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Epidemie

Nolite timere. Meditazione nell’attesa della Nascita del Santissimo Redentore di Monsignor Viganò

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Dormi, o Celeste: i popoli

Chi nato sia non sanno;

Ma il dì verrà che nobile

Retaggio tuo saranno;

Che in quell’umil riposo,

Che nella polve ascoso,

Conosceranno il Re.

 

Manzoni, Il Natale

 

 

 

 

Tra meno di due settimane, per grazia di Dio, si concluderà questo 2020 segnato da avvenimenti terribili e da grandi sconvolgimenti sociali. Mi sia permesso formulare una breve riflessione, con la quale rivolgere uno sguardo soprannaturale tanto al recente passato quanto all’imminente futuro.

Per la prima volta, dalla nascita del Salvatore, le Sante Chiavi sono state usate per chiudere le chiese e limitare la celebrazione della Messa e dei Sacramenti, quasi anticipando l’abolizione del Sacrificio quotidiano profetizzata da Daniele, che avverrà durante il regno dell’Anticristo

 

I mesi che ci lasciamo alle spalle rappresentano uno dei momenti più bui nella Storia dell’umanità: per la prima volta, dalla nascita del Salvatore, le Sante Chiavi sono state usate per chiudere le chiese e limitare la celebrazione della Messa e dei Sacramenti, quasi anticipando l’abolizione del Sacrificio quotidiano profetizzata da Daniele, che avverrà durante il regno dell’Anticristo.

 

Per la prima volta la Pasqua di Risurrezione ha costretto molti fra noi ad assistere alle funzioni via internet, privandoci della Comunione.

 

Per la prima volta ci siamo accorti, con dolore e sgomento, della diserzione dei nostri Vescovi e dei nostri parroci, asserragliati nei loro palazzi e nelle loro canoniche per timore di un’influenza stagionale che ha mietuto quasi lo stesso numero di vittime degli ultimi anni.

 

Abbiamo visto – per così dire – i generali e gli ufficiali abbandonare il loro esercito, e in alcuni casi raggiungere lo schieramento nemico, imponendoci una resa incondizionata alle assurde ragioni della pseudo-pandemia.

 

Abbiamo visto – per così dire – i generali e gli ufficiali abbandonare il loro esercito, e in alcuni casi raggiungere lo schieramento nemico, imponendoci una resa incondizionata alle assurde ragioni della pseudo-pandemia

Mai, nel corso dei secoli, tanta pusillanimità, tanta codardia, tanta smania di assecondare i nostri persecutori ha trovato terreno fertile in chi dovrebbe essere per noi guida e condottiero. E ciò che maggiormente ha scandalizzato molti di noi è stata la constatazione che questo tradimento ha coinvolto i vertici della Gerarchia molto più dei sacerdoti e dei semplici fedeli.

 

Proprio dal più alto Soglio, dal quale ci saremmo dovuti aspettare un intervento autorevole e fermo in difesa dei diritti di Dio, delle libertà della Chiesa e della salvezza delle anime, ci sono giunti gli inviti ad obbedire a leggi inique, a norme illegittime, a ordini irrazionali.

 

E nelle parole che da Santa Marta i media hanno prontamente diffuso, abbiamo riconosciuto tanti, troppi ammiccamenti al linguaggio iniziatico dell’élite globalista: fraternità, reddito universale, nuovo ordine mondiale, build back better, great reset, niente sarà più come prima, resilienza. Tutte parole della neolingua, che testimoniano l’idem sentire di chi le pronuncia e di chi le ascolta.

 

Proprio dal più alto Soglio, dal quale ci saremmo dovuti aspettare un intervento autorevole e fermo in difesa dei diritti di Dio, delle libertà della Chiesa e della salvezza delle anime, ci sono giunti gli inviti ad obbedire a leggi inique, a norme illegittime, a ordini irrazionali

Si è trattato di un’intimidazione vera e propria, una minaccia neppure troppo velata, con la quale i nostri Pastori hanno ratificato l’allarme pandemico, seminato terrore tra i semplici, abbandonato a se stessi i moribondi e i bisognosi.

 

Si è giunti, nel colmo di un cinico legalismo, a proibire ai sacerdoti di ascoltare le Confessioni e di amministrare gli ultimi Sacramenti a chi era abbandonato nelle terapie intensive; a privare di una sepoltura religiosa i nostri morti, a negare il Santissimo Sacramento a tante anime.

 

E se sul versante religioso ci siamo visti trattare come estranei e sbarrare l’accesso alle nostre chiese come ai Saraceni d’un tempo, mentre continuava implacabile l’invasione di immigrati irregolari a rimpinguare le casse delle associazioni sedicenti umanitarie; sul versante civile e politico abbiamo scoperto la vocazione alla tirannide dei nostri governanti, che una retorica ormai sconfessata dalla realtà vorrebbe farci considerare rappresentanti del popolo sovrano.

