Politica
Putin commenta l’incidente aereo di Prigozhin: condoglianze, ricordi, giudizi
Il presidente russo Vladimir Putin ieri sera ha rotto il silenzio e commentato l’incidente che avrebbe coinvolto il capo della Wagner Evgenij Prigozhin e altri membri della compagnia militare privata.
Evgenij Prigozhin era un uomo dai molti talenti che ha dato un «contributo significativo» alla lotta contro i neonazisti in Ucraina, ha detto Putin parlando con i giornalisti al Cremlino, dove stava incontrando il presidente ad interim della Repubblica di Donetsk Denis Pushilin, raccontando di conoscere Prigozhin dall’inizio degli anni ’90 e giudicandolo come «un uomo dal destino complicato».
«Aveva commesso gravi errori nella sua vita, ma aveva anche ottenuto dei risultati. Per se stesso e per la nostra causa comune, quando glielo ho chiesto in questi ultimi mesi», ha aggiunto Putin, definendo Prigozhin come «un uomo d’affari di talento» che ha lavorato in Russia e in Africa commerciando in petrolio, gas, metalli preziosi e gemme.
Il presidente russo ha detto che Prigozhin era apparentemente appena tornato dall’Africa e aveva incontrato alcuni funzionari russi.
If you want to see Putin’s face and body language as he praises Prigozhin and offers condolences to his family pic.twitter.com/SJiDfWjz6D
— Ragıp Soylu (@ragipsoylu) August 24, 2023
«Sembra che i dati primari indichino che erano presenti anche i dipendenti della ditta Wagner. Vorrei sottolineare che si tratta di persone che hanno dato un contributo significativo alla nostra causa comune di lotta contro il regime neonazista in Ucraina», ha sottolineato Putin, puntualizzando che la Nazione russa ricorda, sa e «non dimenticherà» il contributo di Wagner alla lotta contro il nazismo.
Prigozhin era sulla lista dei passeggeri dell’aereo privato Embraer precipitato mercoledì nella regione di Tver, in rotta da Mosca a San Pietroburgo. Tutti e sette i passeggeri e tre membri dell’equipaggio morirono. Le autorità russe stanno ancora lavorando per identificare i corpi, ma si presume che Prigozhin sia tra loro, insieme ad altri sei leader Wagner.
L’Agenzia federale russa per il trasporto aereo (Rosaviatsiya) aveva confermato mercoledì sera che il Prigozhin, era elencato tra i passeggeri a bordo del volo, tuttavia è noto che egli facesse cambiare il nome di alcuni suoi sottoposti in Evgenij Prigozhin di modo da camuffare i suoi spostamenti. Si ricorda, inoltre, che il Prigozhin è «sopravvissuto» ad un altro incidente aereo nel 2019, quando lo diedero per morto in un aereo caduto in Congo, ma, con evidenza, non era vero.
Putin ha espresso le sue sincere condoglianze alle loro famiglie e ha promesso che le indagini sull’incidente sarebbero state approfondite.
L’incidente è avvenuto esattamente due mesi dopo il fallito ammutinamento di Wagner contro l’esercito russo. Prigozhin aveva accusato il ministero della Difesa russo di aver attaccato una base Wagner e inviato un convoglio di truppe verso Mosca, mentre assumeva il posto di comando militare a Rostov sul Don.
Putin aveva condannato l’ammutinamento come equivalente a tradimento aveva ha avviato un procedimento penale contro Prigozhin. Le accuse furono tuttavia ritirate in pochi giorni, poiché Prigozhin accettò di sciogliere gran parte di Wagner e di partire con il resto per la Bielorussia e l’Africa, come parte di un accordo mediato dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko.
Sulla questione è arrivata anche la dichiarazione del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, che ha chiesto di prestare attenzione ai fatti e non alle notizie dei media. «È stata avviata immediatamente un’indagine, è stato aperto un caso, gli investigatori stanno lavorando. Suggerirei di concentrarsi sui fatti e non su ciò che dicono i media occidentali», ha detto Lavrov ai giornalisti.
Come riportato da Renovatio 21, è difficile barcamenarsi nella ridda di informazioni contraddittorie, sul caso, e non è da escludere che anche questa sia un’ennesima maskirovka, una messa in scena per disorientare il nemico.
Immagine screenshot da Twitter
Politica
Il Cile vira a destra: eletto il cattolico Kast
In un’elezione in cui i temi decisivi riecheggiavano le crescenti preoccupazioni nelle Americhe e in Europa, un conservatore che ha promesso di reprimere l’immigrazione illegale e la criminalità ha sconfitto il suo avversario comunista nelle elezioni presidenziali di domenica in Cile. Il risultato conferma un’importante corrente politica che ora vede molti paesi latinoamericani abbracciare la politica di destra.
