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Pedofilia

Pedofilia, professore universitario USA dice che è un «errore» pensare sia sbagliata

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Un professore della State University di New York a Fredonia è indagato dall’ateneo dopo che sono emersi video in cui ha difeso la pedofilia e insistito  sul fatto che non era «ovvio» per lui perché fosse sbagliata. Lo riporta il New York Post.

 

Il professore, che insegna filosofia ed etica applicata al SUNY Fredonia, è stato filmato mentre chiedeva se la pedofilia fosse effettivamente immorale.

 

«Immagina che un maschio adulto voglia fare sesso con una ragazza di 12 anni. Immagina che sia una partecipante volontaria», afferma l’accademico in una clip divenuta virale condivisa su Twitter dall’utente Libs di TikTok .

 

«Un punto di vista molto standard e ampiamente diffuso è che c’è qualcosa di profondamente sbagliato in questo – ed è sbagliato indipendentemente dal fatto che venga criminalizzato».

«Non è ovvio per me che in realtà sia sbagliato. Penso che questo sia un errore»

 

«Non è ovvio per me che in realtà sia sbagliato. Penso che questo sia un errore. E penso che esplorare il motivo per cui è un errore ci dirà non solo cose sul sesso tra adulti e bambini e sullo stupro legale, ma anche principi fondamentali di moralità», dice il professore della SUNY.

 

Il New York Post scrive che una delle clip sembrava provenire dalla sua apparizione in un podcast del dicembre 2020. Fox News ha riportato che la clip era apparsa anche su Youtube.

 

«Diciamo che c’è una soglia. Sto inventando questo numero, ma diciamo che è all’età di 8 anni. Tuttavia, questo ti dice che un po’ di sesso per adulti è consentito» dice il professore, che aggiunge qualcosa di sconvolgente: «l’idea che sia sbagliata anche con un bambino di 1 anno non è del tutto ovvia per me».

 

Il sito Post Millennial riporta che il discorso riesce perfino a peggiorare. In un video apparso su Twitter, che pare essere editato, è possibile sentir dire:

 

«È stato riportato che in alcune culture di nonne che praticano fellatio sui loro bambini per calmarli se hanno delle coliche», dice il professore. «Non so se questo sia vero, ma è stato ampiamente riportato che questo si verifica almeno in una cultura straniera – e funziona,  le nonne credono che funzioni davvero. Se questo dovesse essere vero, e ancora una volta, non so che sia vero… se questo fosse vero, è difficile vedere cosa ci sarebbe di sbagliato in esso».

 

Si va perfino oltre.

 

Altrove nella discussione, il professore afferma che ci sarebbero «vantaggi evolutivi per il sesso tra bambini e adulti», scrive Post Millennial.

«Non è ovvio per me che non ci siano vantaggi evolutivi ed ecco le ragioni per pensare che ci siano vantaggi evolutivi»

 

«Non è ovvio per me che non ci siano vantaggi evolutivi ed ecco le ragioni per pensare che ci siano vantaggi evolutivi». Il professore osserva che un «numero sorprendente di maschi in età universitaria» mostra un’attrazione per i bambini in età prepuberale, affermando che quando si usa il «vero test» delle risposte del pene, i maschi in età universitaria confermano la loro attrazione sessuale per i bambini.

 

«Quindi è abbastanza diffuso tra i giovani uomini, in particolare i giovani uomini nella nostra società», ha insistito, prima di citare i rapporti sessuali dei cacciatori-raccoglitori con i bambini nelle culture primitive.

 

Sull’argomento della moralità della pedofilia l’accademico avrebbe scritto anche un saggio, il cui abstract recita: «il sesso non forzato tra adulto e bambino è pensato essere moralmente sbagliato in parte perché non consensuale. In questo paper, argomento contro questa nozione».

 

Nella pagina del sito dell’Università si dice che il professore û ha scritto cento articoli e capitoli di libri su argomenti così diversi come l’aborto, il sesso adulto-bambino, l’inferno, il giocatore più prezioso, la pornografia, le punizioni, le fantasie sessuali, la schiavitù e la tortura».

 

Come riportato da Renovatio 21, di recente un giornale USA aveva dichiarato (per poi fare marcia indietro) che la pedofilia era «determinata nel grembo materno», un concetto che per alcuni equivale ad una «normalizzazione della pedofilia».

