Animali
Zoo cinese nega che i suoi orsi siano esseri umani travestiti
Lo zoo di Hangzhou, nella Cina orientale, ha ufficialmente negato le accuse di utilizzo di esseri umani in costume invece di veri orsi.
La speculazione è scoppiata dopo che le riprese video di uno degli orsi dello zoo sono diventate virali in rete, dove molti che faticano a credere che si tratti di un vero animale e non di un signore che indossa un costume da plantigrado.
Nel video si può vedere un orso di nome Angela in piedi sulle zampe posteriori, che saluta i visitatori e cerca di prendere il cibo che gli viene lanciato.
Secondo molti utenti, le gambe snelle dell’orso, le pieghe della pelliccia e le proporzioni insolite facevano sembrare che un essere umano stesse recitando la parte.
In una dichiarazione ai media, la direzione dello zoo ha insistito sul fatto che l’orso solare malese che compare nel video «è sicuramente un vero animale. Sicuramente non è una persona che indossa un costume da orso».
This is a real bear, not a human dressed in costumes! A four-year-old Malayan sun bear named Angela in a Hangzhou zoo went viral on China's social media as a video showed the world's smallest bear standing upright and waving to tourists just like a human. pic.twitter.com/Azv2tTVJhv
— Yicai Global 第一财经 (@yicaichina) August 1, 2023
Le autorità zoologiche cinesi sottolineano che le estati nella regione sono molto calde, raggiungendo temperature di oltre 40 gradi, quindi «una persona con un costume da orso non durerebbe più di qualche minuto» in tali condizioni prima di collassare, assicurano, incuranti sulle dicerie internazionali riguardo le angherie professionali cui sono sottoposti i lavoratori cinesi.
L’account Weibo (il Twitter cinese) ufficiale dello zoo ha persino mostrato un collegamento a una dichiarazione «ufficiale» della stessa orsa Angela, che ha deciso di affrontare i sospetti che stesse cercando un sostituto.
«Ieri, dopo essere uscita dal lavoro, ho ricevuto una telefonata dal direttore, che mi chiedeva se fossi diventata pigra e rilassata dal lavoro assumendo una bestia a due zampe per sostituirmi”, ha scritto l’orso. ho pensato che il modo in cui mi alzo sembra troppo umano. Sembra che tu non mi conosca troppo bene… sono un orso del sole! Non un orso nero! Non un cane! Un orso del sole!».
A video of a "human-like" black bear ????at Hangzhou Zoo went viral!
Many people say it's a human in a costume.
Do you think it's a real bear? pic.twitter.com/W46vhPlGR7— China in Pictures (@tongbingxue) August 2, 2023
Non è chiaro se quanti non credono alle parole della plantigrada vedranno il loro credito sociale drasticamente decurtato.
Gli orsi malesi, originari delle foreste tropicali del Sud-Est asiatico, sono i più piccoli del mondo e hanno all’incirca le dimensioni di cani di grossa taglia, e possiederebbero anche proporzioni leggermente diverse rispetto ad altri orsi, con corporatura tozza, zampe grandi, muso corto, zampe anteriori rivolte verso l’interno e petto appiattito. La loro pelliccia setosa e fine è anche la più corta tra tutte le specie di orsi.
La direzione dello zoo di Hangzhou afferma di aver preso sul serio le accuse di aver tentato di ingannare i visitatori e ora, secondo quanto riferito, sta pianificando di invitare i giornalisti a ispezionare l’orso da vicino.
Diversi zoo più piccoli in altre parti della Cina sono stati in passato catturati mentre cercavano di far passare i cani per leoni e sostituire i pinguini con simulacri gonfiabili dei dinoccolati pennuti acquatici.
1. Visitors to a new zoo in Sichuan, China were left confused after seeing a golden retriever in a cage meant for an African lion.
A video taken by a visitor named Tang showed the dog wearing a harness within the enclosure, despite a sign indicating that a lion was inside. pic.twitter.com/QxWenvV8P9
— BFM News (@NewsBFM) March 31, 2021
Nel caso si tratti di un’orsa fake, tuttavia, rimane una ulteriore possibilità intrigante da verificare. Esiste in Cina la credenza che le donne più belle vengano da Hangzhou, con pure proverbi collegati. C’è quindi caso che sotto la pelle dell’orsa Angela vi sia un angelo, una donna bellissima.
