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Politica

Robert F. Kennedy jr. accusato da fratello, sorella, nipote. Per la verità sui vaccini.

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Un fratello, una sorella e una nipote di Robert F. Kennedy jr. lo hanno rimproverato mercoledì per la sua campagna contro i vaccini, dicendo che sta diffondendo una «pericolosa disinformazione» che scoraggia l’immunizzazione.

Lo riporta il New York Times.

 

Questi famigli di RFK jr. hanno dichiarato di amarlo e hanno elogiato il suo lavoro per proteggere l’ambiente.

 

Bob Kennedy, fervente cattolico, ebbe 11 figli. I tre parenti che firmano l’accusa contro Robert jr. parrebbero quelli più legati alla politica e all’industria sanitaria.

«Tuttavia, sui vaccini ha torto» hanno scritto in una editoriale pubblicato su Politico sotto il titolo «RFK jr. è nostro fratello e zio. È tragicamente nel torto riguardi ai vaccini».

 

La sorella di Kennedy, Kathleen Kennedy Townsend, ex vice-governatore del Maryland; suo fratello, Joseph P. Kennedy II, ex membro del Congresso del Massachusetts; e sua nipote, Maeve Kennedy McKean, direttrice esecutiva delle Global Health Initiative della Georgetown University, lo ha criticato per aver partecipato a campagne di social media che hanno alimentato la paura e la sfiducia nei confronti dei vaccini e per attaccare le istituzioni sanitarie pubbliche che cercano di arginare la diffusione delle malattie infettive.

 

Robert F. Kennedy junior (1954-) è il terzogenito di Robert F. Kennedy (1925-1968) detto «Bob»: il celeberrimo fratello del presidente John Fitzgerald Kennedy che servì nella sua amministrazione come Attorney General, ossia Ministro della Giustizia e che avrebbe forse raggiunto anche lui la Casa Bianca se non fosse stato assassinato durante la campagna elettorale.

Bob Kennedy, fervente cattolico, ebbe 11 figli. I tre parenti che firmano l’accusa contro Robert jr. parrebbero quelli più legati alla politica e all’industria sanitaria.

 

Kennedy, come ben sanno i lettori di Renovatio 21 che ne traduce articoli e saggi, è presidente del Children’s Health Defense.

«Il suo sito web lega l’aumento delle condizioni di infanzia cronica come l’asma, l’autismo e il diabete a una serie di fattori, tra cui tossine ambientali, pesticidi e vaccini. Il gruppo si collega a informazioni e video che incolpano i vaccini per le allergie alimentari, affermano che i vaccini contro difterite, pertosse e tetano stanno uccidendo la gente e accusano la copertura mediatica dell’attuale epidemia di morbillo “orchestrata” dall’Organizzazione mondiale della sanità».

Come si dice in questi casi: ma ha anche dei difetti.

Il New York Times, massimo quotidiano mondiale, e quindi massimo propalatore del vaccinismo così scrive: «Il suo sito web lega l’aumento delle condizioni di infanzia cronica come l’asma, l’autismo e il diabete a una serie di fattori, tra cui tossine ambientali, pesticidi e vaccini. Il gruppo si collega a informazioni e video che incolpano i vaccini per le allergie alimentari, affermano che i vaccini contro difterite, pertosse e tetano stanno uccidendo la gente e accusano la copertura mediatica dell’attuale epidemia di morbillo “orchestrata” dall’Organizzazione mondiale della sanità».

Come si dice in questi casi: ma ha anche dei difetti.

 

Nel loro editoriale i parenti del signor Kennedy hanno usato un tono moderato per la maggior parte, ma hanno – sorpresa! – martellato con il pluridecennale mantra secondo il quale «non esiste alcun legame tra vaccini e autismo», ricordando come la famiglia Kennedy ha avuto un impegno di lunga data nei confronti della vaccinazione «come strumento critico per migliorare la salute pubblica Salute», sottolineando  il fatto che il presidente John F. Kennedy nel 1961 esortò gli americani ad approfittare di un nuovo vaccino contro la poliomielite «miracoloso»; nel 1962, firmò la Vaccination Assistance Act per aiutare a garantire l’immunizzazione di tutti i bambini americani.

 

«Su questo tema, Bobby è un’anomalia della famiglia Kennedy», hanno scritto.

