Connettiti con Renovato 21

Salute

Piloti d’aereo che muoiono «improvvisamente» in volo

Pubblicato

il

Si tratta della prospettiva che tutti temono: il malore del capitano e dell’equipaggio dell’aereo che ti sta facendo volare. Come nel film L’aereo più pazzo del mondo, solo che qui non si ride neanche un pochino.

 

Renovatio 21 ha accennato a qualcuno di questi casi, e alle reazioni che vi sono presso le associazioni degli aviatori. Circolano certe voci, impossibili da confermare, per cui i super-ricchi ora chiederebbero di volare solo con piloti non vaccinati. Sia come sia, il fenomeno oramai viene discusso apertamente.

 

Ora dottor William Makis, specialista in medicina nucleare canadese, ha fatto sulla sua pagina Substack una lista di piloti e assistenti di volo che, di recente, hanno subito improvvisi arresti cardiaci e sono morti durante il volo: pare proprio quel malore assassino che sembra in ascesa irresistibile, e di cui vi abbiam parlato tante, tante volte.

 

L’elenco è impietoso.

 

30 agosto 2021: pilota del Bangladesh, 44 anni, muore in volo dopo un grave attacco di cuore. Il capitano ha subito un grave infarto mentre era al comando di un volo Muscat-Dhaka ed è morto in un ospedale indiano. Aveva 44 anni. Il volo trasportava 124 passeggeri. Dopo l’infarto, l’aereo è stato preso in consegna dal copilota.

 

29 giugno 2022: un istruttore di volo è morto in volo dopo aver subito un arresto cardiaco; il suo copilota pensava che stesse scherzando. Poco dopo il decollo, la testa dell’istruttore rotolò all’indietro. Il pilota conosceva bene l’istruttore di 57 anni e pensava che stesse solo fingendo di fare un pisolino. Tuttavia, quando è atterrato sull’aereo e il suo copilota era ancora appoggiato sulla sua spalla e non rispondeva, si è reso conto che qualcosa non andava. Un esame post mortem ha concluso che l’istruttore è morto per insufficienza cardiaca acuta. Aveva passato una visita medica quattro mesi prima. Il rapporto ha rilevato che non vi era alcuna indicazione che l’istruttore non stesse bene. «Le persone che avevano parlato con lui la mattina dell’incidente hanno detto che era normale e allegro e non c’erano indicazioni che non si sentisse bene», dice un articolo.

 

21 luglio 2022: pilota indonesiano muore dopo aver fatto atterrare l’aereo. Il pilota comandava un Airbus A320 che trasportava più di 100 passeggeri, partito dall’aeroporto internazionale di Surabaya nella provincia di East Java ed era diretto alla città di Ujung Pandang nella provincia di South Sulawesi. Il pilota, 48 anni, ha avuto l’emergenza sanitaria 15 minuti dopo il decollo ed è stato costretto a rientrare in aeroporto prima di essere ricoverato in ospedale dove è poi deceduto.

 

18 settembre 2022: pilota muore durante un volo interno alla Russia. Le autorità hanno riferito all’agenzia russa RIA Novosti che il pilota, identificato come comandante di volo, si è sentito male durante il volo tra le città di San Pietroburgo e Novokuznetsk. Il comandante del Boeing è morto prima che potesse essere prestata assistenza medica al pilota, hanno detto i funzionari.

 

20 novembre 2022: 54enne pilota di linea muore in volo dopo la partenza dall’aeroporto di Chicago. Il capitano è svenuto poco dopo la partenza. I dati mostrano che il volo era a soli 10 minuti dal decollo quando si è verificata la situazione. Il capitano in addestramento è stato successivamente dichiarato morto in ospedale. Un blog sostiene che il pilota di 54 anni, avesse ricevuto un booster 2 giorni prima e si sentiva «stordito e stordito» durante il decollo. Ci è impossibile verificarlo.

 

28 novembre 2022: stewart muore d’infarto durante il volo. L’assistente di volo di una linea aerea del Golfo ha avuto un attacco dopo sette ore e mezza dal decollo del volo dal Bahrain a Parigi. I piloti sono stati costretti ad effettuare un atterraggio di emergenza a poche ore dall’inizio del viaggio, a Erbil, in Iraq. Nonostante lo steward sia stato portato in ospedale subito dopo l’atterraggio, l’uomo è stato dichiarato morto all’arrivo nella struttura.

 

21 dicembre 2022: hostess 24enne, muore improvvisamente in volo dopo che l’aereo è atterrato nel Regno Unito. La ragazza improvvisamente è svenuta dopo che l’aereo è atterrato. I paramedici hanno eseguito la rianimazione ma è morta. Un’autopsia ha rilevato che il 24enne era morto per la cosiddetta «sindrome della morte improvvisa» dell’adulto (SADS).

