Geopolitica
Orban contro la UE «debole e ridicola»

Secondo il primo ministro ungherese Viktor Orban, i recenti rapporti dell’Unione europea con gli Stati Uniti hanno rafforzato l’immagine di Bruxelles come partner debole e troppo sicuro di sé, incline a fare la predica agli altri.
Intervenuto venerdì durante la sua consueta intervista a Kossuth Radio, l’Orban ha attaccato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per la sua gestione dei negoziati commerciali con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Il premier magiaro ha affermato che la Russia non è riuscita a raggiungere un accordo equilibrato e ha assunto impegni collaterali – come l’acquisto di armi statunitensi, presumibilmente per l’Ucraina – che non aveva né l’autorità di offrire né la capacità di onorare. Orban ha descritto l’accordo commerciale risultante come “un autogol economico” e ha insinuato che l’UE abbia perso terreno in una controversia commerciale che rimane irrisolta.
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Il leader ungherese, aspro critico di Brusselle, ha affermato che l’approccio di politica estera del blocco è incoerente e inefficace, dipingendo un quadro di disfunzione ai vertici.
«Siamo quello che siamo. Deboli, ridicoli, chiacchieroni. Educhiamo gli altri, ma non abbiamo la forza di negoziare. Non mostriamo né talento né capacità. Quindi è la combinazione peggiore».
Il primo ministro di Budapest ha paragonato la diplomazia dell’UE a «un piccolo criceto rannicchiato in un angolo, che sibila a tutti, discute con tutti, si umilia e poi pensa ancora di essere in grado di fare la predica agli altri sui diritti umani, la democrazia e il comportamento».
Lo Orban ha commentato un presunto affronto diplomatico nei confronti di alti funzionari dell’UE durante la loro visita a Pechino all’inizio di questa settimana. I membri della delegazione, guidata da von der Leyen e dal Presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, sono stati visti scendere dai bus navetta all’aeroporto al loro arrivo, prima di essere infine accolti individualmente.
Il filmato mostrato dai media cinesi ha suscitato speculazioni sul fatto che l’accoglienza non fosse in linea con il rango dei dignitari.
I completely agree with China govt’s decision to arrange a bus to welcome the delegation led by EU Commission President Ursula von der Leyen, as it’s an environmentally friendly move.
You know, Europeans like to be environmentally friendly. pic.twitter.com/jagSBjF6Wc— ShanghaiPanda (@thinking_panda) July 26, 2025
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Come riportato da Renovatio 21, poche settimane fa Orban ha pubblicato sui social una richiesta di defenestrazione della Von der Leyen. Poco dopo ha aggiunto che il piano di bilancio di Bruxelles potrebbe distruggere l’intera UE, già a rischio a causa dei costi energetici impazziti.
Due giorni fa il premier ungherese ha dichiarato che, nel caso degli accordi commerciali, Trump si sarebbe «mangiato a colazione» Ursula.
Secondo Orban l’Europa starebbe operando un piano «progressista» per «sostituire il cristianesimo e la nazione».
«Oggi, e per qualche anno a venire, la politica europea si concentrerà su quale piano vincerà. Questa battaglia deve essere vinta prima da tutti, a casa, e poi insieme a Bruxelles», ha detto Orban. Il premier magiaro ha sostenuto che per farlo è necessario l’aiuto degli Stati Uniti e «dell’amministrazione di successo del Presidente Trump».
«Abbiamo bisogno di smantellare la collusione liberale tra America e Bruxelles, lo Stato profondo transatlantico», ha dichiarato l’Orbano.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Geopolitica
Orban: Bruxelles vuole la guerra per imporre un debito comune e prendersi ancor più potere

Brussels wants war to impose a common debt and seize more power, stripping competences from the member states. The arms industry wants war for profit. Meanwhile, powerful lobbies want to exploit war to expand their influence. In the end, everyone is trying to cook their own meal… pic.twitter.com/9GPzyH5SCS
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) October 2, 2025
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Brussels has chosen a strategy of wearing Russia down through endless war. This means pouring billions into Ukraine, sacrificing Europe’s economy, and sending hundreds of thousands to die at the front.
❌ Hungary rejects this. Europe must negotiate for peace, not pursue endless… pic.twitter.com/iA5LmpuDLI — Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) October 2, 2025
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Geopolitica
Il Venezuela segnala un volo «illegale» di un F-35 USA vicino ai suoi confini

Il Venezuela ha accusato gli Stati Uniti di aver effettuato voli «illegali» con caccia F-35 vicino ai suoi confini, in un contesto di crescenti tensioni nei Caraibi.
Il ministro degli Esteri Yvan Gil Pinto ha dichiarato che l’«incursione illegale» è stata rilevata giovedì a circa 75 chilometri dalla costa, vicino alla città di Maiquetia. Ha definito le manovre una «provocazione che minaccia la sovranità nazionale e viola il diritto internazionale».
Il ministro della Difesa Vladimir Padrino Lopez ha riferito che almeno cinque F-35 sono stati avvistati in volo a una velocità di 400 nodi e a un’altitudine di 35.000 piedi, sottolineando che si tratta della prima volta che aerei di questo tipo sono stati impiegati nella regione.
Le tensioni sono aumentate il mese scorso, quando gli Stati Uniti hanno intercettato quattro imbarcazioni venezuelane in acque internazionali, accusate di trasportare presunti trafficanti di droga.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha successivamente dispiegato una flotta navale nella regione, accusando Caracas di collaborare con cartelli «narco-terroristici» per colpire gli Stati Uniti. Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha respinto le accuse, promettendo di difendere il suo Paese da qualsiasi aggressione.
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Lunedì, il New York Times ha riportato che i principali collaboratori di Trump lo hanno esortato a destituire Maduro. Il presidente statunitense ha negato piani per un cambio di regime, pur avendo imposto dure sanzioni al Venezuela durante il suo primo mandato.
La Casa Bianca accusa da tempo Maduro di guidare una rete di narcotrafficanti nota come «Cartel de los Soles», sebbene non vi siano prove schiaccianti o prove concrete che lo dimostrino, tuttavia lo scorso anno gli USA sono arrivati a sequestrare un aereo presumibilmente utilizzato dal presidente di Caracas. È stato anche accusato di aver trasformato l’immigrazione in un’arma, sebbene Maduro si sia mostrato pronto a dialogare con le delegazioni diplomatiche americane sulla questione.
Come riportato da Renovatio 21, a inizio anno Maduro aveva dichiarato che Washington ha aperto il suo libretto degli assegni a una schiera di truffatori e bugiardi per destabilizzare il Venezuela, quando gli Stati Uniti si sono rifiutati di riconoscere le elezioni del 2024 in Venezuela.
Secondo Maduro, almeno 125 militanti provenienti da 25 Paesi sono stati arrestati dalle autorità venezuelane. Aveva poi accusato Elone Musk di aver speso un miliardo di dollari per un golpe in Venezuela. Negli stessi mesi si parlò di un piano di assassinio CIA di Maduro sventato.
Settimane fa il presidente venezuelano ha definito il premier britannico Keir Starmer come «pazzo diabolico». I rapporti sono tesi anche con Buenos Aires, con Milei a chiedere alla Corte Penale Internazionale l’arresto del Maduro.
Due settimane fa l’account di Maduro è stato rimosso da YouTube.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Geopolitica
Jeffrey Sachs: USA «regime fantoccio» di Israele, Washington «governo del Mossad»

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