Animali
Orca aggredisce e assassina squalo bianco per divorarne il fegato dinanzi a turisti sgomenti
Ulteriori notizie raccapriccianti dal mondo dei mammiferi marini. Nelle acque al largo di Mossel Bay, in Sudafrica, un’orca assassina ha cacciato e ucciso un grande squalo bianco.
In una sequenza incredibile della durata di meno di due minuti, l’orca Starboard ha attaccato il povero pescecane, riuscendo a strappargli il fegato, ricco di sostanze che la razza cetacea considera nutritizie.
Successivamente, lo Starboard si è allontanato nuotando appena sotto la superficie dell’acqua, portando con sé il «bottino» tra i denti.
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Tale agghiacciante evento è avvenuto di fronte a un gruppo di turisti a bordo di una barca, che ha assistito con occhi increduli. I biologi marini della Rhodes University di Grahamstown hanno dichiarato che si tratta della «prima volta che registriamo un evento di questo tipo, non ha precedenti».
Immagini di abominevole caccia allo squalo da parte delle orche in realtà erano emerse anche l’anno passato.
Altri video mostrano tutta la violenza e la crudeltà del bestione marittimo bianconero.
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Non è in nessun modo da escludersi che l’ignobile predatore marino bicolore abbia eseguito la sua orrida caccia proprio perché sapeva di essere guardata da esseri umani.
Lo squalo bianco, ricordiamo en passant, è attualmente minacciato e rientra tra le specie protette dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES).
Le capacità di interazione tra le orche e gli esseri umani potrebbero far pensare, quindi, ad un atto deliberato, nello stile dell’inesausta sequela di operazioni vandaliche portata avanti da torme di orche assassine in tutto il mondo, in ispecie attorno a Gibilterra, dove incrocia una spregevole teppa di abietti cetacei che si divertono ad attaccare e distruggere le imbarcazioni da diporto umane.
È dello scorso mese invece il video della scellerata aggressione che un’orca assassina avrebbe perpetrato ai danni di un delfino (un’altra specie, in realtà, turpe ed oscenamente problematica), scagliandolo per aria come fosse un bambolotto.
Le cronache internazionali riportano costantemente di orche assassine che attaccano piccole barche a vela. Diversi mesi fa è stata vista un’orca assassina avvicinarsi addirittura alla riva di una spiaggia affollatissima.
Renovatio 21 si trova costretta ancora una volta a ripetere l’appello per dare una soluzione as soon as possibile alla costante minaccia di questi infami mostri marini, insegnando l’educazione alla banda dei sadici mammiferi pisciformi oramai del tutto fuori controllo.
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Immagine di Karyn Christner via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic
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Londra vieterà la bollitura di aragoste e granchi vivi
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Animali
Lo strumento per capire quando i lupi attaccano l’uomo: ecco la scala di Geist
Valerius Geist (1938-2021) fu un etologo canadese, professore all’Università di Calgary, famoso per i suoi studi sul comportamento dei grandi mammiferi nordamericani, e in particolare i lupi.
Il suo lavoro è di grande attualità in questo momento ed in particolare per la cosiddetta «Scala di Geist». La scala è metodo, una sorta di vero e proprio metro, per determinare quando e come i lupi, in assenza di ostacoli e di dissuasioni, arrivino progressivamente a perdere il timore dell’uomo e ad attaccarlo e predarlo attivamente.
Tale progressione si articola in sette tappe e sebbene prenda in considerazione il contesto canadese
1) All’interno del territorio dei branchi di lupi le prede scarseggiano non solo a causa di aumento della predazione, ma anche dall’emigrazione in massa delle prede spaventate, portando a una virtuale assenza di prede. I lupi frequentano sempre di più le discariche di rifiuti di notte.
2) I lupi in cerca di cibo cominciarono ad avvicinarsi alle abitazioni umane di notte. La loro presenza è spesso annunciata da frequenti e forti latrati di cani da cortile. A volte cani da pastore affrontano i lupi, con conseguenti lunghi duelli notturni. I lupi vengono sentiti ululare anche durante il giorno.
3) I lupi appaiono alla luce del giorno e ad una certa distanza osservano le persone che fanno le loro faccende quotidiane. Si avvicinano agli edifici durante il giorno.