 

Anche per il recente disastro aereo di Guidonia, dove due aerei militari si sono urtati rovinando pericolosamente al suolo, si è parlato, tra le ipotesi al vaglio, di un possibile malore di uno dei piloti.

 

È un fenomeno inquietante davvero. Come abbiamo scritto in precedenza, ricorda certe storie apocalittiche, tipiche dei cristiani fondamentalisti che credono nella rapture, dove d’improvviso spariscono delle persone dal pianeta perché rapite in cielo prima della tribolazione dei tempi ultimi. Qualora il «rapito» stesse pilotando un aereo di linea… beh, il rischio è che caschino tutti: una scena del genere si vede bene nel film Left Behind, tratta da una fortunata serie di romanzi di fondamentalisti USA, dove uno dei protagonisti è proprio un aereo di linea.

 

Alcuni lettori, nervosi per un volo da prendere, ci hanno scritto chiedendoci che fare. Ebbene, l’aereo di linea, paradossalmente è ancora un modo di viaggiare sicuro, perché le possibilità che il malore coinvolga tutti e due i piloti è remota – a meno di non trovarsi, appunto, nella sceneggiatura demenziale de L’aereo più pazzo del mondo.

 

Il problema, come abbiamo sottolineato altre volte, sta molto più vicino a noi: sono gli scuolabus, al momento, il trasporto che, a leggere la cronaca, ci terrorizza di più.

 

 

 

 

 

Salute

Studio rivela che l’inchiostro dei tatuaggi si accumula nei linfonodi

Pubblicato

il

Da

Un nuovo studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America (PNAS) dimostra che l’inchiostro dei tatuaggi viene drenato nel sistema linfatico e si accumula nei linfonodi, riducendo l’efficacia delle cellule immunitarie. Questo accumulo di pigmento innesca un’infiammazione sia locale che sistemica che persiste per mesi.

 

«Nonostante le preoccupazioni sulla sicurezza relative alla tossicità dell’inchiostro per tatuaggi, nessuno studio ha riportato le conseguenze del tatuaggio sulla risposta immunitaria. In questo lavoro, abbiamo caratterizzato il trasporto e l’accumulo di diversi inchiostri per tatuaggi nel sistema linfatico utilizzando un modello murino», ha scritto la ricercatrice Arianna Capucetti nello studio.

 

«Dopo un rapido drenaggio linfatico, abbiamo osservato che i macrofagi catturano principalmente l’inchiostro nel linfonodo (LN)» scrive la scienziata. «Una reazione infiammatoria iniziale a livello locale e sistemico segue la cattura dell’inchiostro. In particolare, il processo infiammatorio si mantiene nel tempo, poiché abbiamo osservato chiari segni di infiammazione nel LN drenante 2 mesi dopo il tatuaggio. Inoltre, la cattura dell’inchiostro da parte dei macrofagi è stata associata all’induzione di apoptosi sia nei modelli umani che murini. Infine, l’ inchiostro accumulato nel LN ha alterato la risposta immunitaria contro due diversi tipi di vaccini».

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

«Da un lato, abbiamo osservato una risposta anticorpale ridotta in seguito alla vaccinazione con un vaccino contro la sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2 (SARS-CoV-2) basato sull’acido ribonucleico messaggero (mRNA), che è stato associato a una ridotta espressione della proteina spike nei macrofagi nel linfonodo drenante».

 

«Al contrario, abbiamo osservato una risposta più efficace quando siamo stati vaccinati con il vaccino antinfluenzale inattivato dai raggi ultravioletti (UV)» dice lo studio.

 

«Considerata la tendenza inarrestabile dei tatuaggi nella popolazione, i nostri risultati sono fondamentali per informare i programmi di tossicologia, i decisori politici e il pubblico in generale in merito al potenziale rischio della pratica del tatuaggio associato a una risposta immunitaria alterata».

 

Molti inchiostri per tatuaggi contengono sostanze chimiche classificate come cancerogene dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro.

 

Mentre gli inchiostri neri per tatuaggi utilizzano il nerofumo, gli inchiostri colorati contengono pigmenti progettati per applicazioni industriali come plastica e vernici. Ancora più preoccupante, gli inchiostri per tatuaggi sono molto meno regolamentati rispetto ai prodotti farmaceutici.

 

Uno studio svedese del 2024 che ha monitorato circa 12.000 persone ha scoperto che gli individui con tatuaggi avevano un rischio del 21% più alto di linfoma maligno rispetto a quelli senza inchiostro.

 

Uno studio danese sui gemelli, pubblicato all’inizio di quest’anno, ha rilevato tendenze simili. I partecipanti tatuati hanno mostrato tassi più elevati di cancro alla pelle.

 

Come riportato da Renovatio 21, un recente studio ha rilevato che chi porta tatuaggi corre un rischio del 29% superiore di ammalarsi di una variante aggressiva di tumore cutaneo.