La realtà è che il mondo delle modelle cinese è dominato dalle «nordiche» che vengono dall’Heilongjian, la vecchia Manciuria. Ma restiamo con le confortevoli illusioni della tradizione sinica dei modi di dire millenari e degli animali fasulli.
E comunque di cosa si lamentano? Poteva andare come al guardiano dello zoo di Shanghai, sbranato da un gruppo di orsi dinanzi ai turisti attoniti.
No?
Animali
Fiume infestato dai coccodrilli pronto per le Olimpiadi in Australia
Gli organizzatori delle Olimpiadi hanno scelto il fiume Fitzroy, noto per la presenza di coccodrilli, come sede per le competizioni di canottaggio e canoa ai Giochi di Brisbane 2032, in Australia. Lo riporta la stampa locale.
Situato a circa 600 km a nord di Brisbane, il fiume è stato selezionato a marzo come sede olimpica, ma ha ricevuto critiche da organizzazioni nazionali e internazionali per non rispettare gli standard tecnici. Oltre alla popolazione dei letali loricati, il fiume è caratterizzato da forti maree.
Martedì, però, il deputato del Queensland Matt Canavan ha dichiarato ai media che il fiume ha superato i test preliminari condotti dalla Games Independent Infrastructure and Coordination Authority (GIICA).
«Abbiamo ricevuto l’approvazione per il canottaggio nel 2032. Tutti i dati sono disponibili e non ci sono più impedimenti per ospitare gli eventi di canottaggio qui», ha affermato Canavan.
Il funzionario ha respinto le preoccupazioni sulla sicurezza, sottolineando che i nuovi dati dimostrano che il corso d’acqua è «piatto come una tavola».
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«Se Gesù Cristo tornasse al mondo, questo sarebbe un posto ideale per lui, perché è abbastanza pianeggiante da poterci camminare sopra», ha aggiunto blasfemamente. Il fiume Fitzroy è un habitat naturale per i coccodrilli marini, con avvistamenti di esemplari lunghi fino a quattro metri vicino a un golf club locale situato nell’area di gara olimpica e paralimpica. Tuttavia, il fiume è già utilizzato per il canottaggio da scuole, un club locale e per allenamenti di alto livello.
Sarah Black, presidente del Rockhampton Fitzroy Rowing Club, ha assicurato che le strutture saranno pronte per ospitare una regata olimpica prima del 2032. Black ha evidenziato l’esistenza di protocolli per segnalare gli avvistamenti di coccodrilli, sottolineando che la convivenza con questi animali è parte della vita locale.
Brisbane ha ottenuto l’assegnazione delle Olimpiadi estive del 2032 nel luglio 2021, diventando la terza città australiana a ospitare i Giochi, dopo Melbourne nel 1956 e Sydney nel 2000.
Come riportato da Renovatio 21, gli olimpionici del nuoto erano già stati umiliati a Parigi quando furono costretti a nuotare nella Senna infestata dalle feci. Vari atleti, dopo la nuotata nel fiume fecale, furono ricoverati in ospedale.
Un triatleta vomitatore ripreso in mondovisione, il canadese Tyler Mislawchuk, una volta terminata la gara segnando un tempo di 1:44:25, si è immediatamente gettato a terra e iniziato a vomitare copiosamente. «Ci ho provato, non ho rimpianti: ho vomitato 10 volte. Non sono venuto qui per arrivare tra i primi 10, ma ho dato tutto quello che avevo», ha detto con amarezza e acidità di stomaco l’olimpico del rigetto.
Canadian Olympic athlete vomits 🤮 after swimming in the contaminated waters of the Seine River.
Despite France spending €1 billion on a cleanup operation before the Paris Olympics.
“Did I vomit once? No, I vomited 10 times, the last four kilometers were brutal, and I started… pic.twitter.com/Y6hC1IjQKZ
— Juan Torres (@juanpodcast1) August 1, 2024
«Mentre nuotavo sotto il ponte, ho sentito e visto cose a cui non dovremmo pensare troppo», ha detto Jolien Vermeylen, triatleta che si è classificata 24ª, aggiungendo che le acque non avevano esattamente il sapore di «Coca-Cola o Sprite». Tra le cose che ha veduto è possibile ipotizzare non vi fossero coccodrilli, tuttavia grandi toponi forse sì.
