Connettiti con Renovato 21

Vaccini

Premier dello Stato canadese dell’Alberta si scusa con i non vaccinati. E attacca il World Economic Forum

Pubblicato

il

La nuova premier dello Stato canadese dell’Alberta Danielle Smith ha chiesto pubblicamente scusa ai non-vaccinati per le discriminazioni subite nel biennio pandemico.

 

«Sono profondamente dispiaciuta per chiunque sia stato inappropriatamente sottoposto a discriminazione a causa del suo status vaccinale», ha dichiarato. «Sono profondamente dispiaciuta per qualsiasi dipendente del governo che è stato licenziato dal lavoro a causa del suo stato di vaccinazione e do loro il benvenuto se vogliono tornare».

 

L’incredibile ammissione del delitto perpetrato, con pubblica richiesta di perdono, è stata fatta lo scorso sabato in un incontro con i media dopo il suo discorso ai membri del Partito conservatore unito durante la loro riunione generale annuale. La Smith era stata incalzata da una domanda di una giornalista di Rebel News, nota testata della dissidenza canadese.

 

La Smith, membro del partito conservatore che è divenuta premier dello Stato dell’Alberta lo scorso 11 ottobre, ha quindi affermato di star ricevendo una consulenza legale su come concedere delle «amnistie» ai cittadini dell’Alberta che hanno ricevuto multe o sono stati arrestati per aver infranto le restrizioni di salute pubblica COVID-19.

 

La premier albertana afferma che poiché la maggior parte delle multe e delle accuse provenivano dalla direzione amministrativa dell’Alberta Health Services, con il ruolo di premier potrebbe essere in grado di revocarle.

 

«È stata una decisione politica eliminare la Carta dei diritti e delle libertà per mettere in atto quelle multe, e penso che possa essere una decisione politica fare ammenda, scusarsi ed eliminarle», ha detto la Smith.

 

«Le cose che mi vengono in mente sono persone che sono state arrestate come pastori, persone che sono state arrestate o sono state multate per non aver indossato le mascherine», ha aggiunto il primo ministro dello Stato.

 

«Queste non sono cose normali per essere multati e perseguiti», ha detto la Smith. «Quindi esaminerò la gamma di multe in sospeso che ci sono ancora e per ottenere un consiglio legale su quali possiamo annullare e concedere un’amnistia».

 

Pur rimanendo convinta dell’importanza di incoraggiare le persone a vaccinarsi, la Smith ha affermato di attenersi al suo piano di modificare la legislazione sui diritti umani nella provincia per includere lo stato di vaccinazione.

 

In un altro spezzone che gira su internet, il primo ministro dell’Alberta, parlando da un altro palco ufficiale è ancora più netta.

 

«La comunità che ha dovuto affrontare il maggior numero di restrizioni alle proprie libertà nell’ultimo anno è stata quella che ha scelto di non farsi vaccinare. Non credo di aver mai sperimentato una situazione del genere nella mia vita, in cui una persona è stata licenziata dal lavoro o non gli è stato permesso di guardare i propri figli giocare a hockey o non gli è stato permesso di andare a trovare una persona cara in un ospedale… non era permesso loro salire su un aereo per attraversare il Paese per vedere la famiglia o addirittura attraversare il confine».

 

«Quindi sono stati il ​​gruppo più discriminato che io abbia mai visto in tutta la mia vita. Quello che abbiamo visto è un livello di discriminazione piuttosto estremo».

 

«Voglio che la gente sappia che lo trovo inaccettabile. Non creeremo una società segregata sulla base di una scelta medica».

 

 

Non paga, la Smith ha rilasciato un’intervista in streaming per la testata Western Standard in cui ha parlato dello strano legame del World Economic Forum con il sistema sanitario del suo Stato.

