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Rivelazioni sul patto AUKUS e sulle tensioni tra Francia e Australia per l’affare dei sommergibili

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Nuove rivelazioni su uno scandalo che ha accesso frizioni tra Francia ed Australia nel panorama delle tensioni nel Pacifico tra l’asse angloide e la Cina.

 

Come noto, Australia e Francia si sono trovate ai ferri corti pochi anni fa per il caso del contratto per l’acquisto di sommergibili francesi, poi dimenticato a favore di tecnologie e operazioni dell’AUKUS, ossia l’unione dell’area del Pacifico costituita da Australia, USA e Regno Unito.

 

Nel suo libro Nuked: The Submarine Fiasco that Sank Australia’s Sovereignty («Nuclearizzati: il fiasco sei sottomarini che ha fatto affondare la sovranità dell’Australia), il giornalista Andrew Fowler sostiene che la rottura del contratto australiano-francese sui sottomarini e l’adesione di Canberra al patto AUKUS erano inevitabili.

 

L’Australia firmò questo contratto con la Francia perché gli Stati Uniti convenzionali, australiano, costruiscono ma l’establishment visceralmente filo-yankee, era contrario a lavorare con la Francia.

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Secondo Réseau Voltaire, l’Australia cercò di rubare i segreti di fabbricazione al produttore francese Naval Group. In definitiva, il patto AUKUS grava il costo della strategia anglo-americana nel Pacifico escluisivamente sull’Australia, che non sa ancora come procurarsi i sottomarini.

 

Come riportato da Renovatio 21, all’interno dell’accordo sui sottomarini AUKUS (Australia, Regno Unito, Stati Uniti) è stato dichiarato l’anno scorso che i marinai australiani avrebbero iniziato ad addestrarsi su sommergibili atomici britannici.

 

L’allineamento dell’Australia con USA e Gran Bretagna non aggrada tutti i politici australiani. Un anno fa l’ex primo ministro laburista australiano Paul Keating dichiarò che NATO non ha posto in Asia e dovrebbe attenersi al suo obiettivo originario, ovvero la sicurezza della regione transatlantica.

 

Australia e Cina vivono relazioni complicate, fatte di scandali di spionaggio (con morti) e ritorsioni economiche, con zone caldo di contatto delle aree di influenza come le Isole Salomone.

 

La stampa del Partito Comunista Cinese è arrivata a definire l’Australia «un chewing gum attaccato al nostro stivale».

 

Le forze australiane si preparano per un’eventuale invasione cinese, avanzando anche nella tecnologia degli sciami di droni suicidi.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr

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