo una a una le quattro condizioni, nel caso del vaccino, tranne la seconda che non è strettamente rilevante per la moralità dell’atto di vaccinazione:

 

1°) l’atto deve essere buono in sé, se è cattivo è proibito come peccaminoso: inoculare un liquido fatto con feti abortiti esplicitamente per confezionare il vaccino è un atto cattivo. Questa prima condizione, da sola, rende l’atto della vaccinazione immorale e illecito. Inoltre il vaccino anti-COVID-19 è stato concepito nell’ottica del Transumanesimo, che si propone di creare l’uomo con l’intelligenza artificiale al posto di Dio: «Eritis sicut Dii» (Gen. III, 5). Infine gli effetti collaterali dei vaccini sono molto pericolosi per la salute.

 

2°) I due effetti non debbono essere collegati tra di loro in modo che l’effetto buono nasca da quello cattivo, poiché non si può fare il male per ottenere il bene, il fine buono non giustifica i mezzi cattivi; ora senza feti abortiti (mezzo) non si ottiene il vaccino e la prevenzione dal COVID-19 (fine). Quindi l’effetto presunto buono (prevenzione del COVID) viene direttamente da quello cattivo (liquido fatto con feti abortiti). Anche questa condizione, da sola, rende l’atto moralmente cattivo.

3°) Vi deve essere una ragione grave, giusta e sufficientemente proporzionata per permettere l’effetto cattivo (prevenire un virus non è una ragione per permettere l’aborto, il vaccino non è una medicina curativa o salvavita, ma dovrebbe essere pura prevenzione di un’influenza)

 

3°) Vi deve essere una ragione grave, giusta e sufficientemente proporzionata per permettere l’effetto cattivo (prevenire un virus non è una ragione per permettere l’aborto, il vaccino non è una medicina curativa o salvavita, ma dovrebbe essere pura prevenzione di un’influenza).

 

Quindi, non si può applicare la causa a doppio effetto alla vaccinazione.

 

 

Don Curzio Nitoglia

 

 

 

 

 

 

Immagine: Vetrata di San Tommaso d’Aquino (1225-1274). Cattedrale di Saint-Rombouts, Mechelen (Belgio) di Eddy van 3000 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)

 

 

 

 

 

 

Continua a leggere

Spirito

La messa tradizionale nuovamente autorizzata in San Pietro

Pubblicato

il

Da

Durante il 14° Pellegrinaggio ad Petri Sedem, organizzato dal Coetus Internationalis Summorum Pontificum, che si terrà a Roma e in Vaticano dal 24 al 26 ottobre, il Cardinale Raymond Leo Burke celebrerà una Messa pontificale secondo il rito tridentino presso l’Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro sabato 25 ottobre.

 

Il presidente del Coetus Internationalis Summorum Pontificum ha annunciato l’autorizzazione di questa celebrazione, che fa parte del calendario degli eventi del pellegrinaggio, che da oltre un decennio riunisce fedeli provenienti da diversi Paesi attorno alla liturgia tradizionale latina.

 

Questo pellegrinaggio è stato fondato nel 2012. Negli ultimi anni, aveva subito le conseguenze delle restrizioni imposte dal motu proprio Traditionis Custodes di papa Francesco, che limitava l’uso della Messa tradizionale, una limitazione che aveva influenzato l’organizzazione del pellegrinaggio.

 

È tuttavia gratificante che, per la prima volta dall’entrata in vigore del Traditionis Custodes, la celebrazione della Messa tradizionale sia autorizzata presso l’altare della Cattedra di San Pietro nella Basilica Vaticana, mentre il rito tridentino era stato praticamente vietato. Questo va certamente attribuito a Papa Leone XIV, senza dubbio su richiesta del Cardinale Burke.

Sostieni Renovatio 21

Durante i primi pellegrinaggi ad Petri Sedem, la Messa tridentina veniva celebrata liberamente nella Basilica di San Pietro. Tuttavia, già nel marzo 2021, la Segreteria di Stato aveva vietato le Messe private secondo il rito tradizionale, autorizzandole solo nella piccola Cappella Clementina.

 

Dopo la pubblicazione di Traditionis Custodes, i pellegrinaggi non furono autorizzati a celebrare nella Basilica Vaticana per l’anno 2022, un divieto che fu mantenuto negli anni successivi. I pellegrini dovettero invece recarsi nella Chiesa della Trinità dei Pellegrini o al Pantheon. Quest’anno il divieto verrà revocato.