 

«Devo dirti che credo che i servizi sanitari dell’Alberta siano la fonte di molti dei problemi che abbiamo avuto» ammette il premier albertano dinnanzi ad un giornalista. «Hanno firmato una sorta di partnership con il World Economic Forum proprio nel bel mezzo della pandemia. Dobbiamo affrontare la cosa. Perché mai abbiamo qualcosa a che fare con il World Economic Forum? Questo deve finire…»

 

 

Come riportato da Renovatio 21, il Canada si è trasformato in un vero incubo di apartheid biotica, prima con l’esclusione dei non vaccinati dalla vita sociale (con tanto di progetti di impedire loro l’acquisto di alcolici…), progetti di sovratassazione, campi di concentramento, con una propaganda di disumanizzazione martellante sui media (dove spiccano trasmissioni TV in cui erano i bambini ad insultare i mostri non-sierati) poi con la repressione vera e propria della protesta dei camionisti, dove il governo arrivò ad accusarli di nazismo – ricordiamo che è lo stesso governo che ha addestrato i veri nazisti ucraini ad uccidere – per poi, trovata ancora inedita, bloccare i loro conti in banca, perfino in donazioni internet, perfino gli account di criptovalute.

 

L’attacco della Smith al WEF non esce dal nulla. Come riportato da Renovatio 21 lo scorso aprile, alcuni documenti condivisi dal sito Rebel News mostrano che nel dicembre 2020 l’allora ministro degli Affari globali Chrystia Freeland ha descritto il piano canadese di utilizzare il COVID-19 come leva per aderire agli obiettivi del World Economic Forum.

 

Come noto, il governo di Trudeau è uno dei più «penetrati» (esatta parola usata da Klaus Schwab) da Davos. Lo stesso Schwab vantava di avere 5 o 6 ministri del governo canadese attuale proveniente dal suo programma Young Global Leaders. Del Grande Reset, il Trudeau junior è un apostolo perfino sfacciato.

 

 

Come riportato da Renovatio 21, anche il sistema bancario canadese sembra piegato alle ricette di Schwab, cosa pure rivendicata apertamente: di qui la spinta convergente di Stato e banche per fornire i cittadini di un unico ID digitale, che ora è in procinto di essere lanciato.

 

 

Ricordiamo infine come il Paese sia il luogo da cui proveniva quella che su Renovatio 21 abbiamo chiamato, in mancanza di altre definizioni, la «strana lettera dal Canada». Si trattava della confessione, a fine 2020, di un eletto canadese, probabilmente conservatore, che testimoniava dell’implementazione di programmi di indottrinamento di politici e amministratori dove si spiegava un ruolino di marcia che, attraverso l’emergenza COVID, avrebbe portato all’abolizione della proprietà privata e al controllo bioelettronico della popolazione, cose che questa doveva infine accettare.

 

In pratica, il programma del WEF, già spiegato in lezioni segrete in Canada, Nazione prediletta dello schwabismo.

 

Almeno, finora.

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

 

Vaccini

Il comitato consultivo del CDC vota per porre fine alla raccomandazione di vaccinare i neonati contro l’epatite B

Pubblicato

il

Da

Il Comitato consultivo sulle pratiche di immunizzazione (ACIP) ha deliberato per revocare la raccomandazione storica che imponeva la vaccinazione contro l’epatite B a tutti i neonati subito dopo la nascita. Questa decisione rappresenta un trionfo significativo per la campagna «Make America Healthy Again» promossa dal segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr., mirata a una revisione del calendario vaccinale pediatrico, in un’epoca di crescenti interrogativi sull’impennata dei casi di autismo tra i bambini.

 

Con 8 voti a favore e 3 contrari, l’ACIP ha indicato che le madri risultate negative al test per l’epatite B possano concordare con il proprio pediatra «quando o se» somministrare il vaccino ai loro neonati. Le direttive per i piccoli nati da madri positive o con status ignoto al virus restano immutate.

 

Si prevedono ulteriori revisioni alla politica vaccinale nei mesi a venire, mentre il panel valuta l’intero protocollo di immunizzazioni infantili. Diversi oratori intervenuti all’assemblea, e almeno parte degli esperti consultati, sono noti per le loro riserve sul tema dei vaccini.

