Gender
Le nuove nomine papali al Dicastero per la dottrina della fede sono filo-LGBT?
Nel corso della strana polemica sulle frasi usate a porte chiuse dal papa con i vescovi italiani riguardo agli omosessuali – utilizzando, bizzarramente, un gergo che parrebbe tipico dei gay – arrivano le nomine di tre prelati come membri del dicastero della dottrina della fede.
Il vaticanista Edward Pentin su Twitter scrive che tutti e tre «hanno difeso l’insegnamento morale della Chiesa e il matrimonio tra un uomo e una donna. Tuttavia…».
Pentin quindi procede ad esaminare i tre casi.
Pope Francis today appointed the following three prelates as members of the Dicastery for the Doctrine of the Faith. All have defended the Church’s moral teaching and marriage between a man and a woman. However:
Cardinal José Tolentino de Mendonça, prefect of the Dicastery for… pic.twitter.com/qy9zxgzRo5
— Edward Pentin (@EdwardPentin) June 1, 2024
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«Il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero della Cultura e dell’Istruzione, è stato per alcuni anni rettore della Capela do Rato, una cappella privata di Lisbona nota per il suo servizio agli omosessuali che dice di non giudicare». Il vaticanista linka qui un suo articolo scritto nell’ottobre 2022 per il National Catholic Register che raccontava come il prelato fosse «stato anche criticato per simpatizzare con approcci eterodossi all’omosessualità».
«Il cardinale è stato anche un sostenitore di Maria Teresa Forcades i Vila, ex religiosa famosa per aver sostenuto la “teologia queer”, e ha scritto una prefazione a uno dei suoi libri». Suor Forçades ha pubblicato un libro, edito in Italia da Castelvecchi (2016), intitolato Siamo tutti diversi! Per una teologia queer. Il Mendonça avrebbe scritto la prefazione del libro della Forçades A teologia feminista na história (2013). La presentazione del libro fatta dai due è ancora visibile in filmati che circolano in rete.
Pentin poi cita il caso del cardinal Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero per le cause dei santi, già partecipante al Forum dei cristiani LGBT nella sua diocesi, Albano laziale. «Ha scritto anche la prefazione al libro di un prete italiano intitolato Amore possibile – Persone omosessuali e moralità cristiana e ha sostenuto il riconoscimento giuridico delle unioni civili omosessuali» scrive il vaticanista. Del resto, lo stesso pontefice, quattro anni fa, aveva dato il suo aperto appoggio al riconoscimento delle unioni civili fra persone dello stesso sesso.
Infine Pentin cita il caso dell’arcivescovo Bruno Forte, che dice essere «responsabile delle sezioni sull’omosessualità nel controverso documento provvisorio del primo Sinodo sulla famiglia del 2014 che tentava di aprire la porta all’accettazione delle relazioni omosessuali nella Chiesa». Il link è ad un articolo della BBC sull’argomento. «È stato una voce di spicco nel sostenere una maggiore inclusione e rispetto per l’omosessualità e i diritti degli omosessuali all’interno della Chiesa» scrive il giornalista linkando un articolo de La Stampa.
L’idea, insomma, è che nel Vaticano di Bergoglio sembra non esserci traccia di quell’omofobia di cui si poteva accusare il papa dopo che era uscita l’indiscrezione sul suo attacco alla «frociaggine» e ai seminari pieni di «checche».
Come scritto da Renovatio 21, è altamente improbabile che, in una chiesa infrastrutturalmente omosessuale, come dimostra il caso di McCarrick (le cui questioni, sostiene monsignor Viganò, erano note al papa sin da subito), il pontefice abbia davvero qualcosa da ridire.
E quindi: si è trattata di una sceneggiata per far parlare dell’apertura della chiesa ai gay, in vista del giugno mese dell’orgoglio omotransessualista?
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Immagine di Tris T7 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International; immagine modificata
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Pastora tedesca «sposa» quattro uomini in un «matrimonio poliamoroso»
Una «pastora» protestante avrebbe «sposato» quattro uomini in un «matrimonio poliamoroso», scatenando polemiche in Germania. Lo riporta LifeSite.
A giugno, una pastora trentatreenne della Chiesa evangelica di Berlino-Brandeburgo-Slesia dell’Alta Lusazia, appartenente alla Chiesa protestante in Germania, ha celebrato un «matrimonio poliamoroso» con quattro uomini durante un «festival nuziale pop-up» a Berlino.
L’evento è stato recentemente riportato dalla stampa tedesca, suscitando polemiche e discussioni. Secondo quanto riportato la pastora, Lena Müller, avrebbe pubblicato una foto del «matrimonio» su Instagram, ma il post è stato successivamente cancellato.
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La Müllerra ha scritto del matrimonio su Instagram: «Venerdì sera ho avuto il privilegio di celebrare il mio primo matrimonio poliamoroso con Christopher e Gloria. Quattro giovani si sono detti “sì, lo voglio”, hanno celebrato l’amore con noi e si sono affidati alla colorata benedizione di Dio».
Di recente, la sedicente «femminista e pastora» ha parlato dell’evento alla Neue Osnabrücker Zeitung: «si vedeva subito che c’era molto amore tra loro. Per questo ci siamo subito trovati d’accordo come squadra: cosa avrebbe Dio contro il fatto che ora fossero quattro invece di due?»
Due degli uomini sono lettoni, uno thailandese e un altro spagnolo. Secondo la Müllerra, alcuni dei quattro uomini si conoscevano da molto tempo, ma solo quest’anno hanno iniziato una relazione poliamorosa.
Il vescovo protestante di Berlino, Christian Stäblein, ha sottolineato che la Chiesa protestante «accetta solo coppie sposate con rito civile» e che quindi il «matrimonio poliamoroso» non è valido. La chiesa protestante ha affermato in una dichiarazione che matrimoni e nozze «sono forme di benedizione per due persone attraverso Dio».
La chiesa protestante progressista e omotransessualista «sposa» coppie omosessuali da anni, ma il matrimonio tra più di due persone non è consentito in Germania ed è punibile dalla legge.
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Immagine da Twitter
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