Economia
Macron e l’eurovirilità: «l’UE non è abbastanza temuta»

L’UE non è stata «abbastanza temuta» durante i negoziati con gli Stati Uniti sul nuovo accordo commerciale firmato tra le due Unioni. Sono i commenti di Macron riguardo i recenti sviluppi tra Washington e Brusselle.
L’accordo, concluso domenica durante i colloqui tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, stabilisce un dazio del 15% sulla maggior parte delle esportazioni dell’UE verso gli Stati Uniti. Brussella si è inoltre impegnata a investire 600 miliardi di dollari nell’economia statunitense e ad acquistare 750 miliardi di dollari di energia americana nei prossimi tre anni. Gli Stati Uniti, tuttavia, non dovranno affrontare alcun dazio UE sulle loro esportazioni.
«Per essere liberi, bisogna essere temuti, e non siamo stati temuti abbastanza, ha detto Macron mercoledì al Consiglio dei ministri di Parigi, secondo due partecipanti presenti all’incontro, teorizzando la necessità per una politica di forza UE, la necessità di una vera e propria eurovirilità.
Macron avrebbe espresso rammarico per il fatto che l’UE «non si consideri ancora sufficientemente una potenza» esortando Brusselle a «lavorare instancabilmente» per riequilibrare i suoi rapporti con Washington.
Il presidente francese ha anche chiesto un’accelerazione dell’«agenda europea sulla sovranità e la competitività», in quella che alcuni hanno interpretato come una velata critica alla leadership e alle priorità di von der Leyen, ha riportato Euractiv.
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«La Francia ha sempre mantenuto una posizione ferma ed esigente. Questa non è la fine della storia, il negoziato deve continuare», ha aggiunto il Macrone.
La portavoce del governo Sophie Primas ha poi confermato in una conferenza stampa che Macron ha accolto con favore alcuni elementi dell’accordo, in particolare la maggiore visibilità che offre alle imprese francesi. Tuttavia, ha sottolineato che il presidente considera l’accordo «incompleto».
Le critiche all’accordo hanno continuato ad aumentare all’interno del governo francese. Lunedì il permier francese François Bayrou lo ha definito una «presentazione», mentre diversi ministri ne hanno messo in discussione sia il contenuto che il processo che lo ha portato alla sua adozione.
«Avremmo preferito che queste negoziazioni si svolgessero in un contesto ufficiale e non in un campo da golf privato in Scozia», ha affermato Primas, definendo la location «insolita».
La Francia, come noto, dispone della cosiddetta force de frappe («forza d’urto»), ossia della dotazione di armi atomiche partita nel 1958 sotto la presidenza di René Coty e Charles de Gaulle. Secondo stime, Parigi disporrebbe ora di circa 290 testate nucleari, di cui 280 schierate.
In un discorso a Cherbourg nel 2008 l’allora presidente Nicolas Sarkozy disse che «la dissuasione [atomica], è semplicemente l’assicurazione sulla vita della nostra nazione».
La potenza termonucleare della presidenza francese fu connessa alla virilità anche dall’ex premiere dame Carla Bruni, la quale, secondo le cronache, quando si apprestava ad iniziare la sua relazione con Sarkozy (rapporto nato su spinta del celeberrimo pubblicitario Jacques Seguela) avrebbe confidato alle amiche: «voglio un uomo dalla potenza atomica».
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Immagine di © European Union, 2025 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
Economia
l dollaro USA tocca il minimo degli ultimi 30 anni nelle riserve estere globali

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Economia
Musk diventa il primo con un patrimonio di 500 miliardi e dichiara di voler vivere e morire su Marte («territorio americano»)