 

Kennedy si definisce «pro-sicurezza», non «anti-vaccini», ma i media mainstream – pesantemente influenzati dai contributi pubblicitari delle multinazionali farmaceutiche – hanno ritratto il titolare dell’HHS come un «anti-vaccinista». Tale immagine è lontana dalla realtà, come ha ribadito di recente lo stesso Kennedy: «Credo che i vaccini abbiano salvato milioni di vite e svolgano un ruolo fondamentale nell’assistenza sanitaria».

Sostieni Renovatio 21

Il Ssegretario sta esaminando un potenziale nesso tra il vaccino e l’aumento dei disturbi autistici, evidenziando come il piano vaccinale per l’infanzia sia passato da poche somministrazioni a un ventaglio di decine di dosi.

 

Il vaccino contro l’epatite B ha provocato danni così estesi nella popolazione americana che nel 1999 ABC News gli dedicò un’inchiesta e il Congresso indisse un’audizione. Eppure, gli specialisti allineati alla narrazione ufficiale hanno negato l’esistenza di legami provati. È sufficiente rammentare che le contestazioni più accese alla riforma vaccinale di RFK Jr. proverranno dai media corporate e dai parlamentari, che dipendono in misura preponderante dai finanziamenti dell’industria farmaceutica.

 

L’Italia è stata il primo Paese europeo a rendere obbligatoria la vaccinazione per i nuovi nati e per gli adolescenti di 12 anni con la legge 27 maggio 1991, n. 165, entrata in vigore dal 1992.

 

I giornali riportano che la decisione fu presa dal ministero dove direttore generale e ministro della Sanità stesso ricevettero una tangente di 600 milioni di lire da GlaxoSmihKline, produttrice del vaccino Engerix B contro l’epatite B per i neonati.

 

In Italia l’obbligo è rimasto per i nati dal 1992 in poi (coorti 1981-2000 anche per la dose adolescenti) fino al 2017, quando la legge Lorenzin (119/2017) lo ha confermato estendendolo a 10 vaccinazioni. Oggi resta obbligatorio 0-15 anni.

 

Va ricordato che l’epatite B si trasmette per via sessuale o scambio di siringhe tra tossicodipendenti: perché, quindi, vaccinare un neonato per tale morbo?

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


 

Continua a leggere

Vaccini

Uno studio minimizza il rischio di miocardite nei bambini a causa del vaccino COVID

Pubblicato

il

Da

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   Questo mese, 22 scienziati britannici hanno pubblicato uno studio volto a tranquillizzare i genitori sui rischi del vaccino contro il COVID-19 e a spaventarli sui pericoli di contrarre il virus. Ma il modello di studio era imperfetto perché poneva la domanda sbagliata. E gli autori hanno nascosto nell’appendice prove che dimostravano che il rischio del vaccino superava quello del virus, pur affermando il contrario nel loro riassunto ampiamente pubblicizzato.   I lettori di The Defender sanno bene che i vaccini a mRNA contro il COVID-19 comportano un rischio di miocardite, soprattutto nei bambini. Ma potrebbero non sapere che la miocardite è solitamente invalidante in modo permanente e, negli adulti, spesso fatale entro cinque anni.   Purtroppo, ora stiamo anche scoprendo qual è l’evoluzione della miocardite nei bambini vaccinati.   Ciò ha rappresentato una battuta d’arresto nelle relazioni pubbliche per l’industria e i governi che hanno sostenuto, e talvolta imposto, che i bambini di età pari a 6 mesi ricevano i vaccini, nonostante il COVID-19 sia quasi sempre lieve o asintomatico nei giovani.   Questo mese, 22 scienziati britannici provenienti da prestigiose università hanno pubblicato uno studio volto a tranquillizzare i genitori sui rischi del vaccino e, allo stesso tempo, a spaventarli sui pericoli di contrarre il COVID-19.   Il messaggio è che sì, ci sono casi rari – usano sempre la parola «rari» – in cui i bambini contraggono la miocardite dopo la vaccinazione, ma ehi, nessun prodotto può essere perfetto. Ed è meglio rischiare con il vaccino che rischiare di contrarre il COVID-19. Inoltre, sostengono, i bambini hanno maggiori probabilità di contrarre la miocardite se contraggono il virus rispetto a quando contraggono la miocardite con il vaccino.   Questo è il messaggio, e gli autori e l’editore hanno l’autorità per diffonderlo ampiamente tramite comunicati stampa e titoli di giornale in Gran Bretagna e in America.   Ma cosa dice realmente lo studio? In breve, pone la domanda sbagliata e, nonostante ciò, la risposta che ottengono deve essere sepolta in appendice, perché incoerente con il messaggio che vogliono promuovere.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

