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Terrorismo

Organizzazione dei medici israeliani giustifica il bombardamento degli ospedali di Gaza perché «nidi dei terroristi»

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Il 5 novembre, un centinaio di medici israeliani dell’organizzazione «Medici per i diritti dei soldati israeliani» ha rilasciato una dichiarazione affermando che il grande complesso medico Al-Shifa di Gaza e altri ospedali di Gaza sono obiettivi legittimi da distruggere, in quanto ospitano i terroristi di Hamas, ha riferito il canale satellitare panarabo con base in Libano Al Mayadeen.

 

Solo due giorni prima, il 3 novembre, le forze di difesa israeliane (IDF) avevano bombardato Al-Shifa a Gaza City, prendendo di mira le ambulanze che dovevano trasportare pazienti per cure in Egitto, e uccidendo 15 persone. Negli scorsi giorni, insieme alla maggior parte degli altri ospedali di Gaza, Al-Shifa è stato nuovamente bombardato, uccidendo decine di persone, soprattutto donne e bambini, rendendolo non operativo.

 

 

Il sito di notizie israeliano HaMedash aveva originariamente pubblicato la dichiarazione dei medici, ma da allora il suo contenuto scioccante ha avuto ampia copertura, soprattutto nel mondo arabo.

 

Come citato dalla rete televisiva Al Mayadeen, il comunicato accusa Hamas di «costruire quartier generali dei terroristi all’interno degli ospedali con la consapevolezza che non sarebbe loro accaduto alcun danno. Questa organizzazione terroristica omicida non risparmia mezzi e commette brutalmente omicidi e atrocità senza precedenti contro persone, donne e bambini, quindi qualsiasi luogo in cui la sua gente si nasconde e/o viene utilizzata per attività terroristiche è un legittimo obiettivo di distruzione, anche se ospita pazienti».

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La dichiarazione dei medici afferma che i residenti di Gaza non hanno nessuno da incolpare se non se stessi per la distruzione israeliana degli ospedali che sta avvenendo, perché hanno permesso che «nidi di terroristi» fossero allestiti all’interno delle strutture mediche, «approfittando della moralità occidentale».

 

Adesso «c’è l’obbligo di distruggere i nidi di vespe e gli ospedali che servono a ospitarle…. Attaccare il terrorismo è un diritto e un dovere dell’esercito israeliano».

 

I medici di Gaza sono «pienamente responsabili se, Dio non voglia, succederà qualcosa agli ospedali», avverte la dichiarazione dei medici.

 

Il 6 novembre, un gruppo di medici palestinesi residenti a Gaza ha rilasciato una dichiarazione in risposta ai medici israeliani, ha riferito il sito americano Common Dreams. Guidati dal dottor Marwan Shafiq Al-Ham, direttore dell’ospedale Muhammad Yusuf Al-Najjar, i dottori palestinesi scrivono:

 

«Noi medici siamo ambasciatori di pace. Salviamo vite umane. I medici israeliani che hanno firmato una lettera che promuove il bombardamento degli ospedali con pazienti all’interno hanno commesso un tradimento nei confronti della loro nobile professione e se ne assumono la responsabilità. Abbiamo giurato di proteggere le vite umane. Pertanto non è lecito tradire il giuramento e la professione».

 

Secondo WAFA, l’agenzia di stampa ufficiale palestinese, le bombe israeliane avrebbero colpito l’edificio degli ambulatori di Al-Shifa. Secondo quanto riportato, i pesanti bombardamenti del quinto piano dell’edificio chirurgico hanno quasi limitato la circolazione del personale medico all’interno del complesso e il complesso era completamente circondato dalle forze israeliane.

 

Secondo quanto riportato in rete, l’ospedale nelle scorse ore sarebbe stato invaso dalle forze israeliane.

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Il Ministero della Sanità di Gaza in precedenza aveva affermato che l’ospedale era sotto «completo assedio». Le forze di difesa israeliane hanno negato, affermando che i combattimenti sono solo nelle vicinanze e che chiunque abbia bisogno di uscire dall’ospedale può prendere accordi con l’IDF.

 

«Le ambulanze non possono più muoversi per raccogliere i feriti, e il bombardamento continuo impedisce ai pazienti e al personale di evacuare» ha detto Medici Senza Frontiere (MSF).

 

Un giornalista freelance dell’ospedale, Mustafa Sarsour, ha detto alla CNN che «i bombardamenti e gli spari» prendono di mira «tutto ciò che si muove». Quindi, ci sarebbero stati dozzine di corpi in ospedale in attesa di sepoltura, con la gente che aveva paura di uscire per seppellirli.

