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Quello che Mussolini non ha capito: il dominio della Cultura della Morte

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L’uccisione del dittatore e l’esposizione del cadavere (suo e perfino della sua amante) al pubblico ludibrio sono l’atto sacrificale su cui di fatto tenta di porre le sue basi la Repubblica Italiana: le basi storiche, le basi morali, financo le basi spirituali.

 

La Repubblica, nata pochi anni dopo grazie al telecomando di James Jesus Angleton, tra i primi fondatori della CIA e capo dei servizi americani per le cose italiane (tra cui, lo sbarco in Sicilia grazie alla mafia, probabilmente la creazione della DC, etc.) poggiava necessariamente su questa pornografia del tirannicidio fotograta dal padre di Oliviero Toscani: le immagini di Mussolini, Petacci, Bombacci, Pavolini e Starace appesi a testa in giù in Piazzale Loreto dovevano, in teoria non solo per i comunisti ma per tutti, come lo start della nuova civiltà Repubblicana Italiana: «democrazia», «Costituzione», «diritti», e abbiamo visto dove siamo finiti.

 

L’uccisione del dittatore e l’esposizione del cadavere (suo e perfino della sua amante) al pubblico ludibrio sono l’atto sacrificale su cui di fatto tenta di porre le sue basi la Repubblica Italiana: le basi storiche, le basi morali, financo le basi spirituali

Gli aspetti antropologici e mitologici di questo rito non sono mai stati indagati a fondo. Così come pure mai si è sentita voce in Italia che si permettesse di costruire un discorso sulla totale aberrazione morale e giuridica della cosa: l’ex capo di Stato è giustiziato mentre tenta di fuggire, senza processo né, nemmeno, che la fucilazione fosse un atto pubblico – solo il corpo privo di vita viene mostrato al popolo, a cui veniva offerta la catarsi inedita della carne morte del re cattivo. Nell’antichità, esisteva la gogna: il reprobo veniva sottoposto, da vivo, alla furia del popolo. A Mussolini questa antica usanza è stata risparmiata: vuoi mai che trovasse il modo di parlare, e magari dire delle cose scomode per Churchill e la Casa Bianca. Era meglio fare come con Rommel, che si dice stesse trattando la resa senza Hitler, una situazione da incubo – più che per la dittatura tedesca, per gli alleati – e poi imprimere nell’immaginario profondo del nuovo Stato italiano questa immagine di morte.

 

Dalla marcia su Roma sono passati, l’anno prossimo, cento anni. La figura di Mussolini è ancora viva, e la sua discendenza è in politica, talvolta facendo danni – eccezionale la nipote del testosteronico dittatore con il mascellone che plaude al disegno di legge contro la omotransfobia.

 

Mussolini, che era stato giornalista e agitatore socialista, ha lasciato scritto, e detto, tanto.

 

Non è il capitale, non è il danaro ad essere in gioco. Non è nemmeno la terra, lo spazio, la geopolitica che interessa ai potenti dell’universo, oggi come allora. Ai principi di questo mondo interessa la distruzione dell’uomo. La sua umiliazione, il suo controllo, la sua riduzione

Escono ciclicamente suoi discorsi o sue previsioni sul mondo che bene si attaglierebbero alla situazione presente. Ricorderete lo scandalo quando iniziò a circolare un anno fa, con l’innesto sulla pandemia, una citazione sulla Cina meritevole di attenzione: «Nei prossimi decenni i cinesi invaderanno il mondo con prodotti a basso costo e le epidemie che coltivano al loro interno». La condivisero su Facebook in vari, tra cui un calciatore. Lo scandalo fu immediato, con un coro di vergini PD a urlare indignate all’apologia del fascismo (unico grande limite morale dello Stato Italiano nato, come dicevamo, dalla necropornografia di Piazzale Loreto – il tutto mentre il loro partito stava piazzando la Nazione sotto coprifuoco, divieti di libera associazione, divieti di spostamento, divieti di libera espressione, la sospensione dei diritti fondamentali tutti.

 

Un’altra citazione da Mussolini circola ora su Facebook. Abbiamo cercato di rintracciarne la fonte, non l’abbiamo trovata. Tuttavia chi conosce l’arlecchinesca evoluzione ideologica di Mussolini non può trovarla errata.