Il riassunto dell’articolo ometteva prove del rischio del vaccino

Il disegno dello studio è profondamente compromesso perché i 22 autori hanno costruito un modello complicato per evitare di effettuare un confronto diretto (solo vaccino contro solo malattia).   E anche dopo aver falsificato i conti, anche dopo aver preso i dati di quasi 14 milioni di bambini e adolescenti sotto i 18 anni in Inghilterra, hanno ottenuto un risultato che è appena statisticamente significativo, con barre di errore sovrapposte per il rischio da COVID-19 e il rischio da vaccinazione.   La situazione peggiora. I risultati, che favorivano marginalmente la vaccinazione, furono annunciati in un riassunto in cima al documento e annunciati alla stampa.   Ma nascosta nell’appendice, pubblicata separatamente online, c’è una tabella che mostra una versione più pertinente del confronto.   La versione riportata nel riassunto si riferisce a un periodo iniziale in cui il vaccino non era disponibile. L’appendice mostra dati comparabili per il periodo in cui il vaccino era disponibile, limitatamente alle fasce d’età per le quali il vaccino era offerto.   Nell’appendice, il rischio di miocardite dovuto alla malattia è la metà di quello associato al vaccino. Ciò contraddice palesemente il riassunto e i titoli dell’articolo – e questa era una risposta alla versione ingannevole della domanda, non a quella più diretta a cui i ricercatori hanno scelto di non rispondere.

Sostieni Renovatio 21

Gli autori dello studio hanno posto la domanda sbagliata

La domanda più pertinente è semplice: i bambini vaccinati hanno avuto un’incidenza di miocardite più alta rispetto ai bambini non vaccinati?   È una domanda a cui è facile rispondere, dati i dati a cui questi autori (ma non il pubblico) avevano accesso. In pochi minuti, avrebbero potuto calcolare il tasso di miocardite tra i bambini vaccinati e non vaccinati.   Tuttavia, se hanno fatto il calcolo, non ne hanno riportato i risultati. Immagino che abbiano fatto il calcolo, ma non gli sia piaciuto quello che hanno visto, quindi non l’abbiano incluso nell’articolo pubblicato.   Come ho affermato sopra, credo che gli autori dello studio abbiano «posto la domanda sbagliata». Ciò che intendo dire è che l’articolo confronta il rischio di miocardite da COVID con il rischio derivante dalla vaccinazione.   Ma questa non è la domanda più rilevante. Perché?   Poiché molte persone si sono vaccinate e poi hanno comunque contratto il COVID, sono state inutilmente esposte a entrambi i rischi.   Al contrario, molti bambini che non hanno ricevuto il vaccino non hanno contratto il COVID. Oppure, la loro forma è così lieve che non se ne accorgono nemmeno. Questi bambini hanno evitato entrambi i rischi.   Ecco perché confrontare il rischio di miocardite da COVID con il rischio derivante dal vaccino COVID non è la questione pertinente. Non è una questione di «o l’uno o l’altro».

