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Muore il Rothschild amico di Israele, di Marina Abramovic e dell’oligarca russo nemico di Putin

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Il finanziere e membro della celeberrima famiglia di banchieri, Lord Nathaniel Charles Jacob Rothschild, IV barone Rothschild, è morto all’età di 87 anni. La causa della morte non è stata fornita in una dichiarazione della famiglia.

 

«Nostro padre Jacob era una presenza imponente nella vita di molte persone: un finanziere superbamente esperto, un sostenitore delle arti e della cultura, un devoto funzionario pubblico, un appassionato sostenitore delle cause di beneficenza in Israele e della cultura ebraica, un appassionato ambientalista e molto… amato amico, padre e nonno», ha affermato la famiglia nella nota.

 

La dichiarazione continua: «sarà sepolto secondo l’usanza ebraica in una piccola cerimonia familiare e ci sarà un memoriale in un secondo momento per celebrare la sua vita».

 

In rete non c’è molta clemenza, con utenti che postano riguardo la sua simiglianza con Montgomery Burns, il magnate malvagio de I Simpsons.

 

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Lord Rothschild aveva iniziato la sua carriera presso la banca NM Rothschild & Sons di proprietà della famiglia nel 1963. Nel 1980 lasciava la banca di famiglia per concentrarsi sul Rothschild Investment Trust. Questa filiale, attualmente riconosciuta come RIT Capital Partners Plc, si colloca tra i più importanti fondi di investimento nel Regno Unito.

 

Oltre al RIT, Rothschild ha co-fondato il J Rothschild Assurance Group, ora chiamato St James’s Place, con Sir Mark Weinberg nel 1980. Dal suo debutto alla Borsa di Londra nel 1988, il RIT è salito del 1.300%. Bisogna dire che i soldi con i Rotscildi sembrano davvero ben investiti. Nel 2019, Lord Jacob si è dimesso dalla carica di presidente del RIT. Sua figlia Hannah, 61 anni, è rimasta nel consiglio di amministrazione della società di investimento.

 

Rothschild è stato anche vicepresidente dell’allora BSkyB Television – il gruppo televisivo britannico fondato da Rupert Murdoch – ed è stato anche presidente degli amministratori fiduciari della National Gallery, prestigioso museo londinese, ma era stato anche membro dell’Hermitage di San Pietroburgo e presidente del Premio Pritzker, il più alto encomio assegnato annualmente nel mondo dell’architettura.

 

Era inoltre stato nell’International Advisory Board del Blackstone Group, una delle più grandi società finanziarie del pianeta.

 

È riemerso in queste ore anche un video di anni fa in cui, intercettato in strada, scherniva ghignando chi tentava di intervistarlo.

 

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In realtà, quando parlava in pubblico, Lord Jacob sapeva dire cose piuttosto inquietanti. Nel 2015 dicharò che «la situazione geopolitica è più pericolosa dalla seconda guerra mondiale», mentre nel 2017 disse che «in molti casi i prezzi delle azioni sono saliti a livelli senza precedenti in un momento in cui la crescita economica non è affatto assicurata». Nel 2018 tornò ad affermare che l’Ordine Mondiale era a rischio.

 

Il Rothschild era noto anche per la sua dedizione alla causa dello Stato Ebraico, dedicandosi a operazione beneficenza della famiglia Rothschild in Israele come presidente di Yad Hanadiv, la fondazione di famiglia che ha donato gli edifici della Knesset e della Corte Suprema a Israele tra il 1989 e il 2018. Era stato anche presidente della Fondazione Rothschild (Hanadiv) Europa, e Patrono e Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Rothschild. Inoltre, è stato presidente onorario dell’Institute for Jewish Policy Research.

 

L’interesse per Israele sfociava anche in effetti più materiali: nel novembre 2010, un’entità affiliata a Rothschild ha acquistato per 10 milioni di dollari una partecipazione del 5% in Genie Energy, una filiale di IDT Corporation, per i diritti di esplorazione su un’area di 396 chilometri quadrati nella parte meridionale delle alture di Golan occupate da Israele, zona ad alta tensione tra Israele, Siria e Libano.