 

L’inchiostro tatuato è percepito dal corpo come un corpo estraneo, scatenando una reazione immunitaria: i pigmenti vengono racchiusi dalle cellule del sistema immunitario e convogliati ai linfonodi per lo stoccaggio.

Aiuta Renovatio 21

Secondo i dati disponibili, il numero di italiani tatuati sarebbe stimato intorno ai 7 milioni, pari a circa il 12,8-13% della popolazione over 12 anni. Questa cifra proviene principalmente da un’indagine condotta dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nel 2015, su un campione di oltre 7.600 persone rappresentative della popolazione italiana dai 12 anni in su, e confermata in report successivi di altri enti. Se si includono gli “ex-tatuati” (chi ha rimosso il tatuaggio), la percentuale sale al 13,2%.

 

In Italia le donne sono leggermente più tatuate (13,8%) rispetto agli uomini (11,7-11,8%). I minorenni (12-17 anni) costituirebbero circa il 7,7-8% dei tatuati, con l’età media del primo tatuaggio intorno ai 25 anni. La fascia d’età in cui il tattoo è più diffuso è quella dei 35-44 anni (23,9% tra i tatuati).

 

Alcuni articoli e sondaggi parlano di un 48% della popolazione tatuata, che renderebbe l’Italia il paese più tatuato al mondo, prima di Svezia 47% e USA 46%. Tuttavia alcuni non ritengono questa cifra attendibile.

 

Secondo quanto riportato solo il 58,2% degli italiani è informato sui rischi (infezioni, allergie, ecc.). Il 17-25% dei tatuati vorrebbe rimuoverlo, per un totale di oltre 1,5 milioni di potenziali rimozioni.

 

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


 

 

 

Continua a leggere

Essere genitori

Livelli pericolosamente elevati di metalli tossici nei giocattoli di plastica per bambini

Pubblicato

il

Da

Un recente studio brasiliano ha rilevato concentrazioni allarmanti di metalli tossici nei giocattoli per bambini commercializzati nel Paese. Lo riporta Science Daily.   Ricercatori di due università brasiliane hanno esaminato un vasto campionario di giocattoli di plastica, sia di produzione nazionale che importati, conducendo l’indagine più completa mai realizzata sulla contaminazione chimica di questi articoli.   Il dato più inquietante riguarda il bario: in molti campioni la sua concentrazione è risultata fino a 15 volte superiore al limite di sicurezza previsto dalla normativa brasiliana. L’esposizione prolungata al bario è associata a gravi danni cardiaci e neurologici, inclusa la paralisi.   «Sono state rilevate anche elevate quantità di piombo, cromo e antimonio. Il piombo, associato a danni neurologici irreversibili, problemi di memoria e riduzione del QI nei bambini, ha superato il limite nel 32,9% dei campioni, con alcune misurazioni che hanno raggiunto quasi quattro volte la soglia accettata» scrive Science Daily. «L’antimonio, che può scatenare problemi gastrointestinali, e il cromo, un noto cancerogeno, erano presenti al di sopra dei livelli accettabili rispettivamente nel 24,3% e nel 20% dei giocattoli».

Iscriviti al canale Telegram

Attraverso la spettrometria di massa al plasma, lo studio ha identificato ben 21 elementi tossici: argento (Ag), alluminio (Al), arsenico (As), bario (Ba), berillio (Be), cadmio (Cd), cerio (Ce), cobalto (Co), cromo (Cr), rame (Cu), mercurio (Hg), lantanio (La), manganese (Mn), nichel (Ni), piombo (Pb), rubidio (Rb), antimonio (Sb), selenio (Se), tallio (Tl), uranio (U) e zinco (Zn).   «Questi dati rivelano uno scenario preoccupante di contaminazione multipla e mancanza di controllo. Tanto che nello studio suggeriamo misure di controllo più severe, come analisi di laboratorio regolari, tracciabilità dei prodotti e certificazioni più stringenti, soprattutto per i prodotti importati», ha dichiarato uno degli autori principali della ricerca.   Gli studiosi hanno inoltre calcolato i tassi di rilascio delle sostanze: la percentuale che effettivamente passa dal giocattolo al bambino durante l’uso normale (inclusa la pratica di portarli alla bocca). I valori oscillano tra lo 0,11% al 7,33%, quindi solo una piccola parte del contaminante viene assorbita. Tuttavia, le elevatissime concentrazioni iniziali e l’esposizione quotidiana prolungata (per mesi o anni) rendono il rischio sanitario comunque significativo.   I ricercatori ritengono che i metalli pesanti entrino nei giocattoli soprattutto durante la produzione, in particolare con le vernici e i pigmenti utilizzati. Le correlazioni tra gli elementi rilevati suggeriscono, in molti casi, una fonte comune di contaminazione.   In studi precedenti, lo stesso gruppo aveva già documentato la presenza nei giocattoli di interferenti endocrini (sostanze che alterano l’equilibrio ormonale), associati a problemi di fertilità, disturbi metabolici e aumento del rischio oncologico.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
 
Continua a leggere

Salute

Le microplastiche potrebbero causare malattie cardiache

Pubblicato

il

Da

Le microplastiche causano la formazione di placche arteriose nei topi, una condizione che porta a malattie cardiache. Lo riporta un nuovo studio.