Con il 98% dei voti scrutinati, il 57enne José Antonio Kast ha battuto Jeannette Jara, membro del Partito Comunista, con un margine del 58% contro il 42%. Kast, fervente cattolico e padre di nove figli, sostituirà il presidente in carica di sinistra Gabriel Boric. Per Kast si è trattato della terza candidatura presidenziale. A sottolineare la portata della sua vittoria, Kast ha conquistato tutte le regioni del Cile, comprese le storiche roccaforti della sinistra.
«Il Cile sarà di nuovo libero dalla criminalità, libero dall’angoscia, libero dalla paura», ha dichiarato Kast in un discorso di vittoria presso la sede della sua campagna elettorale nella capitale Santiago, «il Cile ha bisogno di ordine». Kast ha assicurato ai sostenitori che avrebbe represso i criminali e «li avrebbe rinchiusi». I sostenitori hanno esposto striscioni con slogan come «Addio illegali» e «Il tempo di giocare è finito».
🚨 BREAKING: THOUSANDS of right-wing Chileans have SURGED to the streets celebrating tonight’s landslide victory of Jose Kast over the Communist candidate in the presidential election.
Socialism is being kicked out of power.
NATIONALISM!
POPULISM!
It is rising, EVERYWHERE! pic.twitter.com/INQ9yJAJHP
— Eric Daugherty (@EricLDaugh) December 15, 2025
Aiuta Renovatio 21
La criminalità ha avuto un peso notevole nella competizione, con il 63% dei cileni che l’ha dichiarata la loro principale preoccupazione. Questa percentuale è circa il doppio della media globale. L’immigrazione illegale (40%) è la seconda preoccupazione principale. Le due preoccupazioni vanno di pari passo, poiché l’aumento del 50% degli omicidi dal 2018 al 2024 è in gran parte opera di bande criminali internazionali. Il Cile ha più di 300.000 immigrati clandestini, molti dei quali venezuelani.
Al comizio per la vittoria di Kast, i sostenitori indossavano cappelli rossi con la scritta «Make Chile Great Again» (Rendiamo il Cile di nuovo grande) e hanno confermato che la criminalità ha contribuito a trasformare il Paese in un Paese di destra. «Sono cresciuto in un Cile pacifico, dove potevi uscire per strada, non avevi preoccupazioni, uscivi e non avevi mai problemi o paure», ha detto all’agenzia Reuters Ignacio Segovia, studente di ingegneria di 23 anni. «Ora non puoi più uscire pacificamente».
Kast entrerà in carica a marzo. In vista della data dell’insediamento, ha ripetutamente avvertito gli immigrati clandestini di quanti giorni dovranno autoespellersi prima che la sua amministrazione li espellesse. L’autoespulsione, ha affermato Kast, darà loro l’opportunità di portare con sé i propri beni, evitando la detenzione. «Se non ve ne andate volontariamente, vi arresteremo, vi tratteneremo, vi espelleremo e ve ne andrete con quello che avete addosso», ha detto Kast.
Ancora prima della vittoria il Kast aveva già avuto un effetto sorprendente, con un afflusso di immigrati clandestini in Perù, tanto che il presidente peruviano José Jeri ha dichiarato lo stato di emergenza a fine novembre. Nel frattempo, le autorità lungo il confine con il Cile affermano che gli ingressi illegali sono crollati.
Scrivendo su X, il presidente argentino Javier Milei si è detto entusiasta della «schiacciante vittoria» di Kast, che ha descritto come un amico, aggiungendo:
«Un altro passo per la nostra regione in difesa della vita, della libertà e della proprietà privata. Sono certo che lavoreremo insieme affinché l’America abbracci le idee di libertà e possiamo liberarci dal giogo oppressivo del socialismo del XXI secolo…!!!»
Milei ha anche pubblicato una mappa che mostra l’elevato numero di governi di destra in Sud America, affermando: «La sinistra arretra, la libertà avanza». Il Cile si unisce ad Argentina, Paraguay, Perù, Bolivia ed Ecuador come paesi con governi di destra o di centro-destra. Il risultato boliviano di quest’anno ha posto fine a quasi 20 anni di governo parasocialista.
LA IZQUIERDA RETROCEDE
LA LIBERTAD AVANZA
VLLC! pic.twitter.com/TfXucNdCJY— Javier Milei (@JMilei) December 14, 2025
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Kast ha subito abusi fisici in passato da parte di esponenti della sinistra per le sue posizioni sull’aborto e sul matrimonio. Nel 2018, quando era deputato, è stato aggredito da una folla violenta mentre cercava di entrare in un auditorium come relatore ospite presso l’Università Arturo Prat nella città cilena di Iquique.