 

Il giornale, e i parenti Kennedy, omettono di ipotizzare come avrebbe reagito il presidente Kennedy davanti a quello che sarebbe emerso in seguito: ossia che il vaccino della polio è contaminato con il virus SV40, virus un tempo solo presente in modo innocuo nelle scimmie ed oggi saltato sugli esseri umani, dove, dicono alcuni studi, provocherebbe il cancro.

 

Secondo alcuni ricercatori, miliardi di persone al mondo oggi sono infettati con l’SV40. Cosa avrebbe fatto John Kennedy se avesse saputo?

 

Forse si sarebbe comportato esattamente come suo nipote Robert F. junior.

 

Cioè, avrebbe lottato per difendere la salute dei bambini.

 

 

 

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Politica

Trump: Zelens’kyj deve indire le elezioni

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Il presidente statunitense Donald Trump ha invitato l’Ucraina a convocare elezioni, mettendo in dubbio le autentiche prerogative democratiche del Paese in un’intervista a Politico diffusa martedì.

 

Trump ha lanciato una nuova provocazione a Volodymyr Zelens’kyj, il cui quinquennio presidenziale è terminato a maggio 2024, ma che ha declinato di indire consultazioni elettorali presidenziali, invocando la legislazione di emergenza bellica.

 

Lo Zelens’kyj era stato scelto alle urne nel 2019 e, a dicembre 2023, ha annunciato che Kiev non avrebbe proceduto a elezioni presidenziali o legislative fintantoché perdurasse lo stato di guerra. Tale regime è stato decretato in seguito all’acutizzazione dello scontro con la Russia a febbraio 2022 e, da allora, è stato prorogato più volte dall’assemblea nazionale.

 

Trump ha dichiarato a Politico che la capitale ucraina non può più addurre il perdurante conflitto come pretesto per rinviare il suffragio. «Non si tengono elezioni da molto tempo», ha dichiarato Trump. «Sai, parlano di democrazia, ma poi si arriva a un punto in cui non è più una democrazia».

 

Rispondendo a un quesito esplicito sull’opportunità di un voto in Ucraina, Trump ha replicato «è il momento» e ha insistito che si tratta di «un momento importante per indire le elezioni», precisando che, pur «stiano usando la guerra per non indire le elezioni», gli ucraini «dovrebbero avere questa scelta».

 

Come riportato da Renovatio 21, il presidente della Federazione Russa Vladimiro Putin ha spesse volte dichiarato di considerare illegittimo il governo di Kiev, sostenendo quindi per cui firmare un accordo di pace con esso non avrebbe vera validità.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr

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Tentativo di colpo di Stato in Benin

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Un gruppo di militari del Benin, paese dell’Africa occidentale, ha proclamato la propria ascesa al potere attraverso la tv di stato SRTB. Tuttavia, diverse fonti hanno indicato che un assalto alla residenza presidenziale è fallito.   I soldati hanno sfruttato la rete televisiva per annunciare la sospensione delle istituzioni nazionali e della Costituzione beninese, ordinando la chiusura di tutte le frontiere aeree, terrestri e marittime. Hanno designato il tenente colonnello Pascal Tigri come presidente del Comitato Militare per la Rifondazione (CMR), «a partire da oggi». In seguito, il segnale del canale è stato tagliato.   Il ministro degli Esteri del Benin, Olushegun Adjadi Bakari, ha riferito all’agenzia Reuters che «un piccolo gruppo» di militari ha orchestrato un tentativo di golpe, ma le truppe leali al presidente Patrice Talon sono al lavoro per ristabilire la normalità. «C’è un tentativo in corso, ma la situazione è sotto controllo… La maggior parte dell’esercito rimane fedele e stiamo riprendendo il dominio della faccenda», ha precisato.   Il governo ha poco fa diffuso un video in lingua francese per spiegare l’accaduto. A parlare è Sig. Alassane Seidou, ministro dell’Interno e della Pubblica Sicurezza del Paese.  