Iscriviti al canale Telegram

Gli autori hanno «confuso le acque» analizzando la miocardite nei bambini vaccinati e il virus Il messaggio che gli autori volevano trasmettere era che, sebbene il vaccino aumentasse il rischio di miocardite, diminuiva il rischio di COVID e, poiché il COVID stesso può causare miocardite, il rischio totale è in realtà inferiore con la vaccinazione rispetto a senza.   Se questa è la loro affermazione, è facile stabilirne la veridicità. Il calcolo più semplice che avrebbero potuto fare con i dati a loro disposizione era anche il calcolo più pertinente a ciò che i genitori vogliono sapere: mio figlio sta meglio con o senza vaccino?   Gli autori hanno scelto di non fornirci una risposta semplice a questa domanda semplice.   Ma, dato che avevano posto la domanda sbagliata, avrebbero potuto ottenere una risposta chiara semplicemente confrontando il sottoinsieme di bambini che erano stati vaccinati ma non avevano mai contratto il COVID con il sottoinsieme che aveva contratto il COVID ma non era mai stato vaccinato.   Poiché lo studio ha incluso dati relativi a due anni di ricerche in tutto il Regno Unito, in queste sottocategorie sono stati inclusi centinaia di migliaia di bambini, più che sufficienti per effettuare un confronto statistico preciso.   Ma ancora una volta, gli autori hanno scelto di non farlo. O, secondo me, hanno fatto il confronto e non hanno gradito il risultato, quindi non l’hanno incluso nella pubblicazione.   Gli autori hanno invece analizzato la miocardite nell’ampio gruppo di bambini che avevano ricevuto sia il vaccino che la malattia. Questo ha reso le acque confuse perché non esiste un modo chiaro per determinare se sia stata la malattia o il vaccino a danneggiare il cuore del bambino.   Da qui il modello complicato, basato sulla tempistica.   La possibilità più plausibile è che i bambini che hanno contratto il COVID dopo la vaccinazione abbiano avuto il rischio cardiaco più elevato di tutti. Naturalmente, esiste la possibilità logica che i bambini che hanno contratto il COVID dopo la vaccinazione abbiano avuto una forma più lieve, con un rischio inferiore di miocardite.   Tuttavia, se questo fosse stato il risultato, credo che gli autori non solo lo avrebbero incluso, ma gli avrebbero anche dato un titolo.   Un’altra cosa: lo studio ha preso in considerazione solo il vaccino Pfizer. Si stima che il rischio di miocardite associato al vaccino Moderna sia tre volte superiore rispetto a quello Pfizer. Avevano i dati di Moderna e hanno scelto di non analizzarli.   Oppure l’hanno guardato, hanno deciso che non gli piaceva quello che avevano visto e hanno deciso di non segnalarlo.

Aiuta Renovatio 21

«Si tratta di pubbliche relazioni mascherate da scienza» Quindi, riassumendo:
  • Gli autori hanno posto una domanda complicata quando una semplice era più pertinente.
  • Data questa domanda errata, non hanno effettuato l’analisi più diretta per rispondere.
  • Ciononostante, hanno scoperto che il vaccino presentava un rischio di miocardite quasi doppio rispetto alla malattia. Questo risultato era riportato solo nella Tabella S16 dell’Appendice Supplementare, ma non era menzionato da nessuna parte nel corpo dell’articolo, né tantomeno nel riassunto in cima.
  • E nonostante ciò hanno fatto annunci importanti al pubblico, sostenendo che il loro studio conferma che i bambini stanno meglio con il vaccino che senza.
  Questa è solo una forma di pubbliche relazioni mascherata da scienza. Il fatto che un articolo come questo sia stato sottoposto a revisione paritaria e pubblicato in modo prominente sulla rivista medica più prestigiosa della Gran Bretagna ci dice quanto profondamente sia corrotto l’ecosistema della ricerca medica.   Ed è questa la «scienza» su cui si basa la Food and Drug Administration statunitense quando approva vaccini pericolosi per bambini sani che non corrono quasi alcun rischio a causa della malattia stessa.   Nella maggior parte degli articoli statistici, i dati grezzi utilizzati per uno studio sono pubblicati online e collegati in un’appendice all’articolo. Tuttavia, in questo caso, il Servizio Sanitario Nazionale (NHS) del Regno Unito ha concesso l’accesso ai dati esclusivamente a questo prestigioso gruppo di scienziati.   Personalmente, vorrei vedere i dati grezzi ed eseguire l’analisi che i 22 scienziati avrebbero dovuto fare fin dall’inizio. Children’s Health Defense sta richiedendo l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale. Restate sintonizzati…   Dott. Josh Mitteldorf   © 3 dicembre 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.   Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
 
Continua a leggere

Vaccini

Il vaccino antinfluenzale a mRNA di Pfizer associato a gravi effetti collaterali, soprattutto negli anziani

Pubblicato

il

Da

I recenti titoli che decantano la superiore efficacia del vaccino antinfluenzale a mRNA della Pfizer ignorano le scoperte della stessa Pfizer secondo cui, per le persone con più di 65 anni, il loro prodotto a mRNA è più pericoloso dei vaccini antinfluenzali standard, che sono già inefficaci e dannosi. Lo riporta LifeSite.

