Geopolitica
Pubblicato il presunto piano di guerra della Germania
Il ministero della Difesa tedesco ha elaborato piani di emergenza per un potenziale conflitto militare con la Russia. Lo riportano le testate tedesche Der Spiegel e Bild.
Il documento prevede che la Germania svolga un ruolo chiave come stato di transito per le truppe NATO, con la sua popolazione e i suoi servizi civili che dovrebbero assistere il personale militare straniero.
Il mese scorso, per la prima volta dal 1989, il governo tedesco ha ufficialmente aggiornato le sue linee guida per il periodo bellico, che ora includono misure come la coscrizione obbligatoria e l’obbligo per i produttori di produrre beni di guerra.
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Nel suo rapporto di venerdì, Der Spiegel ha affermato che, in base al secretato «Piano Operazionale Germania» (OPLAN DEU), il Paese dovrebbe essere in grado di organizzare il trasferimento di 800.000 soldati NATO e circa 200.000 veicoli, tra cui carri armati e altro hardware, dai porti nei Paesi Bassi e in Belgio all’Est, entro tre-sei mesi.
Diverse autostrade chiave verrebbero presumibilmente utilizzate a questo scopo, il che significa che verrebbero chiuse al traffico civile. Le comunità locali dovrebbero fornire al personale militare di passaggio cibo, alloggi, aree di sosta e carburante, hanno affermato entrambi i media.
Der Spiegel ha citato Ralph Tiesler, presidente dell’Ufficio federale per la protezione civile e l’assistenza in caso di calamità, che prevedeva che «gli attori nemici potrebbero prendere misure per ostacolare o rallentare il movimento delle truppe NATO», sia tramite sabotaggio che tramite un attacco missilistico. La polizia e i servizi di emergenza tedeschi avrebbero dovuto dare priorità alla protezione di queste rotte chiave e all’eliminazione delle conseguenze di qualsiasi attacco su di esse.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Bild, che cita un portavoce del Ministero della Difesa, oltre al ruolo di polo logistico della NATO, la Germania avrebbe anche bisogno di istituire sul suo territorio un grande campo di prigionieri di guerra qualora scoppiasse uno scontro militare con la Russia.
I due organi di informazione hanno citato l’ispettore generale della Bundeswehr Carsten Breuer, il quale stima che Berlino abbia tempo fino al 2029 per prepararsi a un potenziale conflitto militare con Mosca, poiché la Russia potrebbe presumibilmente essere in grado di attaccare la NATO entro quella data.
Le comunità locali stanno già prendendo provvedimenti e organizzando esercitazioni per questo scenario peggiore. Secondo Der Spiegel, che cita il sindaco di una città senza nome, la gente del posto non ha mostrato alcun entusiasmo per gli sforzi.
«Finora solo pochi hanno compreso cosa significhi “cambio di epoca”», ha affermato il funzionario citato dall’agenzia di stampa.
Due settimane fa il giornale tedesco Die Welt aveva affermato che secondo il Militärischer Abschirmdienst (MAD) –il servizio di controspionaggio militare tedesco (MAD) potrebbero presto essere concessi ulteriori poteri per proteggersi dalle infiltrazioni di presunti nemici, in particolare la Russia. Tale allargamento dello spionaggio interno, nel Paese della Gestapo e della Stasi, dovrebbe, in teoria, preoccupare molto.
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Tuttavia è come se il pubblico tedesco, ed europeo, stesse venendo preparato non solo ad una guerra inevitabile, ma all’estensione del dominio militare sulle esistenze dei cittadini.
Come riportato da Renovatio 21, la ri-militarizzazione tedesca – un’idea che va contro la stessa idea dietro la NATO: tenere gli americani dentro, i russi fuori, i tedeschi sotto – è oramai un fatto indisputabile, con la Grundgesetz (la «legge base», cioè ka Costituzione) cambiata dal Bundestag per aumentare il tetto della spesa militare.
Con ritmo continuo e regolare, i giornali tedeschi pubblicano scoop in cui si mostrano scenari elaborati per l’eventualità di una guerra alla Russia.
A spingere per la guerra, e perfino per la dotazione di armi atomiche europee, sono i socialisti dell’SPD, così come i verdi – partiti che erano conosciuti in passato per il loro pacifismo più o meno moderato.
Le forze armate tedesche si sono impegnate in un’espansione in Paesi chiave come la Lituania e investimenti in munizioni (22 miliardi entro il 2031), nonostante i problemi di reclutamento e i malumori delle truppe.
Come riportato da Renovatio 21, nel giugno 2023 il ministero della Difesa tedesco ha dichiarato che nelle sue scorte sono rimasti solo 20.000 proiettili di artiglieria ad alto esplosivo. Calcoli precedenti avevano fatto notare che il Paese avrebbe avuto, in caso di guerra, munizione per due giorni di combattimenti. Kiev all’epoca aveva appena donato altri 2,7 miliardi in armamenti a Kiev.