Il neoeletto presidente è stato il più noto oppositore politico della legalizzazione dell’aborto e della ridefinizione del matrimonio in Cile.
Kast è stato il primo presidente dei Parlamentari, un gruppo di circa 700 legislatori federali provenienti da nazioni dell’America Latina che difendono i valori tradizionali, lo stato di diritto e il principio di sussidiarietà.
Durante la sua campagna, Kast si è concentrato sull’esplosione della criminalità e dell’immigrazione illegale nel Paese, principalmente dal Venezuela. Le questioni di sicurezza e migrazione sono state probabilmente i principali fattori che hanno spinto il Paese ad orientarsi verso il Partito Repubblicano conservatore di Kast. Il Venezuela è stato scosso da un’ondata senza precedenti di criminalità organizzata da parte di bande straniere. Ciò è stato reso evidente dal tasso di omicidi più che raddoppiato dal 2015.
Ha condotto una campagna per la costruzione di muri di confine sicuri, l’espulsione di tutti gli immigrati clandestini e l’impiego dell’esercito nelle aree ad alta criminalità. Ha anche annunciato ingenti tagli alla spesa pubblica e deregolamentazioni.
Dopo la vittoria, molti dei suoi sostenitori hanno invaso le strade, sventolando bandiere cilene e alcuni indossando cappelli con la scritta «Rendiamo il Cile di nuovo grande».
🚨BREAKING: Thousands of Chileans flood the streets to celebrate the win of pro-Trump populist Jose Antonio Kast Rist
Chile has defeated communism today. pic.twitter.com/czSBu8IJOQ
— Inevitable West (@Inevitablewest) December 15, 2025
Aiuta Renovatio 21
Eventuali tentativi di Kast di criminalizzare l’aborto e di ripristinare lo status legale del matrimonio tra un uomo e una donna potrebbero incontrare notevoli resistenze, poiché il Congresso cileno resta diviso tra partiti di destra e di sinistra.
Lo schieramento del Partido Repubblicano (PLR) guidato dal Kast due anni fa aveva vinto ampiamente le elezioni indetti in Cile per la scelta di 50 membri del Consiglio Costituzionale, un organo creato per la creazione di una nuova Costituzione per il Paese Sudamericano. La proposta di nuova Costituzione (che includeva gender, aborto, ambientalismo climatico) era stata respinta dagli elettori in un referendum nel settembre 2022, quando un clamoroso 62% dei votanti si era espresso per il rechazo, ossia per il rifiuto della nuova bozza della Carta Costituzionale del Paese.
Kast, 57 anni, guida il Partito Repubblicano dal 2019, è stato spesso attaccato perché il padre, immigrato bavarese, aveva servito nella Wehrmacht durante la Seconda Guerra Mondiale. Uno dei nove fratelli di Kast avrebbe poi servito come economista nell’ambito delle riforme dei «Chicago Boys» durante gli anni di Pinochet, di cui fu ministro del lavoro e presidente della Banca Centrale del Cile.
Studente alla Pontificia Università Cattolica del Cile, fece parte del Movimiento Gremialista, un movimento corporativista sudamericano che professa un’ideologia sociopolitica ed economica ispirata alla Dottrina Sociale della Chiesa cattolica, secondo cui ordini sociali dovrebbero costituire un livello intermedio tra l’individuo e lo Stato.
Nella sua carriera politica, decollata nei primi anni Duemila, Kast si è mosso con estrema decisione sul tema dell’aborto e del matrimonio omosessuale, impegnandosi molto a contrastare la pillola del giorno dopo, chiamata «contraccezione d’emergenza» dalla neolingua orwelliana del politicamente corretto, ma che in realtà è aborto puro e semplice. Le posizioni di Kast gli fecero guadagnare il supporto del vescovo di San Bernardo Juan Ignacio González Errázuriz, membro della prelatura dell’Opus Dei.
La piattaforma di Kast si sintetizzava in «meno tasse, meno governo, per la vita» oltre che nell’opposizione all’immigrazione illegale, arrivando a proporre lo scavo di un fossato al confine con la Bolivia, paragonando l’idea a quella del muro tra USA e Messico lanciata da Trump.
Kast ha affermato in passato di «difendere l’eredità europea e l’unità nazionale del Cile contro l’adesione della sinistra ai gruppi indigeni e al multiculturalismo» e si è speso a favore dell’ex presidente brasiliano Jair Messias Bolsonaro. È inoltre contrario all’isteria sul Cambiamento Climatico.