4) Il bestiame di piccola taglia e gli animali domestici vengono attaccati anche vicino agli edifici durante il giorno. I lupi agiscono decisamente con più audacia nelle loro azioni. Le persone con i cani si ritrovano a difendere i loro cani da un lupo o diversi lupi. Tali attacchi sono ancora attacchi titubanti e le persone riescono a salvare alcuni cani. In questa fase i lupi non si concentrano sugli umani, ma attaccano animali domestici e alcuni capi di bestiame con determinazione. Tuttavia, possono minacciar e gli esseri umani con i denti scoperti e ringhiando quando questi difendono i loro cani da difesa o vicino a una cagnolina in calore, o vicino a una carcassa di un animale ucciso sulla strada. I lupi stanno ancora delimitando il loro nuovo territorio.
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5) I lupi attaccano il bestiame di grandi dimensioni, con conseguenze di code tagliate, orecchie e garretti morsicati. Vengono ritrovati i primi bovini gravemente feriti; tendono ad avere severe lesioni alle mammelle, all’inguine e agli organi sessuali e devono essere soppressi. Le azioni dei lupi diventano più sfacciate e bovini o cavalli possono essere uccisi vicino a case e fienili dove il bestiame o i cavalli stavano cercando di trovare rifugio. I lupi possono seguire gli equini e circondarli. Sono in grado di salire sulle verande e guardare dentro le finestre.
6) I lupi rivolgono la loro attenzione alle persone e incominciano ad avvicinarsi, inizialmente semplicemente esaminandole da vicino per diversi minuti di fila. Questo è un passaggio dallo stabilire il territorio al prendere di mira le persone come prede. I lupi possono compiere attacchi esitanti, quasi giocosi, mordendo e strappando i vestiti, pizzicando gli arti e il busto. Si ritirano quando vengono affrontati. Difendono le loro prede muovendosi verso le persone e ringhiando e abbaiando contro di loro da 10-20 passi di distanza.
7) I lupi attaccano le persone. Questi attacchi iniziali sono goffi, perché i lupi non hanno ancora imparato ad abbattere efficacemente la nuova preda. Le persone attaccate possono spesso scappare a causa della goffaggine degli attacchi. Un uomo preparato fisicamente e coraggioso può respingere o strangolare un lupo che attacca. Tuttavia, contro un branco di lupi non c’è difesa e anche due uomini capaci e armati possono essere uccisi. I lupi, come cacciatori in branco, sono dei predatori esperti che possono uccidere cinghiali ed orsi. I lupi ora attaccano e predano attivamente l’uomo.
La scala di Geist è un modello e pertanto va interpretata sulla base della situazione esistente nei diversi Paesi ma costituisce un ausilio efficace per determinare a che punto ci troviamo.
In Italia, la situazione è affatto peculiare in quanto i lupi, protettissimi e coccolati da associazioni ambientaliste e da leggi ad hoc, come se fossero animali indifesi e in via d’estinzione, hanno proliferato fino a divenire presenza invasiva e infestante in ogni parte della penisola.
Le succitate leggi e una propaganda che dipinge il lupo come animale schivo e timoroso dell’uomo hanno contribuito ad abbassare il livello di allerta di amministrazioni locali e gente comune e ora ci troviamo di fronte ad un escalation di attacchi agli animali e alle persone che ci conducono ad affermare che ci troviamo all’inizio della fase 7 della scala di Geist.
I lupi hanno iniziato ad attaccare l’uomo in Italia. Ancora non ci è «scappato il morto» ma è solo questione di tempo. È altresì noto che l’inazione, l’arrendevolezza portano queste belve ad abbandonare ogni sorta di remora e di timore nei confronti degli uomini.
Il «lupo cattivo», sì, solo una storia per bambini, ci hanno fatto credere fin dall’infanzia..e invece no, i lupi hanno predato l’uomo fino almeno alla fine del XIX secolo come testimonianze e resoconti storici tramandano. Poi misure drastiche adottate da comunità e istituzioni, hanno messo fine al problema, ecco perché il lupo per almeno un centinaio di anni ha temuto l’uomo e lo ha evitato attivamente, contribuendo così a creare la leggenda del lupo timido e pauroso.
Ora la situazione è cambiata. Le belve sono più attive e potenzialmente pericolose di quando scorrazzavano per un’Europa ricoperta di boschi. Ora hanno la pellaccia lisciata da leggi compiacenti e draconiane con chi non le rispetta oltre che dai lai beoti di ambientalisti tanto incoscienti quanto in malafede.
Anarco-tirannia lupina – oltre che migratoria – in piena regola e noi, i nostri cari e specialmente i nostri bambini siamo le vittime designate.
Siamo disposti ad accettarlo?
Victor García
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Animali
Lupi investiti da auto in tutta Italia. Quanti esemplari circolano davvero nella penisola?
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