 

Si dice che alla fine della sua vita, quando la guerra era persa, Mussolini profetò che l’Unione Sovietica – per la quale negli anni non aveva dimostrato sempre antipatia, anzi – sarebbe arrivato presto il tempo dello scontro con l’anglocapitalismo all’epoca suo alleato contro l’Asse. Mussolini, lo sappiamo, negli anni aveva finito per apprezzare Lenin e per esaltare il bolscevismo che era riuscito a mettere radice in Russia resistendo, a suo dire, al modello Occidentale. Esattamente quello che progettò e implementò Mussolini con l’Italia corporativa, imperiale, fascista.

 

Il numero dei vostri simili, oggi in Occidente e domani nel Terzo Mondo magari con programmi più disinibitamente invasivi, è in calo abissale: le donne rifiutano la gravidanza, gli uomini stanno divenendo biologicamente sterili, le pratiche non fertili sono incoraggiate, la mancanza di discendenza diviene un valore, mentre in India e in Africa e in altri Paesi meno fortunati già testano la sterilizzazione involontaria della popolazione, magari con certi vaccini

La citazione circola. Vi sono diverse figure, con consistente seguito frescone, che la stanno buttando lì da anni: il problema è il capitalismo, il turbocapitalismo, il capitale, la finanza, etc. Lo stato in cui è piombato il mondo pandemico è dovuto a questo. Quindi, anche se si è marxisti, bisogna dare ragione a Mussolini: egli aveva previsto tutto, l’ascesa delle potenze capitaliste avrebbe stritolato il mondo. Crediamo che pensare in questo modo sia profondamente sbagliato – e non perché apprezziamo le forze più o meno occulte del capitale globale, anzi: perché significa mancare completamente il bersaglio, significa guardare il dito invece della luna, significa essere quindi un po’ idioti, utili idioti di un disegno più grande, perfino di Mussolini e della II guerra mondiale.

 

Non è il capitale, non è il danaro ad essere in gioco. Non è nemmeno la terra, lo spazio, la geopolitica che interessa ai potenti dell’universo, oggi come allora.

 

Ai principi di questo mondo interessa la distruzione dell’uomo. La sua umiliazione, il suo controllo, la sua riduzione. Non stiamo facendo filosofia: quello che diciamo è sotto gli occhi di tutti, in ispecie negli ultimi due anni.  La vostra stessa esistenza naturale (la vostra sovranità biologica, ci ostiniamo a chiamarla su Renovatio 21) è calpestata.

 

Il vostro corpo, e perfino il vostro pensiero, è esposto alla possibilità di essere controllato elettronicamente, ubiquamente, continuamente, in modi che Orwell non aveva previsto, ma che la Cina comunista, modello per tanta politica attuale, sta realizzando con dovizia.

 

E il numero dei vostri simili, oggi in Occidente e domani nel Terzo Mondo magari con programmi più disinibitamente invasivi, è in calo abissale: le donne rifiutano la gravidanza, gli uomini stanno divenendo biologicamente sterili, le pratiche non fertili sono incoraggiate, la mancanza di discendenza diviene un valore, mentre in India e in Africa e in altri Paesi meno fortunati già testano la sterilizzazione involontaria della popolazione, magari con certi vaccini di cui hanno parlato sommessamente le cronache.

È la Necrocultura il fine ultimo del nemico nella lotta sulla dimensione degli uomini

 

L’obbiettivo non è, come nelle guerre che abbiamo conosciuto prima, il dominio dell’economia (i soldi, se vogliono, per loro se li stampano) e nemmeno il dominio della geografia (ricordate quando c’erano invasioni, trincee, etc.) – il fine è il dominio dell’umanità stessa, nella sua biologia e nel suo spirito. Mussolini questo non poteva davvero capirlo: è l’avvento della Cultura della Morte l’unico vero obiettivo delle grandi potenze che muovono la Storia.

 

È la Necrocultura il fine ultimo del nemico nella lotta sulla dimensione degli uomini.

 

Eppure, i nemici «anglocapitalisti» erano gli stessi di oggi. Hitler può aver perso la guerra, ma i suoi finanziatori americani (sui soldoni di Wall Street per favorire l’ascesa dei nazisti c’è oramai una letteratura solida) l’hanno vinta, e hanno conservato, anzi ampliato, le stesse idee eugenetiche alle quali Hitler aveva attinto – perché il Fuehrer, più che di Mussolini, fu allievo dell’eugenetica americana finanziata e distribuita ovunque da famiglie della morte come i Rockefeller, i quali furono gli stessi che ad un certo punto, con i loro think tank e la loro immane, continua influenza sulla Casa Bianca, gli mossero guerra.

