Intelligenza Artificiale
«L’Intelligenza Artificiale potrebbe già essere senziente»
Il ricercatore a capo di OpenAI ha dichiarato che l’Intelligenza Artificiale potrebbe già essere stata in grado di prendere coscienza.
Ilya Sutskever, scienziato capo del gruppo di ricerca OpenAI – una organizzazione dedicata allo sviluppo di una IA «benevola» che possa giovare all’umanità invece che distruggerla – ha twittato che «può darsi che le grandi reti neurali di oggi siano leggermente consapevoli».
Il tweet ha scatenato inquietudine in rete.
it may be that today’s large neural networks are slightly conscious
— Ilya Sutskever (@ilyasut) February 9, 2022
L’idea ampiamente accettata tra i ricercatori di Intelligenza Artificiale è che la tecnologia abbia fatto grandi passi avanti negli ultimi dieci anni, ma è ancora molto al di sotto dell’intelligenza umana.
È possibile che Sutskever stesse parlando in modo scherzoso, ma è anche ipotizzabile che, in quanto ricercatore di punta in uno dei più importanti gruppi di intelligenza artificiale al mondo, sia già proiettato verso il prossimo futuro di questa tecnologia avanzatissima.
Il Sutskever, come il finanziatore di OpeAI Elon Musk, è stato a lungo preoccupato dall’Intelligenza Artificiale generale, o AGI, che si riferirebbe all’IA che opera a livello umano o sovrumano.
Durante la sua apparizione nel documentario sull’intelligenza artificiale iHuman ha persino dichiarato che gli AGI «risolveranno tutti i problemi che abbiamo oggi» prima di avvertire che presenteranno anche «il potenziale per creare dittature infinitamente stabili».
Questo tweet segna la prima volta che Sutskever – che ha cofondato OpenAI insieme al CEO di SpaceX Elon Musk e al CEO dell’azienda Sam Altman nel 2015 – afferma che lo status di esseri senzienti per le macchine sia già arrivata.
Ancora più strano è il fatto che OpenAI sia stata fondata come un’organizzazione senza scopo di lucro con l’obiettivo specifico di frenare i rischi esistenziali che pongono le macchine senzienti.
Il gruppo non è estraneo a drammi e controversie.
Nel 2019 il Musk ha lasciato OpenAI dopo la notizia che il gruppo aveva creato un generatore di testi di «notizie false» che alcuni ritenevano fosse troppo pericoloso da pubblicare.
Musk ha detto che avrebbe lasciato l’azienda, che è stata fondata nel 2015, perché «non era d’accordo con alcune delle cose che il team di OpenAI voleva fare– e non ne è stato coinvolto da più di un anno. Solo un mese dopo, OpenAI ha annunciato che non era più un’organizzazione senza scopo di lucro e ora opera su un modello di «profitto limitato».
Da allora il Musk sembra essersi discostato ulteriormente dalla sua posizione critica iniziale al punto che quest’anno ha profetizzato che i prossimi robot umanoidi di Tesla «potrebbero svolgere un ruolo in AGI», anche se ha aggiunto che la sua casa automobilistica farà del suo «meglio» per tenere sotto controllo la sua IA e, in qualche modo, ottenere il «controllo decentralizzato dei robot».
OpenAI, nel frattempo, ha trascorso il periodo successivo continuando a creare controverse IA e si spera che lo abbia fatto, secondo la dichiarazione di intenti dell’azienda, garantendo «che l’intelligenza artificiale generale vada a vantaggio di tutta l’umanità».
È finita sui titoli dei giornali, in particolare quando il suo modello GPT-3, un algortimo intelligente quanto allarmante, è stato utilizzato da un programmatore per creare un chatbot che emulasse la sua fidanzata morta come in un episodio della serie Black Mirror (Microsoft ha chiesto il brevetto) e quando un gruppo di giocatori ha lavorato per convincere il bot a vomitare contenuti pedofili, riporta Futurism.
Da allora OpenAI ha riconfigurato GPT-3, che, come riportato dalla testata del MIT Technology Review nel gennaio 2022, ora si «comporta meglio>.
