Terrorismo
Pakistan, almeno 58 morti e 200 feriti nell’attacco Isis a una moschea sciita
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews.
Lo Stato Islamico ha rivendicato l’attentato. Un kamikaze ha sparato sulla folla, poi ha azionato il giubbotto esplosivo. Alcuni dei feriti sono in gravi condizioni. Condanna unanime della politica, i talebani pakistani prendono le distanze. Dai cristiani preghiere per le vittime e per quanti lottano per la vita negli ospedali.
È salito a 58, ma il numero è destinato ad aumentare nei prossimi giorni, il bilancio delle vittime del sanguinoso attentato terroristico sferrato ieri contro una moschea sciita a Peshawar, capitale della provincia di Khyber Pakhtunkhwa, nel nord-ovest del Paese.
Fonti ospedaliere riferiscono di almeno 200 feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni, vittime di uno degli attacchi più sanguinosi degli ultimi anni lanciato al termine della preghiera del venerdì e rivendicato a breve distanza dallo Stato Islamico (SI, ex ISIS).
Testimoni oculari riferiscono di un uomo armato vestito di nero che è giunto nei pressi della moschea verso l’una del pomeriggio a bordo di una motocicletta e ha aperto il fuoco dopo essere stato fermato dalla polizia.
L’attentatore si è poi diretto verso una sala sparando contro una guardia e innescando il giubbotto esplosivo. «L’uomo armato – spiega alla Reuters il funzionario di polizia Haroon Rasheed – è entrato nella moschea e ha colpito i fedeli, poi si è fatto saltare in aria».
L’attacco è uno dei più letali degli ultimi anni contro la minoranza sciita in Pakistan, a lungo obiettivo degli attentati dei miliziani sunniti fra i quali l’ISIS e il Pakistan Tehreek-e-Taliban (TTP).
In una nota i talebani paksitani hanno preso lo distanze dall’attentato, poi rivendicato dagli uomini del califfato islamico.
Sardar Hussain, che ha perso tre parenti nell’esplosione, ha detto che la moschea nel bazar di Qissa Khwani era l’unico luogo di culto per la comunità sciita nella città vecchia.
La politica nazionale ha condannato all’unanimità l’attentato, dal primo ministro Imran Khan ai leader dell’opposizione in Parlamento.
Intanto gli abitanti della città rilanciano gli appelli alla sicurezza e chiedono una maggiore presenza delle forze dell’ordine. Il Chief Minister della provincia di Khyber Pakhtunkhwa chiede l’invio di altri team di sanitari e squadre di soccorso per poter curare tutte le persone ferite.
Due giorni prima dell’attentato alla moschea sciita si era registrata la morte di una infermiera impegnata nella campagna di vaccinazione anti-polio, uccisa da un aggressore non identificato nella zona di Daudzai, distretto di Peshawar, mentre rientrava a casa.
In passato numerosi sanitari e poliziotti impegnati nelle campagne di vaccinazione sono stati oggetto di attacchi mirati e attentati di matrice talebana e jihadista.
Il pastore Javed Jamshed della Phildifia Pentecostal Church, a Peshawar, ha condannato il brutale attacco contro «fedeli innocenti» e chiede alle autorità di «agire immediatamente contro tutti quanti sono coinvolti». Egli ha poi assicurato «le preghiere» della comunità cristiana per «tutte le vittime» e per quanti «stanno lottando per la vita negli ospedali. Spetta al governo – conclude – fornire la sicurezza a tutti i fedeli».
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Terrorismo
Jihadisti francesi attaccano le forze governative siriane
Le nuove autorità siriane hanno lanciato un’ampia operazione militare contro le forze jihadiste straniere rimaste nella provincia nord-occidentale di Idlib, con particolare attenzione ai militanti di origine francese.
Il governo damasceno ha dichiarato che questi gruppi, che in passato hanno contribuito a rovesciare l’ex presidente Bashar Assad, costituiscono ora una minaccia alla sicurezza.
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR), con sede nel Regno Unito, gli scontri sono scoppiati durante un assalto notturno delle forze governative a un campo noto come «campo francese» nella città di Harem, a ovest di Idlib. Entrambe le parti avrebbero subito perdite, ma il numero esatto di vittime non è stato confermato. Almeno due jihadisti sono stati catturati. Secondo le autorità, il campo sarebbe gestito da combattenti stranieri guidati da Omar Omsen, un cittadino francese di origini senegalesi.
Il Servizio di Sicurezza Generale siriano ha specificato che l’obiettivo era arrestare Omsen e ripristinare la stabilità nella regione. Un canale Telegram legato ai jihadisti ha diffuso una dichiarazione del loro leader, che accusava il governo di collaborare con gli Stati Uniti e una «coalizione internazionale» per eliminare i militanti stranieri in Siria, minacciando Damasco di rappresaglie jihadiste e citando il supporto di altri gruppi militanti stranieri.