Non è visibile, per chi pensa ancora con le categorie ideologiche pubbliche dell’Ottocento o del Novecento, il cambio del paradigma già avvenuto. Non siamo più in una fase espansiva dell’essere (la produzione dell’acciaio dei sovietici, il Lebensraum dei nazisti, il natalismo dei fascismi, il consumismo delle democrazie liberali) ma in una fase di contrazione programmata, forzata. Meno figli, meno lavoro, meno esseri umani: decrescita

 

Quello che non ha capito nessuno, né i dittatori romagnoli  né i moderni intellettuali del dissenso, è proprio questo: tutto ciò che sta accadendo segue un piano ordinatissimo per la cancellazione dell’Imago Dei, cioè della vita umana.

 

Soprattutto, non è visibile, per chi pensa ancora con le categorie ideologiche pubbliche dell’Ottocento o del Novecento,  il cambio del paradigma già avvenuto. Non siamo più in una fase espansiva dell’essere (la produzione dell’acciaio dei sovietici, il Lebensraum dei nazisti, il natalismo dei fascismi, il consumismo delle democrazie liberali) ma in una fase di contrazione programmata, forzata. Meno figli, meno lavoro, meno esseri umani: decrescita.

 

Lo aveva compreso lucidamente, già quasi cinquanta anni fa, Gianni Collu – un uomo che mi manca davvero tantissmo. Aveva scritto un libro che si intitolava Apocalisse e Rivoluzione, che cominciava, dentro l’alveo della tradizione marxista, a dire proprio questo: era per lui ovvio che il mito espansivo della Rivoluzione era finito, quello che chiedevano i poteri del mondo era invece l’avvio verso una contrazione terminale del sistema, in pratica un’apocalisse. Il libro uscì nel 1973. Di lì a poco vi sarebbero stati gli anni Ottanta, il «riflusso», il riassorbimento degli ardori politici della gioventù, le leggi sull’aborto in tutto il mondo, la morte definitiva della religione, l’individualismo e l’edonismo divenuti uniche guide per il consorzio umano.

 

No, Mussolini non poteva arrivare a capirlo. Figuriamoci un politico di oggi: dovrebbe, per esempio, saper distinguere tra il bene e il male, e nessuno ci pare in grado di farlo, anzi abbiamo idea che per la classe politica sia proibito, forse scartano alla base coloro che sanno farlo – altrimenti non ci troveremo nella nostra situazione.

Mussolini non poteva capire che è l’ascesa del biopotere il vero verso della Storia; i suoi oppositori nemmeno: anzi, ora sono divenuti kapò di qualcosa di molto peggiore del fascismo, il biofascismo: tutti i tuoi diritti sono sospesi, perfino il lavoro, la censura è operata su tutti i livelli, ogni libertà, perfino quella di spostamento, perfino quella di vedere i famigliari, è distrutta

 

Mussolini non poteva capire che è l’ascesa del biopotere il vero verso della Storia; i suoi oppositori nemmeno: anzi, ora sono divenuti kapò di qualcosa di molto peggiore del fascismo, il biofascismo: tutti i tuoi diritti sono sospesi, perfino il lavoro (vacca sacra sovietica messa nel primo articolo della Costituzione come una insegna al neon del PCI) ti è impedito.

 

La censura è operata su tutti i livelli, ogni libertà, perfino quella di spostamento, perfino quella di vedere i famigliari, è distrutta.

 

E adesso, tutti belli imbavagliati e chiusi in casa, o guardati a vista da Polizia e Carabinieri perché siete usciti, festeggiate pure il 25 aprile – oppure non festeggiatelo, perché vi piace Mussolini e quindi borbottate ed elucubrate, sempre imbavagliati e prigionieri dello Stato.

 

Sappiate, semplicemente, che, a differenza della II Guerra Mondiale, questa guerra non è finita: andrà avanti, anche dopo che avrete realizzato che siete proprio voi – i vostri corpi, le vostre anime – l’obbiettivo di questo conflitto totale sempre più evidente.

 

Sappiate, semplicemente, che, a differenza della II Guerra Mondiale, questa guerra non è finita: andrà avanti, anche dopo che avrete realizzato che siete proprio voi – i vostri corpi, le vostre anime – l’obbiettivo di questo conflitto totale sempre più evidente

La guerra non finirà, anche perché c’è chi non si rassegnerà mai, e combatterà sino a che il Signore della Vita darà loro la forza di farlo.