La normalizzazione della pedofilia è un processo che stiamo vedendo paurosamente procedere da diverso tempo

 

La normalizzazione della pedofilia è un processo che stiamo vedendo paurosamente procedere da diverso tempo.

 

Nel 2014 si  tenne all’Università di Cambridge (2014) conferenza scientifica che stabilì che «l’interesse pedofilo è naturale e normale per il maschio umano».

 

La stampa internazionale ha spesso rilanciato l’idea della pedofilia come «disturbo» non necessariamente criminale. Nell’ottobre 2014 il massimo quotidiano del pianeta, il New York Times, pubblicò un articolo intitolato «Pedophilia: A Disorder, Not a Crime» («La pedofilia: un disturbo, non un crimine»). Un eco di questo ragionamento si è avuto anche in Italia con un articolo pubblicato nel 2015 , «Sono un pedofilo, ma non un mostro», che riportava la lettera di un pedofilo americano. La lettera-articolo fu tradotta e pubblicata in Italia dall’Huffington Post.

 

Nel 2018, una conferenza TED Talk in Germania, tolta dalla rete e spesso ricaricata da alcuni utenti, destò scandalo perché la speaker sosteneva che la pedofilia non era una scelta, ma un tratto immutabile della persona.

 

Per chi volesse capire come funziona un processo di normalizzazione, consigliamo di apprendere la struttura della Finestra di Overton, le diverse fasi in cui qualsiasi idea può diventare legge: impensabileradicaleaccettabilesensibilepopolarelegale.

 

Siamo ora nella fase che dall’impensabile sta passando al radicale (dove, in genere, intervengono, come in questo caso, scienziati e cattedratici, con quasi sempre, sempre come qui, qualche studio antropologico sottomano) – fors’anche all’accettabile.

 

Si inizia così, con i professori e i pensatori radicali. Si finisce con i Festival televisivi e i politici – e le leggi coram populo.

 

 

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Pedofilia

Roblox è invaso da «predatori di bambini»: causa in uno Stato americano

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Il procuratore generale della Louisiana ha intentato causa contro la popolarissima piattaforma di gioco online per bambini Roblox, sostenendo che «mette a repentaglio la sicurezza dei bambini» ed è «invasa da contenuti dannosi e predatori di bambini». Lo riporta LifeSiteNews.

 

In una causa intentata giovedì nel 21° distretto giudiziario della Louisiana, il procuratore generale dello Stato Liz Murrill accusa Roblox di facilitare la distribuzione di materiale pedopornografico e lo sfruttamento sessuale dei bambini, omettendo consapevolmente e intenzionalmente di implementare controlli di sicurezza di base per proteggere i minori dai predatori.

 

Roblox «dà priorità alla crescita degli utenti, ai ricavi e ai profitti rispetto alla sicurezza dei bambini», ha osservato la Murrill.

 

«Ogni genitore dovrebbe essere consapevole del pericolo chiaro e attuale che Roblox rappresenta per i propri figli, in modo da poter impedire che l’impensabile accada nella propria casa», ha affermato Murrill.

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Lanciato nel 2006, il sito facilita le «esperienze» online per i suoi oltre 80 milioni di utenti attivi ogni giorno, il 40% dei quali ha meno di 12 anni, e incoraggia gli utenti a interagire tra loro online.

 

«Gli utenti possono facilmente affermare di essere più giovani o più grandi della loro età reale, consentendo ai predatori di bambini di fingersi bambini e ai bambini di aggirare qualsiasi requisito di età», si legge in una dichiarazione dell’ufficio del procuratore generale che cita un esempio di come un predatore si sia facilmente infiltrato nel sito per avere accesso ai bambini.

 

«Proprio il mese scorso, nella parrocchia di Livingston, le forze dell’ordine hanno eseguito un mandato di perquisizione presso l’abitazione di un individuo sospettato di possedere materiale pedopornografico» continua la dichiarazione. «Al momento dell’arresto, il sospettato stava utilizzando attivamente la piattaforma online Roblox. In particolare, l’individuo era in possesso e aveva utilizzato una tecnologia di alterazione della voce progettata per imitare la voce di una giovane donna, presumibilmente allo scopo di adescare e sfruttare sessualmente gli utenti minorenni della piattaforma».