Può darsi che l’IA iper-avanzata sia inevitabile. Potrebbe anche essere che il progresso svanisca e non la vedremo mai, o che richieda ancora molto tempo, ma di sicuro organizzazioni mondialiste come l’UNESCO già stanno dettando linee guida sullo sviluppo dell’IA.
Ma vedere un esperto di spicco dire che stiamo già assistendo all’ascesa delle macchine coscienti è piuttosto significativo.
I rischi correlati a questo avanzamento tecnologico non sono ancora chiari, ma di certo il futuro di queste macchine senzienti è profondamente inquietante e preoccupante, perfino a livello teologico.
Immagine di thierry ehrmann via Flickr pubbicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)
Intelligenza Artificiale
L’ascesa dell’AI avanzata potrebbe avere conseguenze catastrofiche: parla il CEO di Google DeepMind
Demis Hassabis, amministratore delegato di Google DeepMind, ha lanciato un monito sul cammino verso l’intelligenza artificiale generale (AGI), che potrebbe sfociare in «esiti catastrofici» quali cyberattacchi alle reti energetiche o idriche. Secondo lo Hassabis, l’AGI potrebbe concretizzarsi entro i prossimi dieci anni.
Durante il suo intervento all’Axios AI+ Summit della scorsa settimana a San Francisco, Hassabis ha delineato l’AGI come un sistema capace di manifestare «tutte le capacità cognitive» proprie dell’umanità, inclusa la propensione all’invenzione e alla creatività.
Egli ha rilevato che i modelli linguistici di grandi dimensioni odierni continuano a essere «intelligenze frastagliate», afflitte da deficit nel ragionamento, nella programmazione a lungo raggio e nell’apprendimento persistente. Nondimeno, ha ipotizzato che un’IA autenticamente intelligente possa emergere a breve, grazie a un potenziamento costante e «un paio di grandi innovazioni in più».
Al contempo, Hassabis ha ammesso che la fase propedeutica all’AGI sarà verosimilmente costellata da pericoli concreti e «risultati catastrofici», tra cui cyberattacchi alle infrastrutture energetiche o idriche.
«Probabilmente sta già quasi accadendo ora… forse non ancora con un’intelligenza artificiale molto sofisticata», ha osservato, indicandolo come «il vettore vulnerabile più ovvio». Ha proseguito evidenziando che attori malevoli, agenti autonomi e meccanismi che «deviano» dalle direttive iniziali esigono contromisure robuste. «È un rischio non nullo», ha concluso, in riferimento alla eventualità che apparati evoluti «scavalchino il guardrail».
Google Deepmind co-founder @demishassabis to @mikeallen on what about AI he fears most: “Bad actors using AI for harmful ends, or the AI itself as it gets closer to AGI … goes off the rails in some way that harms humanity.” #AxiosAISummit pic.twitter.com/bVmx4SNKIv
— Axios (@axios) December 5, 2025
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Le apprensioni di Hassabis riecheggiano allarmi più estesi diffusi nel panorama tecnologico mondiale.
Come riportato da Renovatio 21, missiva aperta diramata a ottobre, sottoscritta da luminari del settore e figure di spicco, ha sostenuto che entità «superintelligenti» potrebbero mettere a repentaglio la libertà umana o la stessa esistenza, proponendo una moratoria globale sullo sviluppo dell’IA sin quando non se ne assicuri la saldezza. Tra i sottoscrittori, il co-fondatore di Apple Steve Wozniak, i pionieri dell’IA Geoffrey Hinton e Yoshua Bengio, il magnate Richard Branson del gruppo Virgin, oltre a personalità di rilievo politico e culturale.
Un ulteriore appello a mettere in pausa lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale è stato firmato da un gruppo internazionale di medici e pubblicato dalla prestigiosa rivista medica BMJ Global Health. «Ci sono scenari in cui l’AGI [Intelligenza Artificiale Generale, ndr] potrebbe rappresentare una minaccia per gli esseri umani, e possibilmente una minaccia esistenziale» scrivono nell’appello i dottori di varie parti del mondo.
Più pessimista è l’esperto dei pericoli dell’AI Eliezer Yudkowsky, che ha lanciato un appello per chiedere la distruzione materiale dei data center dell’AI prima che sia troppo tardi, dichiarando che «tutti sulla Terra moriranno».