 

 

Roberto Dal Bosco

 

 

 

 

 

 

 

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Eugenetica

Provetta e Intelligenza Artificiale, il mondo nuovo è alle porte

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L’esperto americano di bioetica Charles Camosy, Ph.D., avverte che la combinazione di Intelligenza Artificiale (IA) e fecondazione in vitro (FIV) potrebbe portare alla selezione di massa degli embrioni, creando una «casta biologica». Denuncia il «neopaganesimo consumistico» nella medicina riproduttiva e chiede una resistenza cristiana.

 

In un articolo pubblicato dal Catholic Herald, il bioeticista sottolinea «i rapidi progressi nella tecnologia dell’intelligenza artificiale, uniti alla sua applicazione alla fecondazione in vitro», che a suo avviso potrebbero «portare a una situazione distopica» attraverso l’uso di migliaia di embrioni «in un singolo ciclo di trattamento».

 

Il professor Camosy la vede come una forma moderna di infanticidio influenzata «dalla rinascita di pratiche culturali pagane precristiane». Egli sottolinea che «i pagani greci e romani non avevano scrupoli a disumanizzare i neonati e non vedevano alcun problema nel decidere quali bambini dovessero vivere e quali dovessero morire, in base ai propri bisogni e desideri».

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Questa visione è tornata di moda anche oggi: «manipola in modo sconsiderato il potere di vita e di morte sui bambini, secondo i desideri dei genitori». Ma «oggi lo fa in un modo molto più sofisticato e su scala potenzialmente industriale», consentendo una selezione basata sull’intelligenza e su altre caratteristiche.

 

Questo atteggiamento «si allontana sempre più dall’antropologia cristiana» e non consente più di comprendere la vera dignità umana. Così, le pratiche riproduttive occidentali «non si concentrano sull’accettazione incondizionata dei figli come dono di Dio, (…) ma sui desideri del cliente per un prodotto acquistato come qualsiasi altro sul mercato».

 

Sottolinea come le aziende emergenti nel campo delle tecnologie riproduttive, come Orchid e Nucleus, abbiano «sviluppato nuove tecnologie che, a loro dire, possono aiutare i clienti a essere ancora più selettivi riguardo a quali bambini accogliere in una famiglia e quali rifiutare».

 

Noor Siddiqui, CEO di Orchid, non ha nascosto il tipo di cambiamenti culturali annunciati dalla sua azienda. In un video condiviso su X, afferma che «il sesso è per divertimento e lo screening degli embrioni serve per avere figli. Sarebbe folle non sottoporsi a screening per queste cose».

 

Secondo Ross Douhat, editorialista del New York Times che ha intervistato la signora Siddiqui, «presto saremo in grado di indurre praticamente qualsiasi cellula somatica a trasformarsi in un ovulo o in uno spermatozoo, consentendo a un singolo ciclo di fecondazione in vitro di produrre non 15 embrioni, ma 15.000».

 

«E, supponendo che aziende come Orchid e Nucleus continuino a esistere, useranno senza dubbio le tecnologie di intelligenza artificiale per setacciare questo set molto più ampio, sceglierne una o due che funzionano per loro e scartare il resto», conclude.

 

Charles Camosy vi vede – senza però nominare quest’opera – l’avvento de Il mondo nuovo, la celebre distopia di Aldous Huxley. Camosy ritiene infatti che una delle conseguenze di questa evoluzione sarà il peggioramento delle «disuguaglianze sociali nella nostra società» a causa dei «vantaggi biologici di cui godranno i bambini nati nei ranghi più alti della scala sociale».

 

E continua: «la classe (definita dalla posizione nel processo di produzione sociale) sarà rafforzata da nuove condizioni di casta biologica, dando origine a una nuova biopolitica: avere un figlio con una disabilità o con un corpo meno scolpito condannerà le persone a caste inferiori».

 

«In seguito, quando queste pratiche diventeranno meno costose e più accessibili, sarà probabilmente esercitata una sorta di leggera pressione su tutti i genitori affinché ottimizzino i propri figli (le assicurazioni potrebbero rifiutarsi di coprire i costi dei figli non ottimizzati). Avere figli alla vecchia maniera sarà appannaggio di pochi fanatici religiosi “pazzi”».

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Il mondo nuovo

Questa è una replica esatta di quanto predetto da Aldous Huxley nel suo romanzo futuristico del 1931. Nel 1958, l’autore tornò su questo tema nel saggio Il mondo nuovo, dove osservò che il mondo stava iniziando ad assomigliare alla sua distopia, vecchia di oltre un quarto di secolo. Ammise in un’intervista che le cose si stavano muovendo molto più velocemente di quanto avesse mai immaginato.