 

Sui social circola soprattutto una foto, che lo ritrae con la controversa artista Marina Abramovic – nota per le mail di John Podesta fatte trapelare da Julian Assange e per la richiesta di Zelens’kyj di divenire «ambasciatrice» culturale per l’Ucraina – dinanzi ad un quadro di fine Settecento del pittore Thomas Lawrence (1769 – 1830) chiamato «Satana convoca le sue legioni», conservato alla Royal Academy di Londra.

 

Il quadro in sé dice molto. La foto ancora di più.

 

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Lawrence era noto come ritrattista di reali e militari di alto livello. Secondo quanto riportato il dipinto, che ritrae proprio l’angelo ribelle ignudo in posizione mascolina e dominante e sguardo spiritato, sarebbe ispirato  ad un verso del Paradiso perduto di John Milton: «Svegliati, alzati o sii caduto per sempre» (Paradiso perduto, Libro I, riga 330).

 

Tuttavia, Renovatio 21 vuole ricordarlo anche per un altro episodio sorprendente, che è di particolare interesse oggi che si parla di Russia e dissidenti in prigione.

 

Nel 2003, è stato riferito che le azioni dell’industriale petrolifero russo Mikhail Khodorkovskij nel colosso petrolifero Yukos furono passate dal giovane oligarca antiputiniano al vecchio Rothschild in base a un accordo che avevano concluso prima dell’arresto di Khodorkovskij.

 

Come noto, Khodorkovskij fu arrestato prima che decollasse con il suo jet. Fu il segno che l’oligarcato russo, che accumulò diecine di miliardi di dollari sotto gli anni di caos eltsiniano, veniva sottomesso dal potere politico di Vladimir Putin. Ci parlarono per anni e anni del miliardario Khodorkovskij come un «dissidente» ingiustamente messo in carcere dall’autocrate di Mosca. In Italia si arrivò agli appelli di un noto politico democristiano, Pier Ferdinando Casini, affinché il governo italiano si attivasse «perché siano tutelati i diritti alla difesa di Mikhail Khodorkovskij».

 

L’oligarca Khodorkovskij, insomma, era una priorità che doveva impegnare il nostro esecutivo. Possiamo stropicciarci gli occhi, ma è la realtà – che va letta, come cerchiamo di fare qui, avendo più elementi del quadro. Il lettore è libero di fare tutti i paralleli che vuole con il caso Navalnij.

 

Il magnate russo, ricordiamo, fu liberato a ridosso dell’inizio delle Olimpiadi invernali di Sochi. Fu, a quanto si può intendere, un atto di buona fede di Putin verso l’Occidente e i suoi network (che comprendono, da secoli, anche le trame dei Rothschild). Come se dicesse: eccovelo, tenetevelo, tutto intero.

 

Sappiamo cosa accade poi: le Olimpiadi furono un successo, e appena dopo la loro chiusura scoppiò piazza Maidan, ossia il golpe di Kiev che ci ha portati, oggi, alla guerra ucraina, cioè alle soglie dell’annientamento termonucleare globale.

 

Come si intitolava il quadro dinanzi a cui il Rothschild posava con Marina Abramovic?