 

Uno studio pubblicato sulla rivista Environment International ha rilevato un marcato aumento dell’accumulo di placca nelle arterie di topi maschi esposti a microplastiche, a dosi paragonabili a quelle riscontrabili nell’ambiente reale.

 

I ricercatori hanno inoltre osservato alterazioni a livello cellulare e nell’espressione genica direttamente associate alla formazione di placca.

Sostieni Renovatio 21

Va sottolineato che i topi non hanno sviluppato né obesità né ipercolesterolemia, fattori classicamente legati alla patologia aterosclerotica; del resto, l’«ipotesi lipidica-cardiaca» che attribuisce al colesterolo il ruolo di causa principale delle malattie cardiovascolari è stata largamente screditata fin dagli anni Cinquanta.

 

Curiosamente, le topi femmine non hanno mostrato lo stesso effetto in presenza delle microplastiche. Gli autori ipotizzano che l’ormone estrogeno, tipico dell’organismo femminile, possa svolgere un ruolo protettivo contro la formazione di placca.

 

«Questo studio mette in evidenza l’urgenza di ridurre drasticamente l’esposizione umana alle microplastiche e di adottare misure concrete per limitarne la produzione», ha dichiarato Timothy O’Toole, professore associato di medicina presso l’Università di Louisville.

 

«Sebbene le microplastiche siano state già rilevate nei vasi sanguigni e nei cuori di pazienti malati, e i loro livelli risultino correlati alla gravità della malattia e al rischio di eventi futuri, il loro ruolo diretto nello sviluppo delle patologie cardiovascolari è rimasto finora incerto», ha aggiunto.

 

Si calcola che tra il 1950 e il 2017 siano state prodotte oltre nove miliardi di tonnellate di plastica, più della metà delle quali dopo il 2004. La quasi totalità di questa plastica finisce prima o poi nell’ambiente, dove si frammenta – per azione degli agenti atmosferici, dei raggi UV e degli organismi viventi – in particelle sempre più piccole: microplastiche e, successivamente, nanoplastiche.

 

All’interno delle nostre case, le principali fonti di microplastiche sono le fibre sintetiche di abbigliamento, mobili e tappeti: si accumulano nella polvere domestica, restano sospese nell’aria e vengono inalate quotidianamente.

 

Nuovi studi continuano a uscire con regolarità e collegano l’esposizione alle microplastiche a pressoché tutte le principali malattie croniche: dalla sindrome dell’intestino irritabile all’obesità, dall’autismo al cancro, fino ad Alzheimer e infertilità.

 

Come riportato da Renovatio 21, il tema dell’infertilità, come quello del cancro, era stato toccato da altri studi che investigavano le microplastiche presenti nell’inquinamento atmosferico.

 

Gli scienziati stanno trovando tracce della plastica in varie parti del corpo umano, compreso il cervello. Un altro studio ha provato la presenza di plastica nelle nuvole della pioggia.

Come riportato da Renovatio 21, uno studio di mesi fa ha collegato l’esposizione a microplastiche alle nascite premature. Uno studio sottoposto a revisione paritaria, pubblicato sulla rivista Toxicological Sciences a inizio anno aveva trovato nella placenta umana microplastiche dannose, alcune delle quali sono note per scatenare l’asma, danneggiare il fegato, causare il cancro e compromettere la funzione riproduttiva.

Aiuta Renovatio 21

Come riportato da Renovatio 21, quantità di microplastica avrebbero raggiunto i polmoni umani con l’uso delle mascherine imposto durante il biennio pandemico.

 

La microplastica nell’intestino è stata correlata da alcuni studi a malattie infiammatorie croniche intestinali. Altre ricerche hanno scoperto che le microplastiche causano sintomi simili alla demenza.

 

Come riportato da Renovatio 21un nuovo studio emerso mesi fa ha stabilito che le comuni bustine da tè realizzate in fibre polimeriche rilasciano enormi quantità di micro e nanoplastiche tossiche nel liquido durante l’infusione.

 

L’onnipresenza della microplastica è provata dalla presenza nei polmoni degli uccelli e persino strati di sedimenti non toccati dall’uomo moderno.

 

Secondo nuove ricerche, le microplastiche sarebbero in grado inoltre di rendere batteri come l’E.Coli più resistente agli antibiotici.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


 


 

Continua a leggere

Più popolari