Geopolitica
L’esercito israeliano ordina a un milione di persone di andare via da Gaza Nord
L’esercito israeliano avrebbe ordinato a oltre 1 milione di persone di lasciare le proprie case nella parte settentrionale della Striscia di Gaza e di trasferirsi urgentemente nel sud dell’enclave, una mossa che secondo le Nazioni Unite potrebbe causare «conseguenze umanitarie devastanti».
L’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari e il Dipartimento per la Sicurezza e la Protezione di Gaza (OCHA oPt) è stato informato poco prima di mezzanotte, ora locale, che «l’intera popolazione di Gaza a nord di Wadi Gaza dovrebbe trasferirsi a Gaza meridionale entro le prossime ore», ha detto venerdì mattina il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric in una dichiarazione a diversi media.
L’IDF e il ministero della Difesa israeliano devono ancora confermare pubblicamente l’emissione di tale ordine di evacuazione.
Il funzionario delle Nazioni Unite ha sottolineato che è «impossibile che un simile movimento abbia luogo senza conseguenze umanitarie devastanti».
«Ciò equivale a circa 1,1 milioni di persone. Lo stesso ordine si applica a tutto il personale delle Nazioni Unite e a coloro che sono ospitati nelle strutture delle Nazioni Unite, comprese scuole, centri sanitari e cliniche», ha affermato il portavoce.
«Le Nazioni Unite lanciano un forte appello affinché tale ordine, se confermato, venga annullato evitando ciò che potrebbe trasformare quella che è già una tragedia in una situazione calamitosa», ha aggiunto Dujarric.
Ieri sera, il numero di persone già costrette a fuggire dalle proprie case a causa degli attacchi aerei israeliani in corso è aumentato a circa 423.378, ovvero circa il 21% dell’intera popolazione della Striscia di Gaza, secondo l’ultimo aggiornamento rapido dell’OCHA. Circa due terzi degli sfollati interni trovano rifugio in strutture gestite dall’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA).
Secondo i dati diffusi giovedì dal governo israeliano, almeno 1.300 israeliani sono stati uccisi e più di 3.000 feriti. Secondo il Ministero della Sanità palestinese, più di 1.500 palestinesi sono stati uccisi e oltre 6.000 feriti.
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Nel frattempo, il ministro dell’Energia Israel Katz ha dichiarato che l’assedio israeliano di Gaza non sarà revocato finché Hamas non rilascerà tutti gli ostaggi che ha catturato.
«Aiuti umanitari a Gaza? Nessun interruttore elettrico sarà acceso, nessuna pompa dell’acqua sarà aperta e nessun camion di carburante entrerà finché i rapiti israeliani non saranno tornati a casa», ha scritto Katz su Twitter.
In un post precedente, il ministro ha affermato che Israele fornisce da anni a Gaza elettricità, acqua e carburante. «Invece di dire grazie, hanno mandato migliaia di animali umani a massacrare, uccidere, stuprare e rapire bambini, donne e anziani», ha detto Katz, aggiungendo che Israele continuerà a rafforzare l’assedio di Gaza “fino a quando la minaccia di Hamas a Israele e al mondo non sarà rimossa.
Il blocco di Gaza era stato inizialmente annunciato lunedì dal ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, il quale ha affermato di aver ordinato un «assedio completo della Striscia di Gaza» e che non ci sarà «niente elettricità, niente cibo, niente carburante e niente acqua».
«Stiamo combattendo gli animali umani e ci comportiamo di conseguenza», ha detto Gallant.
Su internet gira un video di un cittadino israeliano che prende in giro gli abitanti di Gaza per la mancanza di acqua potabile e di corrente elettrica.
Israeli settlers MOCKING Palestinians who are currently cut off from all water and electricity ???? pic.twitter.com/pBpW1RKUjX
— Greg vs Disaster Crabitalism ???????????? (@bigmadcrab2) October 12, 2023
Sia l’UE che le Nazioni Unite hanno espresso preoccupazione per le azioni di Israele a Gaza, con il commissario europeo per la politica estera Josep Borrell che ha dichiarato martedì che privare la popolazione civile di Gaza di cibo, acqua ed elettricità non è in linea con il diritto internazionale.
L’ONU, a sua volta, ha annunciato che avvierà indagini su potenziali crimini di guerra commessi durante l’ultima escalation del conflitto israelo-palestinese, sottolineando di avere «prove evidenti» che entrambe le parti hanno commesso gravi violazioni delle leggi internazionali sui diritti umani.
Come riportato da Renovatio 21, Israele da giorni controlla i confini di Gaza.
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Immagine screenshot da YouTube
Geopolitica
Turchia, effigie di Netanyahu appesa a una gru: «pena di morte»
Turkish academic creates model of hanged 🇮🇱PM Netanyahu, with a “Death Penalty” sign. Proudly aided by a state company.