 

Speriamo che questo episodio non sia isolato, ma che le restrizioni assolutamente ingiuste, del tutto contrarie alla tradizione e al diritto, che gravano sulla celebrazione del cosiddetto Rito di San Pio V, vengano completamente revocate e che il rito tradizionale possa essere celebrato liberamente da tutti i sacerdoti che lo desiderano. Questo è ciò che la Fraternità Sacerdotale San Pio X ha sempre chiesto.

 

Sarebbe bene, a partire da Roma, che le direttive della Segreteria di Stato venissero abolite, che il rito tradizionale non fosse più confinato in una piccola cappella della Basilica Vaticana, ma che riacquistasse il suo giusto posto all’interno di questa basilica, che, va ricordato, è stata costruita per esso.

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.News

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di Steven Zucker via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-SA 2.0

 

Continua a leggere

Spirito

Trump posta gli auguri della Madonna in occasione dell’8 settembre

Pubblicato

il

Da

Il presidente Donald Trump, la mattina della festa della Natività della Beata Vergine Maria, Madre di Dio, ha pubblicato «Buon compleanno Maria, Regina della Pace!»   Il post sui social media di Trump includeva anche un’immagine della statua della Regina della Pace che si trova nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.   La statua in marmo, commissionata da Papa Benedetto XV in segno di ringraziamento per la fine della prima guerra mondiale, reca l’iscrizione «Ave Regina Pacis».   La Chiesa cattolica celebra la festa della Natività della Beata Vergine Maria l’8 settembre, esattamente nove mesi dopo la solennità dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre.   Nelle elezioni presidenziali dello scorso anno, il 55% dei cattolici statunitensi ha votato per Trump.   Nel 2020, Trump ha superato il cattolico Joe Biden con un margine del 50% contro il 49%. Tra il 2020 e il 2024, durante l’amministrazione Biden, il 7% degli elettori cattolici ha cambiato la propria affiliazione politica da democratica a repubblicana.   Come riportato da Renovatio 21, l’anno passato Trump aveva pubblicato sui social la preghiera di San Michele Arcangelo, spingendo molti a dire che era «più cattolico dei vescovi».   Due settimane fa Trump ha dichiarato di voler andare in paradiso.  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine da Twitter
Continua a leggere

Spirito

Mons. Viganò reagisce alla pellegrinaggio romano omotransessualista

Pubblicato

il

Da

L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha reagito al recente pellegrinaggio delle organizzazione LGBT a Roma per il giubileo citando le visioni della Beata Caterina Emmerich, datate 1820.

 

«Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni regola… Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto… C’erano solo divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione, che segue l’ultima moda…»

 

«Vidi cose deplorevoli: stavano giocando d’azzardo, bevendo e parlando in chiesa; stavano anche corteggiando le donne. Ogni sorta di abomini vi venivano perpetrati. I sacerdoti permettevano tutto e dicevano la Messa con molta irriverenza. Vidi che pochi di loro erano ancora pii, e solo pochi avevano una sana visione delle cose. Tutte queste cose diedero tanta tristezza»

 

Sostieni Renovatio 21

«Poi vidi che tutto ciò che riguardava il Protestantesimo stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano attratti dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti, e tutti loro contribuivano all’opera di distruzione. In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre»

 

«Stavano costruendo una chiesa grande, strana, e stravagante. Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti ed avere uguali diritti: evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione»

 

«Ho visto di nuovo la strana grande chiesa. Non c’era niente di santo in essa. Ho visto anche un movimento guidato da ecclesiastici a cui contribuivano angeli, santi ed altri cristiani. C’era qualcosa di orgoglioso, presuntuoso e violento in tutto ciò, ed essi sembravano avere molto successo.»

 

«Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città [di Roma]. Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità… Allora la visione sembrò estendersi da ogni parte. Intere comunità cattoliche erano oppresse, assediate, confinate e private della loro libertà. Vidi molte chiese che venivano chiuse, dappertutto grandi sofferenze, guerre e spargimento di sangue. Una plebaglia selvaggia e ignorante si dava ad azioni violente. Ma tutto ciò non durò a lungo»

 

«Ho avuto un’altra visione della grande tribolazione. Mi sembrava che si pretendesse dal clero una concessione che non poteva essere accordata. Vidi molti sacerdoti anziani, specialmente uno, che piangevano amaramente. Anche alcuni più giovani stavano piangendo. Ma altri (e i tiepidi erano fra questi) facevano senza alcuna obiezione ciò che gli veniva chiesto. Era come se la gente si stesse dividendo in due fazioni».