 

All’interno dell’ospedale è mancata l’elettricità e il lavoro medico viene svolto a lume di candela. «Stiamo finendo il cibo in scatola. Il cibo viene razionato per i pazienti e per il personale medico e ho visto persino medici e infermieri dare il proprio cibo ai pazienti. … Ora l’elettricità è stata tagliata, la gente ha iniziato a bere l’acqua della tubatura».

 

Il portavoce del Ministero della Sanità, il dottor Ashraf al-Qidra, ha dichiarato alla CNN che «l’unità di terapia intensiva, il dipartimento pediatrico e i dispositivi per l’ossigeno hanno smesso di funzionare».

 

Quando l’elettricità si è fermata, i respiratori hanno cessato di funzionare. Il personale sta cercando di mantenere in vita 36 neonati mediante la respirazione artificiale manuale, ma già tre sono morti.

 

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Il portavoce dell’IDF, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha detto che avrebbero risposto alla richiesta dello staff di evacuare i bambini. Israele ora sta dicendo che sta donando incubatori per l’ospedale, tuttavia in mancanza di elettricità non è chiaro quanto questi potranno funzionare.

 

Oltre all’ospedale Al-Shifa, sono stati presi di mira anche gli ospedali Al-Nasr e Al-Quds.

 

L’ospedale pediatrico Al-Nasr, nella parte occidentale di Gaza City, «è stato reso non operativo» da due attacchi israeliani, secondo Andalou, che cita il Ministero della Sanità palestinese e il direttore dell’ospedale Mustafa al-Kalhalut. Secondo quantoriportato, l’IDF ha attaccato il cancello dell’ospedale, in modo che nessuna ambulanza potesse entrare, e poi gli stessi reparti dell’ospedale.

 

«L’ospedale ha subito gravi danni e i pazienti sono rimasti senza ossigeno, provocando la morte di un bambino», ha riferito il direttore. È stata interrotta anche l’alimentazione elettrica alle apparecchiature di sostentamento vitale nel reparto di terapia intensiva, che ospitava diversi bambini. Gli unici servizi che l’ospedale ha potuto fornire in seguito sono stati gli otto pazienti nel reparto di terapia intensiva.

 

L’ospedale Al-Quds di Gaza è finito sotto il fuoco dei cecchini, ha detto a Reuters la Mezzaluna Rossa palestinese. Riferiscono che 1 persona è stata uccisa e altre 28 sono rimaste ferite, e «la maggior parte dei feriti erano bambini e di conseguenza due sono in condizioni critiche».

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Terrorismo

Jihadisti francesi attaccano le forze governative siriane

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Le nuove autorità siriane hanno lanciato un’ampia operazione militare contro le forze jihadiste straniere rimaste nella provincia nord-occidentale di Idlib, con particolare attenzione ai militanti di origine francese.   Il governo damasceno ha dichiarato che questi gruppi, che in passato hanno contribuito a rovesciare l’ex presidente Bashar Assad, costituiscono ora una minaccia alla sicurezza.   Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR), con sede nel Regno Unito, gli scontri sono scoppiati durante un assalto notturno delle forze governative a un campo noto come «campo francese» nella città di Harem, a ovest di Idlib. Entrambe le parti avrebbero subito perdite, ma il numero esatto di vittime non è stato confermato. Almeno due jihadisti sono stati catturati. Secondo le autorità, il campo sarebbe gestito da combattenti stranieri guidati da Omar Omsen, un cittadino francese di origini senegalesi.   Il Servizio di Sicurezza Generale siriano ha specificato che l’obiettivo era arrestare Omsen e ripristinare la stabilità nella regione. Un canale Telegram legato ai jihadisti ha diffuso una dichiarazione del loro leader, che accusava il governo di collaborare con gli Stati Uniti e una «coalizione internazionale» per eliminare i militanti stranieri in Siria, minacciando Damasco di rappresaglie jihadiste e citando il supporto di altri gruppi militanti stranieri.  

