Geopolitica
Netanyahu in visita nel territorio siriano appena occupato da Israele
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato che le forze israeliane rimarranno in una zona cuscinetto all’interno del territorio siriano appena conquistato finché non verrà stabilito un accordo con Damasco «che garantisca la sicurezza di Israele».
Accompagnato dal ministro della Difesa Israel Katz, dal capo di stato maggiore dell’IDF, tenente generale Herzi Halevi, e da altri alti funzionari militari, Netanyahu ha visitato martedì una cima montuosa strategica in Siria, appena a nord delle alture del Golan occupate da Israele. Israele ha schierato truppe per prendere il controllo dell’area nel caos seguito al crollo del governo di Bashar Assad all’inizio di questo mese.
«Sono qui sulla cima del monte Hermon con i comandanti superiori per valutare la situazione e determinare la migliore disposizione che garantisca la nostra sicurezza», ha affermato Netanyahu in un video messaggio condiviso su tutti i suoi account di social media in più lingue.
In piedi sulla cima più alta della zona, il leader israeliano ha riflettuto sul suo passato, dicendo: «Ero qui 53 anni fa come soldato. Il posto non è cambiato, ma la sua importanza per la nostra sicurezza è cresciuta in modo significativo».
Prime Minister Benjamin Netanyahu held an assessment today, on the summit of Mt. Hermon, together with Defense Minister Israel Katz, IDF Chief-of-Staff Lt.-Gen. Herzi Halevi, Head of Northern Command Ori Gordin and ISA Director Ronen Bar.
Full remarks >>https://t.co/NRjHIULl6y pic.twitter.com/EU3ltNl4yK
— Prime Minister of Israel (@IsraeliPM) December 17, 2024
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Katz ha sottolineato l’importanza strategica del monte Hermon, sottolineando che fornisce capacità di sorveglianza cruciali per monitorare le attività di Hezbollah nella valle della Bekaa in Libano.
Le alture del Golan, precedentemente parte della provincia siriana di Quneitra, furono conquistate da Israele durante la Guerra dei sei giorni del 1967 e annesse unilateralmente nel 1981. La rivendicazione dello Stato degli ebrei sulla regione è respinta dalla comunità internazionale, fatta eccezione per gli Stati Uniti, che hanno riconosciuto ufficialmente la sovranità israeliana sulle alture del Golan nel 2019 sotto la presidenza di Donald Trump.
Le Nazioni Unite e diversi stati arabi hanno condannato l’ultima incursione di Israele nel territorio siriano; un portavoce delle Nazioni Unite ha affermato che l’occupazione rimane un’occupazione, indipendentemente dalla sua durata.
Anche la Russia ha espresso preoccupazione per le azioni di Israele. Il vice ministro degli Esteri Sergej Rjabkov ha messo in guardia lunedì contro le «teste calde» dello Stato Ebraico che sono «intossicate dalle opportunità» presentate dalla crisi in Siria. Ha sottolineato che l’annessione delle alture del Golan è «assolutamente inaccettabile» e ha invitato Israele a implementare pienamente l’accordo di disimpegno del 1974.
La caduta del governo di Assad ha creato un vuoto di potere in Siria, con il gruppo insurrezionale Hayat Tahrir al-Sham (HTS) che ha preso il controllo. I leader di HTS hanno criticato la presenza militare estesa di Israele, ma hanno dichiarato di non cercare un conflitto con Israele.
Israele «non sta intervenendo in ciò che sta accadendo in Siria» e «non ha alcuna intenzione di amministrare la Siria», ha detto in precedenza il capo di stato maggiore dell’IDF Halevi. Tuttavia, ha insistito sul fatto che dopo il crollo dell’esercito siriano, Israele ha dovuto assicurarsi che «elementi terroristici estremi non si stabilissero vicino al nostro confine».
Oltre ad avanzare sulle alture del Golan, le IDF hanno bombardato aeroporti, batterie antiaeree e depositi di armi in tutta la Siria per impedire che le armi cadessero nelle mani di HTS e di altri gruppi armati, alcuni dei quali sono sostenuti dalla Turchia.
Come riportato da Renovatio 21, negli ultimi giorni Israele ha rifiutato di lasciare la zona cuscinetto della parte meridionale della Siria., dove. è stato dichiarato le truppe israeliane istituiranno una «zona sterile di difesa» per prevenire qualsiasi «minaccia terroristica» dopo la caduta del governo dell’ex presidente siriano Bashar Assad.
Parlando mercoledì a Channel 4, un portavoce di HTS si è rifiutato condannare apertamente gli attacchi israeliani, limitandosi ad affermare che il gruppo vuole che «tutti» rispettino la sovranità della «nuova Siria».
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Sia l’Arabia Saudita che la Turchia hanno condannato le azioni israeliane, con Riyadh che all’inizio di questa settimana ha affermato che lo Stato degli ebrei sta tentando di «sabotare» le possibilità della Siria di ripristinare «sicurezza, stabilità e integrità territoriale».
