Politica
L’Italia alla guida delle campagne vaccinali nel mondo. Era tutto già scritto dal 2014
Sarà anche vero che «il dossier logora chi non ce l’ha», nucleo esoterico dell’adagio andreottiano secondo cui sarebbe il potere a logorare chi ne è sprovvisto. Ma il vecchio Belzebù, nel senso del senatore a vita Andreotti Giulio, non aveva previsto che l’era digitale avrebbe messo fuori gioco le vecchie borse di pelle nera in cui si potevano celare i documenti portandoseli sempre appresso tra casa, chiesa e lavoro.
Oggi bastano un video e mouse per entrare nell’archivio di un qualsiasi ente pubblico o privato e scoprire sempre qualcosa di interessante. Non roba truce e scottante come quella che il senatore teneva senza pudore anche al cospetto del Santissimo, ma magari qualcosa che logora almeno un po’ chi ha il potere sì.
Non si sta parlando di scoop o di di chissà quali scoperte. Ma di documenti spesso furbescamente esibiti agli sguardi di tutti perché di fatto vengano ignorati e di un minimo di elaborazione intellettuale che li ponga in relazione come causa ed effetto per capire cosa producono sulle nostre vite.
Prendiamo per esempio il comunicato stampa numero 387 dell’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco, pubblicato il 28 settembre 2014 e rintracciabile sul sito dell’ente stesso.
– il Global Health Security Agenda, alla presenza del presidente Usa Barack Obama, ordina; – il presidente AIFA Sergio Pecorelli chiosa; – il ministro Beatrice Lorenzin esegue; – il “Progetto 10+” si concretizza, guarda caso, con l’obbligatorietà di 10 (dieci, in lettere) vaccinazioni per i minori da 0 a 16 anni.
Tra i passi più interessati si trovano i seguenti:
«Nell’ambito del Global Health Security Agenda, lo scorso venerdì l’Italia è stata designata quale capofila per i prossimi cinque anni delle strategie e campagne vaccinali nel mondo. A ricevere questo prestigioso incarico alla Casa Bianca a Washington, alla presenza di Barack Obama, il Ministro Lorenzin e il Presidente dell’AIFA Pecorelli che commentano: “Un importante riconoscimento scientifico e culturale internazionale per il nostro Paese”. L’Italia guiderà nei prossimi cinque anni le strategie e le campagne vaccinali nel mondo. È quanto deciso al Global Health Security Agenda (GHSA) che si è svolto venerdì scorso alla Casa Bianca. Il nostro Paese, rappresentato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, accompagnata dal Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) prof. Sergio Pecorelli, ha ricevuto l’incarico dal Summit di 40 Paesi cui è intervenuto anche il Presidente USA Barack Obama».
«Ma l’impegno dell’Italia per questa campagna – ha proseguito Pecorelli – a favore della vaccinazioni si realizzerà anche con il coinvolgimento degli atenei, partendo da importanti esperienze già maturate con il progetto Salute 10+, promosso da Healthy Foundation in due Regioni, Lombardia e Veneto. Iniziativa che ora si estenderà in altre 7 Regioni, andando nelle scuole medie a parlare ai ragazzi (e ai docenti) di corretti stili di vita e vaccinazioni. Il progetto sarà presentato il 3 novembre a Roma, nel corso dell’incontro sulle politiche vaccinali promosso da Ministero Salute e AIFA nell’ambito degli eventi del semestre di presidenza italiana».
Altro giro altra corsa, altro database altra notizia.
Il Ministero della Salute della Repubblica Italiana, il 28 luglio 2017 annunciava trionfalmente: ◄4Il decreto vaccini è legge, tutte le novità».
Dal database del dicastero si apprendeva quindi che:
«”Con la legge sui vaccini proteggiamo i nostri figli e le prossime generazioni”. Così il Ministro della salute Beatrice Lorenzin ha commentato il via libera definitivo della Camera al testo di conversione in legge del Decreto vaccini, ora in attesa della pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Per i minori di età compresa tra 0 e 16 anni e per i minori stranieri non accompagnati sono obbligatorie e gratuite – in base alle specifiche indicazioni del Calendario Vaccinale Nazionale relativo a ciascuna coorte di nascita – le seguenti vaccinazioni: anti-poliomielitica, anti-difterica, nti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella».
È davvero così strano che oggi l’Italia sia la punta di diamante del totalitarismo vaccinista anti-COVID in tutto il globo terracqueo?
«Le vaccinazioni obbligatorie saranno vincolanti per iscrizione ad asili e servizi per infanzia. Dovranno vaccinarsi anche gli studenti fino a 16 anni. Sanzioni per chi non rispetta l’obbligo da 100 a 500 euro. Disposizioni transitorie semplificano l’iscrizione all’anno scolastico 2017-2018. Sarà possibile anche prenotare gratuitamente le vaccinazioni in farmacia tramite CUP».