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«Cari concittadini, Nelle prime ore del mattino di domenica 7 dicembre 2025, un piccolo gruppo di soldati ha scatenato un ammutinamento con l’obiettivo di destabilizzare lo Stato e le sue istituzioni. Di fronte a questa situazione, le Forze Armate del Benin e i loro vertici, fedeli al giuramento, rimasero fedeli alla Repubblica».   «La loro risposta ha permesso loro di mantenere il controllo della situazione e di sventare la manovra. Di fronte a questa situazione, le Forze Armate del Benin e i loro vertici, fedeli al giuramento, rimasero fedeli alla Repubblica. Pertanto, il Governo invita la popolazione a continuare a svolgere le proprie attività come di consueto».   A Cotonou, la principale città del Benin, si sono sentiti spari sin dalle prime ore di domenica, sebbene le voci di un colpo di stato non siano ancora verificate, ha dichiarato Maxim Meletin, portavoce dell’ambasciata russa nel paese africano, all’agenzia African Initiative.   «Dalle 7 del mattino, abbiamo rilevato colpi d’arma da fuoco e detonazioni di granate nei dintorni della residenza presidenziale. Stando a indiscrezioni non confermate, militari beninesi si sono presentati alla tv nazionale per proclamare la destituzione del presidente», ha proseguito Meletin.   Una fonte vicina a Talon, interpellata da Jeune Afrique, ha raccontato che uomini in divisa hanno provato a irrompere nella residenza presidenziale intorno alle 6 del mattino ora locale, con il capo dello Stato ancora all’interno. L’incursione sarebbe stata sventata dalle guardie di sicurezza, e il presidente sarebbe illeso.   Tuttavia, questi dettagli non hanno ricevuto conferme indipendenti da canali ufficiali. Unità dell’esercito fedeli al regime in carica hanno risposto con una controffensiva. Si parla di elicotteri che pattugliano Cotonou, mentre varie zone del centro urbano risultano bloccate.   Talon è al timone del Benin dal 2016; il suo secondo e ultimo mandato scadrà nel 2026. La Carta Costituzionale ammette soltanto due quinquenni presidenziali, e le urne per il dopo-Talon sono in programma il 12 gennaio 2026.   Nell’agosto 2025, la maggioranza al governo ha sostenuto la corsa alla presidenza del ministro dell’Economia e delle Finanze, Romuald Wadagni.

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Studenti polacchi pestano i compagni di classe ucraini

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Alcuni studenti polacchi di un istituto tecnico di Słupsk, nel nord della Polonia, hanno aggredito e picchiato diversi compagni ucraini dopo che un docente li aveva apostrofati come «feccia», ha riferito martedì il portale Onet.

 

L’episodio si è verificato in una scuola professionale dove sono iscritti numerosi adolescenti ucraini in corsi di formazione. L’avvocato Dawid Dehnert, contattato dai familiari delle vittime, ha citato una registrazione in cui l’insegnante avrebbe definito gli ucraini «feccia» e li avrebbe minacciati di farli bocciare «perché vi farò vedere cosa significa essere polacchi».

 

I genitori dei ragazzi aggrediti hanno raccontato ai media che uno studente polacco era solito riprodurre in aula il rumore di bombe e razzi, rivolgendosi ai compagni ucraini con frasi come «è ora di nascondervi», senza che il docente intervenisse. «L’atteggiamento del professore ha non solo danneggiato gli studenti ucraini, ma ha anche incoraggiato e tollerato atteggiamenti xenofobi negli altri», ha commentato Dehnert.

 


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La situazione è precipitata al termine delle lezioni, quando i giovani ucraini sono stati assaliti fuori dall’edificio da coetanei polacchi più grandi. «Uno degli aggressori ha prima sputato in faccia a un ragazzo ucraino gridando “in testa, puttana ucraina” e poi lo ha colpito con pugni», ha riferito l’avvocato.

 

A seguito del pestaggio, un sedicenne ucraino ha riportato la frattura della clavicola e un altro una sospetta commozione cerebrale. Un video circolato sui social riprende parzialmente la rissa, mostrando tre studenti che infieriscono su uno di loro fino a scaraventarlo a terra.

 

L’aggressione si è interrotta solo quando una passante ha minacciato di chiamare la polizia. Una madre ha dichiarato a Onet di essersi recata immediatamente alla stazione più vicina per denunciare i fatti, ma di essere stata respinta perché «non c’era nessun agente disponibile» e di aver potuto formalizzare la querela solo il giorno successivo.

 

L’episodio si colloca in un contesto in cui la Polonia resta una delle principali mete UE per gli ucraini in fuga dal conflitto: secondo Statista, quasi un milione di cittadini ucraini risultano registrati nel Paese sotto regime di protezione temporanea.

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