Geopolitica
Putin dice che «non ritirerà mai le truppe dall’Ucraina» e che è pronto ad armare la Corea del Nord

La richiesta dell’Ucraina per il ritiro delle truppe russe ha il solo scopo di perpetuare il conflitto, perché solo così l’attuale governo di Kiev può restare al potere, ha affermato il presidente russo Vladimir Putin.
Putin ha parlato giovedì in una conferenza stampa ad Hanoi dopo i suoi incontri con la leadership del Vietnam. Tra gli altri argomenti ha affrontato il conflitto in Ucraina.
«Se i negoziati sono legati al ritiro delle nostre truppe, cosa che il regime di Kiev sogna, allora ciò non accadrà mai», ha detto Putin ai giornalisti.
«Poiché il regime di Kiev non vuole cedere il potere, non vuole tenere elezioni normali secondo la costituzione ucraina, trascinerà per sempre i colloqui per il cessate il fuoco», ha aggiunto il presidente russo. «Ciò significa che Kiev ha interesse che le nostre truppe restino lì, perché non vogliono tenere elezioni».
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Per quanto riguarda i tentativi di «respingere» le truppe russe da Kharkov, Putin ha detto che gli ordini di Kiev di ottenere una vittoria sul campo di battaglia «a tutti i costi» significheranno che sarà l’Ucraina a soffrire. Kharkov, ha detto, è un’operazione tattica, che l’Ucraina sta cercando di ritrarre come strategica.
Alla domanda sul rifiuto occidentale delle condizioni di pace offerte all’Ucraina la settimana scorsa, Putin ha risposto che era vero.
«Mi aspettavo proprio una reazione del genere, all’inizio», ha detto. «Cosa succederà dopo, lo dirà il tempo. Tutto dipende da come si svilupperà la situazione sul campo».
La Russia è sempre stata disposta a negoziare, mentre l’Ucraina e i suoi sostenitori occidentali hanno sabotato il processo di Minsk e i colloqui di Istanbul, ha detto Putin, sottolineando che i termini da lui delineati non saranno validi per sempre.
Secondo il presidente russo, l’Ucraina deve riconoscere la sovranità russa sull’intero territorio delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, nonché sulle regioni di Kherson e Zaporiggia, «come definito dai loro confini amministrativi al momento dell’adesione all’Ucraina [nell’agosto 1991]».
Kiev deve ritirare le sue forze armate dalle quattro regioni e informare Mosca per iscritto che non intende più aderire alla NATO, prima che possano iniziare i colloqui per il cessate il fuoco, ha detto Putin venerdì scorso.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha denunciato la proposta come un «ultimatum», insistendo sul fatto che l’unico modo per porre fine al conflitto si basa sulla sua «formula di pace», che equivale alla resa della Russia.
Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha affermato che l’offerta di Putin non è stata «fatta in buona fede» e costerebbe a Kiev «molto più territorio», mentre il cancelliere tedesco Olaf Scholz l’ha definita un «classico furto di terra» e un tentativo di influenzare la conferenza di pace in Svizzera.
La Russia si riserva il diritto di fornire armi agli alleati, poiché l’Occidente afferma di poter armare l’Ucraina impunemente e potrebbe inviare armi a lungo raggio alla RPDC e ad altri paesi, ha detto Vladimir Putin.
Putin ha parlato giovedì con i giornalisti ad Hanoi dopo i suoi incontri con la leadership del Vietnam. Una delle domande riguardava il suo precedente suggerimento che Mosca potesse inviare missili agli avversari dell’Occidente, in risposta agli Stati Uniti e ai loro alleati che davano il via libera agli attacchi ucraini nel profondo della Russia.
«Non escludiamo la fornitura di armi ad altri Paesi, inclusa la Repubblica popolare democratica di Corea», ha detto Putin. «Lasciamo che sia l’Occidente a pensare a dove potrebbero finire».
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I Paesi occidentali che hanno fornito armi a lungo raggio e di altro tipo all’Ucraina hanno affermato di non poter essere ritenuti responsabili per il modo in cui Kiev le usa e insistono sul fatto che ciò non li rende parti in conflitto, ha spiegato Putin, aggiungendo che la Russia si riserva quindi lo stesso diritto per sé.