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Oligarcato

«Surreale» cena alla Casa Bianca con Trump, Zuckerberg, Bill Gates

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Il presidente Donald Trump ha organizzato una cena di alto profilo alla Casa Bianca, invitando i leader più influenti della Silicon Valley a discutere di intelligenza artificiale e investimenti negli Stati Uniti.   Tra i presenti figuravano Mark Zuckerberg, CEO di Meta Facebook, Tim Cook, CEO di Apple, Sam Altman, CEO di OpenAI, e Bill Gates, il fondatore di Microsoft con ampie attività filantrocapitaliste in corso. Molti di costoro in passato avevano pubblicamente criticato Trump. Elon Musk, tecnicamente il più ricco e di successo tra gli imprenditori tecnologici, un tempo stretto alleato di Trump, era assente, ufficialmente a causa di conflitti di agenda ma più probabilmente della rottura pubblica tra i due, non ancora sanata nonostante il ramoscello d’olivo mostrato da Trump negli scorsi giorni.   Il cosiddetto zar dell’Intelligenza Artificiale e delle criptovalute della Casa Bianca David Sacks (già tra i fondatori di PayPal, poi divenuto investitore di Venture Capital e sostenitore MAGA) era presente alla cena con l’amico e compagno di podcast Chamath Palihapitiya, già dirigente di Facebook a cui è seguito un grande successo come investitore. I due hanno offerto un resoconto privilegiato dell’evento sul loro podcast «All-In».  

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«Tutto è iniziato con un gruppo organizzato da Chamath nella Silicon Valley. Erano il nucleo centrale, e poi sempre più persone hanno voluto unirsi», ha detto Sacks. «Ben presto, il presidente ha invitato i massimi leader del settore tecnologico, e la sala si è trasformata nella sala che vedete. È davvero sorprendente la capacità del presidente Trump di convocare tutte queste persone. Direi che forse metà dell’industria tecnologica era presente in termini di capitalizzazione di mercato».   Il Palihapitiya, sposato con la stupenda ereditiera farmaceutica italiana Nathalie Dompè, nel video concorda col Sacks, spiegando che trovarsi in quella stanza «sembrava surreale».   «Vedi i leader delle aziende più importanti del mondo, tutti seduti insieme, con questo senso di allineamento e cooperazione. È stato davvero fantastico», ha detto il Palihapitiya. «Queste persone non devono presentarsi da nessuna parte, ma il fatto che il presidente abbia potuto convocarle la dice lunga su di lui e sul suo programma».   Palihapitiya ha affermato che i partecipanti hanno sostenuto «incredibilmente» le politiche di Trump, che ha contrapposto alle «difficoltà sotto Biden», osservando che «anche i liberali più convinti come Tim Cook e Bill Gates hanno ormai pienamente abbracciato il presidente Trump».   «Questo è una testimonianza del suo programma», ha affermato. Il Palihapitiya ha poi offerto un resoconto dettagliato di Trump che ospita i leader della tecnologia nella Roosevelt Room. «Vedevamo le persone più potenti che hanno costruito queste incredibili aziende: circa 30 persone, ma il tavolo ne può ospitare solo 15. Quindi c’erano Tim Cook, Sam Altman e Satya Nadella seduti su un divano, con Dylan Field e Alan Wag lì vicino, che si rilassavano», ha raccontato Palihapitiya. «Nel loro mondo, sono dei re, ma alla Casa Bianca sono cittadini americani lì per incontrare il presidente. L’ego di tutti è stato messo a dura prova».   «Poi ci hanno fatto mettere in fila indiana – Sundar [Pichai, CEO di Google, ndr], Satya [Nadella, CEO di Microsoft, ndr], Bill Gates – come se fossimo nel backstage di un concerto degli Zeppelin», ha aggiunto il finanziere cingalo-canadese, raccontando che il momento si è arricchito di un visita allo Studio Ovale, con partecipanti come Safra Catz di Oracle e suo marito che si sono intrattenuti per le foto al Resolute Desk.   Si è trattato momento improvvisato si è verificato quando il marito di Catz ha chiesto una penna, spingendo Trump a distribuire monete e penne. Sergey Brin di Google ha innescato una discussione politica che si è protratta fino alla cena, mentre la richiesta di un partecipante di avere la playlist di Trump ha portato alla musica dei Fleetwood Mac nel giardino delle rose della Casa Bianca, immortalata da Lisa Su del produttore di microchippi AMD.   «Il cameratismo, tuttavia, non è riuscito a mascherare la tensione di fondo: questi leader, un tempo critici accesi, ora sembravano dare priorità all’accesso e all’influenza rispetto ai loro principi passati, mettendo in dubbio se la loro precedente opposizione fosse autentica o semplicemente una posa per ottenere il favore del pubblico», scrive Zerohedge.   L’evento ha sollevato interrogativi sulle motivazioni dei leader del settore tecnologico che un tempo si opponevano a Trump. Zuckerberg, che aveva bandito Trump dalle piattaforme di Meta nel 2021 dopo la rivolta al Campidoglio del 6 gennaio, aveva giustificato la mossa come una presa di posizione contro l’incitamento, attirandosi accuse di censura da parte dei sostenitori di Trump.   Nel 2016, Zuckerberg aveva criticato la retorica di Trump sull’immigrazione definendola divisiva durante la conferenza F8 di Meta. Cook, un acceso sostenitore della giustizia sociale, si era opposto al divieto di viaggio imposto da Trump nel 2017, definendolo «un approccio non corretto», mentre Altman aveva paragonato Trump a demagoghi «odiosi».

