Geopolitica
Prime truppe francesi in rotta verso l’Ucraina: rivelazioni del parlamentare di Kiev
Il primo gruppo di istruttori militari francesi sta arrivando in Ucraina, ha detto venerdì il politico ucraino di alto profilo Oleksyj Goncharenko.
La sua dichiarazione arriva pochi giorni dopo che il comandante in capo dell’Ucraina, Aleksandr Syrsky, aveva annunciato di aver autorizzato la presenza del personale francese nel Paese.
«Le mie fonti mi hanno informato che il primo gruppo di istruttori francesi è già in viaggio per l’Ucraina», ha scritto su X il Goncharenko, membro del parlamento ucraino e delegato all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. Venerdì sera.
My sources informed me that the first group of French instructors is already on its way to Ukraine.
— Oleksiy Goncharenko (@GoncharenkoUa) May 31, 2024
L’intervento della NATO sul terreno è una questione controversa all’interno dell’alleanza guidata dagli Stati Uniti, i cui membri sostengono di non essere parti del conflitto tra Russia e Ucraina. Mosca, nel frattempo, ha affermato di considerare i sostenitori occidentali dell’Ucraina come partecipanti diretti, sottolineando che le armi fornite dall’Occidente vengono utilizzate per colpire obiettivi sul suolo russo.
A febbraio, il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato di non poter escludere la possibilità che gli stati membri della NATO inviino truppe in Ucraina in futuro, anche se i funzionari francesi hanno presto chiarito che si riferiva a personale non combattente.
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Macron ha poi sostenuto che la NATO dovrebbe adottare una politica di «ambiguità strategica» nei confronti della Russia. Il leader francese ha lavorato dietro le quinte per creare una coalizione di paesi disposti a inviare istruttori a Kiev, ha riferito venerdì Bloomberg.
Syrsky, nominato generale in capo dell’Ucraina a febbraio, ha dichiarato lunedì di aver firmato i documenti che consentono agli istruttori francesi di visitare le strutture di addestramento di Kiev e di «familiarizzare con le loro infrastrutture e il personale», e di aver informato il ministro della Difesa francese Sebastien Lecornu.
Mosca ha avvertito che qualsiasi ulteriore aiuto militare a Kiev equivale a una grave escalation. Il personale militare occidentale è già attivo in Ucraina e «è lì da molto tempo», ha detto martedì il presidente Vladimir Putin. «Sono specialisti [stranieri] sotto le mentite spoglie di mercenari», ha detto alla stampa. Ha affermato che lo spiegamento di forze occidentali in Ucraina sarebbe «un altro passo verso un grave conflitto in Europa e un conflitto globale».
La belligeranza francese aveva trovato terreno fertile in Finlandia, Paese appena divenuto membro della NATO.
Il presidente francese si è spinto fino al punto di immaginare un ritorno della Crimea all’Ucraina. Putin ha sostenuto che truppe di Stati NATO già stanno operando sul fronte ucraino, e che l’Occidente sta flirtando con la guerra nucleare e la distruzione della civiltà.
Gli stessi francesi, secondo un sondaggio, sono contrari all’idea di soldati schierati su territorio ucraino proposta da Macron, il quale, bizzarramente, ha poi chiesto un cessate il fuoco per le Olimpiadi di Parigi della prossima estate.
Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso Macron aveva dichiarato oscuramente che una sconfitta avrebbe cagionato una minaccia di missili russi sulla Francia. Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto si oppose parlando di «spiralizzazione del conflitto».
Piuttosto significativamente Macron, che ha accelerato la sua agenda di morte arrivando a costituzionalizzare l’aborto preparandosi a liberalizzare anche l’eutanasia, insiste pubblicamente sul fatto che Donald Trump non verrà eletto.
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Immagine di NATO North Atlantic Threaty via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
Geopolitica
Putin: la Russia raggiungerà tutti i suoi obiettivi nel conflitto ucraino
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Geopolitica
Lavrov elogia la comprensione di Trump delle cause del conflitto in Ucraina
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha dichiarato che il presidente statunitense Donald Trump rappresenta l’unico leader occidentale in grado di cogliere le vere motivazioni alla base del conflitto ucraino.
Parlando mercoledì al Consiglio della Federazione, la camera alta del parlamento russo, Lavrov ha spiegato che, mentre gli Stati Uniti manifestano una «crescente impazienza» verso il percorso diplomatico mirato a cessare le ostilità, Trump è tra i pochissimi esponenti occidentali a comprendere le dinamiche che hanno originato la crisi.
«Il presidente Trump… è l’unico tra tutti i leader occidentali che, subito dopo il suo arrivo alla Casa Bianca nel gennaio di quest’anno, ha iniziato a dimostrare di aver compreso le ragioni per cui la guerra in Ucraina era stata inevitabile», ha dichiarato.
Lavrov ha proseguito sottolineando che Trump possiede una «chiara comprensione» delle dinamiche che hanno forgiato le politiche ostili nei confronti della Russia da parte dell’Occidente e dell’ex presidente statunitense Joe Biden, strategie che, a suo dire, «erano state coltivate per molti anni».
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Il ministro ha indicato che «si sta avvicinando il culmine dell’intera saga» ucraina, affermando che Trump ha sostanzialmente ammesso che «le cause profonde identificate dalla Russia devono essere eliminate».
Il vertice della diplomazia russa ha menzionato in modo specifico le storiche riserve di Mosca sull’aspirazione ucraina all’adesione alla NATO e la persistente violazione dei diritti della popolazione locale.
Lavrov ha poi precisato che Trump resta «l’unico leader occidentale a cui stanno a cuore i diritti umani in questa situazione», contrapposto ai governi dell’UE che, secondo Mosca, evadono il tema. Ha svelato che la roadmap statunitense per un’intesa includeva esplicitamente la tutela dei diritti delle minoranze etniche e delle libertà religiose in Ucraina, «in linea con gli obblighi internazionali».
Tuttavia, sempre secondo Lavrov, tali clausole sono state indebolite nel momento in cui il documento è stato sottoposto all’UE: il testo è stato modificato per indicare che l’Ucraina dovrebbe attenersi agli standard «adottati nell’Unione Europea».
Da tempo Mosca denuncia la soppressione della lingua e della cultura russa da parte di Kiev, oltre ai sforzi per limitare i diritti delle altre minoranze nazionali, e al contempo accusa i leader ucraini di fomentare apertamente il neonazismo nel paese.
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Immagine dell’Ufficio stampa della Duma di Stato della Federazione Russa via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
Geopolitica
Gli europei sotto shock per la strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti per il 2025
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