Connettiti con Renovato 21

Internet

Pornhub sospeso in Francia, VPN alle stelle

Pubblicato

il

I servizi di rete privata virtuale (VPN) hanno registrato un forte aumento della domanda in Francia dopo che Pornhub e diversi altri siti web per adulti hanno sospeso l’accesso agli utenti del Paese. La decisione anticipa l’entrata in vigore delle normative francesi che impongono alle piattaforme per adulti di implementare sistemi di verifica dell’età.

 

Aylo Freesites, proprietaria di Pornhub, Redtube e YouPorn, ha iniziato a limitare l’accesso mercoledì, reindirizzando i visitatori a un messaggio di protesta contro le misure, sostenendo che mettono a repentaglio la privacy degli utenti e non riescono a tenere i minori lontani dalle sue piattaforme. Un rappresentante ha dichiarato all’AFP che l’avviso spiega «quanto sia pericolosa, quanto potenzialmente lesiva della privacy e quanto inefficace la legge francese».

 

Giovedì, ProtonVPN ha segnalato un aumento del 1.000% delle registrazioni entro 30 minuti dall’entrata in vigore della sospensione. In un post su X, l’azienda ha affermato che l’impennata è stata maggiore di quella seguita ai tentativi di vietare TikTok negli Stati Uniti.

Sostieni Renovatio 21

Anche NordVPN ha segnalato un aumento significativo della domanda. Un portavoce ha dichiarato a Politico che il servizio ha registrato un aumento del 170% nell’utilizzo, affermando che picchi di questo tipo sono comuni «ovunque le libertà digitali siano minacciate o i contenuti siano censurati».

 

Secondo la società di monitoraggio Top10VPN, la domanda complessiva di VPN in Francia è aumentata del 334% il 4 giugno, rispetto alla media dei 28 giorni precedenti.

 

La Francia ha fissato al 7 giugno la scadenza per conformarsi a una legge del 2023 che impone ai siti web per adulti di adottare controlli «robusti» sull’età per impedire ai minori di accedere a materiale esplicito. I siti che non si conformano potrebbero incorrere in multe o essere bloccati completamente in Francia.

 

Il sistema francese prevede l’utilizzo di software di verifica di terze parti che confermano l’età dell’utente senza raccogliere dati personali. Tuttavia, Aylo ha sostenuto che gli strumenti esistenti sono inaffidabili o presentano ancora rischi per la privacy.

 

 

 

Il rabbino Solomon Friedman, vicepresidente di Ethical Capital Partners, società proprietaria di Aylo, ha affermato che il settore ha invece bisogno di soluzioni sicure a livello di dispositivo. «Google, Apple e Microsoft hanno tutte questa funzionalità integrata nei loro sistemi operativi», ha affermato.

 

Secondo i dati di Aylo, nel 2024 la Francia è stata la seconda fonte di traffico di Pornhub dopo gli Stati Uniti.

 

I funzionari francesi hanno difeso le misure, definendole necessarie per proteggere i minori. Il ministro con delega Aurore Berge ha affermato che le piattaforme hanno scelto di abbandonare il progetto e ha sostenuto che la loro assenza avrebbe ridotto i contenuti «violenti, degradanti e umilianti» accessibili ai minori.

Aiuta Renovatio 21

Oltre a Spagna e Grecia, anche la Francia ha sollecitato misure a livello UE mirate a piattaforme come Facebook e X, sottolineando la mancanza di un efficace controllo dell’età.

 

Pornhub aveva lasciato la Russia dopo l’avvio della guerra ucraina, scatenando la gioia di osservatori come il sacerdote ortodosso padre Andrej Tkachev.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’Unione Europea due settimane fa ha annunziato l’indagine sui quattro maggiori siti porno, tra cui Pornhub, perché sospettati di aver violato le norme, tra cui quelle per la protezione dei minori dall’esposizione alla pornografia online. Tuttavia, appena dietro, è possibile vedere lo sforzo di Bruxelles per trovare un nuovo strumento di introduzione del portafoglio digitale UE, la più grande minaccia alla nostra libertà.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine focal photo di via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC 2.0