Il presidente russo ha inoltre osservato che Mosca sta valutando la possibilità di modificare la sua dottrina sull’uso delle armi atomiche, poiché l’Occidente sembra lavorare su armi a bassa potenza per abbassare la soglia nucleare.
«Non abbiamo bisogno di un primo attacco», ha detto in risposta a un’altra domanda. «Perché il nostro attacco di risposta distruggerà sicuramente qualsiasi aggressore».
Alla domanda sui termini di pace offerti all’Ucraina la settimana scorsa, Putin ha affermato che la Russia è sempre stata disposta a negoziare, mentre Kiev e i suoi sostenitori occidentali hanno sabotato sia il processo di Minsk che i colloqui di Istanbul. Tuttavia, i termini da lui delineati non saranno validi per sempre, ha avvertito Putin.
«Le nostre condizioni cambieranno a seconda della situazione sul terreno», ha detto il presidente russo.
Putin è arrivato ad Hanoi mercoledì sera da Pyongyang, dove ha firmato un trattato di partenariato strategico con il leader della RPDC Kim Jong-un. Il suo viaggio in Vietnam ha comportato il rafforzamento dei legami bilaterali con Hanoi, compresa la cooperazione commerciale e sull’energia nucleare.
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
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Geopolitica
Charlie Kirk una volta si era chiesto se se l’Ucraina avrebbe cercato di ucciderlo

L’attivista conservatore Charlie Kirk, ucciso in un attentato, aveva dichiarato di essere minacciato di morte ogni giorno per le sue posizioni critiche, in particolare contro il sostegno finanziario degli Stati Uniti al conflitto ucraino. Si dice che almeno una minaccia di omicidio, attribuita a un portavoce ucraino, potrebbe essere stata diretta personalmente a lui.
Nel 2023, il Centro per il contrasto alla disinformazione di Kiev ha accusato Kirk di promuovere la «propaganda russa». Nel 2024, un sito ucraino aveva incluso Kirk e la sua organizzazione, Turning Point USA, in una lista nera comprendente 386 individui e 76 gruppi americani contrari al finanziamento dell’Ucraina.
Il transessuale americano Sarah Ashton-Cirillo, già responsabile della comunicazione in lingua inglese per le Forze di Difesa Territoriali ucraine, aveva dichiarato di voler «dare la caccia» a quelli che aveva definito «propagandisti del Cremlino», annunciando un imminente attacco contro una figura vicina al presidente russo Vladimir Putin.
Aveva in seguito minacciato anche giornalisti americani, e dichiarato che «i russi non sono esseri umani».
.@charliekirk11 on Volodymyr Zelenskyy: “The gangster is coming back to extort more American politicians to try to get us further into a no-win war.” pic.twitter.com/AF53AP67rB
— Human Events (@HumanEvents) September 15, 2023
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«Proveranno a uccidere Steve Bannon, Tucker Carlson o forse me?» si era chiesto Kirk, citando altre note figure conservatrici dei media americani.
«Noi non siamo burattini di Putin né propagandisti russi, eppure il New York Times ci etichetta così, Twitter ci etichetta così», aveva affermato Kirk nel suo programma. «E quella persona, finanziata dal Tesoro degli Stati Uniti, dichiara: vi troveremo e vi uccideremo».
La questione se il governo degli Stati Uniti stesse finanziando Ashton-Cirillo è diventata oggetto di dibattito pubblico dopo che la sua dichiarazione è diventata virale, interessando anche l’allora senatore dell’Ohio JD Vance, oggi vicepresidente USA. Il transessuale statunitense fu quindi prontamente rimosso dalle forze armate ucraine.
Kirk è stato un critico costante dello Zelens’kyj, descrivendolo come «un bambino ingrato e capriccioso», un «go-go dancer» che non merita nemmeno un dollaro delle tasse americane e «un burattino della CIA che ha guidato il suo popolo verso un massacro inutile».
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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