Tratte le conclusioni più elementari dal combinato disposto dei due comunicati, visti senza malizia uno come causa dell’altro, si evince che:
– il Global Health Security Agenda, alla presenza del presidente Usa Barack Obama, ordina;
– il presidente Aifa Sergio Pecorelli chiosa;
– il ministro Beatrice Lorenzin esegue;
– il “Progetto 10+” si concretizza, guarda caso, con l’obbligatorietà di 10 (dieci, in lettere) vaccinazioni per i minori da 0 a 16 anni.
Che cosa questo abbia prodotto nelle nostre vite è ormai cronaca ormai divenuta nera.
Da notare che le due regioni del programma di indottrinamento citate dal professor Pecorelli sono Lombardia e Veneto, là dove governavano e governano coloro che godevano e godono di una base elettorale in buona parte refrattaria all’eccesso di obblighi vaccinali.
È davvero così strano che le cariche istituzionali tutte, con argomentazioni e toni da odio fratricida, siano schierate senza alcun tentennamento all’italiana su posizioni che calpestano e oltraggiano il buonsenso oltre alla libertà e alle vite dei cittadini?
Per un momento torniamo al 2014 ed entriamo nel database del Sole 24 Ore, sezione «Sanità 24 Ore», e vediamo come, il 29 settembre, viene presentato l’incarico di creare una mentalità vaccinale da caricare sulle spalle degli italiani nell’inconsapevole ruolo di cavie planetarie.
Titolo: «L’Italia guiderà strategie e campagne vaccinali nel mondo per i prossimi 5 anni».
Testo: «L’Italia guiderà nei prossimi cinque anni le strategie e le campagne vaccinali nel mondo. È quanto deciso al Global Health Security Agenda che si è svolto venerdì scorso alla Casa Bianca».
Il resto dell’articolo, se così lo si vuol chiamare, è praticamente un entusiastico copia incolla del comunicato stampa numero 387 dell’AIFA. Controllare per credere.
A questo punto si pongono alcune domande.
È davvero così strano che l’opposizione, visto che le regioni in cui governa tempo immemore hanno fatto da rompighiaccio a questo disegno fantasanitario, finga soltanto di opporsi?
È davvero così strano che oggi l’Italia sia la punta di diamante del totalitarismo vaccinista anti-COVID in tutto il globo terracqueo?
È davvero così strano che le cariche istituzionali tutte, con argomentazioni e toni da odio fratricida, siano schierate senza alcun tentennamento all’italiana su posizioni che calpestano e oltraggiano il buonsenso oltre alla libertà e alle vite dei cittadini?
È davvero così strano che l’opposizione, visto che le regioni in cui governa tempo immemore hanno fatto da rompighiaccio a questo disegno fantasanitario, finga soltanto di opporsi?
Ormai l’ha capito chiunque ambisca usare la propria testa per decidere della propria vita, ma è sempre bene ricordarlo: le risposte non si trovano nell’informazione mainstream.
Alessandro Gnocchi
Articolo previamente apparso su Ricognizioni
Politica
Brigitta Macron contro le femministe: «stupide stronze»
La moglie del presidente francese Emmanuel Macron, Brigitte, ha provocato un’ondata di indignazione dopo aver definito le manifestanti femministe «salles connes», cioè «stupide stronze».
All’inizio di questa settimana è emerso un video (poi cancellato) in cui la first lady francese, domenica scorsa, chiacchierava in privato nel backstage con l’attore e comico ebreo sefardita Ary Abittan, in passato accusato di stupro. L’artista 51enne era in tournée per la prima volta dopo che i giudici istruttori avevano archiviato il caso per mancanza di prove.
La sera precedente, il collettivo femminista Nous Toutes («Tutte noi») aveva fatto irruzione nel suo spettacolo di cabaret: alcune attiviste, con maschere raffiguranti il volto dell’attore e la scritta «stupratore», si erano alzate in mezzo al pubblico gridando «Abittan stupratore» prima di essere accompagnate fuori.
Nel video trapelato, Abittan scherza sul fatto di sentirsi ancora nervoso, probabilmente temendo il ritorno delle manifestanti. Si sente chiaramente Brigitte Macron rispondere in tono scherzoso: «Se ci sono delle stupide stronze, le cacceremo via».
Martedì un portavoce dell’Eliseo ha spiegato che la first lady stava solo cercando di tranquillizzare l’attore e che il suo commento era diretto unicamente ai metodi radicali usati per interrompere lo spettacolo.
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Nonostante la precisazione, le reazioni sono state immediate e trasversali: politici di tutti gli schieramenti, attivisti e personalità del mondo del cinema hanno condannato le parole.
La segretaria nazionale dei Verdi, Marine Tondelier, le ha definite «estremamente gravi»; la senatrice LR Agnès Evren le ha giudicate «profondamente sessiste». Persino l’ex presidente François Hollande ha criticato la scelta lessicale della first lady. L’attrice Judith Godrèche, divenuta simbolo della lotta contro le violenze sessuali nel cinema francese dopo aver denunciato abusi subiti da minorenne, ha chiesto la fine di questi comportamenti nel settore culturale e ha pubblicato un breve messaggio su Instagram contro le dichiarazioni di Brigitte Macron. Il collettivo Nous Toutes ha poi trasformato la frase in un hashtag virale sui social.