Continua a leggere

Internet

YouTube cancella centinaia di video di presunti crimini di guerra israeliani

Pubblicato

il

Da

YouTube ha eliminato centinaia di video che documentano presunte violazioni dei diritti umani commesse da Israele a Gaza e in Cisgiordania occupata, inclusi resoconti di testimoni oculari, inchieste investigative e filmati di natura umanitaria. Lo riporta la testata di giornalismo di inchiesta The Intercept.   Da ottobre, la piattaforma di video hosting avrebbe rimosso oltre 700 video e sospeso gli account di importanti organizzazioni palestinesi per i diritti umani, quali Al-Haq, Al Mezan Center for Human Rights e Palestinian Centre for Human Rights. Tra i contenuti cancellati figurerebbero un’inchiesta sull’uccisione della giornalista palestinese-americana Shireen Abu Akleh da parte delle forze israeliane, riprese di demolizioni di abitazioni in Cisgiordania e un documentario sulle madri sopravvissute agli attacchi israeliani a Gaza.   The Intercept ha descritto tali rimozioni come parte di un più ampio sforzo, sostenuto dagli Stati Uniti, volto a sopprimere la documentazione di presunti crimini di guerra israeliani. Le stesse organizzazioni palestinesi colpite da YouTube sono state sanzionate da Washington a settembre per aver fornito prove alla Corte penale internazionale (CPI) contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant. La CPI ha emesso mandati di arresto per entrambi i funzionari nel 2024 per presunti crimini di guerra e contro l’umanità a Gaza.

Iscriviti al canale Telegram

Un portavoce di YouTube, Boot Bullwinkle, ha dichiarato a The Intercept che il proprietario della piattaforma, Google, «si impegna a rispettare le sanzioni applicabili».   L’influenza di Washington sulle aziende tecnologiche è diventata oggetto di controversia nazionale durante la presidenza di Joe Biden. Nel caso Murthy contro Missouri, agenzie federali sono state accusate di aver esercitato pressioni su Meta, Twitter e YouTube per censurare opinioni non gradite sotto il pretesto di contrastare la disinformazione. La Corte Suprema ha archiviato il caso nel 2024 per motivi procedurali, lasciando irrisolta la questione se tale coordinamento tra governo e piattaforme violi il diritto costituzionale alla libertà di espressione.   Le espulsioni avvengono nel contesto del sostegno militare e diplomatico di Washington a Israele durante il conflitto di Gaza. Gli Stati Uniti hanno fornito armi supplementari a Israele e hanno bloccato ripetutamente risoluzioni ONU che chiedevano il cessate il fuoco e condannavano le vittime civili. I critici affermano che tali azioni abbiano protetto Israele dall’obbligo di rispondere delle proprie condotte e indebolito gli sforzi internazionali per porre fine alla violenza.   Come riportato da Renovatio 21, quattro mesi fa il fondatore di Google Sergey Brin, di origine ebraico-russa, ha definito l’ONU «chiaramente antisemita».   Negli scorsi giorni è emersa l’esistenza di un accordo segreto tra Israele Google e Amazon. L’intesa, denominata Progetto Nimbus e del valore di 1,2 miliardi di dollari, impedirebbe alle aziende di negare al governo israeliano l’accesso ai servizi cloud, anche in caso di violazione dei loro termini d’uso, stando ai documenti pubblicati dal Guardian con +972 Magazine.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di Rego Korosi via Flickr pubblicata su licenza CC BY-SA 2.0
Continua a leggere

Internet

I centri per le truffe online smantellati dall’esercito birmano. «Solo una messinscena»

Pubblicato

il

Da

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

Dopo l’operazione in grande stile al KK Park, nell’area di Myawaddy al confine con la Thailandia, un migliaio di persone forzatamente impiegate in queste attività illecite si sono riversate oltre confine. Lo scetticismo di alcune fonti locali: «operazione dimostrativa legate alle minacce di sanzioni emerse anche durante il vertice dell’ASEAN. Ma le reti criminali restano radicate e godono di coperture politiche».

 

L’esercito del Myanmar ha condotto la settimana scorsa un’operazione di alto profilo contro i centri per le truffe informatiche situati al KK Park, un complesso localizzato al confine tra Myanmar e Thailandia, nei pressi di Myawaddy, di fronte alla città thailandese di Mae Sot, nella provincia di Tak. L’operazione è avvenuta in seguito all’aumento delle pressioni internazionali, comprese le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante il vertice ASEAN, che ha criticato la giunta militare del Myanmar per aver favorito reti di traffico di droga e truffe informatiche transfrontaliere.

 

Il 24 ottobre, l’esercito birmano ha fatto esplodere edifici utilizzati per le truffe informatiche all’interno del KK Park, provocando esplosioni udite fino al territorio thailandese e una densa coltre di fumo sull’area. Le incursioni miravano ufficialmente a smantellare operazioni di cybercriminalità su larga scala che frodano vittime in tutto il mondo e vengono realizzate attraverso «nuovi schiavi» reclutati con il traffico di esseri umani. Secondo numerosi rapporti, queste attività sarebbero sostenute da reti criminali cinesi e milizie locali alleate del governo birmano.

 

Nel caos successivo all’operazione, oltre un migliaio di persone, tra cui stranieri provenienti in maggioranza da India, Cina e Vietnam, sono fuggite dal complesso verso la Thailandia. Le autorità di frontiera a Mae Sot hanno risposto chiudendo l’accesso ai furgoni provenienti dal Myanmar e rafforzando i controlli ai confini per gestire l’afflusso. Circa 1.200 persone sono state sottoposte a controlli per accertare eventuali casi di tratta di persone o altri reati; molti di loro sarebbero vittime costrette a lavorare per bande di truffatori.

