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Protesta

Robert Kennedy è a Milano contro il «Colpo di Stato»

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Robert F. Kennedy jr. fondatore di Children’s Health Defense sarà alla manifestazione di Milano di oggi sabato 13 novembre 2021.

 

Kennedy ha pubblicato ieri un video dalla Florida quando stava per prendere l’aereo per Milano.

 

«Sto per salire in auto e partire per Milano e unirvi a voi in un’enorme manifestazione per chiedere la fine di questo Colpo di Stato contro la democrazia liberale in Italia e nel mondo. Non vedo l’ora di trovarvi per le strade di Milano».

 

 

L’avvocato Robert Kennedy jr., figlio del Robert Kennedy che fu ministro della Giustizia nell’amministrazione di John Fitzgerald Kennedy. è da ben prima della pandemia uno dei grandi critici di Big Pharma, in particolare per quanto riguarda il tema dei vaccini.

 

Poco noto è il fatto che nei mesi precedenti all’insediamento alla Casa Bianca il presidente eletto Donald Trump convocò Kennedy per affidargli un rivoluzionario lavoro di studio sull’efficacia dei vaccini sui database della Sanità USA. Il progetto, per qualche motivo, si dissolse poco dopo.

 

In una intervista all’edizione odierna del quotidiano La Verità Kennedy ha parlato del green pass come «ultimo strumento di un armamentario volto a sferrare un attacco totale al sistema democratico. Si somma alla limitazione della libertà di espressione e di stampa».

 

«È normale aver consentito ad alcune aziende farmaceutiche di declinare qualsiasi responsabilità sugli eventi avversi di prodotti sostanzialmente obbligatori?» si chiede Kennedy.

 

«È norma accettare intrusioni senza precedenti  del potere pubblico nella sfera privata dei cittadini? Senza contare che qui in Italia avete vissuto un’incredibile aggressione alla proprietà privata: migliaia di attività commerciali sono state chiuse senza risarcimento».

 

«Il green pass è un po’ l’emblema di questa situazione: permetterà ai governi non solo di limitare i movimenti delle persone, ma anche di tracciarli e controllarli».

 

Nel 2020 Kennedy si produsse in un emozionante, epico discorso alla grande manifestazione di Berlino contro le restrizioni pandemiche.

 

 

Renovatio 21 pubblica da anni su gentile concessione di Children’s Health Defense le traduzioni degli articoli dell’avvocato Kennedy, alcuni dei quali di estrema importanza, vista la profondità di pensiero e analisi che dimostrano.

 

Consigliamo ai lettori specificamente la visione panottica di articoli come «Il Brave New World di Bill Gates e Big Telecom», in cui connette le società tecnologiche con l’implementazione di un vaccino globale.

 

Kennedy è tra i pochi al mondo ad attaccare frontalmente Bill Gates e la sua agenda. La connessione tra elettronica, vaccini e alimentazione (cioè, manipolazione genetica)  negli investimenti di Gates è raccontata con dovizia di particolari in un articolo di nove mesi fa. Degno di nota anche l’articolo in cui Kennedy ha identificato il controllo di Gates in ogni sistema di messaggio globale, dai media ai social media.

 

Egli fu tra i primi (guardate la data: maggio 2020) a parlare pubblicamente della pista dei fondi pubblici USA al laboratorio di Wuhan.

 

Donald Trump, fu raccontato, voleva che Gates incontrasse Kennedy. Gates, stranamente rifiutò.

 

Milano accolga Kennedy con l’onore che merita un uomo come questo: un re, ma non per il sangue ereditato dalla famiglia, ma per quello che versa nella battaglia per difendere il suo popolo.

 

 

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Protesta

Scontri durante la protesta della «Generazione Z» a Città del Messico

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Sabato, in occasione della mobilitazione antigovernativa promossa dalla «Generazione Z», un gruppo di manifestanti incappucciati ha ingaggiato scontri con le forze di polizia di fronte al palazzo presidenziale di Città del Messico.

 

Migliaia di persone hanno percorso il tragitto dal monumento all’Angelo dell’Indipendenza fino alla Piazza della Costituzione, radunandosi poi davanti al Palazzo Nazionale, che ospita la residenza presidenziale.

 

Pur avendo esordito in forma non violenta, la protesta ha visto l’intervento di un manipolo di facinorosi mascherati, etichettati dai media locali come Black Bloc, che hanno infranto le barriere di protezione, lanciato pietre e affrontato gli agenti in corpo a corpo.