 

Aiuta Renovatio 21


«Vidi un’apparizione della Madre di Dio, che disse che la tribolazione sarebbe stata molto grande. Aggiunse che queste persone devono pregare ferventemente…Devono pregare soprattutto perché la chiesa delle tenebre abbandoni Roma»

 

«Vidi la Chiesa di San Pietro: era stata distrutta ad eccezione del presbiterio e dell’altare maggiore».

 

«Vedo altri martiri, non ora ma in futuro… Vidi le sette segrete minare spietatamente la grande Chiesa. Vicino ad esse vidi una bestia orribile che saliva dal mare. (Ap 13,1). In tutto il mondo le persone buone e devote, e specialmente il clero, erano vessate, oppresse e messe in prigione».

 

Le visioni della beata sono state varie volte riprese negli ultimi anni.

 

Come riportato in un vecchio articolo pubblicato da Renovatio 21, la beata Anna Caterina Emmerick, suora tedesca, nacque il 250 anni fa, l’8 settembre 1774, a Coesfeld, e il 9 febbraio si è commemorato il 200° anniversario della sua morte a Dülmen, in Vestfalia. Un ventennio fa papa Giovanni Paolo II la beatificò, evidenziando nell’omelia del 3 ottobre 2004 come la mistica avesse vissuto e sofferto nella propria carne «il dolore amaro di nostro Signore Gesù Cristo».

 

La monaca agostiniana ricevette le stimmate dopo il suo tempo nel convento di Agnetenberg, chiuso nel 1811 a causa della secolarizzazione. Accolta nella casa parrocchiale di Dülmen, incontrò lo scrittore Clemens Brentano, che per cinque anni la visitò quotidianamente per trascrivere le sue visioni, poi pubblicate.

 

La sua opera principale, L’amara passione di Nostro Signore Gesù Cristo, narra in dettaglio gli eventi della Passione e della morte di Cristo. Queste visioni ispirarono Mel Gibson per il film La passione di Cristo.

 

Tuttavia, Anna Caterina non vide solo le sofferenze di Cristo di 2000 anni fa, ma anche quelle del Suo Corpo Mistico, la Chiesa, nel presente. Nelle sue visioni, descrisse profezie sul futuro della Chiesa, includendo con chiarezza l’attacco della massoneria, sia dall’esterno che dall’interno.

 

«Lo stato dell’intera Chiesa le fu mostrato, come sempre in tali visioni, nell’immagine della Chiesa di San Pietro, e della setta segreta che si ramificava in tutto il mondo in una guerra ininterrotta di distruzione contro di essa come regno dell’anticristo. La setta riceve la sua firma dalla bestia apocalittica che, essendo sorta dal mare, dimora con essa e la spinge a combattere contro il gregge di Cristo».

 

«Spesso giaceva in mezzo a loro mentre lavoravano; andavano anche da lei nella caverna dove a volte si nascondeva. Durante questo periodo, vidi molte persone buone e pie e specialmente ecclesiastici torturati, imprigionati e oppressi qua e là in tutto il mondo, e avevo la sensazione che un giorno sarebbero diventati nuovi martiri». Il piano ostile portò gli «abortisti a entrare nella chiesa con la bestia».

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

La mistica descrisse molto chiaramente la giustapposizione delle due chiese: «ora mi è stato anche mostrato il paragone tra quel papa e questo e tra quel tempio e questo». Le è stato «detto e mostrato quanto debole nel numero e nel sostegno» l’uno fosse, «ma quanto forte nella volontà, avendo rovesciato così tanti dei».

 

Tuttavia, guardava all’altro con grande devozione, per cui «egli aveva l’unico vero Dio e l’unica vera devozione dissolti in così tanti dei e false devozioni» consentendo il falso tempio. Ciò portò all’adorazione di «mille idoli», ma non fu dato alcun posto al Signore. (4)

 

Nella descrizione, alla falsa chiesa venne dato un nome inequivocabile:

 

«Ho visto anche quanto sarebbero state gravi le conseguenze di questa chiesa post-cristiana. L’ho vista crescere, ho visto molti eretici di ogni rango trasferirsi nella città. (…) Ho avuto di nuovo l’immagine di come la chiesa di San Pietro sarebbe stata sistematicamente demolita dalla setta segreta e anche demolita dalle tempeste».

