Geopolitica
L’Iran lancia missili contro «terroristi e spie» vicino al consolato americano
Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) afferma di aver utilizzato missili balistici contro una presunta base dell’ISIS in Siria e una presunta roccaforte del servizio di spionaggio israeliano Mossad in Iraq ieri, come rappresaglia per i recenti attentati terroristici in Iran. Lo riporta RT.
Due esplosioni hanno ucciso quasi 100 persone a Kerman il 3 gennaio, mentre i pellegrini si riunivano per onorare il defunto generale Qassem Soleimani, ucciso dagli Stati Uniti nel 2020. L’ISIS ha rivendicato la responsabilità. Il mese scorso, un altro attentato suicida nella città di Rask ha ucciso 11 poliziotti iraniani. La colpa è stata data al gruppo pakistano Jaish Al-Adl.
«In risposta ai recenti crimini dei gruppi terroristici che hanno ingiustamente martirizzato un gruppo di nostri cari compatrioti a Kerman e Rask, abbiamo individuato i luoghi di ritrovo dei comandanti e degli elementi dell’ISIS legati alle recenti operazioni terroristiche nei territori occupati della Siria e li abbiamo distrutti lanciando una serie di missili balistici», ha affermato l’IRGC in una nota.
⚡️Videos from the missile strikes close to the American consulate in Erbil, #Iraq pic.twitter.com/fIQXAmwGGw
— Middle East Observer (@ME_Observer_) January 15, 2024
Sostieni Renovatio 21
In una dichiarazione successiva, l’IRGC ha affermato di aver utilizzato missili anche contro «uno dei principali quartier generali dello spionaggio del regime sionista nella regione del Kurdistan iracheno». Il riferimento è probabilmente al Mossad.
L’attacco è stato «in risposta ai recenti mali del regime sionista che ha martirizzato i comandanti del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie e del Fronte di Resistenza», aggiunge la nota.
«Assicuriamo alla nostra amata nazione che le operazioni offensive dell’IRGC continueranno fino a quando le ultime gocce del sangue dei martiri non saranno vendicate», affermano i pasdaran.
Anche se gli annunci non specificano il luogo dell’attacco, i rapporti dall’Iraq indicano che i missili hanno colpito la città di Erbil. L’Iran aveva già attaccato presunti obiettivi israeliani a Erbil, nel marzo 2022, come rappresaglia per gli attacchi aerei in Siria che avevano ucciso due ufficiali dell’IRGC.
Iran is absolutely mogging America in Erbil. pic.twitter.com/z20FlhKx3R
— Korobochka (コロボ) ????????✝️???????? (@cirnosad) January 15, 2024
La presunta base del Mossad si sarebbe trovata vicino al consolato americano a Erbil, il che ha portato a notizie errate secondo cui erano stati gli americani ad essere attaccati.
Una fonte della sicurezza irachena ha detto alla ABC News che quattro persone sono state uccise a Erbil, ma che tra loro non c’erano soldati americani. La stessa fonte ha affermato che sono state colpite «otto località» vicino al consolato americano.
I media iraniani hanno diffuso diversi video che mostrerebbero il lancio dei missili. Ci sono state segnalazioni non confermate di molteplici esplosioni e spari a Erbil, presumibilmente da parte delle difese aeree che tentavano di ingaggiare i proiettili in arrivo.
Currently, the following targets are known to have been hit by IRGC missiles:
— American base at Erbil airport;
— US Consulate in Erbil;
— Local headquarters of the Kurdish security service;
— Private residence of a local businessman associated with the Mossad pic.twitter.com/CBYJTH5dkm— S p r i n t e r (@Sprinter99800) January 15, 2024
Aiuta Renovatio 21
Nelle scorse settimane l’Iran aveva dichiarato di aver giustiziato quattro persone ritenute legate al Mossad, il servizio segreto israeliano. Contestualmente alla cattura, Teheran aveva minacciato gli USA. Due mesi fa il leader della Forza Quds (un corpo d’élite iraniano) Esmail Qaani aveva dichiarato che l’Iran avrebbe fatto «tutto il necessario» per aiutare Hamas.
Il giorno di Natale aerei da guerra israeliani hanno colpito la capitale siriana di Damasco, uccidendo un alto comandante iraniano, Seyed Razi Mousavi, che era in Siria per sostenere il «fronte della resistenza» anti-israeliano, ha comunicato il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione.
Come riportato da Renovatio 21, il capo di stato maggiore del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche, Mohammad Reza Naqdi ha dichiarato che gli Stati Uniti e i loro alleati sono «intrappolati» nel Mar Rosso e dovrebbero prepararsi alla chiusura dei corsi d’acqua che si estendono fino alle porte occidentali del Mar Mediterraneo.
Quest’anno ha segnato anche l’episodio di un ayotollah iraniano assassinato in pubblico.
Negli scorsi mesi una base militare illegale degli USA in Siria era stata attaccata da droni.
Come riportato da Renovatio 21, una milizia irachena aveva lanciato un altro attacco con droni alla guarnigione USA di stanza nella controversa base siriana di Al-Tanf, dove, secondo il presidente siriano Assad, gli USA addestrano terroristi islamisti.
Bombardamenti ritorsivi da parte dell’aviazione statunitense si sono avuti in questi mesi, l’ultimo poche settimane fa. Il Pentagono ha sostenuto che i raid aerei sono attacchi a quelli che sostiene siano «proxy iraniani» in Siria.
Milizie arabe avevano attaccato gli americani in Siria ancora due mesi fa.
