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«L’ho fatto per la Madre di Dio!»: parla il cattolico che ha distrutto la statua blasfema della «Madonna» nella cattedrale austriaca
Un fedele cattolico anonimo ha distrutto una raffigurazione blasfema e indecente della «Nostra Signora» in una cattedrale cattolica in Austria dopo che la scultura aveva suscitato indignazione.
Ora l’autore del gesto pare aver rilasciato delle dichiarazioni.
«L’ho fatto prima di tutto per la Madre di Dio!», ha detto il cattolico che desidera rimanere anonimo al suo connazionale austriaco Alexander Tschugguel, riporta LifeSite.
Lo Tschugguel ha riportato la conversazione su X.
UPDATE:
The Hero responsible got in touch with me and has just told me the following: “I did it first and foremost for the Mother of God!”
So let us pray to God through the intercession of Our Lady: Protect this man, O Lord, and continue to guide him!#catholicchurch #mary… https://t.co/kYkODM6zUc
— Alexander Tschugguel (@ATschugguel) July 1, 2024
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Nel contesto di un «progetto artistico», una scultura che avrebbe dovuto raffigurare la Beata Vergine Maria è stata esposta nella Cattedrale di Santa Maria a Linz, in Austria. La statua, progettata dall’artista Esther Strauss, raffigurava la Vergine Maria in modo osceno ed eretico.
La statua è stata trovata decapitata lunedì 1 luglio. In una dichiarazione, l’uomo che ha rivendicato la responsabilità della distruzione della statua blasfema ha spiegato perché l’ha distrutta.
«Sebbene avessi iniziato segando il torso, il livello di rumore e il tempo limitato hanno fatto sì che non fossi in grado di portare a termine questo piano iniziale, quindi è stata segata solo la testa», ha scritto. «Ma senza la testa e l’aureola, non poteva più essere vista come una caricatura della nostra Vergine Maria».
2nd UPDATE:
The Hero of Linz anonymously relased this statement:
“Hate or love, what were my reasons for today’s action?
Well, as a simple Catholic and sinner, it is of course not up to me to prevent the actions of our bishops. But it is very much my and our task to prevent… https://t.co/puLphE0EnV
— Alexander Tschugguel (@ATschugguel) July 1, 2024
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«Alla fine, la scultura era solo una statua immorale e di cattivo gusto senza testa, che ha effettivamente posto fine alla bestemmia e alla diffamazione della nostra Beata Madre», ha continuato. «Così come la Beata Madre fa tutto per noi con amore, noi dobbiamo fare tutto per Lei senza esitazione. Questo inizia con le preghiere e finisce, se necessario, con il dono della nostra vita».
L’«opera d’arte» blasfema situata nella cattedrale di Santa Maria è stata approvata dal vescovo della diocesi di Linz, Manfred Scheuer.
«Essendo un semplice cattolico e peccatore, non spetta certo a me impedire le azioni dei nostri vescovi», ha scritto l’anonimo distruttore di statue. «Ma è mio e nostro compito impedire qualsiasi diffamazione di Dio e della Sua santissima Madre».
«Come la Vergine Maria ci protegge ogni giorno ed è lì per noi, anche noi dobbiamo essere lì per Lei, la Madre di Dio, nelle afflizioni più gravi, perché questo è ciò che ci definisce come Chiesa».
Spiegando perché ha preso in mano la situazione, l’anonimo ha dichiarato che «purtroppo, le e-mail della diocesi di Linz vengono ignorate, le telefonate vengono bruscamente interrotte quando vengono criticate e non c’è alcuno sbocco per le critiche o anche per un intervento. Pertanto, in vista di questa caricatura abominevole e blasfema, era necessaria un’azione urgente e decisa!»
In precedenza, 8.000 persone avevano firmato una petizione chiedendo alla diocesi di rimuovere la «scultura pagana».
Il vicario episcopale per l’istruzione, padre Johann Hintermaier, si è scusato se i «sentimenti religiosi» di alcune persone sono stati feriti, ma ha condannato la distruzione della statua scandalosa e oscena.
«Eravamo consapevoli che stavamo anche provocando un dibattito con questa installazione», ha detto Hintermaier. «Se abbiamo ferito i sentimenti religiosi delle persone, ci dispiace, ma condanno fermamente questo violento atto di distruzione e il rifiuto di impegnarsi nel dialogo, così come l’attacco alla libertà dell’arte».
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La scultrice Theresa Limberger, che ha creato la statua, ha ammesso di aver volutamente raffigurato la Vergine Maria in contrasto con la fede cattolica, scrive LifeSite.