Nove figli dalla stessa moglie (la prima e ultima), Kast è riconosciuto per essere un cattolico praticante, membro del movimento Schoenstatt, un movimento mariano cattolico fondato in Germania nel 1914 da padre Joseph Kentenich, che vide nel movimento un mezzo di rinnovamento spirituale per la Chiesa cattolica. I membri di Schoenstatt cercano di collegare la fede con la vita quotidiana, soprattutto attraverso un profondo amore per Maria, la Madre di Dio, che li aiuta, li educa e li guida a diventare migliori seguaci di Cristo.
Durante gli anni ’30, con l’ascesa di Adolf Hitler, padre Kentenich e altri schoenstattiani, come padre Franz Reinisch, criticò il nazismo, e di conseguenza il Movimento di Schoenstatt fu registrato come una minaccia al regime nazista. Nel 1941, padre Kentenich fu arrestato e inviato al campo di concentramento di Dachau. Vi rimarrà fino al 1945 quando il campo di concentramento sarà liberato.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Equipo Kast via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
Politica
Esponente del partito AfD insiste sul fatto che la Germania dovrebbe uscire dalla NATO
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Politica
L’Ucraina vuole che l’Occidente paghi le elezioni
Kiev è disposta a indire elezioni, ma soltanto a patto che vengano soddisfatte diverse condizioni, tra cui il finanziamento occidentale del processo elettorale, ha dichiarato Mikhail Podoliak, consigliere di alto livello del presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj.
Il mandato presidenziale di Zelens’kyj è scaduto a maggio 2024, ma egli ha sempre rifiutato di convocare le urne, appellandosi alla legge marziale in vigore. All’inizio della settimana, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che Kiev non dovrebbe più utilizzare il conflitto in corso come pretesto per rinviare il voto.
Mosca ha ripetutamente sostenuto che Zelens’kyj ha «perso la sua legittimità», rendendo così giuridicamente discutibile qualsiasi accordo di pace firmato con lui.
Lo Zelens’kyj ha dichiarato di non voler «aggrapparsi al potere» e, in settimana, si è detto pronto a indire elezioni, purché Stati Uniti e Paesi europei forniscano «garanzie di sicurezza» durante lo svolgimento delle votazioni.
Podoliak ha precisato la posizione venerdì su X, spiegando che Zelensky ha invitato il parlamento a predisporre emendamenti alla Costituzione e alle leggi elettorali. Il consigliere ha tuttavia elencato tre condizioni indispensabili perché il voto possa avere luogo.
President Zelenskyy confirms Ukraine’s readiness for elections and calls on Parliament to prepare changes to the Constitution and laws. However, three basic questions must be solved first.
No missiles or drones can fly during the vote. The only realistic path is a ceasefire.…
— Михайло Подоляк (@Podolyak_M) December 12, 2025
Aiuta Renovatio 21
«Nessun missile o drone deve sorvolare il Paese durante le votazioni. L’unica strada realistica è un cessate il fuoco», ha scritto Podoliak, aggiungendo che i militari al fronte e gli abitanti delle zone di prima linea devono poter «votare ed essere candidati». Ha poi sottolineato che «milioni di sfollati» rendono l’operazione «complessa e costosa».
«Questo onere non può gravare solo sull’Ucraina», ha proseguito il collaboratore dello Zelens’kyj, precisando che Kiev sarebbe «pronta» a procedere solo con finanziamenti esterni e il rispetto delle altre due condizioni.
Non si tratta della prima volta che l’Ucraina chiede danari occidentali pure per il voto.
Come riportato da Renovatio 21, due anni fa, tra i tanti rinvii citanti la legge marziale, Kiev aveva annunciato che le elezioni le avrebbe tenute qualora le avesse pagate l’Europa.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Saeima via Wikimedia pubblicata su licenzaCreative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
-



Politica2 settimane faIl «Nuovo Movimento Repubblicano» minaccia i politici irlandesi per l’immigrazione e la sessualizzazione dei bambini
-



Persecuzioni2 settimane faFamosa suora croata accoltellata: possibile attacco a sfondo religioso
-



Vaccini2 settimane faIl vaccino antinfluenzale a mRNA di Pfizer associato a gravi effetti collaterali, soprattutto negli anziani
-



Pensiero6 giorni faDi tabarri e boomerri. Pochissimi i tabarri
-



Senza categoria1 settimana faI malori della 49ª settimana 2025
-



Spirito1 settimana faNotre-Dame brucia e la Madonna viene privata del suo titolo
-



Spirito5 giorni faScoperti nuovi testi «pornografici» del cardinale Fernandez
-



Intelligenza Artificiale1 settimana faL’AI renderà il lavoro «facoltativo» e il denaro «irrilevante»: Musk come Marx e i sovietici