Renovatio 21 ha teorizzato una volonta precipua, di natura esoterico-giacobina, nella persecuzione fisica degli atleti: è il caso di parlare di vero sadismo della Francia repubblicana, che ha tra i suoi eroi, del resto, il marchese De Sade – il quale nelle 120 giornate di Sodoma descrive appunto la tortura di masse di giovani…
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Animali
Grave crisi nel mondo degli avvoltoi, il Sudafrica si dispera. Mentre continua la violenza razzista contro i bianchi
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Animali
Il Canada vuole eutanasia di massa anche per gli struzzi
Una controversia legata alla gestione di un focolaio di influenza aviaria ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica canadese. Tutto ha avuto inizio nel 2024, quando i proprietari di un’azienda agricola a conduzione familiare nella Columbia Britannica hanno rilevato sintomi compatibili con l’influenza aviaria in alcuni struzzi del loro allevamento. La malattia si è diffusa rapidamente tra gli uccelli, causando la morte di 69 esemplari nel giro di un mese.
Gli struzzi rimasti, tuttavia, non hanno mostrato segni di malattia nei mesi successivi, suggerendo lo sviluppo di una possibile immunità naturale. Nonostante ciò, l’Agenzia canadese per l’ispezione alimentare (CFIA) ha disposto l’abbattimento dell’intero stormo sopravvissuto, considerandolo un rischio per la salute pubblica e per l’industria avicola nazionale.
La decisione ha suscitato una forte reazione da parte della famiglia proprietaria dell’allevamento, che da mesi si oppone al provvedimento attraverso vie legali e mediatiche. La vicenda ha avuto un nuovo sviluppo lo scorso mercoledì, quando la Corte Suprema del Canada ha concesso una sospensione temporanea dell’abbattimento, bloccando l’operazione in attesa di ulteriori decisioni giudiziarie.
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Nonostante la sospensione, gli agenti della CFIA – coadiuvati da oltre 100 agenti di polizia – continuano a presidiare la proprietà, impedendo ogni accesso non autorizzato agli animali. Secondo i proprietari, l’agenzia ha anche vietato loro di effettuare test diagnostici indipendenti sugli uccelli sopravvissuti, con la minaccia di sanzioni che includono multe fino a 200.000 dollari e pene detentive fino a sei mesi per ogni esemplare testato senza autorizzazione.
La CFIA sostiene che la presenza degli struzzi costituisca ancora una minaccia biologica. Tuttavia, alcuni osservatori hanno sollevato dubbi sulle modalità di gestione della situazione. In particolare, è stato segnalato che, nei giorni iniziali dell’intervento, alcuni operatori dell’agenzia sarebbero entrati nell’area senza adeguati dispositivi di protezione individuale, adottando misure di sicurezza più rigorose solo successivamente. Anche le forze dell’ordine, secondo quanto riferito, non avrebbero utilizzato equipaggiamenti protettivi durante le operazioni di sorveglianza.
La famiglia proprietaria della fattoria, denuncia quella che definisce una violazione dei propri diritti. La figlia dei titolari, ha dichiarato: «Non si tratta solo dei nostri struzzi. È una questione più ampia che riguarda i diritti degli agricoltori e la libertà di gestire le proprie terre».
Il caso ha acceso un dibattito pubblico sull’equilibrio tra misure di biosicurezza e diritti individuali, sollevando interrogativi sulla proporzionalità dell’intervento governativo e sulla trasparenza delle valutazioni scientifiche alla base delle decisioni.
Rimane il fatto che il Canada, anche per i grandi pennuti, è capitale dell’eutanasia di Stato che si dirige verso l’eliminazione dei bambini autistici (anche senza consenso dei genitori), dei malati mentali in genere, dei disabili, dei depressi da lockdown, degli angosciati, dei poveri – etc. Con contorno di record per le predazioni di organi.
Due anni fa il Canada registrò che una persona su 25 moriva per MAiD, il nome della pubblica eutanasia canadese.
Come riportato da Renovatio 21, un altro caso di eutanasia animale sconvolse gli USA, forse spostando anche qualche voto delle presidenziali: quello dello scoiattolo Peanut, strappato dalle amorevoli braccia del suo addestratore ed eutanatizzato dalle autorità statunitensi.
Perché per il malvagio squirrello che invece terrorizza la California, al momento, non è richiesta la morte di Stato?
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Immagine di Mostafameraji via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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