Gender

Lo stupratore transgender non è una minaccia per le detenute, dicono le autorità scozzesi

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Lo Scottish Prison Service (SPS), il sistema carcerario scozzese, ha concluso che un detenuto «transessuale» con una storia di violenza sessuale come maschio non rappresentava una minaccia per altre detenute quando era precedentemente detenuto in una struttura femminile.

 

Il caso di Isla Bryson ha raccolto un’ampia attenzione da parte dei media nel Regno Unito, con i critici che mettono in dubbio la logica alla base della collocazione del detenuto.

 

Giovedì, diversi media britannici avevano pubblicato estratti della revisione urgente della SPS, che non è stata ancora pubblicata integralmente. L’amministratore delegato di SPS, Teresa Medhurst, affermava che «non era necessario» farlo a causa del livello di informazioni personali contenute nel rapporto.

 

Tuttavia, le parti che sono state rese pubbliche indicano che l’SPS ritiene che «in nessun momento durante questo periodo nessuna donna in cura SPS è stata a rischio di danno come conseguenza della gestione» del Bryson.

 

I funzionari hanno anche sottolineato che il detenuto transgender non è entrata in contatto con altre donne durante la sua permanenza presso la struttura di Cornton Vale. La revisione è stata lanciata dal segretario alla giustizia scozzese Keith Brown il mese scorso in risposta alle diffuse critiche pubbliche sul collocamento di Bryson in una prigione per sole donne.

 

Il detenuto transgender al centro della storia è in attesa di condanna alla fine di questo mese per aver violentato due donne mentre si identificava ancora come Adam Graham, un maschio.

 

A seguito della protesta pubblica, il mese scorso le autorità scozzesi hanno trasferito Bryson in una prigione maschile. Inoltre, è stata avviata una più ampia revisione della politica SPS sull’identità di genere e la riassegnazione di genere (GIGR).

 

Fino a quando non sarà completato, qualsiasi detenuto transgender, che ha agito violentemente nei confronti delle donne in passato, non sarà collocato in un penitenziario femminile. Inoltre, i detenuti transgender appena condannati o in attesa di giudizio saranno detenuti in una prigione che si allinea con il loro genere alla nascita.

 

Casi del genere continuano a saltar fuori nelle varie parti del mondo dove è accettata la teoria del gender, quella per cui si può decidere, anche di colpo, a quale sesso si appartiene e quali sono le proprie attrazioni.

 

Negli USA, come noto, ci sono stati casi di varie detenute rimaste incinte dopo l’arrivo nella struttura penitenziaria di uomini che dicono di essere donne. Nel caso più recente, emerso in una prigione del New Jersey, il protagonista era un uomo definito dai giornali «psicopatico», che a 16 anni aveva assassinato con 27 coltellate il padre adottivo quando aveva 16 anni. L’assassino, autodichiaratosi donna, ha ingravidato subito ben due detenute.

 

In un altro caso di due anni fa segnalato da Renovatio 21 uno YouTuber transessuale accusato di aver stuprato l’anziana madre demente era stato messo in un carcere femminile.

 

Bisogna ricordarsi che i trans ora possono avere (per il momento solo a San Francisco), un reddito di cittadinanza specifico: reddito di «transanza», che però prima deve veder compilato un modulo dove il transessuale può scegliere tra 97 generi diversi.

 

 

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