Iscriviti al canale Telegram

Nonostante l’esercito del Myanmar affermi di aver smantellato efficacemente le operazioni criminali, osservatori locali e vittime hanno definito il blitz «per lo più una messinscena» volta a placare l’attenzione internazionale. Particolare scetticismo deriva dal fatto che altri centri di truffe informatiche, come quello di Shwe Kutkku, vicino al confine, restano pienamente operativi. I dubbi sono aumentati con le voci secondo cui l’azione militare sarebbe stata motivata dal timore di nuove sanzioni statunitensi e dalle minacce di Trump durante il vertice ASEAN del 26-27 ottobre.

 

Offrendo una prospettiva locale, Benedict, un giovane Karenni che frequenta un master all’Assumption University di Bangkok, commenta ad AsiaNews: «puntano a dimostrare a Trump e alla comunità internazionale che stanno facendo qualcosa, più che a estirpare davvero queste reti criminali radicate. Le organizzazioni criminali storiche continuano a operare sotto la protezione delle guardie di frontiera (BGF) controllate dall’esercito del Myanmar».

 

I centri per le truffe informatiche lungo il confine tra Thailandia e Myanmar sono ormai una sfida persistente alla sicurezza regionale. Questi centri sfruttano lavoratori vittime di tratta o costretti con la forza per gestire truffe sofisticate dal valore di miliardi di dollari. Gli sforzi internazionali – tra cui le sanzioni statunitensi contro aziende e individui coinvolti – cercano di interrompere i flussi di finanziamento, ma una repressione su vasta scala resta difficile a causa delle complessità politiche e del controllo esercitato dalle milizie locali nella regione.

 

Il governo thailandese ha ribadito il proprio impegno per la sicurezza delle frontiere e per l’assistenza umanitaria, ma le recenti incursioni hanno evidenziato la sfida persistente rappresentata dalle reti criminali transfrontaliere che sfruttano l’instabilità politica del Myanmar.

 

La situazione rimane sotto stretta osservazione, mentre la regione si prepara a ulteriori sviluppi.

 

Invitiamo i lettori di Renovatio 21 a sostenere con una donazione AsiaNews e le sue campagne.

Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine screenshot da YouTube
 

 

Continua a leggere

Internet

Incredibili video realizzati con l’IA lanciata da pochi giorni

Pubblicato

il

Da

Il generatore di video basato sull’Intelligenza Artificiale Sora 2 di OpenAI ha debuttato la scorsa settimana e ha conquistato i social media con clip incredibilmente iperrealistiche che hanno fatto sì che gli spettatori si interrogassero su ciò che vedono online e hanno fatto sbiancare gli studi di Hollywood.   Gli utenti sembrano averci preso gusto a fare video sul defunto fisico tetraplegico Stephen Hopkins, anche crudelmente.      

Sostieni Renovatio 21

Un altro modulo molto popolare è quello di esseri che vengono fermati dalla polizia – il filmato è come da una bodycam delle forze dell’ordine – e scappano via subito: ecco un gatto, Spongebob, Mario, un ammasso di prosciutto a fette.    

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

Il CEO di OpenAI Sam Altman viene beccato a rubare in un negozio, tutto visto da una telecamera di sorveglianza. L’uomo poi cucina Pikachu alla griglia.    

Iscriviti al canale Telegram

Animali che rubano alimentari nei supermercati.    

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

Piace Hitler che fa stand-up comedy con l’altrettanto (teoricamente) defunto Tupac, rapper ammazzato una trentina di anni fa ma che tutti per qualche ragione ricordano.   Lo Hitlerro dimostra di saperci fare con lo skateoboardo, e pure di saper rispondere a muso duro a Michael Jackson in un ambiente che ricorda le trasmissione trash di Jerry Springer.  

Aiuta Renovatio 21

Pare che SoraAI abbia messo un filtro che impedisce di creare episodi di South Park, che gli utenti hanno generato automaticamente a bizzeffe.     Non manca la finta pubblicità degli anni ’90 per un giocattolo basato sull’isola dei pedofili di Jeffrey Epstein, con l’action figure del miliardario e di altri personaggi orrendi – l’aereo privato Lolita Express è incluso.  

Iscriviti al canale Telegram

Ecco, infine, il futuro: le fake news, ma nel senso vero. Telegiornali fatti con l’IA. Un motivo in più per non credere nemmeno a quelli veri.     Quindi: non è solo Hollywood che sarà sostituita, disintermediata, distrutto: è tutto quanto. È la realtà stessa che sta per venire divorata da simulacri iperreali eruttati ad ogni minuto dall’IA.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
  Immagine screenshot da Twitter
Continua a leggere

Più popolari