Anche Ankara ha accusato Israele di lavorare per indebolire e «mettere a repentaglio» le prospettive di pace in Siria. «Israele, che ha distrutto Gaza, ora minaccia il futuro dei nostri fratelli e sorelle siriani», ha affermato martedì il ministro degli Esteri Hakan Fidan.
Come riportato da Renovatio 21, il villaggio druso di Hader, in territorio siriano, sta chiedendo di essere annesso allo Stato di Israele temendo la violenza dei nuovi dominatori sunniti takfiri contro le minoranze.
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Immagine screenshot da Twitter
Geopolitica
Orban come John Snow
Hungary PM Orbán as Jon Snow from Game of Thrones in defending the EU’s legal&financial system from crazy EU bureaucratic warmongers—fighting them to reduce migration, increase competitiveness, and restore sanity, values and peace. 🕊️
Help is coming as Russian CB sues Euroclear pic.twitter.com/jHyav6mk0f — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Unmasked NATO’s Mark Rutte.
He does not have family or children. He wants war. But peace will prevail. 🕊️ https://t.co/lDPBucIAkA pic.twitter.com/JjqVogOSWM — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Geopolitica
Orban: i funzionari dell’UE «violano la legge»
Il primo ministro ungherese Vittorio Orban ha accusato i funzionari dell’UE di «violazione sistematica della legge» per il loro piano di privare gli Stati membri del diritto di veto sul congelamento degli asset russi.
Venerdì pomeriggio la Commissione Europea ha votato una proposta per attivare l’articolo 122 dei trattati UE, una clausola di emergenza che permette di adottare decisioni a maggioranza qualificata invece che all’unanimità. Tale misura consentirebbe all’Unione di mantenere indefinitamente il blocco dei beni sovrani russi e di destinare i profitti o gli interessi generati a sostegno dell’Ucraina, anche in presenza di opposizioni da parte di singoli Stati membri.
«Con la procedura di oggi, i burocrati di Bruxelles aboliscono con un solo tratto di penna l’obbligo di unanimità, un atto palesemente illegale», ha scritto Orban su X venerdì. «Lo stato di diritto nell’Unione Europea sta giungendo al termine e i leader europei si pongono al di sopra delle regole. Anziché garantire il rispetto dei trattati UE, la Commissione Europea viola sistematicamente il diritto europeo».
Orban ha denunciato che i «burocrati» e i guerrafondai dell’UE stanno spingendo per «protrarre la guerra in Ucraina, un conflitto che è chiaramente impossibile vincere».
Today, the Brusselians are crossing the Rubicon. At noon, a written vote will take place that will cause irreparable damage to the Union.
The subject of the vote is the frozen Russian assets, on which the EU member states have so far voted every 6 months and adopted a unanimous…
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) December 12, 2025
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«Con questo passo, lo stato di diritto nell’UE viene sostituito dal governo dei burocrati. In altre parole, si è instaurata una dittatura di Bruxelles», ha aggiunto. «L’Ungheria protesta contro questa decisione e farà tutto il possibile per ripristinare un ordine legittimo».
Dopo l’escalation del conflitto ucraino nel 2022, i partner occidentali di Kiev hanno congelato circa 300 miliardi di dollari di asset della banca centrale russa, la maggior parte dei quali depositati presso Euroclear a Bruxelles. Nelle ultime settimane è scoppiata una forte controversia tra i Paesi europei favorevoli all’utilizzo di tali fondi come garanzia per un «prestito di riparazione» a Kiev e quelli contrari, che invocano rischi legali e finanziari.
L’attivazione della clausola di emergenza per un congelamento a tempo indeterminato toglierebbe a Stati oppositori come l’Ungheria la possibilità di veto sul rinnovo semestrale. Secondo il piano, il blocco rimarrebbe in vigore fino al pagamento da parte della Russia delle riparazioni post-conflitto all’Ucraina e fino a quando l’UE non riterrà cessata «una minaccia immediata» ai propri interessi economici derivante da possibili ritorsioni legali.
Mosca ha condannato come illegittimo qualsiasi tentativo di appropriazione dei suoi beni. Il ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha dichiarato questa settimana che la Russia reagirà a ogni espropriazione, aggiungendo che «derubare» il Paese rappresenta l’ultima carta rimasta ai sostenitori europei dell’Ucraina per continuare a finanziare Kiev nel conflitto con Mosca.
L’Ungheria si oppone da tempo a ulteriori aiuti a Kiev: Orban li ha paragonati al «mandare un’altra cassa di vodka a un alcolizzato». Budapest non è tuttavia isolata: anche il Belgio, che custodisce la maggior parte dei fondi, ha criticato duramente il piano, con il primo ministro Bart De Wever che lo ha definito «equivalente a rubare» denaro russo.
I capi di Stato e di governo dell’UE voteranno la proposta al vertice della prossima settimana.
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Immagine di Manfred Weber via Flickr con licenza CC BY-NC-SA 2.0
Geopolitica
Trump fa pressione su Zelens’kyj affinché ceda terreni alla Russia
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