 

Secondo l’ufficio del procuratore generale, «un rapporto recente ha addirittura rivelato che un gruppo di 3.334 membri commerciava apertamente materiale pedopornografico e sollecitava atti sessuali da parte di minori».

 

Murrill si è rivolta ai social media per mostrare una serie di esempi espliciti delle «esperienze» inquietanti a cui possono essere esposti bambini e adolescenti su Roblox.

 

«Questo è ciò che i vostri figli stanno facendo su Roblox. Giocare alle esperienze “Public Showers” – Livello di maturità “N/D”», ha spiegato la Murrill.

 

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«Ecco un’altra ‘esperienza’ a cui sono stati esposti i bambini su Roblox: la fuga sull’isola di Epstein», ha scritto Murrill su X.

 


«Questa è un’altra ‘esperienza’ a cui i bambini possono essere esposti su Roblox: Public Bathroom Simulator», ha continuato la Murrill su X.

 

 

Secondo la procuratrice, i bambini hanno avuto accesso anche a 600 giochi «Diddy» sulla piattaforma Roblox.

 

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Il giorno prima che la causa venisse intentata in Louisiana, il deputato democratico della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti Ro Khanna della California ha annunciato una petizione chiedendo a Roblox trasparenza in merito alle questioni relative alla sicurezza dei minori.

 

 

La scorsa settimana, un giovane che avrebbe fatto della denuncia dei pedofili su Roblox la sua missione è stato bandito dalla piattaforma dopo aver ricevuto da Roblox una richiesta di cessazione e desistenza.

 

«Roblox ha fatto di più per mettere a tacere un informatore che per fermare i predatori sulla propria piattaforma», ha osservato il famoso utente X di I Meme Therefore I AM. «Lasciate che questo vi entri in testa», ha aggiunto.

 

 

Non si tratta della prima volta che Roblox affronta dure critiche. Ancora tre anni fa, un servizio della BBC sosteneva che il videogioco aveva problemi legati a contenuti sessuali e razzismo decisamente troppo espliciti.

 

Secondo il reportage, i giocatori si incontrano in «condomini» virtuali per parlare di sesso e persino fare sesso, o perlomeno un’approssimazione di rapporto sessuale visti i loro corpi a blocchi Roblox.

 

E questo è un grosso problema, poiché la maggior parte degli utenti del gioco sono bambini anche di età inferiore ai 13 anni che sono tecnicamente autorizzati a giocare.

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Anche il metaverso progettato da Zuckerberg – ossia il sistema di realtà virtuale massivo che dovrebbe nei piani del padrone di Facebook sostituire l’intera rete internet –ha fatto scattare qualche allarme.

 

La società madre di Facebook, Meta, ha riscontrato problemi con alcuni utenti che avrebbero molestato sessualmente delle donne sulla piattaforma di realtà virtuale Horizon Worlds VR dell’azienda.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’allarme più grande lo hanno lanciato quattro anni fa alcuni esperti che dissero che il metaverso sarà un luogo dove entreranno subito i predatori di bambini: «andranno lì prima per trarre vantaggio dal fatto che è un terreno sicuro per abusare o preparare i bambini».

 

Sarah Gardner, vicepresidente degli affari esterni presso l’organizzazione no profit per la sicurezza digitale dei bambini Thorn, ha dichiarato al Washington Post che i predatori sessuali «sono spesso tra i primi ad arrivare» quando emerge un nuovo forum online popolare tra i bambini come questo.

 

Come riportato da Renovatio 21, un reportage di due anni fa del Wall Street Journal scriveva che Meta continuava a lottare con i suoi algoritmi che consentono ai molestatori di bambini sulle sue piattaforme.

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Immagine di PutinPot via DeviantArt pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 3.0; immagine modificata

 

 

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Gender

Pedofilo omosessuale ottiene un bambino tramite maternità surrogata. Bisogna stupirsi?