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Lo Zuckerbergo è stato filmato durante la serata mentre, interrogato dal presidente Trump sulla quantità di investimenti negli USA dei prossimi anni fa parte di Facebook, dice di volere impegnare circa 600 miliardi al 2028. Alcuni in rete accusano lo Zuck di essersi inventato al momento una cifra a caso che potesse compiacere il Trump, che, come noto, l’anno scorso in un libro fotografico aveva minacciato di dare l’ergastolo allo Zuckerbergo qualora fosse intervenuto come nel 2020 nelle elezioni 2024.     Molti hanno reagito malamente alle immagini di Bill Gates che pontifica a fianco di un’occhiuta Melania, paventando un cedimento del presidente.   Il Gates ha ostentato con vanto la sua carriera di filantrocapitalista riguardo alla sanità globale, che significa, ovviamente, vaccini.   Tuttavia, a poche ore dalla cena, Trump ha pubblicato su Truth Social un segmento di un vecchio documentario sui vaccini che mostra la loro assoluta pericolosità.

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Misteri

Il Congresso USA pubblica il filmato mancante della prigione di Epstein

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Una commissione del Congresso degli Stati Uniti ha reso pubblico il «minuto mancante» dalle riprese delle telecamere di sicurezza all’esterno della cella del miliardario pedofilo condannato Jeffrey Epstein, la notte della sua morte.

 

L’esistenza di questo filmato contraddice la precedente affermazione del Procuratore Generale Pam Bondi, secondo cui un minuto veniva cancellato ogni giorno a mezzanotte al reset delle telecamere.

 

Martedì, la Commissione per la Vigilanza e la Riforma del Governo della Camera ha pubblicato oltre 33.000 pagine relative al caso Epstein, in un contesto di crescente pressione sull’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il Dipartimento di Giustizia (DOJ) e l’FBI hanno finora insistito sul fatto che il defunto finanziere non avesse tenuto alcuna «lista di clienti» per la sua rete di pedofili.

 

I filmati di sorveglianza precedentemente pubblicati, provenienti dal blocco di celle di Epstein, mancavano di un minuto, dalle 23:59 alla mezzanotte del 9 e 10 agosto, scatenando diffuse speculazioni e accuse di insabbiamento. La sua morte è stata ufficialmente dichiarata suicidio.

 

Nel video appena diffuso, poco dopo il minuto 11:59, un uomo si allontana dal banco della guardia e scompare dall’inquadratura. Il campo visivo limitato della telecamera di sicurezza non mostra l’ingresso della cella di Epstein.

 

 

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L’assenza di un errore nella registrazione contraddice la spiegazione precedentemente fornita da Bondi. «Quello che abbiamo appreso dal Bureau of Prisons è che ogni notte il video viene resettato e ogni notte dovrebbe mancare lo stesso minuto», aveva dichiarato ai giornalisti a luglio.

 

Nel video appena pubblicato mancano i metadati, ovvero informazioni tecniche solitamente incorporate in un file, che potrebbero aiutare a confermare che si tratta di un filmato grezzo e non modificato.