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Un articolo del Washington Post dello scorso maggio riferisce che il governo del presidente ad interim Ahmed al-Sharaa, precedentemente conosciuto come il terrorista jihadista al-Jolani, legato ad al-Qaeda e ISIS, sta affrontando minacce dalle stesse forze che lo hanno insediato al potere a novembre.   Secondo un rapporto di Le Monde del 2023, circa 200 cittadini francesi, tra combattenti e loro familiari, si sono stabiliti a Idlib dopo il collasso dello Stato Islamico nel 2019, descritti come «jihadisti francesi irriducibili».   Il WaPo a maggio riportava che «militanti sunniti estremisti» hanno compiuto stragi di alawiti sulla costa siriana a marzo, causando almeno 1.300 morti, con altre migliaia morti nei mesi successivi.   Come noto, anche i cristiani sono oggetto di continue violenze assassine e genocide da parte dei takfiri jihadisti che perseverano nella loro opera di cruenta persecuzione, tra esecuzioni di donne cristiane e bombe nelle chiese, mentre diviene sempre più chiaro che la sharia è l’unica legge del Paese un tempo laico.   Alcuni di questi gruppi jihadisti hanno poi rivolto la loro ostilità contro al-Jolani, specialmente dopo il suo incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha portato alla rimozione delle sanzioni contro la Siria, ma lo ha fatto apparire come un «infedele» agli occhi dei radicali.  

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Episodio di terrorismo a Belgrado

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Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha descritto la sparatoria di mercoledì vicino all’Assemblea nazionale di Belgrado come un «terribile attacco terroristico». Un uomo di 70 anni avrebbe aperto il fuoco nella capitale serba e dato fuoco a una tenda.

 

L’autore, identificato come Vladan Andelkovic, è stato arrestato. Secondo i resoconti, ha ferito un uomo di 57 anni, Milan Bogdanovic, sparandogli e ha poi incendiato una tenda dei sostenitori del presidente Vucić davanti all’Assemblea nazionale. Kurir ha riportato che il sospettato ha anche gettato munizioni tra le fiamme.

 

La vittima, colpita alla coscia, non ha subito ferite gravi. I vigili del fuoco hanno domato l’incendio, mentre la polizia ha isolato l’area e avviato un’indagine.

 

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In un discorso televisivo, Vucic ha condannato l’episodio come un «attacco terroristico contro persone e proprietà», dichiarando che il sospettato aveva acquistato benzina per appiccare intenzionalmente il fuoco alla tenda, con l’obiettivo di seminare paura. Vučić ha mostrato un video in cui Andelkovic afferma di aver agito con intenti suicidi: «L’occupazione del centro città mi infastidisce. Ho dato fuoco alla tenda con la benzina», si sente nella registrazione.

 

«Volevo che mi uccideste perché non posso più vivere», ha aggiunto l’uomo.

 

Tuttavia, Vucic ha suggerito che l’uomo potrebbe aver «finto di essere pazzo», sottolineando che il suo passato nelle forze di sicurezza indica una piena consapevolezza delle sue azioni. «Questa persona e i suoi eventuali complici saranno puniti severamente», ha promesso.

 

Il presidente ha poi invitato a evitare reazioni impulsive: «Ho visto la rabbia causata da questo episodio, alcuni oppositori dei bloccanti vogliono radunarsi, ma chiedo loro di non farlo. La vendetta non porta a nulla di buono. Non deve esserci vendetta, e metto in guardia tutti dal cercarla».

 

 

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Terrorismo

Preparavano un altro attentato a Trump?

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Il direttore dell’FBI Kash Patel ha dichiarato domenica 19 ottobre a Fox News che i Servizi Segreti (USSS) hanno individuato una «postazione di caccia» con vista diretta sull’uscita dell’Air Force One del presidente Donald Trump presso l’aeroporto internazionale di Palm Beach. L’FBI sta collaborando con l’USSS e le forze dell’ordine della contea di Palm Beach per le indagini.   Il Patel ha riferito che, fino a ieri, nessuna persona è stata vista o associata alla postazione sopraelevata. Secondo una fonte anonima delle forze dell’ordine citata da Fox, la postazione, situata su un ramo d’albero, sembra essere stata preparata «mesi fa».     Tuttavia, il capo delle comunicazioni dell’USSS, Anthony Guglielmi, ha precisato che gli agenti hanno scoperto la postazione giovedì 16 ottobre durante i «preparativi di sicurezza avanzati» per l’arrivo di Trump a Palm Beach. «Non ci sono state ripercussioni sui movimenti e nessuna persona era presente o coinvolta nel luogo», ha dichiarato Guglielmi a Fox News.   «Sebbene non possiamo fornire dettagli sugli oggetti specifici o sul loro scopo, questo incidente evidenzia l’importanza delle nostre misure di sicurezza a più livelli», ha aggiunto. SOSTIENI RENOVATIO 21
 
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