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La rete si scalda per un caso che cala un tris considerevole: matrimonio gay, pedofilia, utero in affitto. Si aggiungerebbe, in questo caso, anche il crowdfunding. Lo riporta LifeSite.   Un coro di indignazione è esploso sui social media statunitensi dopo che è stato rivelato che un omosessuale registrato come molestatore sessuale dopo essere stato condannato per abusi sessuali su un giovane adolescente, è riuscito a ottenere un bambino tramite maternità surrogata.   L’uomo che ha «sposato» un altro uomo è descritto come un molestatore sessuale di primo livello in Pennsylvania, condannato per «abuso sessuale su minori» e «possesso di materiale pedopornografico». All’epoca insegnante di chimica al liceo, l’uomo era stato arrestato nel 2016 per numerose «esplicite richieste e conversazioni sessualmente esplicite» con uno studente sedicenne, dopo che era stato scoperto per aver inviato 20 foto di nudo e un video sessualmente esplicito di se stesso.   Lo scandalo è esploso dopo che la coppia ha condiviso un video in cui festeggiava le feste con il bambino nato da madre surrogata durante il suo primo anno di vita.   Il giornalista cittadino Derek Blighe ha pubblicato il video su X, osservando: «a meno che non accada un miracolo, questo bambino non ha quasi nessuna possibilità di avere una vita normale».   Il post di Blighe è stato visualizzato ben oltre 11 milioni di volte.    

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«Come fanno dei degenerati malati come questi a ottenere l’approvazione per diventare tutori di un bambino?» ha chiesto l’attivista contro la presenza di transessuali nello sport Riley Gaines. «Per quanto mi riguarda, chiunque sia coinvolto nel processo di approvazione dovrebbe essere in prigione».     «Concepire un bambino con l’intenzione di affidarlo a una famiglia senza madre per farlo crescere da queste due creature», ha scritto il commentatore cattolico youtuber Matt Walsh su X. «Assolutamente orribile. Una malvagità indescrivibile».     Secondo quanto scrive Lifesite, non solo la coppia è riuscita ad ottenere il bambino nonostante i trascorsi sessuali criminali dell’uomo, ma pare che abbiano utilizzato l’app di crowdfunding GoFundMe per aiutarlo.   «È stato rivelato che una coppia gay che ha finanziato tramite crowdfunding il proprio percorso di maternità surrogata ora ha la custodia di un bambino, nonostante uno dei partner (…) sia stato condannato per reati sessuali su minori, sfruttando una scappatoia della Pennsylvania per la maternità surrogata che aggira le restrizioni statali sull’adozione per i predatori registrati», ha riportato Right Angle News Network su X.   «Orribile», ha scritto l’attivista pro-life Lila Rose, fondatrice di LiveAction. «Dopo la diffusione virale di un video di due uomini che baciavano un neonato acquistato tramite crowdsourcing, fecondazione in vitro e madre surrogata, gli investigatori di internet hanno scoperto che uno degli uomini era un molestatore sessuale registrato».     «Non è richiesto alcun processo di verifica per la maternità surrogata. Chiunque abbia soldi può comprare un bambino», ha detto Rose. «Non solo questo bambino è stato privato di una madre intenzionalmente, ma non sono stati messi in atto meccanismi di sicurezza per proteggerlo. I bambini non sono merci».   «Vietate la maternità surrogata», ha aggiunto la Rose.   La deputata repubblicana degli Stati Uniti Anna Paulina Luna ha chiesto al procuratore generale della Pennsylvania: «perché a questo molestatore di bambini è consentito adottare un bambino?»   «Il fatto che quest’uomo stia sfruttando una scappatoia che consente l’adozione tramite maternità surrogata, pur essendo un molestatore sessuale registrato, è disgustoso. Dovrebbe essere FUORILEGGE», ha dichiarato.   «Non mi interessa chi sei, qual è la tua razza o il tuo genere: se sei un molestatore sessuale registrato, non ti dovrebbe essere permesso di avvicinarti ai bambini, figuriamoci adottarli», ha detto la Luna.