 

Sul versante civile e politico abbiamo scoperto la vocazione alla tirannide dei nostri governanti, che una retorica ormai sconfessata dalla realtà vorrebbe farci considerare rappresentanti del popolo sovrano

Dai capi di Stato ai Primi Ministri, dai governatori delle regioni ai sindaci, ci sono stati imposti i rigori della legge come a sudditi ribelli, a sospetti da sorvegliare fin nell’intimità delle mura domestiche, a criminali da inseguire nella solitudine dei boschi o lungo la riva del mare.

 

Abbiamo visto persone trascinate a forza da militari in assetto antisommossa, anziani multati mentre andavano in farmacia, negozianti costretti a tenere abbassate le serrande, ristoranti a cui venivano imposte costose misure di sicurezza per poi decretarne la chiusura.

Abbiamo sentito con sconcerto decine e decine di sedicenti esperti – la maggior parte dei quali privi di qualsiasi autorevolezza scientifica e in buona parte in grave conflitto di interessi per i loro legami con le case farmaceutiche o con organismi sovrannazionali – pontificare nei programmi televisivi e sulle pagine dei giornali a proposito di contagi, vaccini, immunità, positività a tamponi, obbligo di mascherine, rischi per gli anziani, contagiosità degli asintomatici, pericolosità dello stare in famiglia.

 

Ci hanno rintronato con parole arcane quali «distanziamento sociale» e «assembramenti», in una serie infinita di contraddizioni grottesche, di allarmi assurdi, di minacce apocalittiche, di precetti sociali e cerimonie sanitarie che hanno sostituito i riti religiosi.

Ci hanno rintronato con parole arcane quali «distanziamento sociale» e «assembramenti», in una serie infinita di contraddizioni grottesche, di allarmi assurdi, di minacce apocalittiche, di precetti sociali e cerimonie sanitarie che hanno sostituito i riti religiosi

 

E mentre costoro – tutti lautamente pagati per i loro interventi ad ogni ora del giorno – terrorizzavano la popolazione, i nostri governanti e i politici ostentavano la mascherina davanti alle telecamere, per poi togliersela appena possibile.

 

Forzati a mascherarci come esseri anonimi e senza volto, ci hanno imposto una museruola, assolutamente inutile per evitare il contagio e nociva alla salute, ma indispensabile per farci sentire sottomessi e omologati.

 

Ci hanno impedito di esser curati con le terapie conosciute e valide, promettendoci un vaccino che ora vogliono rendere obbligatorio ancor prima di conoscerne l’efficacia, dopo averlo testato in modo incompleto; e per non mettere a rischio gli enormi profitti delle case farmaceutiche, hanno concesso l’immunità per i danni che i loro vaccini dovessero causare alla popolazione.

Forzati a mascherarci come esseri anonimi e senza volto, ci hanno imposto una museruola, assolutamente inutile per evitare il contagio e nociva alla salute, ma indispensabile per farci sentire sottomessi e omologati.

 

Un vaccino gratuito, ci hanno detto, ma che verrà pagato con i soldi dei contribuenti anche se i produttori non garantiscono che proteggerà dal contagio.

 

In questo scenario che ripropone gli effetti disastrosi di una guerra, l’economia dei nostri Paesi è prostrata, mentre si arricchiscono le aziende del commercio online, le società di consegna a domicilio, le multinazionali della pornografia.

 

Chiudono i negozi ma rimangono i centri commerciali e i supermercati: monumenti al consumismo in cui chiunque, anche con il COVID, continua a riempire il proprio carrello di prodotti stranieri, mozzarelle tedesche, arance del Marocco, farina canadese, telefonini e televisori made in China.

 

Un vaccino gratuito, ci hanno detto, ma che verrà pagato con i soldi dei contribuenti anche se i produttori non garantiscono che proteggerà dal contagio

Il mondo si appresta al Great Reset, ci dicono ossessivamente. Nulla sarà più come prima. Dovremo abituarci a «convivere con il virus», sottomessi a una perpetua pandemia che alimenta il Moloch farmaceutico e legittima sempre più odiose limitazioni delle libertà fondamentali

 

Coloro che sin dall’infanzia ci hanno catechizzato al culto della libertà, della democrazia, della sovranità popolare oggi ci governano privandoci della libertà in nome della salute, imponendo la dittatura, arrogandosi un potere che nessuno ha mai conferito loro, né dall’alto né dal basso

 

E quel potere temporale che la Massoneria e i Liberali hanno contestato ferocemente ai Romani Pontefici viene oggi rivendicato da loro a parti invertite, nel tentativo di sottomettere la Chiesa di Cristo al potere dello Stato, con l’approvazione e la collaborazione degli stessi vertici della Gerarchia.

In questo scenario che ripropone gli effetti disastrosi di una guerra, l’economia dei nostri Paesi è prostrata, mentre si arricchiscono le aziende del commercio online, le società di consegna a domicilio, le multinazionali della pornografia

 

Da tutto questo quadro umanamente sconsolante emerge un dato ineludibile: vi è una spaccatura tra chi detiene l’autorità e chi vi è sottoposto, tra governanti e cittadini, tra Gerarchia e fedeli.