 


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Le riprese video immortalano i dimostranti intenti a percuotere i poliziotti e questi ultimi che infieriscono con calci su un manifestante riverso al suolo. Le schermaglie sono durate circa sessanta minuti, al cui termine le forze dell’ordine hanno impiegato gas lacrimogeni per disperdere la folla dalla piazza, come documentato dalla testata La Jornada.

 

I partecipanti sostengono di contestare la corruzione, gli eccessi di potere e l’assenza di punizioni per i delitti violenti. Numerosi hanno levato slogan di accusa contro il partito di sinistra al potere, Morena.

 

La presidente Claudia Sheinbaum ha reagito biasimando gli atti violenti. «Chi non concorda deve far valere le proprie posizioni mediante cortei pacifici. La violenza non può mai costituire uno strumento per il cambiamento», ha sentenziato.

 

In precedenza, Sheinbaum aveva attribuito le proteste a «bot e account fittizi sui social» orchestrati da «entità di destra».

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Protesta

Un morto e oltre 100 feriti in una protesta dei giovani del Perù

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Secondo le autorità, violenti scontri antigovernativi avvenuti mercoledì nella capitale peruviana Lima hanno provocato almeno un morto e oltre 100 feriti.   La settimana scorsa, il Congresso peruviano ha destituito la presidente Dina Boluarte a seguito dell’indignazione popolare per l’aumento della criminalità e numerosi scandali di corruzione, nominando il capo del Congresso José Jeri come presidente ad interim. Jeri, che ha presentato il suo gabinetto martedì, ha promesso di concentrarsi sulla lotta alla criminalità, ma si è trovato di fronte a proteste che ne chiedevano la rimozione.   Mercoledì sera, migliaia di manifestanti, prevalentemente giovani, insieme a rappresentanti sindacali, hanno marciato per le strade di Lima per contestare il nuovo governo di Jeri. La protesta è degenerata in violenza quando i dimostranti hanno cercato di abbattere le barriere di sicurezza fuori dal Congresso, spingendo la polizia antisommossa a intervenire.   Secondo i resoconti, i manifestanti hanno attaccato gli agenti con pietre, bombe molotov e fuochi d’artificio, mentre la polizia ha risposto utilizzando gas lacrimogeni e razzi per disperdere la folla.  

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Lo Jeri ha criticato la protesta sui social media, etichettandola come «irresponsabile» e affermando che criminali si erano infiltrati nella folla per «seminare disordine». Ha assicurato che i colpevoli della violenza dovranno subire «tutto il rigore della legge».   Le manifestazioni contro corruzione e criminalità si sono acuite a Lima, dove i casi di estorsione sono passati da poche centinaia annue nel 2017 a oltre 2.000 mensili nel 2025, causando la morte di decine di autisti di autobus e attentati con bombe contro imprese. Questa ondata di violenza ha indotto la proclamazione dello stato di emergenza all’inizio dell’anno.   Tuttavia, molti ritengono lo Jeri inadeguato a gestire la crisi. Un sondaggio Ipsos del mese scorso ha rilevato che solo il 5% approva il suo lavoro come presidente del Congresso, mentre quasi l’80% lo critica. Il Perù ha visto sette governi negli ultimi dieci anni, compreso l’ultimo in ordine di tempo.  

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Protesta

La polizia usa lacrimogeni e idranti contro i manifestanti a Brusselle

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Episodi di protesta con violenza sono emersi durante le manifestazioni delle ultime ore a Brusselle.

 

Le immagini della protesta mostrano i manifestanti che si scontrano con le forze dell’ordine, lanciano fuochi d’artificio e sventolano bandiere e cartelli.

 

Poliziotti in tenuta antisommossa sono stati visti utilizzare gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere la folla.

 

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Secondo HLN, Gert Truyens, presidente del sindacato CGSLB, ha dichiarato che la manifestazione è stata interrotta a causa degli scontri provocati da una minoranza violenta tra i dimostranti.

 

«Questi non sono manifestanti, ma individui che causano disordini», ha riportato il giornale.

 

Durante la giornata, lo sciopero generale ha fortemente compromesso i servizi di trasporto pubblico e ha bloccato le partenze nell’aeroporto principale di Bruxelles.

 

De Wever, eletto a febbraio, ha proposto misure di austerità per affrontare il crescente deficit di bilancio del Belgio.

 

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