 

Ma è anche l’affermazione sempre più pressante dell’eugenetica a costituire la base del pensiero non cattolico in tutte le epoche. Questa eugenetica emerse negli ambienti pagani, come sottolinea Charles Camosy; scomparve poi sotto l’influenza del cattolicesimo, per riapparire nei paesi protestanti a partire dal XVIII secolo.

 

Questa eugenetica riacquistò gradualmente una posizione dominante sotto l’influenza delle teorie di Charles Darwin e del cugino Francis Galton, nonché del malthusianesimo.

 

L’eugenetica è attualmente la filosofia e la pratica degli ambienti medici che operano nel campo della riproduzione. (…)

 

L’unico modo per opporsi a questa presa di possesso della vita come «materia da gestire» (dottor Pierre Simon), resta la dottrina cattolica, concepita nella sua interezza e senza concessioni.

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.News.

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Contraccezione

La Danimarca chiede scusa ai groenlandesi per l’esperimento sulla contraccezione

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Il primo ministro danese Mette Frederiksen ha presentato le sue scuse per una campagna di contraccezione forzata volta a regolare il tasso di natalità in Groenlandia.   Il controverso programma ha visto migliaia di giovani donne e ragazze groenlandesi sottoporsi a dispositivi intrauterini (o IUD, chiamata talvolta anche «spirale»), spesso a loro insaputa o senza il loro consenso.   La pratica ebbe luogo principalmente negli anni Sessanta e Settanta, quando il sistema sanitario della Groenlandia era ancora sotto il controllo danese, e rimase in gran parte sconosciuta fino al 2022. Quell’anno, il podcast Spiralkampagnen (La campagna a spirale) della Danish Broadcasting Corporation scoprì registrazioni che mostravano che fino a 4.500 donne e ragazze avevano ricevuto l’inserimento di IUD senza consenso informato.

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Alcune donne hanno ricevuto i dispositivi dopo il parto senza che nessuno glielo dicesse, mentre in altri casi la barriera linguistica avrebbe impedito loro di comprendere la procedura. Le rivelazioni hanno suscitato indignazione pubblica e rinnovato appello alla responsabilità.   «Riconosciamo che questa spirale di casi è fonte di rabbia e dolore per molti groenlandesi e per molte famiglie in Groenlandia», ha dichiarato la Frederiksen mercoledì. «Non possiamo cambiare ciò che è accaduto. Ma possiamo assumerci la responsabilità. Pertanto, a nome della Danimarca, vorrei dire: mi dispiace».   Il primo ministro ha fatto riferimento alle «ragazze e alle donne che sono state sottoposte a discriminazione sistematica» semplicemente perché «sono groenlandesi», scusandosi «per il danno fisico e psicologico che hanno subito, per essere state deluse».   La Frederiksen ha promesso che le discussioni con il governo della Groenlandia proseguiranno dopo la pubblicazione di un’indagine completa, comprese le questioni relative a un possibile risarcimento finanziario per le donne coinvolte.   È in corso un’indagine indipendente sullo scandalo, i cui risultati dovrebbero essere pubblicati nel settembre 2025.   Nel 2024, un gruppo di 143 donne, ora tra i 70 e gli 80 anni, ha intentato una causa contro il ministero dell’Interno e della Salute danese per le procedure di contraccezione forzata. Secondo il loro avvocato, chiedono un risarcimento complessivo di quasi 43 milioni di corone (circa 5,41 milioni di euro).   Come riportato da Renovatio 21, le donne groenlandesi chiedono un risarcimento per la contraccezione forzata da anni.   Nel 2022 la Danimarca ha presentato pubbliche scuse alle vittime di un esperimento degli anni Cinquanta in cui dei bambini della Groenlandia furono portati in Danimarca.

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Non si pensi che questo pentimento, che ascriviamo alla coda lunga del politicamente corretto con il suo piagnisteo etnico, nasconda una qualche comprensione dell’orrore della Necrocultura: l’anno scorso Copenhagen ha programmato di consentire l’aborto alle 15enni anche senza il consenso dei genitori.   Come riportato da Renovatio 21, negli anni Cinquanta la Danimarca fu teatro anche di un inquietante esperimento pediatrico sostenuto dalla CIA che avrebbe violato il codice di Norimberga del 1947. Diverse centinaia di orfani danesi sono stati inconsapevolmente utilizzati in esperimenti volti a indagare un legame tra ereditarietà e ambiente nello sviluppo della schizofrenia.   Il regista di documentari Per Wennick, che ha partecipato a questi esperimenti da bambino, ha ricordato nel suo film The Search for Myself di essere stato messo su una sedia, di essersi messo degli elettrodi su braccia, gambe e petto intorno al cuore e di aver dovuto ascoltare rumori forti e striduli. Il test aveva lo scopo di rivelare se il bambino aveva tratti psicopatici.  