La Emmerick vide l’impronta diabolica della chiesa successiva in una dimensione sconvolgente:

 

«Questa chiesa è piena di feci, di nulla, di piattezza e di notte. (…) È tutto vuoto concetto. I muri sono ripidi, è vuoto. Una sedia è un altare. Su un tavolo c’è un teschio, coperto, tra le luci. A volte è scoperto; nelle loro consacrazioni hanno bisogno di semplici spade. È tutto malvagio da cima a fondo, la comunità degli empi. Non posso dirvi quanto siano abominevoli, corrotte e vane tutte le loro attività, che molti di loro non conoscono nemmeno. Vogliono diventare un corpo in qualcosa di diverso dal Signore».

 

La mistica riconobbe questa spirale discendente fino alle ultime conseguenze, sottolineando che ciò che era pericoloso nell’agenda era «l’apparente innocenza» e l’innocuità ostentata per nascondere malizia, errore, bugie e ipocrisia.

 

«Nacque un corpo, una comunità separata dal corpo di Gesù, la Chiesa, una dopo-chiesa senza salvezza, il cui segreto è di non avere segreti, e perciò la sua attività è ovunque temporale, finita, arrogante, autoindulgente e quindi corrotta e (…) che conduce al disastro». (6)

 

Alla suora prescelta venne mostrato fino a che punto sarebbe arrivata la devastazione della chiesa: «riguardava solo il pavimento e il retro, il resto è stato tutto distrutto dalla setta segreta e dagli stessi ministri della chiesa».

 

La Beata Emmerick vide i «Dodici», che riconobbe come i «nuovi apostoli». «Portarono la chiesa in un altro luogo, e fu come se diversi palazzi crollassero davanti a loro come campi di grano».

 

La Emmerick fu profondamente colpita dall’entità della devastazione: «Quando vidi la chiesa di San Pietro nel suo stato di demolizione e come così tanti ecclesiastici stavano lavorando all’opera di distruzione, senza che nessuno di loro volesse farlo pubblicamente davanti agli altri, fui così rattristata che gridai con veemenza a Gesù di avere pietà di me».

 

Il Signore le diede la risposta alla sua supplica:

 

«E vidi il mio Sposo celeste davanti a me, come un giovane, e parlò a lungo con me. Disse anche che questo trasporto della Chiesa significava che apparentemente sarebbe affondata completamente, ma che si sarebbe appoggiata a questi portatori e sarebbe emersa di nuovo da loro; anche se fosse rimasto un solo cattolico, la Chiesa avrebbe potuto trionfare di nuovo, perché non era fondata nelle menti e nei consigli degli uomini. Ora mi mostrò come non mancassero mai persone che pregavano e soffrivano per la Chiesa. Mi mostrò tutto ciò che aveva sofferto per la Chiesa, e come aveva dato forza ai meriti e alle fatiche dei martiri, e come avrebbe sofferto di nuovo tutto se avesse potuto ancora soffrire. Mi mostrò anche in innumerevoli immagini tutte le miserabili vicende dei cristiani e del clero in cerchi sempre più ampi attraverso il mondo intero fino alla mia patria e mi ammonì di perseverare nella preghiera e nella sofferenza. Era un’immagine indescrivibilmente grande e triste che è impossibile esprimere. Mi fu anche mostrato che non c’erano quasi più cristiani anziani». (7)

Aiuta Renovatio 21

Tuttavia, nella sua più grande miseria, Anne Catherine Emmerick vide l’avvicinarsi della salvezza. Vide «una grande croce splendente in cielo, sulla quale pendeva il Salvatore, dalle cui ferite si diffondevano sul mondo fasci di raggi splendenti. (…) La chiesa ne fu completamente illuminata, e attraverso questo splendore vidi la maggior parte delle anime entrare nel Signore».

 

La beata suora riconobbe la posizione di rilievo della Beata Madre nel piano di salvezza del Redentore:

 

«Vidi anche un cuore rosso e luminoso sospeso nel cielo, dal quale un raggio bianco si dipartiva nella ferita del costato, e dal quale un altro raggio si diffondeva sulla Chiesa e su molte regioni; e questi raggi attiravano molte anime, che entravano nel costato di Gesù attraverso il cuore e il raggio di luce. Mi fu detto che questo cuore era Maria». (8)

 

Così, la vittoria alla fine della battaglia apocalittica è accompagnata da uno straordinario intervento della Beata Vergine e Regina Celeste. Il mistico vide la «donna maestosa camminare attraverso la grande piazza antistante la chiesa. Aveva stretto il suo ampio mantello con entrambe le braccia e fluttuava silenziosamente verso l’alto.

 

Stava sulla cupola e stendeva il suo mantello su tutto lo spazio della chiesa, che brillava come l’oro»

 

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine screenshot da Twitter

Continua a leggere

Più popolari