 

Un monstrum istituzionale, in cui il potere civile e religioso sono quasi interamente nelle mani di personaggi senza scrupoli, nominati in ragione della loro assoluta inettitudine e ampiamente ricattabili; il loro ruolo non è quello di amministrare l’istituzione ma di demolirla, non di rispettarne le leggi ma di infrangerle, non di tutelarne i membri ma di disperderli e allontanarli.

 

Ci troviamo insomma dinanzi alla perversione dell’autorità, non dovuta al caso o all’imperizia ma perseguita con determinazione e seguendo un piano prestabilito, un unico copione sotto un’unica regia.

Coloro che sin dall’infanzia ci hanno catechizzato al culto della libertà, della democrazia, della sovranità popolare oggi ci governano privandoci della libertà in nome della salute, imponendo la dittatura, arrogandosi un potere che nessuno ha mai conferito loro, né dall’alto né dal basso

Abbiamo così governanti che perseguitano i cittadini e li trattano come nemici, mentre accolgono e finanziano l’invasione di criminali e clandestini; forze dell’ordine e magistrati che arrestano e multano chi infrange il distanziamento sociale, mentre ignorano ostentatamente delinquenti, stupratori, assassini e politici traditori; insegnanti che non trasmettono la cultura e l’amore del sapere, mentre indottrinano gli allievi al gender e al mondialismo; medici che si rifiutano di prestare le cure ai malati, ma impongono un vaccino geneticamente modificato di cui ignorano l’efficacia e gli effetti collaterali; Vescovi e preti che negano i Sacramenti ai fedeli, ma che non perdono occasione per propagandare la propria incondizionata adesione all’agenda globalista in nome della Fratellanza massonica.

 

Chi si oppone a questo rovesciamento di ogni principio del vivere civile si trova abbandonato, solo, senza una guida che permetta di unire le forze.

 

La solitudine, infatti, consente ai nostri comuni nemici – poiché tali si sono ampiamente dimostrati – di instillare la paura, lo sconforto, la sensazione di non poter far fronte comune per resistere agli assalti di cui siamo fatti oggetto. Sono soli i cittadini davanti agli abusi del potere civile, soli i fedeli davanti all’arroganza dei Prelati eretici e viziosi, soli quanti nelle istituzioni vorrebbero dissentire, levare la voce, protestare.

Coloro che sin dall’infanzia ci hanno catechizzato al culto della libertà, della democrazia, della sovranità popolare oggi ci governano privandoci della libertà in nome della salute, imponendo la dittatura, arrogandosi un potere che nessuno ha mai conferito loro, né dall’alto né dal basso

 

La solitudine e la paura aumentano quando diamo loro una consistenza, mentre svaniscono se pensiamo che ognuno di noi ha meritato che la Seconda Persona della Santissima Trinità si incarnasse nel seno purissimo della Vergine Maria: qui propter nos homines et propter nostram salutem descendit de coelis.

 

E qui veniamo ai Misteri che ci apprestiamo a contemplare in questi giorni: l’Immacolata Concezione e il Santissimo Natale. Da essi, cari fratelli, possiamo trarre una rinnovata speranza con la quale affrontare gli eventi che ci attendono.

 

Anzitutto, dobbiamo ricordare che nessuno di noi è mai davvero solo: abbiamo al nostro fianco il Signore, che vuole sempre il nostro bene e che per questo non ci fa mai mancare il Suo aiuto e la Sua grazia, se solo gliela chiediamo con fede.

 

Abbiamo accanto la Vergine Santissima, Madre amorevole e nostro sicuro rifugio.

Ci troviamo insomma dinanzi alla perversione dell’autorità, non dovuta al caso o all’imperizia ma perseguita con determinazione e seguendo un piano prestabilito, un unico copione sotto un’unica regia

 

Abbiamo vicino le schiere degli Angeli e la moltitudine dei Santi, che dalla gloria del Cielo intercedono per noi al Trono della divina Maestà.

 

La contemplazione di questa sublime comunità che è la Santa Chiesa, la mistica Gerusalemme di cui siamo cittadini e membra vive, dovrebbe persuaderci che l’ultima cosa che dobbiamo temere è di esser soli, e che non vi è alcun motivo di avere paura, anche se il demonio si scatena per farcelo credere.

 

La vera solitudine è all’Inferno, dove le anime dannate non hanno alcuna speranza: quella è la solitudine di cui dobbiamo veramente avere terrore; e dinanzi ad essa dobbiamo invocare la perseveranza finale, ossia poter meritare dalla Misericordia di Dio una santa morte. Una morte alla quale dobbiamo essere sempre preparati conservandoci in stato di grazia, nell’amicizia con il Signore.

 

Chi si oppone a questo rovesciamento di ogni principio del vivere civile si trova abbandonato, solo, senza una guida che permetta di unire le forze

Certo, le prove che stiamo affrontando in questo momento sono tremende, perché ci danno la sensazione che il male trionfi, che ognuno di noi si trovi abbandonato a se stesso, che i malvagi siano riusciti ad avere la meglio sul pusillus grex e sull’intera umanità.

 

Ma non era forse solo Nostro Signore nel Getsemani, solo sul legno della Croce, solo nel Sepolcro?