«L’intolleranza, l’arretratezza e la mancanza di illuminazione nella Chiesa cattolica sono scioccanti», ha affermato Limberger al notiziario locale Oberösterreichische Nachrichten.
La Strauss, che ha progettato la statua e incaricò Limberger di realizzarla, disse: «Chiunque abbia rimosso la testa dalla scultura è stato molto brutale». Ripetendo i tipici punti di vista femministi e pro-aborto, ha aggiunto che «questa violenza è l’espressione del fatto che ci sono ancora persone che mettono in discussione il diritto delle donne al proprio corpo».
Secondo LifeSite, una delle opere di performance art della Strauss, pubblicata sul suo sito web, ha scavato la tomba del nonno a mani nude, si è spogliata e si è «lavata» nella terra, che ha descritto come la «casa del nonno dal 1993».
Il caso di Linz può ricordare da vicino quello di Carpi, dove un quadro definito da alcuni fedeli come osceno e sacrilego era stato esposto ella chiesa di Sant’Ignazio, chiesa del museo diocesano di Carpi, per poi essere attaccato da uno sconosciuto che avrebbe ferito anche l’artista lì presente. Anche in quel caso, la mostra era stata verosimilmente approvata dalla gerarchia.
Al momento non è chiaro se le indagini da parte delle forze dell’ordine abbiano portato da qualche parte.
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Immagine da Twitter
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Trump: «Tutti in Ucraina, tranne Zelens’kyj, hanno apprezzato il mio piano»
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Lavrov: le perdite militari dell’Ucraina superano il milione
Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha dichiarato che le perdite militari ucraine nel conflitto con la Russia hanno superato il milione e sono in costante aumento.
Lavrov non ha precisato la natura di tali perdite; nondimeno, con «vittime militari» si fa riferimento al totale dei soldati uccisi, feriti, dispersi in combattimento e catturati.
Kiev non divulga con regolarità i dati ufficiali sulle proprie perdite tra i ranghi militari, e le valutazioni differiscono ampiamente. All’inizio dell’anno in corso, il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha riferito alla NBC News che, dall’inizio del 2022, 43.000 soldati ucraini sono stati uccisi e circa 380.000 feriti. In un’intervista successiva, ha parlato di 100.000 morti, ma il suo entourage ha in seguito smentito tale numero.
I media occidentali allineati con Kiev hanno manifestato dubbi su queste cifre, e la maggior parte delle analisi indica che il totale delle perdite ucraine è sensibilmente più elevato.
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«Secondo numerose valutazioni indipendenti, le perdite delle forze armate ucraine hanno da tempo superato il milione di persone e continuano ad aumentare», ha dichiarato Lavrov giovedì nel corso di una tavola rotonda all’ambasciata dedicata alla risoluzione del conflitto in Ucraina.
Il ministro ha proseguito osservando che, in uno scenario di sfondamento generalizzato del fronte, è improbabile che i partner occidentali di Kiev proseguano a lungo nel sostegno al regime, dato che le loro «risorse per portare avanti una guerra per interposta persona» contro la Russia «si stanno prosciugando».
Il mese scorso, la TASS ha riportato dati del ministero della Difesa russo secondo cui l’Ucraina perde circa 1.400 militari al giorno tra morti e feriti, con un totale che ha oltrepassato le 468.000 unità nei primi undici mesi del 2025. Il presidente Vladimir Putin ha sostenuto che le perdite russe siano nettamente inferiori, pur senza rivelare numeri precisi sulle vittime.
Le unità russe stanno registrando avanzate continue lungo il fronte, mentre i comandi ucraini denunciano una netta inferiorità numerica e di effettivi, e incontrano crescenti difficoltà nel rimpiazzare le perdite in battaglia, nonostante la campagna di mobilitazione coatta avviata l’anno precedente. Tale iniziativa ha provocato tensioni tra coscritti recalcitranti e addetti al reclutamento, inclusi arresti violenti in strada e denunce di maltrattamenti durante le retate.
Anche le diserzioni stanno gravando pesantemente sulle truppe ucraine. Gli ultimi dati pubblici disponibili registrano quasi 290.000 episodi dall’escalation del conflitto nel 2022, sebbene i detrattori ritengano che il numero effettivo di militari che abbandonano le proprie unità sia ancora maggiore.
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Immagine di Duma.gov.ru via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
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Papa Leone dice di non aver pregato in moschea perché preferisce pregare «in una chiesa cattolica» con l’Eucaristia
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