Nel Paese dove il cancelliere Scholz reagisce urlando e sputazzando alle contestazioni pacifiste si sta discutendo, come in altri Paesi, del ritorno della leva obbligatoria.
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Immagine di NATO North Atlantic Threaty via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
Geopolitica
Orban come John Snow
Hungary PM Orbán as Jon Snow from Game of Thrones in defending the EU’s legal&financial system from crazy EU bureaucratic warmongers—fighting them to reduce migration, increase competitiveness, and restore sanity, values and peace. 🕊️
Help is coming as Russian CB sues Euroclear pic.twitter.com/jHyav6mk0f — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Unmasked NATO’s Mark Rutte.
He does not have family or children. He wants war. But peace will prevail. 🕊️ https://t.co/lDPBucIAkA pic.twitter.com/JjqVogOSWM — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Geopolitica
Orban: i funzionari dell’UE «violano la legge»
Il primo ministro ungherese Vittorio Orban ha accusato i funzionari dell’UE di «violazione sistematica della legge» per il loro piano di privare gli Stati membri del diritto di veto sul congelamento degli asset russi.
Venerdì pomeriggio la Commissione Europea ha votato una proposta per attivare l’articolo 122 dei trattati UE, una clausola di emergenza che permette di adottare decisioni a maggioranza qualificata invece che all’unanimità. Tale misura consentirebbe all’Unione di mantenere indefinitamente il blocco dei beni sovrani russi e di destinare i profitti o gli interessi generati a sostegno dell’Ucraina, anche in presenza di opposizioni da parte di singoli Stati membri.
«Con la procedura di oggi, i burocrati di Bruxelles aboliscono con un solo tratto di penna l’obbligo di unanimità, un atto palesemente illegale», ha scritto Orban su X venerdì. «Lo stato di diritto nell’Unione Europea sta giungendo al termine e i leader europei si pongono al di sopra delle regole. Anziché garantire il rispetto dei trattati UE, la Commissione Europea viola sistematicamente il diritto europeo».
Orban ha denunciato che i «burocrati» e i guerrafondai dell’UE stanno spingendo per «protrarre la guerra in Ucraina, un conflitto che è chiaramente impossibile vincere».
Today, the Brusselians are crossing the Rubicon. At noon, a written vote will take place that will cause irreparable damage to the Union.
The subject of the vote is the frozen Russian assets, on which the EU member states have so far voted every 6 months and adopted a unanimous…
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) December 12, 2025
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«Con questo passo, lo stato di diritto nell’UE viene sostituito dal governo dei burocrati. In altre parole, si è instaurata una dittatura di Bruxelles», ha aggiunto. «L’Ungheria protesta contro questa decisione e farà tutto il possibile per ripristinare un ordine legittimo».
Dopo l’escalation del conflitto ucraino nel 2022, i partner occidentali di Kiev hanno congelato circa 300 miliardi di dollari di asset della banca centrale russa, la maggior parte dei quali depositati presso Euroclear a Bruxelles. Nelle ultime settimane è scoppiata una forte controversia tra i Paesi europei favorevoli all’utilizzo di tali fondi come garanzia per un «prestito di riparazione» a Kiev e quelli contrari, che invocano rischi legali e finanziari.
L’attivazione della clausola di emergenza per un congelamento a tempo indeterminato toglierebbe a Stati oppositori come l’Ungheria la possibilità di veto sul rinnovo semestrale. Secondo il piano, il blocco rimarrebbe in vigore fino al pagamento da parte della Russia delle riparazioni post-conflitto all’Ucraina e fino a quando l’UE non riterrà cessata «una minaccia immediata» ai propri interessi economici derivante da possibili ritorsioni legali.
Mosca ha condannato come illegittimo qualsiasi tentativo di appropriazione dei suoi beni. Il ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha dichiarato questa settimana che la Russia reagirà a ogni espropriazione, aggiungendo che «derubare» il Paese rappresenta l’ultima carta rimasta ai sostenitori europei dell’Ucraina per continuare a finanziare Kiev nel conflitto con Mosca.
L’Ungheria si oppone da tempo a ulteriori aiuti a Kiev: Orban li ha paragonati al «mandare un’altra cassa di vodka a un alcolizzato». Budapest non è tuttavia isolata: anche il Belgio, che custodisce la maggior parte dei fondi, ha criticato duramente il piano, con il primo ministro Bart De Wever che lo ha definito «equivalente a rubare» denaro russo.
I capi di Stato e di governo dell’UE voteranno la proposta al vertice della prossima settimana.
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Immagine di Manfred Weber via Flickr con licenza CC BY-NC-SA 2.0
Geopolitica
Trump fa pressione su Zelens’kyj affinché ceda terreni alla Russia
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