Militaria
L’Ucraina risponde alle voci sul licenziamento di Zaluzhny, il suo massimo generale militare
Voci secondo cui il presidente ucraino Vladimir Zelenskyj aveva licenziato il comandante in capo del paese, Valery Zaluzhny, sono state diffuse per destabilizzare l’Ucraina, ha insistito l’organismo di censura del Centro per la comunicazione strategica e la sicurezza dell’informazione (CSCIS).
Lunedì numerosi media ucraini e canali Telegram, citando varie fonti politiche e militari, hanno riferito che Zaluzhny era stato licenziato o stava per perdere il lavoro. È stato affermato che al generale era stato offerto invece di dirigere il Consiglio di sicurezza e difesa nazionale del paese, ma ha rifiutato la proposta.
Le notizie sulle dimissioni di Zaluzhny «si sono rivelate false. Questa informazione è stata smentita dai funzionari», ha detto martedì CSCIS in una dichiarazione su Facebook.
Lunedì il ministero della Difesa ucraino ha diffuso un breve messaggio su Telegram: «Cari giornalisti, rispondiamo a tutti voi subito: no, non è vero», riferendosi apparentemente alle speculazioni sul destino di Zaluzhny.
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Poco dopo, anche il portavoce di Zelens’kyj, Sergey Nikiforov, ha detto: «Il presidente non ha licenziato il comandante in capo».
Le accuse di dimissioni di Zaluzhny erano di «natura destabilizzante», ha affermato il CSCIS, istituito nel 2021 per rafforzare il controllo statale sulle informazioni.
La diffusione di tali voci mirava a «distruggere l’unità della società ucraina, demoralizzandola e riducendo la motivazione a respingere l’aggressione russa», si legge.
Il clamore attorno alla notizia del licenziamento di Zaluzhny rivela che ci sono problemi «nel campo dell’igiene dei media e delle comunicazioni» in Ucraina, ha aggiunto il censore.
Il governo e la società civile dovrebbero imparare da questi sviluppi e lavorare per «aumentare la stabilità» nel Paese, ha avvertito.
All’inizio di questo mese, Bloomberg aveva riferito che il principale sostenitore di Kiev, gli Stati Uniti, era preoccupato che le «differenze» tra Zelens’kyj e Zaluzhny stessero «rallentando gli sforzi per cristallizzare una nuova strategia» dopo che la controffensiva ucraina dello scorso anno non era riuscita a fornire i risultati desiderati.
Secondo la testata, le «tensioni» tra i due sono emerse a novembre, quando il presidente si è arrabbiato perché il generale ha descritto la situazione sul campo di battaglia con la Russia come «una situazione di stallo». Zaluzhny ha poi ritrattato i suoi commenti, ma «le tensioni sono rimaste nonostante le affermazioni ufficiali secondo cui la leadership è unita», ha insistito.
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Un altro motivo di discordia tra loro è l’introduzione di una legge sulla mobilitazione pianificata, che il comandante in capo ha richiesto, ma Zelens’kyj ha continuato a ritardare.
Come riportato da Renovatio 21, mesi fa media russi avevano parlato delle voci secondo cui Zaluzhny a maggio sarebbe stato ferito in un attacco missilistico russo, ma anche queste probabilmente non erano fondante.
Zelens’kyj tuttavia sembra circondato da ostilità crescenti anche dentro il suo stesso regime, con pronunciamenti sullo «stallo» della guerra da parte del generale Zaluzhny e attacchi da parte del sindaco di Kiev Vitalij Klitschko, che sostiene che il presidente-attore è passato ora all’autoritarismo. Un articolo di TIME, che raccoglieva dichiarazioni di fonti dentro il suo entourage, mostrava come lo Zelens’kyj sia considerato «delirante» dai suoi stessi uomini.
Nel frattempo l’Ucraina sembra voler mobilitare sempre più truppe, almeno a giudicare dall’acquisto di 50.000 uniformi femminili.