 

Il «minuto mancante» è anche di qualità molto inferiore, ha un frame rate ridotto e un formato di testo sullo schermo diverso, ha affermato mercoledì la CBS News, citando esperti forensi in materia di video.

 

La conclusione del Dipartimento di Giustizia e dell’FBI secondo cui Epstein non aveva tenuto alcuna «lista di clienti incriminanti» ha provocato una forte reazione da parte di legislatori e commentatori di spicco.

 

Trump, che durante la sua campagna di rielezione aveva promesso di pubblicare i file su Epstein, ha risposto alle critiche sulla sua gestione del caso, sostenendo che solo gli «stupidi» insistono nel voler vedere la presunta lista dei clienti del trafficante di sesso. Trump, che nega l’insabbiamento, aveva ordinato la pubblicazione delle trascrizioni riguardante Epstein.

 

Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa Trump aveva dichiarato che la sua amministrazione mai avrebbe pubblicato i video sequestrati ad Epstein.

 

Ieri la Commissione per la vigilanza e la riforma del governo della Camera USA ha pubblicato più di 33.000 pagine di documenti relativi al caso, stranamente in formato immagine, quindi non facilmente indicizzabile.

 

Secondo Tucker Carlson l’Intelligence starebbe proteggendo, più che Trump, il network di potere attorno a Epstein. Alcuni speculano sul fatto che la verità sul caso del magnate pedofilo potrebbe in realtà compromettere per sempre i rapporti con lo Stato di Israele, di cui Epstein è accusato di essere una spia.

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Intelligence

Il Congresso USA pubblica la prima serie di file su Epstein

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La Commissione per la vigilanza e la riforma del governo della Camera USA ha pubblicato più di 33.000 pagine di documenti relativi al finanziere caduto in disgrazia e condannato per reati sessuali Jeffrey Epstein.   Martedì sera la commissione del Congresso degli Stati Uniti ha pubblicato sul suo sito web un link alle 33.295 pagine.   Il presidente James Comer ha citato in giudizio il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti il ​​mese scorso, dopo che un’indagine del Dipartimento di Giustizia e dell’FBI aveva concluso che Epstein non aveva tenuto alcuna «lista dei clienti». La rivelazione ha spinto i Democratici e alcuni Repubblicani ad accusare il Presidente Donald Trump di insabbiamento.   Parlando ai giornalisti martedì, Comer ha promesso la massima trasparenza e si è impegnato a pubblicare il resto dei documenti il ​​prima possibile. «Continueremo a seguire i fatti e a chiedere giustizia per questi sopravvissuti», ha dichiarato il Comitato di Vigilanza.  

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Il giornalista Nick Sortor, tuttavia, ha sottolineato che ogni file è formattato come un’immagine individuale, il che rende «molto difficile la consultazione da parte del pubblico». La scelta potrebbe essere dettata o da incompetenza o dalla volontà di rendere difficile la ricerca.   Come riportato da Renovatio 21, l’amministrazione Trump sembra aver tentato di sviare l’attenzione dal caso, con il presidente a dire che «solo gli stupidi si interessano dei file di Epstein». Il presidente aveva pure detto che l’amministrazione mai pubblicherà i video. In seguito alla rivolta dei suoi sostenitori, Trump, che nega l’insabbiamento, aveva ordinato la pubblicazione delle trascrizioni riguardante Epstein.   Si tratta di una grande giravolta – un tradimento – rispetto a quanto promesso in campagna elettorale. Si ritiene che, nel frattempo, sia successo qualcosa: forse qualcuno ha disegnato un particolare al presidente.   Secondo Tucker Carlson l’Intelligence starebbe proteggendo, più che Trump, il network di potere attorno a Epstein. Alcuni speculano sul fatto che la verità sul caso del magnate pedofilo potrebbe in realtà compromettere per sempre i rapporti con lo Stato di Israele, di cui Epstein è accusato di essere una spia.

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