 

E per tornare al mistero del Natale ormai imminente: non erano forse soli la Madonna e san Giuseppe, quando si trovarono costretti a trovare rifugio in una stalla perché non erat locus illis in diversorio?

 

 Non siamo soli: non lo siamo mai. Ed è questo, in fondo, che gli autori del Great Reset temono maggiormente: che ci rendiamo conto di questa realtà soprannaturale – ma non per questo meno vera – che fa crollare il castello di carte dei loro inganni infernali.

Immaginate come doveva sentirsi il padre putativo di Gesù, nel vedere la Sua santissima Sposa prossima al parto, nel freddo della notte della Palestina; pensate alle loro preoccupazioni nel fuggire in Egitto, sapendo che il Re Erode aveva sguinzagliato i propri soldati per uccidere il Bambino Gesù. Anche in quei terribili frangenti la solitudine della Sacra Famiglia era solo apparente, mentre Dio disponeva tutto secondo i Suoi piani, inviava un Angelo ad annunciare la nascita del Salvatore ai pastori, muoveva nientemeno che una stella per chiamare dall’Oriente i Magi ad adorare il Messia, mandava i cori dei Suoi Angeli a cantare sulla grotta di Betlemme, avvertiva San Giuseppe di fuggire per scampare alla strage di Erode.

 

Anche a noi, nella solitudine del lockdown a cui molti di noi sono costretti, nell’abbandono in ospedale, nel silenzio delle strade deserte e delle chiese chiuse al culto, il Signore viene a portare la Sua compagnia.

 

Anche a noi Egli manda il Suo Angelo a ispirarci santi propositi, la Sua Santissima Madre a consolarci, il Paraclito a darci conforto, dulcis hospes animae.

Vogliamo credere che il Dio degli eserciti schierati si faccia qualche scrupolo a sbaragliare qualche servo dell’eterno sconfitto?

 

Non siamo soli: non lo siamo mai. Ed è questo, in fondo, che gli autori del Great Reset temono maggiormente: che ci rendiamo conto di questa realtà soprannaturale – ma non per questo meno vera – che fa crollare il castello di carte dei loro inganni infernali.

 

Se pensiamo di avere al nostro fianco Colei che schiaccia il capo del Serpente, o l’Arcangelo che ha sguainato la spada per scacciare Lucifero negli abissi; se ci ricordiamo che il nostro Angelo Custode, il nostro Santo Patrono, i nostri cari in Cielo e in Purgatorio sono con noi: di cosa mai dovremmo aver paura?

 

Vogliamo credere che il Dio degli eserciti schierati si faccia qualche scrupolo a sbaragliare qualche servo dell’eterno sconfitto?

 

Abbiamo avuto la grazia di comprendere in cosa questo mondo potrebbe trasformarsi, se rinneghiamo la Signoria di Dio e le sostituiamo la tirannide di Satana

Colei che nel 630 ha salvato Costantinopoli dall’assedio, terrorizzando gli Avari e i Persiani apparendo terribile in cielo; che nel 1091 a Scicli, invocata come Madonna delle Milizie, si è mostrata su una nuvola splendente scacciando i Saraceni; che nel 1571 a Lepanto e che nuovamente a Vienna, nel 1683, come Regina delle Vittorie, ha concesso la vittoria all’armata cristiana contro il Turco; che durante la persecuzione anticattolica del Messico ha protetto i Cristeros e respinto l’esercito del massone Elias Calles non ci negherà il Suo santo aiuto, non ci lascerà soli nella battaglia, non abbandonerà quanti ricorreranno a Lei con la preghiera fiduciosa nel momento in cui il conflitto è decisivo e lo scontro si avvicina alla fine.

 

Abbiamo avuto la grazia di comprendere in cosa questo mondo potrebbe trasformarsi, se rinneghiamo la Signoria di Dio e le sostituiamo la tirannide di Satana.

 

Questo è il mondo ribelle a Cristo Re e a Maria Regina, in cui ogni giorno si offrono a Satana migliaia di vite innocenti nel ventre delle loro madri; questo è il mondo in cui il vizio e il peccato vogliono cancellare ogni traccia di bene e di virtù, ogni memoria della Religione cristiana, ogni legge e vestigio della nostra civiltà, ogni traccia dell’ordine che il Creatore ha dato alla natura.

Un mondo in cui bruciano le chiese, si abbattono le Croci, si decapitano le statue della Vergine: questo odio, questa furia satanica contro Cristo e la Madre di Dio è il marchio del Maligno e dei suoi servi

 

Un mondo in cui bruciano le chiese, si abbattono le Croci, si decapitano le statue della Vergine: questo odio, questa furia satanica contro Cristo e la Madre di Dio è il marchio del Maligno e dei suoi servi.

 

Dinanzi a questa Rivoluzione totale, questo maledetto Nuovo Ordine Mondiale che dovrebbe preparare il regno dell’Anticristo, noi non possiamo ancora credere che sia possibile alcuna fratellanza se non sotto la Legge di Dio, né che sia possibile costruire la pace se non sotto il manto della Regina della Pace. Pax Christi in regno Christi.