Altre voci, tuttavia, propendono per un’interpretazione più rosea.
Elone Musk, che pure fa parte degli apocalittici riguardo i rischi delle macchine pensanti, ha dichiarato il mese scorso che gli avanzamenti dell’IA e della robotica potrebbero rendere il lavoro «facoltativo» tra 10-20 anni e che la moneta potrebbe rivelarsi «irrilevante» in un’economia IA-centrica, pur rammentando che occorrono ancora salti tecnologici sostanziali affinché tale orizzonte si materializzi.
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L’AI renderà il lavoro «facoltativo» e il denaro «irrilevante»: Musk come Marx e i sovietici
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Intelligenza Artificiale
Le autorità cinesi lanciano l’allarme sui robot umanoidi
Il settore cinese dei robot umanoidi è esposto al pericolo di una bolla speculativa, indotta dall’attuale euforia investitrice, ha ammonito la commissione di programmazione economica nazionale.
Giovedì, nel corso di una conferenza stampa a Pechino, Li Chao, portavoce della Commissione per lo sviluppo e le riforme (NDRC), ha rivelato che le istituzioni stanno agendo per arginare l’espansione incontrollata del comparto, affinché non sommerga il mercato.
«Le industrie all’avanguardia si sono da tempo scontrate con la difficoltà di armonizzare la rapidità dell’espansione con il pericolo di bolle finanziarie, una questione che ora assilla pure il campo dei robot umanoidi», ha precisato l’esponente.
In Cina operano oltre 150 imprese del ramo, tra cui Unitree, tra le leader del mercato. I suoi androidi in grado di danzare sono stati esibiti al Gala del Capodanno lunare all’inizio dell’anno.
unitree g1 dancing pic.twitter.com/Sb8djxlceB
— Wenmeng Zhou (@zhouwenmeng) November 8, 2025
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A febbraio, Unitree ha diffuso un filmato in cui il suo androide G1 pratica sequenze di arti marziali cinesi.
Robots take the stage! 🕺🏼
Unitree Robotics just joined the cast of a Chinese dance drama, dressed in traditional attire, performing backflips and kung fu. 🧧
Robots from Unitree share the stage with human actors, mixing advanced robotics with Chinese cultural performance.… pic.twitter.com/uXSZyVCCyU
— Lukas Ziegler (@lukas_m_ziegler) October 25, 2025
Altre realtà emergenti in ascesa fulminea, come AgiBot e Galbot, hanno svelato i loro umanoidi capaci di completare maratone, cimentarsi nel kickboxing e miscelare caffè, tra varie altre mansioni.
激しく踊る二足歩行人型ロボットhttps://t.co/ywY811njIy
この動画を撮影した場所(屋内のラボ)に入れてもらったら、UnitreeのG1が床のあちらこちらに沢山転がっていて蹴とばしそうになった🦶#bipedal #humanoidrobot #Any2Track #RobotDance #dancing #EmbodiedIntelligence #Galbot pic.twitter.com/uy8UDM3DUf
— T.Yamazaki (@ZappyZappy7) November 2, 2025
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Le autorità di Pechino hanno designato questo comparto in espansione accelerata come uno dei sei nuovi pilastri per la crescita economica nel lustro venturo.
L’ondata recente di fervore ha propulso l’indice Solactive China Humanoid Robotics – che segue le quotazioni delle società robotiche – a un rialzo di circa il 30% nell’anno in corso.
Anche altri attori globali, tra cui i titani tech Tesla, Meta e OpenAI, si sono dedicati intensamente allo sviluppo di robot umanoidi negli ultimi anni.
Il mese scorso, lil CEO di Tesla, Elon Musk, secondo cui una «legione di robot» potrebbe materializzarsi in un orizzonte temporale prossimo.
L’umanoide di Tesla, Optimus, ha già debuttato in occasioni societarie compiendo operazioni basilari; una variante aggiornata, Optimus V3, è attesa per il primo trimestre del 2026.
Musk, che sostiene che in cinque anni i robot supereranno i chirurghi umani, ha sostenuto che questi automi potrebbero rivoluzionare la società, rilevando il lavoro manuale o rendendolo opzionale per l’umanità. Elone intende inoltre iniziare la colonizzazione di Marte a partire dai robot.
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