Gli Stati Uniti mantengono una forza di circa 900 militari in Siria, mantenendo un’impronta nel Paese dilaniato dalla guerra dal 2016. Tuttavia, la loro presenza laggiù non ha legalità, non avendo acquisito né il permesso di Damasco né un mandato da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine screenshot da Twitter
Geopolitica
Trump: Zelens’kyj deve essere «realista»
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Geopolitica
Gli Stati Uniti sequestrano una petroliera al largo delle coste del Venezuela
Il procuratore generale statunitense Pam Bondi ha annunciato il sequestro di una petroliera sospettata di trasportare greggio proveniente dal Venezuela e dall’Iran.
L’operazione, condotta al largo delle coste venezuelane, si inserisce in un’escalation delle attività militari americane nella regione, unitamente a raid contro quelle che Washington qualifica come imbarcazioni legate ai cartelli della droga.
«Oggi, l’FBI, la Homeland Security Investigations e la Guardia costiera degli Stati Uniti, con il supporto del Dipartimento della Difesa, hanno eseguito un mandato di sequestro per una petroliera utilizzata per trasportare petrolio greggio proveniente dal Venezuela e dall’Iran», ha scritto Bondi su X mercoledì.
Ha precisato che la nave era stata sanzionata «a causa del suo coinvolgimento in una rete di trasporto illecito di petrolio a sostegno di organizzazioni terroristiche straniere».
Nel video diffuso da Bondi si vedono agenti delle forze dell’ordine, pesantemente armati, calarsi dall’elicottero sulla tolda della nave. Secondo il portale di tracciamento MarineTraffic e vari media, l’imbarcazione è stata identificata come «The Skipper», che batteva bandiera della Guyana. Fonti come ABC News riportano che la petroliera, con una capacità fino a 2 milioni di barili di greggio, era diretta a Cuba.
Today, the Federal Bureau of Investigation, Homeland Security Investigations, and the United States Coast Guard, with support from the Department of War, executed a seizure warrant for a crude oil tanker used to transport sanctioned oil from Venezuela and Iran. For multiple… pic.twitter.com/dNr0oAGl5x
— Attorney General Pamela Bondi (@AGPamBondi) December 10, 2025
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Gli Stati Uniti avevano sanzionato la The Skipper già nel 2022, accusandola di aver contrabbandato petrolio a beneficio del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana e del gruppo militante libanese Hezbollah.
Un gruppo di parlamentari statunitensi ha di recente sollecitato un’inchiesta sugli attacchi condotti su oltre 20 imbarcazioni da settembre, ipotizzando che possano configurare crimini di guerra.
Il senatore democratico Chris Coons, intervistato martedì su MSNBC, ha accusato Trump di «trascinarci come sonnambuli verso una guerra con il Venezuela». Ha argomentato che l’obiettivo reale del presidente sia l’accesso alle risorse petrolifere e minerarie del paese sudamericano.
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha rigettato le affermazioni di Trump sul presunto ruolo del suo governo nel narcotraffico, ammonendo Washington contro l’avvio di «una guerra folle».
Il Venezuela ha denunciato gli Stati Uniti per pirateria di Stato dopo che la Guardia costiera americana, coadiuvata da altre forze federali, ha abbordato e sequestrato una petroliera sanzionata nel Mar dei Caraibi.
Caracas ha reagito con durezza, definendo l’intervento «un furto manifesto e un atto di pirateria internazionale» finalizzato a sottrarre le risorse energetiche del Paese.
«L’obiettivo di Washington è sempre stato quello di mettere le mani sul nostro petrolio, nell’ambito di un piano deliberato di saccheggio delle nostre ricchezze», ha dichiarato il ministro degli Esteri Yvan Gil.
Il governo venezuelano ha condannato gli «arroganti abusi imperiali» degli Stati Uniti e ha giurato di difendere «con assoluta determinazione la sovranità, le risorse naturali e la dignità nazionale».
Da anni Caracas considera le sanzioni americane illegittime e contrarie al diritto internazionale. Il presidente Nicolas Maduro le ha definite parte del tentativo di Donald Trump di rovesciarlo e ha respinto come infondate le accuse di legami con i narcos, avvertendo che qualsiasi escalation militare condurrebbe a «una guerra folle».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine screenshot da Twitter
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Geopolitica
Putin: la Russia raggiungerà tutti i suoi obiettivi nel conflitto ucraino
Sostieni Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-



Salute2 settimane faI malori della 48ª settimana 2025
-



Politica1 settimana faIl «Nuovo Movimento Repubblicano» minaccia i politici irlandesi per l’immigrazione e la sessualizzazione dei bambini
-



Persecuzioni1 settimana faFamosa suora croata accoltellata: possibile attacco a sfondo religioso
-



Spirito2 settimane fa«Rimarrà solo la Chiesa Trionfante su Satana»: omelia di mons. Viganò
-



Fertilità2 settimane faUn nuovo studio collega il vaccino contro il COVID al forte calo delle nascite
-



Vaccini1 settimana faIl vaccino antinfluenzale a mRNA di Pfizer associato a gravi effetti collaterali, soprattutto negli anziani
-



Senza categoria7 giorni faI malori della 49ª settimana 2025
-



Spirito1 settimana faGran Bretagna, ondata persistente di conversioni al cattolicesimo