 

Il Signore ci darà la vittoria, solo quando ci inchineremo a Lui come nostro Re.

 

Dinanzi a questa Rivoluzione totale, questo maledetto Nuovo Ordine Mondiale che dovrebbe preparare il regno dell’Anticristo, noi non possiamo ancora credere che sia possibile alcuna fratellanza se non sotto la Legge di Dio

E se non possiamo ancora proclamarLo Re delle nostre Nazioni a causa dell’empietà di chi ci governa, possiamo nondimeno consacrarGli noi stessi, le nostre famiglie, le nostre comunità.

 

E a chi osa sfidare il Cielo in nome del «Niente sarà più come prima» noi rispondiamo invocando Dio con rinnovato fervore: «Com’era nel principio, e ora e sempre, e nei secoli dei secoli».

 

Preghiamo la Vergine Immacolata, tabernacolo dell’Altissimo, perché nella meditazione del Santo Natale del Suo divin Figlio ormai prossimo, Ella dissipi la nostra paura e la solitudine, raccogliendoci adoranti intorno alla mangiatoia.

 

A chi osa sfidare il Cielo in nome del «Niente sarà più come prima» noi rispondiamo invocando Dio con rinnovato fervore: «Com’era nel principio, e ora e sempre, e nei secoli dei secoli»

Nella povertà del presepe, nel silenzio della grotta di Betlemme risuona il canto degli Angeli; risplende la vera e unica Luce del mondo, adorata dai pastori e dai Magi; si inchina il creato ornando la volta celeste con una splendente cometa. Veni, Emmanuel: captivum solve Israël. Vieni, o Emanuele: libera il tuo popolo prigioniero.

 

 

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
 

13 dicembre 2020

Dominica Gaudete, III Adventus

 

Articolo previamente apparso su Duc in Altum
 

N.C. Wyeth, «Nativity» (1912); immagine di Plum Leaves via Flickr pubblicata su licenza Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-NC-SA 2.0)
 

 

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Epidemie

Gli Stati Uniti sotto l’amministrazione Trump non celebreranno più la Giornata mondiale contro l’AIDS

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Per la prima volta dal 1988, l’amministrazione statunitense ha deciso di non proclamare il 1º dicembre come «Giornata mondiale contro l’AIDS». Lo riporta il

 

In una circolare indirizzata al personale, il Dipartimento di Stato ha esplicitamente vietato l’impiego di risorse pubbliche per onorare tale ricorrenza.

 

La misura si inquadra in una linea direttiva più ampia che impone di «evitare di veicolare comunicazioni in occasione di qualsivoglia giornata commemorativa, ivi inclusa quella dedicata alla lotta contro l’AIDS».

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Ai funzionari è stato ordinato di «rinunciare a qualsivoglia promozione pubblica della Giornata mondiale contro l’AIDS tramite canali di diffusione, inclusi social network, apparizioni mediatiche, orazioni o altri annunci rivolti all’opinione pubblica».

 

«Una giornata di sensibilizzazione non costituisce una strategia», ha dichiarato al quotidiano il portavoce del dipartimento di Stato Tommy Pigott. «Sotto la presidenza Trump, il Dipartimento opera in sinergia con governi esteri per preservare vite umane e promuovere maggiore accountability e compartecipazione agli oneri».

 

In una nota ad ABC News, il portavoce della Casa Bianca Kush Desai ha liquidato il Presidential Advisory Council on HIV/AIDS (PACHA) come un «ente prevalentemente simbolico i cui componenti sono immersi in un’inutile kermesse di relazioni pubbliche, svincolata dal concreto impegno dell’amministrazione Trump contro HIV e AIDS».

 

Dall’esordio dell’epidemia negli anni Ottanta, circa 300.000 uomini gay negli Stati Uniti hanno perso la vita per complicanze legate all’AIDS.

 

Negli ultimi quarant’anni, a livello globale, oltre 44 milioni di individui sono deceduti per AIDS; nel 2024, la malattia ha causato circa 630.000 morti. Le cure per l’AIDS furono inizialmente oggetto di feroci critiche da parte degli stessi omosessuali, che si scagliavano apertamente contro l’allora figura principale della lotta alla malattia Anthony Fauci.

 

Come riportato da Renovatio 21, il Fauci, mentre proponeva farmaci altamente tossici e faceva esperimenti allucinanti con gli orfani di Nuova York, arrivò a dire in TV che l’HIV era trasmissibile per «contatti domestici».

 

 

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Ora il tema dell’AIDS è più raramente utilizzato dalla comunità omosessuale, dove una frangia – i cosiddetti bugchasers e gift givers – si impegna incredibilmente nell’infezione volontaria del morbo. Grindr, l’app per incontro gay, per un periodo presentava pazzescamente su ogni profilo la spunta sulla sieropositività dell’utente.