Quattro mesi fa era emerso che tutte le donne in Ucraina che hanno una formazione medica o farmaceutica sarebbero state obbligate a registrarsi presso l’esercito.
Recenti modifiche degli standard di arruolamento operate dal regime di Kiev consentono l’ingresso dell’esercito anche a persone con «manifestazioni lievi di disturbi mentali a breve termine» di mente, tubercolotici, malati di epatite e sieropositivi HIV.
Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso la maggioranza degli ucraini, rispondendo a un sondaggio su Facebook condotto da un importante parlamentare, ha affermato che sarebbe disposta a rinunciare alla propria cittadinanza per evitare di essere arruolato nell’esercito.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Militaria
Parlamentare statunitense spinge per il ritiro dalla NATO
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Droni
Soldati francesi attaccano droni attorno ad una base di sottomarini nucleari
Venerdì è emersa una seria violazione della sicurezza aerea presso un’installazione militare francese, mentre i rappresentanti europei stanno mettendo in evidenza i pericoli della «guerra ibrida» orchestrata dalla Russia, che di recente ha puntato su numerose incursioni «misteriose» di droni nello spazio aereo dell’UE, soprattutto vicino a obiettivi critici come gli scali aeroportuali.
I fanti di marina francesi hanno ingaggiato cinque droni sconosciuti che avevano forzato la zona proibita sopra una fondamentale base per sottomarini nucleari giovedì sera, secondo fonti militari riportate da EuroNews. Un alto funzionario ha tuttavia precisato che si è trattato di un «jammer» attivo, non di proiettili veri e propri.
Intorno alle 19:30 ora locale, i sensori radar presso la base navale di Île Longue, in Bretagna – quartier generale della flotta transalpina di sottomarini balistici armati di testate atomiche –, hanno captato l’ingresso di apparecchi non autorizzati nell’area ad altissima sicurezza.
Il reggimento di fanteria marittima deputato alla difesa del complesso ha prontamente attivato i protocolli anti-droni, aprendo il fuoco con più raffiche contro gli intrusi per neutralizzarli e abbatterli.
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Poiché non è dato sapere se gli UAV siano stati realmente centrati, le unità di sicurezza hanno dispiegato un’ampia perlustrazione sul terreno. Le autorità non hanno ancora verificato se i droni siano stati abbattuti o recuperati.
Sulla base di allusioni generiche da parte di alti gradi francesi, gli apparecchi potrebbero essere stati neutralizzati o deviati mediante interferenze elettroniche, ma i dettagli forniti sono stati scarsi:
La ministra della Difesa Catherine Vautrin ha confermato l’intercettazione di un sorvolo, senza chiarire se siano stati impiegati spari, jammer elettronici o altre contromisure contro gli intrusi aerei. L’identità dei responsabili resta ignota.
«Qualsiasi sorvolo di un sito militare è vietato nel nostro Paese», ha affermato Vautrin. «Voglio elogiare l’intercettazione effettuata dal nostro personale militare presso la base di Île Longue».
Secondo la stampa francese, l’impianto sorge nei pressi di Brest, nella Francia nord-occidentale, ed è custodito da oltre 120 militari marittimi, oltre al contingente di sicurezza della Marina.
Ospita quattro sottomarini balistici nucleari – Le Triomphant, Le Téméraire, Le Vigilant e Le Terrible – e si occupa della manutenzione delle unità che garantiscono il deterrente atomico nazionale. In base alla dottrina ufficiale, almeno un battello nucleare è sempre in missione di ronda.
«Non è stato stabilito alcun collegamento con interferenze straniere», ha dichiarato Frédéric Teillet, procuratore generale di Rennes, citato dall’agenzia AFP, precisandoo che nessun pilota o operatore dei droni è stato fermato o identificato.
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Immagine screenshot da YouTube
Militaria
Il disegno di legge sulla coscrizione avanza nel Parlamento tedesco
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