Turkish authorities have not disavowed this disgraceful behavior. In Erdoğan’s Turkey, hatred & antisemitism isn’t condemned. It’s celebrated. pic.twitter.com/19MALpzEEW — Israel Foreign Ministry (@IsraelMFA) October 26, 2025
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Droga
Trump punta ad attaccare le «strutture della cocaina» in Venezuela
Il presidente statunitense Donald Trump sta esaminando proposte per operazioni militari americane contro presunte «strutture per la produzione di cocaina» e altri bersagli legati al narcotraffico all’interno del Venezuela. Lo riporta la CNN, che cita fonti anonime.
Due funzionari non identificati hanno dichiarato alla rete che Trump non ha scartato l’ipotesi di un negoziato diplomatico con Nicolás Maduro, nonostante recenti indicazioni secondo cui gli Stati Uniti avrebbero interrotto del tutto i colloqui con Caracas, mentre valutano una possibile campagna per destituire il leader venezuelano.
Tuttavia, una fonte della CNN ha precisato che «ci sono piani sul tavolo che il presidente sta esaminando» per azioni mirate all’interno del Venezuela. Un terzo funzionario ha indicato che l’amministrazione Trump sta considerando varie opzioni, ma al momento si concentra sulla «lotta alla droga in Venezuela».
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A giudizio di alcuni esponenti dell’amministrazione statunitense, una campagna antidroga nel Paese sudamericano potrebbe accrescere la pressione per un cambio di regime a Caracas. Trump ha pubblicamente smentito l’intenzione di rimuovere Maduro dal potere.
Nelle scorse settimane, le forze armate americane hanno condotto vari raid contro imbarcazioni sospettate di narcotraffico e, secondo Washington, collegate al Venezuela, causando decine di vittime.
Giovedì, Trump – che aveva già confermato l’autorizzazione di operazioni della CIA in Venezuela – ha dichiarato che gli Stati Uniti potrebbero estendere la loro campagna antidroga dal mare alla terraferma, senza entrare in dettagli. Inoltre, la portaerei USS Gerald R. Ford è stata inviata nei Caraibi per sostenere l’operazione antidroga.
Maduro ha respinto ogni legame del suo governo con il traffico di stupefacenti, insinuando che gli Stati Uniti stiano usando le accuse come copertura per un cambio di regime. Dopo le notizie sul dispiegamento della portaerei, il presidente venezuelano ha accusato Washington di perseguire «una nuova guerra eterna».
Secondo un reportaggio del New York Times, Maduro stesso avrebbe proposto agli Stati Uniti significative concessioni economiche, inclusa la possibilità per le aziende americane di acquisire una quota rilevante nel settore petrolifero, durante negoziati segreti durati mesi. Tuttavia, Washington avrebbe rifiutato l’offerta, con il futuro politico del presidente Nicolas Maduro come principale ostacolo.
Un precedente articolo del quotidiano neoeboraceno riportava che Trump avesse ordinato l’interruzione dei colloqui con il Venezuela, «frustrato» dal rifiuto di Maduro di cedere volontariamente il potere. Il giornale suggeriva anche che gli Stati Uniti stessero pianificando una possibile escalation militare.
Nel frattempo, Maduro ha avvertito che il Venezuela entrerebbe in uno stato di «lotta armata» in caso di attacco, aumentando la prontezza militare in tutto il Paese.
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Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso, gli Stati Uniti hanno inviato almeno otto navi della Marina, un sottomarino d’attacco e circa 4.000 soldati vicino alla costa venezuelana, dichiarando che la missione mirava a contrastare i cartelli della droga. Washington ha sostenuto che l’armata ha affondato tre imbarcazioni venezuelane, senza però fornire prove che le persone a bordo fossero criminali.
La Casa Bianca accusa da tempo Maduro di guidare una rete di narcotrafficanti nota come «Cartel de los Soles», sebbene non vi siano prove schiaccianti o prove concrete che lo dimostrino, tuttavia lo scorso anno gli USA sono arrivati a sequestrare un aereo presumibilmente utilizzato dal presidente di Carcas. È stato anche accusato di aver trasformato l’immigrazione in un’arma, sebbene Maduro si sia mostrato pronto a dialogare con le delegazioni diplomatiche americane sulla questione.
Come riportato da Renovatio 21, a inizio anno Maduro aveva dichiarato che Washington ha aperto il suo libretto degli assegni a una schiera di truffatori e bugiardi per destabilizzare il Venezuela, quando gli Stati Uniti si sono rifiutati di riconoscere le elezioni del 2024 in Venezuela.
Secondo Maduro, almeno 125 militanti provenienti da 25 Paesi sono stati arrestati dalle autorità venezuelane. Aveva poi accusato Elone Musk di aver speso un miliardo di dollari per un golpe in Venezuela. Negli stessi mesi si parlò di un piano di assassinio CIA di Maduro sventato.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Geopolitica
Thailandia e Cambogia firmano alla Casa Bianca un accordo di cessate il fuoco
HISTORIC PEACE BETWEEN THAILAND & CAMBODIA. President Trump and Malaysia’s Prime Minister Anwar Ibrahim hosted the Prime Ministers of Thailand and Cambodia for the signing of the ‘Kuala Lumpur Peace Accords’—a historic peace declaration. pic.twitter.com/BZRJ2b2KLY
— The White House (@WhiteHouse) October 26, 2025
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