 

Come riportato da Renovatio 21, quattro anni fa studio avanzato sul vaccino contro l’HIV in Africa condotto dalla multinazionale farmaceutica Johnson & Johnson era stato interrotto dopo che i dati hanno mostrato che le iniezioni offrivano solo una protezione limitata contro il virus. Lo studio era stato finanziato da Johnson & Johnson, dall’immancabile Bill and Melinda Gates Foundation e dal National Institutes of Health, la Sanità Nazionale USA dove il dominus (in realtà a capo del ramo malattie infettive) è Tony Fauci, che già in modo molto controverso – e fallimentare – si era occupato dell’AIDS allo scoppio dell’epidemia negli anni Ottanta.

 

Il premio Nobel Luc Montagnier sconvolse il mondo, attirandosi censure dei social tra fact checker e insulti, disse che analizzando al microscopio il SARS-nCoV-2 aveva notato delle strane somiglianze con il virus HIV – per la scoperta del quale Montagnier vinse appunto il Nobel. «Per inserire una sequenza HIV in questo genoma, sono necessari strumenti molecolari, e ciò può essere fatto solo in laboratorio» disse Montagnier in un’intervista per il podcast Pourquoi Docteur. Oltre a supportare l’allora screditatissima ipotesi del virus creato in laboratorio a Wuhan, Montagnier metteva sul piatto un’idea ancora più radicale: quella di un vaccino anti-AIDS come possibile origine del coronavirus.

 

Nel 2021 Moderna, azienda biotecnologica salita alla ribalta per il vaccino mRNA contro il COVID – il primo prodotto mai distribuito della sua storia aziendale – si era dichiarata pronta per iniziare la sperimentazione sugli esseri umani per il primo vaccino genico contro l’HIV. L’anno scorso era emerso che i test avevano riscontrato un effetto collaterale alla pelle, con una percentuale insolitamente alta di riceventi ha sviluppato eruzioni cutanee, pomfi o altre irritazioni cutanee.

 

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr

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Epidemie

Solo 1 tedesco su 7 con test PCR positivo aveva l’infezione da COVID

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   Gli autori di un nuovo studio sottoposto a revisione paritaria che ha identificato un tasso di falsi positivi dell’86% per i test PCR per il COVID-19 hanno affermato che i loro risultati suggeriscono un «significativo sovrastima» delle infezioni da COVID-19 durante la pandemia. Entro la fine del 2021, il 92% dei tedeschi aveva già contratto un’infezione naturale, indicando un’immunità pressoché universale nella popolazione.   Secondo un nuovo studio sottoposto a revisione paritaria, solo circa 1 test PCR positivo su 7 in Germania durante la pandemia di COVID-19 ha indicato un’effettiva infezione da coronavirus che ha innescato una risposta anticorpale.   Brian Hooker, Ph.D., direttore scientifico di Children’s Health Defense (CHD), ha definito «sbalorditivi» i risultati dello studio, che hanno evidenziato un tasso di falsi positivi dell’86%.   Lo studio ha inoltre rilevato che alla fine di dicembre 2020, quando sono stati distribuiti i vaccini contro il COVID-19 , circa il 25% dei tedeschi aveva già contratto l’infezione spontaneamente. Entro la fine del 2021, la percentuale è salita al 92%, indicando un’immunità pressoché universale nella popolazione.

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I test PCR hanno portato a un «significativo sovrastima» delle infezioni da COVID

Lo studio condotto da tre ricercatori tedeschi, pubblicato il mese scorso su Frontiers in Epidemiology, ha utilizzato due modelli matematici per analizzare quanto i risultati dei test PCR fossero allineati con i risultati degli esami del sangue per la ricerca degli anticorpi SARS-CoV-2.   I risultati si basano sui dati ottenuti da laboratori accreditati in Germania che hanno gestito circa il 90% dei test PCR nel Paese da marzo 2020 all’inizio del 2023 e che hanno anche eseguito test del sangue per la ricerca di anticorpi (IgG) fino a maggio 2021.   I ricercatori, Michael Günther, Ph.D.Robert Rockenfeller, Ph.D., e Harald Walach, Ph.D., hanno affermato che i loro modelli hanno allineato i dati dei test PCR che rilevano «piccole porzioni di materiale genetico virale nel naso o nella gola» e i test sugli anticorpi che mostrano se il sistema immunitario di una persona «ha risposto a un’infezione reale settimane o mesi prima».   Hanno detto al Defender:   «Quando abbiamo confrontato il numero di positivi alla PCR con i risultati successivi degli anticorpi, solo circa 1 persona su 7 positiva alla PCR ha mostrato il tipo di risposta immunitaria che indica una vera infezione. Con ipotesi conservative, la percentuale potrebbe essere più vicina a 1 su 10».   La loro analisi ha anche mostrato che entro la fine del 2021, «quasi tutti» in Germania erano stati «contagiati, vaccinati o entrambi».   Secondo il modello matematico dello studio, il dato di 1 su 7 relativo al test PCR è «quasi perfettamente» in linea con un tasso di immunità dell’intera popolazione a fine anno del 92%.   I ricercatori hanno spiegato che i test sugli anticorpi «ci dicono che una persona è stata infettata in un momento qualsiasi dell’ultimo anno circa», mentre un risultato positivo al test PCR può indicare un’infezione, o «una breve esposizione senza infezione, frammenti virali residui o un rilevamento a livelli molto bassi che non portano mai alla malattia».   Hanno affermato che il loro studio ha dimostrato che solo circa il 14% dei test PCR positivi corrispondeva a infezioni reali che avevano attivato gli anticorpi IgG, il che suggerisce che i test PCR hanno portato a un «significativo sovrastima» delle infezioni.