 

Il motivo della falsa informazione da parte dei media tradizionali e del prestigioso New England Journal of Medicine (NEJM) è che Pfizer ha occultato i risultati dei test del suo prodotto sugli anziani, che hanno evidenziato effetti avversi più accentuati del farmaco.

 

«I risultati sono così pessimi che non è chiaro se la Food and Drug Administration potrebbe o vorrebbe approvare un vaccino a mRNA sulla base di questi dati», ha scritto il giornalista Alex Berenson, noto per le sue inchieste durante la pandemia. «Pfizer sembra sapere benissimo che questi risultati sono disastrosi».

Sostieni Renovatio 21

«Pfizer non ha mai annunciato i risultati, tenendoli nascosti per anni», ha scritto Berenson sul suo Substack. «Dimostrano che gli anziani che hanno ricevuto l’mRNA hanno avuto PIÙ infezioni influenzali, decessi ed effetti collaterali rispetto a coloro che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale standard».

 

Pertanto, è improbabile che il vaccino antinfluenzale a mRNA della Pfizer venga approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) di Trump.

 

«Un vaccino antinfluenzale a mRNA non ha funzionato negli anziani», ha dichiarato il commissario della FDA, il dottor Marty Makary, a Fox News nel fine settimana. «La sperimentazione non ha mostrato alcun beneficio».

 

«Non ci limiteremo ad approvare automaticamente nuovi prodotti che non funzionano, che falliscono in una sperimentazione clinica. Sarebbe una presa in giro della scienza se approvassimo automaticamente prodotti senza dati», ha affermato Makary. «Questo era il modus operandi dell’amministrazione Biden», ha aggiunto.

 

I risultati nascosti sono oltremodo sconvolgenti per gli anziani. Secondo Berenson:

 

«Gli anziani sottoposti a vaccinazione con mRNA avevano circa il 6% di probabilità in più di contrarre l’influenza rispetto a quelli sottoposti a vaccinazione standard. E 49 anziani sottoposti a vaccinazione con mRNA sono deceduti, rispetto ai 46 sottoposti a vaccinazione antinfluenzale».

 

«Lo studio ha anche rivelato un significativo segnale di sicurezza per gli mRNA sul danno renale. A ventidue pazienti anziani che hanno ricevuto l’iniezione di mRNA è stata diagnosticata una lesione renale acuta, una malattia renale cronica o una malattia renale allo stadio terminale, rispetto ai nove che hanno ricevuto l’iniezione standard».

 

«Un altro dato preoccupante è che 17 anziani a cui è stato somministrato mRNA hanno sofferto di “insufficienza respiratoria acuta”, rispetto ai soli sei che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale standard».

Aiuta Renovatio 21

«Anche i pazienti trattati con mRNA avevano una probabilità molto maggiore di manifestare effetti collaterali meno gravi. Ad esempio, circa il 69% ha segnalato gonfiore nel sito di iniezione o altri effetti collaterali locali dopo la vaccinazione, rispetto al 26% di coloro che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale».

 

«Ritengo che questo rappresenti una grave mancanza di integrità nel processo di revisione paritaria. Il comitato editoriale del NEJM dovrebbe fornire una spiegazione chiara di come si sia verificato questo errore e… richiedere agli autori di correggere gli articoli attuali e di riferire sui risultati completi dello studio», ha dichiarato alla testata Epoch Times Retsef Levi, professore al Massachusetts Institute of Technology (MIT) .

 

«Ancora una volta, quando vengono condotti studi adeguati, si scopre che i vaccini a base di mRNA per persone sane non sono ancora pronti per il grande pubblico e probabilmente non lo saranno mai», conclude il Berensone.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


 

Continua a leggere

Più popolari