Geopolitica
L’Ucraina è ora «la Somalia d’Europa»: parla il capo dell’opposizione in esilio
L’Ucraina è diventata «una Somalia europea», ha detto il leader dell’opposizione in esilio Viktor Medvedchuk in risposta all’inserimento del paese nella lista dei luoghi più pericolosi del mondo. Lo riporta RT.
In un articolo d’opinione per Drugaja Ukraina («L’altra Ucraina») pubblicato lunedì, Medvedchuk ha osservato che l’Ucraina si è trovata accanto a Iraq, Afghanistan, Libia, Yemen e Somalia nella «Mappa dei rischi» pubblicata la settimana scorsa dalla società di servizi sanitari e di sicurezza International SOS. L’azienda valuta ogni anno i paesi sulla base di quattro criteri di rischio: sicurezza, salute, cambiamento climatico e salute mentale.
Il leader dell’opposizione ha sottolineato che in termini di sicurezza e salute mentale «il regime di Zelens’kyj batte anche i Paesi più sottosviluppati. Dopotutto, un tale cannibalismo russofobo introdotto nelle politiche statali della moderna Ucraina non può essere trovato nemmeno tra le tribù più arretrate e aggressive dell’Africa».
Medvedchuck ha citato le notizie di coscrizione forzata, la distruzione di monumenti legati alla Russia, l’aggressiva retorica anti-russa da parte dei media ucraini e i video che mostrano sospetti saccheggiatori legati ai lampioni come punizione tra i segni di quella che ha definito «follia di massa» in Ucraina.
Secondo Medvedchuk, tutto è iniziato molto prima del lancio dell’operazione militare russa nel paese nel febbraio 2022. «L’Ucraina… era impazzita; le persone sono state costrette a dimenticare le proprie radici, fede, storia, lingua e tradizioni. Tutto questo è stato fatto per volere dell’Occidente, e per questo sono stati spesi miliardi, cosa che i politici occidentali hanno apertamente riconosciuto».
E quando il conflitto tra Mosca e Kiev si è intensificato, continua l’ex capo dell’opposizione ora in esilio, «i politici occidentali non si sono affrettati a estinguerlo ma hanno cominciato ad accenderlo, fornendo armi e denaro in enormi quantità». A causa di questo sostegno da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati, «il regime squilibrato di Zelenskyj si è immaginato il centro dell’universo e ha perso completamente il contatto con la realtà», ha aggiunto.
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«Il popolo ucraino si è ritrovato in un manicomio dove i pazienti più pericolosi hanno preso il potere», ha scritto Medvedchuk. Restare in Ucraina è «pericoloso per le persone mentalmente sane», ed è per questo che tutti cercano di fuggire dal paese, ha insistito.
Medvedchuk era il capo del partito Piattaforma di opposizione – Per la vita, in passato la più grande fazione di opposizione nel parlamento ucraino. Ma dopo lo scoppio del conflitto con la Russia, è stato bollato come traditore e arrestato. La figura dell’opposizione ha trascorso mesi in detenzione prima di essere consegnata a Mosca in uno scambio di prigionieri nel settembre dello scorso anno.
Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso in un editoriale per la testata Smotrim Medvedchuck aveva dichiarato che Zelens’kyj potrebbe essere l’ultimo capo di Stato ucraino, e che egli può incolpare solo se stesso per tale realtà.
Dal suo esilio russo Medvedchuck ha inoltre parlato di Kiev come della «mangiatoia» dei corrotti Biden. Le accuse sono state ripetute anche dall’ex procuratore generale ucraino Viktor Shokin ha affermato che Joe Biden, mentre prestava servizio come vicepresidente degli Stati Uniti, ha ricevuto una tangente da una controversa società di energia ucraina in cambio del suo aiuto per farlo licenziare nel 2016.
Il partito di Medvedchuck è stato bandito da Kiev l’anno scorso assieme ad un’altra dozzina di formazioni politiche.
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0);
Geopolitica
Thailandia e Cambogia firmano alla Casa Bianca un accordo di cessate il fuoco
HISTORIC PEACE BETWEEN THAILAND & CAMBODIA. President Trump and Malaysia’s Prime Minister Anwar Ibrahim hosted the Prime Ministers of Thailand and Cambodia for the signing of the ‘Kuala Lumpur Peace Accords’—a historic peace declaration. pic.twitter.com/BZRJ2b2KLY
— The White House (@WhiteHouse) October 26, 2025
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Geopolitica
La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dovuto cancellare un viaggio previsto in Cina dopo che Pechino si sarebbe rifiutata di organizzare incontri di alto livello con lui, secondo quanto riportato venerdì da diversi organi di stampa.
Il Wadephul sarebbe dovuto partire per Pechino domenica per discutere delle restrizioni cinesi sull’esportazione di terre rare e semiconduttori, oltre che del conflitto in Ucraina.
«Il viaggio non può essere effettuato al momento e sarà posticipato a data da destinarsi», ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, citato da Politico. Il Wadephullo avrebbe dovuto incontrare il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ma l’agenda prevedeva troppo pochi incontri di rilievo.
Secondo il tabloide germanico Bild, i due diplomatici terranno presto una conversazione telefonica.
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Questo intoppo diplomatico si inserisce in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Cina e Unione Europea. Nell’ultimo anno, Bruxelles e Pechino si sono scontrate sulla presunta sovrapproduzione industriale cinese, mentre la Cina accusa l’UE di protezionismo.
All’inizio di questo mese, Pechino ha rafforzato le restrizioni sull’esportazione di minerali strategici con applicazioni militari, una mossa che potrebbe aggravare le difficoltà del settore automobilistico europeo.
La Germania è stata particolarmente colpita dal deterioramento del clima commerciale.
Come riportato da Renovatio 21, la Volkswagen sospenderà la produzione in alcuni stabilimenti chiave la prossima settimana a causa della carenza di semiconduttori, dovuta al sequestro da parte dei Paesi Bassi del produttore cinese di chip Nexperia, motivato da rischi per la sicurezza tecnologica dell’UE. In risposta, Pechino ha bloccato le esportazioni di chip Nexperia dalla Cina, causando una riduzione delle scorte che potrebbe portare a ulteriori chiusure temporanee di stabilimenti Volkswagen e colpire altre case automobilistiche, secondo il quotidiano.
Venerdì, il ministro dell’economia Katherina Reiche ha annunciato che Berlino presenterà una protesta diplomatica contro Pechino per il blocco delle spedizioni di semiconduttori, sottolineando la forte dipendenza della Germania dai componenti cinesi.
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Immagine di UK Government via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Geopolitica
Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset
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