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I test PCR di massa «aumentano la quota relativa di falsi positivi»

I critici delle politiche ufficiali sul COVID-19 hanno spesso citato la dipendenza dai test PCR e le incongruenze nelle soglie virali utilizzate per generare un risultato «positivo» del test.   Karl Jablonowski, Ph.D., ricercatore senior presso il CHD, ha affermato che i test PCR sono uno strumento inaffidabile per rilevare e tracciare le epidemie di malattie infettive. Ha citato un incidente del 2006 al Dartmouth-Hitchcock Medical Center, dove una presunta epidemia di pertosse ha portato a 134 risultati positivi ai test.   «Sono state distribuite oltre 1.300 prescrizioni di antibiotici e 4.500 persone sono state vaccinate profilatticamente», nonostante non ci fossero «casi confermati in laboratorio». L’ uso improprio dei test PCR ha portato le autorità sanitarie a dichiarare falsamente un’epidemia, ha affermato.   Un test PCR «non è un test diagnostico per una popolazione», ha affermato Jablonowski. «È meglio usarlo come test di conferma, essenzialmente per rispondere alla domanda “Quale virus ti ha infettato?” e non “Sei infetto?”».   I ricercatori tedeschi hanno affermato che i loro risultati non indicano che la tecnologia PCR sia «imperfetta come metodo di laboratorio». Tuttavia, lo studio dimostra che il modo in cui i test PCR sono stati utilizzati per i test di massa durante la pandemia «non ha indicato in modo affidabile quante persone siano state effettivamente infettate».   Hanno affermato che i test PCR rilevano in modo affidabile frammenti di DNA virale, anche in «quantità estremamente piccole» che «non rappresentano alcun rischio di infezione», ma non sono in grado di stabilire se il virus si sta replicando nell’organismo.   I risultati positivi non dovrebbero essere utilizzati «come indicatori di infezione», perché i test PCR di massa «aumentano la quota relativa di falsi positivi», hanno concluso i ricercatori.

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I test PCR di massa hanno causato «danni sociali, economici e personali non necessari»

L’affidamento dei governi ai risultati dei test PCR per monitorare i livelli di infezione da COVID-19 ha portato a restrizioni legate alla pandemia che hanno contribuito a «danni sociali, economici e personali non necessari», hanno affermato i ricercatori.   I governi hanno utilizzato i risultati dei test PCR per giustificare rigide restrizioni, nonostante le agenzie sanitarie pubbliche avessero accesso a dati di test sugli anticorpi di qualità superiore.   «Erano disponibili informazioni migliori di quelle comunicate pubblicamente», hanno affermato i ricercatori. Ciò ha sollevato «seri interrogativi sulla trasparenza e sul fatto che le politiche fossero basate sui dati più informativi disponibili».   Jablonowski ha affermato che nei primi giorni della pandemia, i test PCR hanno probabilmente fornito un quadro più accurato della diffusione dell’infezione, poiché i kit per i test erano scarsi e venivano quindi utilizzati su coloro che avevano maggiori probabilità di essere infettati.   Ma man mano che i test diventavano più facilmente disponibili, «venivano utilizzati su persone asintomatiche e obbligatori per i ricoveri ospedalieri, i viaggi aerei, i datori di lavoro e molte altre attività ad accesso controllato», ha affermato Jablonowski.   Gli autori dello studio tedesco hanno affermato che un approccio più scientificamente valido avrebbe incluso dati più accurati sui test PCR che mostravano i risultati in proporzione al numero di test eseguiti, un monitoraggio di routine dei livelli di anticorpi nella popolazione e una «comunicazione trasparente… che indicasse chiaramente cosa la PCR può e non può misurare».   «Questo insieme di pratiche… dovrebbe guidare le future politiche di sanità pubblica», hanno affermato i ricercatori.   Documenti del governo tedesco trapelati lo scorso anno suggerivano che la risposta ufficiale del Paese alla pandemia di COVID-19 si basava su obiettivi politici e che le contromisure e le restrizioni raccomandate dalla Germania spesso contraddicevano le prove scientifiche.   Durante un’intervista del 2022 al podcast «RFK Jr. The Defender Podcast» di Robert F. Kennedy Jr., il matematico Norman Fenton, Ph.D., ha affermato che i funzionari governativi di tutto il mondo hanno manipolato i dati dei test PCR per esagerare l’entità della pandemia.   Jablonowski ha affermato che «l’isteria dei test PCR obbligatori ha preparato la mentalità della popolazione alle vaccinazioni obbligatorie che sarebbero arrivate. I test non avevano nulla a che fare con la salute della popolazione, ma solo con il controllo della popolazione».   I test PCR per il COVID-19 sono molto meno diffusi oggi rispetto al picco della pandemia. Tuttavia, i ricercatori hanno affermato che il loro studio «è importante oggi perché l’errore strutturale che rivela – trattare i positivi alla PCR come infezioni – non è stato corretto».   «Dato che ci troviamo di fronte a nuovi agenti patogeni, come l’influenza aviaria , affidarci solo alla PCR rischia di ripetere gli stessi errori», hanno affermato i ricercatori.