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Renovatio 21 considera che lo stupore si addice solo a chi fino ad ora ha tenuto gli occhi chiusi: tutti i nodi della Necrocultura sono collegati l’uno con l’altro in modo istituzionalizzato grazie allo Stato moderno: con il diritto all’aborto si crea il diritto alla fecondazione in vitro (che uccide molte più bambini dell’aborto, ma che grazie a questo sono finalmente considerati come sacrificabili), con il matrimonio gay si crea giocoforza il «diritto» alla maternità surrogata, con il «diritto al gender» si apre all’istituzionalizzazione di ogni possibile devianza (come visibile ai gay pride), con l’erosione progressiva di vari tabù: si ricordano gli ammiccamenti a certe manifestazioni riguardo ai bambini delle famiglie normali.   Aggiungiamo che, se fosse vero che l’omosessualità proviene dall’assenza della figura paterna (come sosteneva Sigmund Freud), l’ondata presente è stata creata dalle leggi sul libero divorzio – un’altra legge teratogenetica che andrebbe abolita quanto prima, ma siete dei folli se sperate che i pro-vita dell’establishment provino a dirlo e a farci una battaglia.   A Renovatio 21, invece, abbiamo proprio intenzione di farlo: combattere la Necrocultura in maniera integrale, senza nessun compromesso, e con tutta la forza che abbiamo.

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Pedofilia

Quattro arresti per un’orribile rete di pedofilia gestita da un bunker sotterraneo

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La settimana scorsa negli USA sono state arrestate quattro persone con l’accusa di aver preso parte a un giro di abusi sessuali su minori gestito da un rifugio antiaereo sotterraneo nella contea di Bibb, lelo Stato dell’Alabama.

 

L’inquietante operazione ha coinvolto sei bambini di appena tre anni, drogati, violentati e trafficati dai sospettati per oltre un anno; due delle vittime sarebbero state costrette a compiere atti sessuali l’una sull’altra.

 

Uno degli uomini è stato accusato di bestialità e crudeltà sugli animali, oltre a «due capi d’imputazione per stupro di primo grado, quattro capi d’imputazione per sodomia, quattro capi d’imputazione per traffico di esseri umani e tre capi d’imputazione per rapimento», riporta l’emittente locale WBMA.

 

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Un secondo sospettato è stato accusato di aver distribuito «immagini esplicite e di aver facilitato il contatto tra le vittime e altre persone».

 

Secondo il procuratore distrettuale aggiunto Brian Jones, in futuro potrebbero essere svelati altri nomi di vittime e autori di reati. «C’erano sedie, letti e cose del genere, e i bambini venivano drogati dal sospettato e legati al letto, alla sedia, a un palo. E poi la gente veniva a pagare per fare sesso con questi bambini».

 

Il procuratore ha anche affermato che circa 12 individui che hanno partecipato a questa terrificante rete potrebbero non essere mai processati, poiché le forze dell’ordine stanno avendo difficoltà a identificarli, spiegando: «Ci sono alcune accuse contro individui che avremo difficoltà a identificare, semplicemente perché non ne conosciamo i nomi. E i bambini sono stati drogati, secondo uno degli imputati. Quindi potrebbero non essere in grado di riconoscere o identificare nessuno».

 

Gli arrestati in relazione all’incubo dell’operazione di traffico sessuale di minori hanno 29, 21, e 23 anni.

 

«Per quanto possa sembrare grave che li abbia drogati, potrebbe essere una benedizione sotto mentite spoglie, perché non ricordano molte cose», ha dichiarato Jones alla stampa , aggiungendo: «Spero che non subiscano il trauma che avrebbero subito se non fossero stati drogati. Ho la sensazione che, man mano che questa storia verrà fuori, ci saranno altre vittime».

 

Due anni fa, dopo l’assassinio di due agenti dell’FBI, era stata condotta una grande retata globale contro una rete pedofila che aveva portato a 98 arresti tra Stati Uniti e Australia.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’anno passato in USA erano emersi casi di bambini violentati nei rifugi per migranti.

 

Secondo dati dello scorso anno, oltre cinquanta bambini e ragazzi ogni giorno risultano dispersi dai centri di accoglienza per minori stranieri soli in Europa, con un totale di almeno 51.439 nel corso di tre anni. L’Italia si colloca al primo posto con 22.899 casi di allontanamento registrati in tre anni, di cui 10.100 solo nel 2023. Segue l’Austria con oltre 20.000 minori scomparsi complessivamente. Le nazionalità più rappresentate tra i minori dispersi sono quelle provenienti dall’Afghanistan, dalla Siria, dalla Tunisia, dall’Egitto e dal Marocco.

 

Due anni fa durante un’audizione al Senato americano era stato denunciato da senatori e testimoni come i social media ignorano le reti pedofile che operano sulle loro piattaforme.

 

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