Elon Musk, amministratore delegato di Tesla e SpaceX, è diventato il primo individuo al mondo a raggiungere un patrimonio netto di 500 miliardi di dollari. Lo riporta la rivista Forbes.
La ricchezza dell’uomo di origini sudafricane è cresciuta grazie al recente aumento delle azioni Tesla e alle valutazioni in rialzo delle sue società private.
Mercoledì, le azioni Tesla sono salite di quasi il 4%, incrementando il patrimonio di Musk di 9,3 miliardi di dollari, portandolo a 500,1 miliardi di dollari, come riportato dalla Forbes Billionaires List. La partecipazione del 12% di Musk in Tesla è valutata 191 miliardi di dollari.
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Gli analisti attribuiscono l’aumento della sua ricchezza alla rinnovata concentrazione di Musk sulle sue attività imprenditoriali. Da aprile, quando ha annunciato durante una chiamata sui risultati finanziari che avrebbe lasciato il ruolo di capo del Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE) sotto il presidente Donald Trump per dedicarsi maggiormente a Tesla e ad altri progetti, le azioni Tesla sono quasi raddoppiate. La decisione di lasciare l’agenzia è seguita a un disaccordo con il presidente su una legge chiave riguardante tasse e spese.
Robyn Denholm, presidente del consiglio di amministrazione di Tesla, ha dichiarato il mese scorso che Musk è tornato «in prima linea» dopo mesi di distrazioni. Poco dopo, Musk ha acquistato azioni Tesla per quasi 1 miliardo di dollari, dimostrando fiducia nell’espansione dell’azienda nei settori dell’intelligenza artificiale e della robotica.
Oltre a Tesla, SpaceX, l’azienda aerospaziale di Musk, è stata valutata 400 miliardi di dollari in un’offerta pubblica di acquisto ad agosto, rispetto ai 350 miliardi di dicembre. La sua quota del 42% vale 168 miliardi di dollari. Musk detiene inoltre il 53% di xAI Holdings, nata dalla fusione della sua startup di Intelligenza Artificiale con X, valutata attualmente 113 miliardi di dollari, con indiscrezioni che suggeriscono un possibile raggiungimento di 200 miliardi.
Musk ha stabilito più volte record di patrimonio netto: è salito in cima alla classifica di Forbes nel gennaio 2021 con 190 miliardi di dollari, ha raggiunto i 300 miliardi a novembre e ha superato i 400 miliardi a dicembre 2024. Attualmente, supera di 150 miliardi il fondatore di Oracle, Larry Ellison, secondo nella classifica.
Come riportato da Renovatio 21, Ellison, miliardario ebreo sostenitore dell’esercito israeliano, ha di recente acquistato Tiktok, per la gioia pubblica del premier israeliano Beniamino Netanyahu, che in un suo discorso agli influencer sionisti ha parlato anche dell’importanza della propaganda israeliana su X, dicendo che «Elon Musk non è un nemico, è un amico».
Il Bloomberg Billionaires Index, che adotta un diverso metodo di calcolo, stima il patrimonio di Musk a 470 miliardi di dollari, comunque il più alto tra i primi 500 al mondo.
In questi giorni il Musk ha riaffermato il suo ambizioso obiettivo di vivere e morire su Marte, dopo aver integrato il pianeta rosso negli Stati Uniti.
Musk ha spesso descritto la colonizzazione di Marte come parte di una visione più ampia per garantire la sopravvivenza dell’umanità in caso di un «evento di livello estinzione», con SpaceX che lavora attivamente allo sviluppo di veicoli spaziali per realizzare questo scopo.
«Ho un unico passaporto, ora e per sempre: quello americano. Vivrò e morirò qui. O su Marte (parte dell’America)», ha scritto Musk mercoledì in un post su X.
All’inizio di quest’anno, l’imprenditore ha dichiarato che la prima missione Starship su Marte potrebbe essere lanciata già a fine 2026.
Oltre al sistema di lancio Starship, progettato per missioni con equipaggio verso la Luna e Marte, Musk guida diverse iniziative spaziali attraverso SpaceX, che sviluppa e lancia razzi, veicoli spaziali e sistemi satellitari.
I razzi riutilizzabili Falcon 9 e Falcon Heavy di SpaceX sono impiegati per missioni commerciali e governative, inclusi contratti con la NASA. La navicella Crew Dragon trasporta regolarmente astronauti alla Stazione Spaziale Internazionale. Tramite Starlink, SpaceX gestisce una rete in espansione di migliaia di satelliti in orbita terrestre bassa per fornire connettività internet globale.
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La NASA ha propri obiettivi a lungo termine per Marte, concentrandosi attualmente sul programma Artemis, che mira a riportare l’uomo sulla Luna prima di puntare al pianeta rosso. Una missione con equipaggio su Marte è prevista provvisoriamente per la fine degli anni 2030 o l’inizio degli anni 2040, in base ai progressi tecnologici e ai finanziamenti.
A marzo, il Wall Street Journal ha riferito, citando fonti, che Musk intende riorientare le priorità della NASA verso missioni umane su Marte entro la fine del mandato del presidente Donald Trump, proponendo di riallocare risorse e nominare alleati all’interno dell’agenzia per accelerare i progressi.
Il fondatore di SpaceX ha anche rivelato che un futuro volo Starship su Marte porterà con sé Optimus, il robot umanoide di Tesla, suggerendo che questa missione potrebbe spianare la strada a sbarchi umani, possibili, secondo lui, già nel 2029.
«Quest’anno, speriamo di riuscire a produrre circa 5.000 robot Optimus », aveva detto Musk agli investitori Tesla lo scorso aprile. «Tecnicamente puntiamo ad avere abbastanza componenti per produrne 10.000, forse 12.000, ma dato che si tratta di un prodotto completamente nuovo, con un design completamente nuovo, direi che ci riusciremo se riusciremo a raggiungere la metà dei 10.000 pezzi».
«Ma anche 5.000 robot, sono le dimensioni di una legione romana, per vostra informazione, il che è un pensiero un po’ spaventoso» ha continuato significativamente Elon. «Come un’intera legione di robot, direi “wow”. Ma penso che costruiremo letteralmente una legione, almeno una legione di robot quest’anno, e poi probabilmente 10 legioni l’anno prossimo. Penso che sia un’unità piuttosto interessante, sapete? Unità di legione. Quindi probabilmente 50.000 circa l’anno prossimo».
Come segnalato da Renovatio 21, il riferimento al concetto di legione e alla storia di Roma (passione nota dell’uomo più ricco del mondo) fa venire in mente altre considerazioni espresse dal Musk negli anni scorsi, peraltro proprio riguardo al presidente russo Vladimiro Putin.
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Quando tre anni fa ancora il suo networth era di circa 240 miliardi (ora è quasi il doppio) fu intervistato per un documentario della testata germanica Welt, dove corresse il giornalista che lo descriveva come l’uomo più ricco della Terra. «Io penso che Putin sia significativamente più ricco di me», alluse Elon. «Sì lo penso davvero. Io non posso andare ad invadere altri Paesi. Credo ci sia una vecchia citazione… forse da Crasso… non sei davvero ricco sino a che non puoi permetterti una legione».
Elon Musk, che si è forse riconciliato con Trump al Charlie Kirk Memorial dopo lo strappo di mesi fa a seguito del varo del Big Beautiful Bill, gode della sempre più aperta stima dello stesso Putin.
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Economia
Gli Stati Uniti «pronti a sostituire» tutto il gas e il petrolio russo nell’UE

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