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Risposta «polarizzata», poiché i risultati «mettono in discussione le ipotesi che hanno plasmato la politica pandemica»

I ricercatori hanno affermato di aver incontrato «notevoli difficoltà» nel pubblicare il loro articolo. Tra queste, il rifiuto da parte di altre sei riviste, di cui solo due hanno inviato il manoscritto per la revisione paritaria.   Queste riviste hanno cercato di «proteggere la narrativa prevalente, piuttosto che affrontare il nocciolo della nostra analisi», hanno affermato i ricercatori.   I ricercatori hanno affermato che due dei tre revisori originali di Frontiers in Epidemiology «si sono ritirati dai loro incarichi». Ciò ha costretto la redazione a reclutare un quarto revisore, ritardando la pubblicazione dell’articolo.   La risposta all’articolo è stata «polarizzata», hanno affermato. «Alcuni lettori hanno accolto con favore il confronto quantitativo dei dati PCR e IgG, ritenendolo in ritardo, mentre altri hanno messo in dubbio le implicazioni dello studio o hanno tentato di liquidarlo senza approfondire la metodologia di base».   Ciò non sorprende, «dato che i risultati mettono in discussione i presupposti che hanno plasmato la politica pandemica», hanno affermato.   Michael Nevradakis Ph.D.   © 26 novembre 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.   Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.  

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Epidemie

Il CDC chiude i laboratori con scimmie tra i timori della tubercolosi

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Il CDC, l’ente nazionale USA per il controllo epidemico, porrà fine a ogni indagine su primati non umani svolta nelle sue sedi, costituendo la prima occasione dal ritiro degli scimpanzé da parte dei National Institutes of Health nel 2015 in cui un’agenzia sanitaria federale di primo piano ha decretato la cessazione totale di un proprio protocollo interno sulle scimmie. Lo riporta la rivista Science.

 

Tale determinazione coinvolge approssimativamente 200 macachi alloggiati nel complesso di Atlanta dei CDC. Un portavoce dell’agenzia ha attestato a Bloomberg che si sta approntando un programma di smantellamento, pur astenendosi dal delineare scadenze precise o sul destino degli esemplari.

 

La scelta matura all’indomani di lustri di contestazioni da parte di associazioni per la tutela animale e taluni ricercatori, i quali lamentano che i paradigmi su scimmie abbiano generato un apporto traslazionale scarso, soprattutto nella elaborazione di sieri anti-HIV, ove decine d’anni di analisi su primati non hanno ancor prodotto un rimedio omologato. I CDC hanno invocato tanto sensibilità etiche quanto un viraggio tattico verso opzioni antropomorfe, come sistemi organ-on-a-chip, colture cellulari evolute e simulazioni algoritmiche, quali elementi cardine della risoluzione.

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In via distinta, i CDC hanno affrontato episodi di vulnerabilità biosicurezza legati a primati importati. Archivi interni scrutinati dall’organizzazione animalista PETA rivelano che, dal 2021 al 2024, i vagli di quarantena hanno smascherato 69 episodi di tubercolosi nei macachi in transito, con ulteriori 16 occorrenze scoperte post-liberazione verso i laboratori.

 

«La PETA ha allertato i CDC sin dal 2022 che il loro circuito di importazione di scimmie configura una mina vagante per la tubercolosi», ha dichiarato la dottoressa Lisa Jones-Engel, consulente scientifico per la sperimentazione sui primati della PETA. «Nondimeno, la loro ostinata miopia ha consentito a un pericolo biosicuro manifesto di infiltrarsi negli Stati Uniti. Invitiamo i CDC a interrompere l’afflusso di scimmie nei laboratori, a tutela della salute collettiva, della validità scientifica e degli stessi primati».

 

La dismissione progressiva si allinea a iniziative federali più estese per comprimere la sperimentazione su animali. Ratificato nel 2022, il Modernization Act 2.0 della Food and Drug Administration (FDA) ha soppresso l’esigenza di prove animali preliminari alla sperimentazione umana, mentre NIH, EPA e FDA hanno esteso gli stanziamenti per metodiche prive di impiego animale.

 

«Questa svolta è epocale. Per la prima volta, un ente statunitense opta per una scienza contemporanea e umana anziché per un apparato obsoleto di test su scimmie», ha esultato Janine McCarthy, direttrice facente funzioni delle politiche di ricerca al Physicians Committee for Responsible Medicine. «Ora i CDC dovrebbero destinare quei budget alla ricerca antropocentrica e assicurare che queste scimmie siano ricollocate in santuari per il resto dei loro giorni».

 

«I CDC hanno appena trasmesso un segnale all’intero ecosistema biomedico: l’epoca degli esperimenti su scimmie è conclusa», ha soggiunto McCarthy.

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