⚡️🇸🇾🇫🇷 | Les combattants de la Sécurité générale sont clairement visibles à proximité du camp des Français.
Les djihadistes français ont affirmé leur intention de se défendre, déclarant que le public sera témoin de “la trahison d’al-Jolani” envers ses propres combattants.
Il… https://t.co/Va8CVwUEPz pic.twitter.com/TeMioj0Ar3
— Syria News (@SyriaNewsFr) October 21, 2025
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Un articolo del Washington Post dello scorso maggio riferisce che il governo del presidente ad interim Ahmed al-Sharaa, precedentemente conosciuto come il terrorista jihadista al-Jolani, legato ad al-Qaeda e ISIS, sta affrontando minacce dalle stesse forze che lo hanno insediato al potere a novembre.
Secondo un rapporto di Le Monde del 2023, circa 200 cittadini francesi, tra combattenti e loro familiari, si sono stabiliti a Idlib dopo il collasso dello Stato Islamico nel 2019, descritti come «jihadisti francesi irriducibili».
Il WaPo a maggio riportava che «militanti sunniti estremisti» hanno compiuto stragi di alawiti sulla costa siriana a marzo, causando almeno 1.300 morti, con altre migliaia morti nei mesi successivi.
Come noto, anche i cristiani sono oggetto di continue violenze assassine e genocide da parte dei takfiri jihadisti che perseverano nella loro opera di cruenta persecuzione, tra esecuzioni di donne cristiane e bombe nelle chiese, mentre diviene sempre più chiaro che la sharia è l’unica legge del Paese un tempo laico.
Alcuni di questi gruppi jihadisti hanno poi rivolto la loro ostilità contro al-Jolani, specialmente dopo il suo incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha portato alla rimozione delle sanzioni contro la Siria, ma lo ha fatto apparire come un «infedele» agli occhi dei radicali.
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Immagine screenshot da YouTube
Terrorismo
Episodio di terrorismo a Belgrado
🚨New footage of the fire in front of the Serbian Parliament building in Belgrade. pic.twitter.com/LVZLtPxn9Q
— Mario ZNA (@MarioBojic) October 22, 2025
💥 Shooting at the Serbian Parliament building in Belgrade!
A 70-year-old man opened fire, injuring a random passerby in the thigh. Afterwards, he set fire to a tent of supporters of President Aleksandar Vučić and threw a handful of bullets into the flames. The injured… pic.twitter.com/FIilYQEMeb — NEXTA (@nexta_tv) October 22, 2025
#BREAKING #Serbia A fire broke out in the tent camp near the Serbian Parliament in Belgrade.
One person has been hospitalized. Shortly before the fire, sounds resembling gunshots were heard, Serbian state media reports. Video footage shows an individual being apprehended. pic.twitter.com/LQu6QzZzD3 — The National Independent (@NationalIndNews) October 22, 2025
🇷🇸 Serbian police have arrested the terrorist who carried out the shooting near the parliament building in Belgrade.
The attacker claimed he carried out the assault because he was “annoyed by the tents.” He reportedly expected to be killed by the police. pic.twitter.com/DBqJDAY8pn — Visegrád 24 (@visegrad24) October 22, 2025
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Terrorismo
Preparavano un altro attentato a Trump?
Il direttore dell’FBI Kash Patel ha dichiarato domenica 19 ottobre a Fox News che i Servizi Segreti (USSS) hanno individuato una «postazione di caccia» con vista diretta sull’uscita dell’Air Force One del presidente Donald Trump presso l’aeroporto internazionale di Palm Beach. L’FBI sta collaborando con l’USSS e le forze dell’ordine della contea di Palm Beach per le indagini.
Il Patel ha riferito che, fino a ieri, nessuna persona è stata vista o associata alla postazione sopraelevata. Secondo una fonte anonima delle forze dell’ordine citata da Fox, la postazione, situata su un ramo d’albero, sembra essere stata preparata «mesi fa».
USSS spotted a suspicious stand near the AF1 zone in Palm Beach.
The FBI is investigating. pic.twitter.com/nMCoVP9mKB
— FBI Director Kash Patel (@FBIDirectorKash) October 19, 2025
The hunting stand had a direct line of sight to AF1.
The FBI took down the stand, which has been taken to an FBI lab. pic.twitter.com/dpXINTTKpK
— X22 Report (@X22Report) October 20, 2025
Tuttavia, il capo delle comunicazioni dell’USSS, Anthony Guglielmi, ha precisato che gli agenti hanno scoperto la postazione giovedì 16 ottobre durante i «preparativi di sicurezza avanzati» per l’arrivo di Trump a Palm Beach. «Non ci sono state ripercussioni sui movimenti e nessuna persona era presente o coinvolta nel luogo», ha dichiarato Guglielmi a Fox News.
«Sebbene non possiamo fornire dettagli sugli oggetti specifici o sul loro scopo, questo incidente evidenzia l’importanza delle nostre misure di sicurezza a più livelli», ha aggiunto.
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