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Vera eugenetica in Iscozia: aborti per sindrome di Down aumentati dell’82% dal 2021

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Un nuovo rapporto ha indicato che la Scozia ha assistito a «un drammatico aumento degli aborti con diagnosi di sindrome di Down, con dati governativi che mostrano un aumento dell’82% dal 2021». Nel 2024, sono stati abortiti 60 bambini non ancora nati con sindrome di Down; nel 2021, erano 33.

 

OSV News osserva che «l’aumento rappresenta anche un aumento del 15% rispetto ai 52 aborti di bambini non ancora nati con sindrome di Down nel 2023, secondo le statistiche pubblicate da Public Health Scotland».

 

Secondo Lynn Murray del gruppo di sostegno Don’t Screen Us Out, l’aumento può essere attribuito in gran parte all’introduzione dei «test prenatali non invasivi» noti come NIPT, che hanno reso più facile individuare la sindrome di Down.

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Come riportato da Renovatio 21, i NIPT sono ora offerti anche dalla Sanità italiana.

 

«È profondamente preoccupante che, nonostante i passi avanti compiuti dai gruppi di sostegno per sensibilizzare l’opinione pubblica a sostegno delle persone con sindrome di Down, l’aborto in caso di sindrome di Down sia ancora così comune e diffuso nel Regno Unito», ha affermato la Murray. «In effetti, sentiamo continuamente genitori che l’aborto è stato ripetutamente presentato loro in ospedale come una soluzione ovvia dopo aver ricevuto la notizia che il loro bambino aveva la sindrome di Down», ha aggiunto.

 

«Chiediamo al governo di avviare un’indagine urgente per valutare l’impatto che i test prenatali non invasivi stanno avendo sul numero di bambini che vengono esclusi tramite aborto a causa della sindrome di Down in Scozia ogni anno», ha dichiarato l’attivista. «Dovrebbero quindi introdurre urgentemente riforme mediche al nostro programma di screening per garantire che questo preoccupante aumento del numero di aborti per disabilità venga invertito».

 

«Chiediamo al governo scozzese di aggiornare urgentemente la legislazione scozzese sull’aborto per garantire che i bambini con sindrome di Down non possano essere abortiti fino alla nascita, come consentito dalla legislazione vigente». L’OSV ha osservato che le statistiche «hanno anche rivelato che nel 2024 sono stati eseguiti 280 aborti per motivi di disabilità, con un aumento del 26% rispetto al 2021, quando furono eseguiti 222 aborti per lo stesso motivo».

 

Nel Regno Unito, l’aborto è illegale dopo le 24 settimane, a meno che al bambino non venga diagnosticata la sindrome di Down, nel qual caso è consentito fino alla nascita. Bambini e bambine sani con sindrome di Down possono essere decapitati, smembrati e sventrati ben oltre il punto in cui sono in grado di provare un dolore lancinante semplicemente perché sono affetti dalla sindrome di Down. Una causa contro la legge intentata nel 2021 da una giovane donna con sindrome di Down è stata respinta sia dall’Alta Corte che dalla Corte d’Appello

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Secondo uno studio del 2013, quasi il 99% delle persone con sindrome di Down dichiara di essere felice della propria vita; al 96% piace il proprio aspetto; al 97% piace chi è. Mentre i tassi di malattie mentali, solitudine e infelicità cronica sono ai massimi storici in molti Paesi occidentali, le persone con sindrome di Down rappresentano una felice eccezione.

 

Nonostante ciò, i bambini con sindrome di Down vengono sistematicamente presi di mira e uccisi nel grembo materno proprio perché sono affetti dalla sindrome.

 

La storia sul genocidio prenatale invisibile delle persone con sindrome di Down si ripresenta ciclicamente. Nel 2017, la notizia che la sindrome di Down era «quasi scomparsa» in Islanda era stata diffusa. Nel 2019, sono nati solo 18 bambini con sindrome di Down. In Norvegia, all’inizio di quest’anno, i genitori si sono espressi contro le pressioni ad abortire i bambini con una diagnosi di sindrome di Down.

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Immagine di fs999 via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0

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