Brigitta Macron era già finita al centro dell’attenzione nei mesi scorsi per una lunga vicenda giudiziaria legata alle teorie complottiste che la descrivono come transgender. Una sentenza di quest’anno ha condannato e multato le due donne che avevano diffuso la falsa notizia, riaccendendo il dibattito sulle molestie online contro le figure pubbliche.
Il caso aveva avuto risonanza internazionale dopo che la commentatrice americana Candace Owens ne aveva ripreso le accuse, per poi dichiarare che i Macron avessero ordinato il suo assassinio.
Come riportato da Renovatio 21, Macron aveva chiesto personalmente a Trump di intercedere con la Owens per farla smettere di parlare dell’incredibile teoria per cui la Brigitta sarebbe nata uomo.
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Immagine di Mélanie Praquin via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Politica
Trump: Zelens’kyj deve indire le elezioni
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Politica
Tentativo di colpo di Stato in Benin
Un gruppo di militari del Benin, paese dell’Africa occidentale, ha proclamato la propria ascesa al potere attraverso la tv di stato SRTB. Tuttavia, diverse fonti hanno indicato che un assalto alla residenza presidenziale è fallito.
I soldati hanno sfruttato la rete televisiva per annunciare la sospensione delle istituzioni nazionali e della Costituzione beninese, ordinando la chiusura di tutte le frontiere aeree, terrestri e marittime. Hanno designato il tenente colonnello Pascal Tigri come presidente del Comitato Militare per la Rifondazione (CMR), «a partire da oggi». In seguito, il segnale del canale è stato tagliato.
Il ministro degli Esteri del Benin, Olushegun Adjadi Bakari, ha riferito all’agenzia Reuters che «un piccolo gruppo» di militari ha orchestrato un tentativo di golpe, ma le truppe leali al presidente Patrice Talon sono al lavoro per ristabilire la normalità. «C’è un tentativo in corso, ma la situazione è sotto controllo… La maggior parte dell’esercito rimane fedele e stiamo riprendendo il dominio della faccenda», ha precisato.
Il governo ha poco fa diffuso un video in lingua francese per spiegare l’accaduto. A parlare è Sig. Alassane Seidou, ministro dell’Interno e della Pubblica Sicurezza del Paese.
#Gouvbenin | #Wasexo | #DefenseSecuriteBenin |
🚨📢 Tentative de déstabilisation de l’État et ses Institutions : Le Gouvernement rassure la populationhttps://t.co/QYgsl5eIfS pic.twitter.com/LiG1xJdmKG
— Gouvernement du Bénin 🇧🇯 (@gouvbenin) December 7, 2025
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«Cari concittadini, Nelle prime ore del mattino di domenica 7 dicembre 2025, un piccolo gruppo di soldati ha scatenato un ammutinamento con l’obiettivo di destabilizzare lo Stato e le sue istituzioni. Di fronte a questa situazione, le Forze Armate del Benin e i loro vertici, fedeli al giuramento, rimasero fedeli alla Repubblica».
«La loro risposta ha permesso loro di mantenere il controllo della situazione e di sventare la manovra. Di fronte a questa situazione, le Forze Armate del Benin e i loro vertici, fedeli al giuramento, rimasero fedeli alla Repubblica. Pertanto, il Governo invita la popolazione a continuare a svolgere le proprie attività come di consueto».
A Cotonou, la principale città del Benin, si sono sentiti spari sin dalle prime ore di domenica, sebbene le voci di un colpo di stato non siano ancora verificate, ha dichiarato Maxim Meletin, portavoce dell’ambasciata russa nel paese africano, all’agenzia African Initiative.
«Dalle 7 del mattino, abbiamo rilevato colpi d’arma da fuoco e detonazioni di granate nei dintorni della residenza presidenziale. Stando a indiscrezioni non confermate, militari beninesi si sono presentati alla tv nazionale per proclamare la destituzione del presidente», ha proseguito Meletin.
Una fonte vicina a Talon, interpellata da Jeune Afrique, ha raccontato che uomini in divisa hanno provato a irrompere nella residenza presidenziale intorno alle 6 del mattino ora locale, con il capo dello Stato ancora all’interno. L’incursione sarebbe stata sventata dalle guardie di sicurezza, e il presidente sarebbe illeso.
Tuttavia, questi dettagli non hanno ricevuto conferme indipendenti da canali ufficiali. Unità dell’esercito fedeli al regime in carica hanno risposto con una controffensiva. Si parla di elicotteri che pattugliano Cotonou, mentre varie zone del centro urbano risultano bloccate.
Talon è al timone del Benin dal 2016; il suo secondo e ultimo mandato scadrà nel 2026. La Carta Costituzionale ammette soltanto due quinquenni presidenziali, e le urne per il dopo-Talon sono in programma il 12 gennaio 2026.
Nell’agosto 2025, la maggioranza al governo ha sostenuto la corsa alla presidenza del ministro dell’Economia e delle Finanze, Romuald Wadagni.
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Immagine da Twitter
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