Bioetica
Lacrime di coccodrillo eugenetico: nuova legge cinese vieta l’alterazione del genoma umano. Ci crediamo tutti.
La Cina ha aggiornato il suo codice penale per includere il divieto di modificare il genoma umano.
La notizia fa a pugni con quanti sostengono che invece la Cina stia spingendo verso l’ingegneria genetica di supersoldati
«Pratiche mediche illegali» sono state aggiunte all’articolo 336, che include «l’impianto di embrioni umani geneticamente modificati o clonati in corpi umani o animali, o l’impianto di embrioni animali geneticamente modificati o clonati in corpi umani».
La notizia fa a pugni con quanti sostengono che invece la Cina stia spingendo verso l’ingegneria genetica di supersoldati.
«Senza dubbio questa è una risposta retrospettiva allo scandalo dell’editing genetico in Cina» scrive Bioedge.
I genomi degli embrioni delle gemelline erano stati modificati nel tentativo di conferire resistenza genetica al virus HIV – un’idea che in era COVID dovrebbe far riflettere
Ricorderete la pietra dello scandalo: il 26 novembre 2018, He Jiankui, biofisico ricercatore presso la Southern University of Science and Technology (SUSTech) di Shenzhen, annunciò che il suo team aveva aiutato una coppia cinese a dare alla luce due gemelle geneticamente modificate.
I genomi degli embrioni erano stati modificati nel tentativo di conferire resistenza genetica al virus HIV – un’idea che in era COVID dovrebbe far riflettere. Più tardi saltò fuori che i geni alterati potevano inoltre conferire facoltà mentali superiori. Questa seconda informazione fu taciuta dai più. Indicava che si trattava di un progetto eugenetico in tutto per tutto.
Vi furono molte reazioni in Cina e all’estero. Più di 300 scienziati cinesi hanno firmato una lettera aperta in cui denunciava l’esperimento di He.
Più tardi saltò fuori che i geni alterati potevano inoltre conferire alle gemelline facoltà mentali superiori
Il comitato organizzatore del secondo vertice internazionale sull’editing del genoma umano affermò che il progetto di He era progettato in modo irragionevole, non necessario dal punto di vista medico e non etico.
Il governo cinese reagì rapidamente. He scomparve, e riemerse mesi dopo in tribunale, dove fu ritenuto colpevole di «modifica genetica illegale di embrioni umani a fini riproduttivi e attività di trattamento medico riproduttivo, e di disturbo dell’ordine della gestione medica, con gravi conseguenze».
Quelle delle Cina ci paiono nient’altro che lacrime di coccodrillo
Secondo un articolo di Sixth Tone, una testata in lingua inglese sulla Cina, ciò avrebbe portato a questa nuova legge. Nessuno statuto aveva effettivamente proibito quello che He stava facendo, solo i regolamenti del 2003 del Ministero della Scienza e della Tecnologia cinese e dell’allora Ministero della Salute.
L’autore dell’articolo, Shao Bowen, commenta: «Sebbene la nuova legge chiarisca alcune di queste domande, non era in vigore al momento dell’esperimento di He. Piuttosto, l’insistenza dei pubblici ministeri affinché fosse perseguito sembrava meno una decisione puramente legale e più una decisione presa per inviare un chiaro messaggio di tolleranza zero per esperimenti immorali sugli embrioni umani».
È davvero stupido il pensiero per cui la Cina, per motivi etici – si tratta del Paese medaglia d’oro per aborti forzati e predazione degli organi – stia amputando il progresso tecnologico in un ambito in cui è in vantaggio
Quelle delle Cina ci paiono nient’altro che lacrime di coccodrillo.
Secondo alcuni, il governo cinese era pienamente a conoscenza degli esperimenti – che secondo la testata medica Stat furono finanziati con fondi pubblici –, così come al corrente era l’intero sistema di ricercatori che conoscevano e supportavano i suoi studi. Ora i professoroni, anche americani, si stracciano le vesti e piangono anche loro come loricati nilotici.
Al contempo, è davvero stupido il pensiero per cui la Cina, per motivi etici – si tratta del Paese medaglia d’oro per aborti forzati e predazione degli organi – stia amputando il progresso tecnologico in un ambito in cui è in vantaggio.
Ribadiamo: le notizie su supersoldati cinesi creati con il CRISPR continuano a montare, e non solo dalla tarda propaganda dell’America dell’era Trump.
Il campione di pallacanestro Yao Ming, 2 metri e 29, è un bell’esempio della direzione eugenetica che la Cina aveva intrapreso ancora moltissimi anni fa:
Il campione di pallacanestro Yao Ming, 2 metri e 29, è un bell’esempio della direzione eugenetica che la Cina aveva intrapreso ancora moltissimi anni fa: Ming uscì fuori facendo accoppiare il figlio dell’uomo più alto di Shanghai con una stangona giocatrice di pallacanestro, su caloroso incoraggiamento del Politburo pechinese a caccia, dopo i decenni di nullità sportiva sotto Mao, di blasoni agonistici.
La storia è stata raccontata diversi anni fa nel libro Operation Yao Ming.
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Immagine di The He Lab via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported (CC BY 3.0)
Bioetica
Il Quebecco si muove per riconoscere il «diritto» all’aborto nella proposta di costituzione
Il Quebecco ha proposto una legge per sancire un apparente «diritto» all’aborto nella bozza di costituzione della provincia canadese.
Il 9 ottobre, l’Assemblea nazionale del Quebecco ha presentato il disegno di legge n. 1, Legge costituzionale del 2025 sul Quebec, che mira a stabilire una costituzione per il Quebec che dia priorità ai valori della provincia, tra cui la cosiddetta «libertà» di aborto.
«Ora dobbiamo andare oltre», ha dichiarato il primo ministro François Legault all’Assemblea Nazionale. «Il Quebecco ha scelto di restare in Canada, ma ha anche scelto di affermare il suo carattere nazionale e distintivo».
«È giunto il momento di affermare, in modo chiaro, l’esistenza costituzionale della nazione del Quebecco», ha proseguito. «La Costituzione riunirà tutte le nostre regole, tutti i nostri valori fondamentali in un’unica legge. Diventerà la legge di tutte le leggi».
La proposta di legge costituzionale comprende diversi emendamenti contrari alla vita, tra cui l’inserimento delle leggi sull’aborto e sull’eutanasia nella costituzione provinciale. La legge è stata approvata con 71 voti favorevoli e 30 contrari. «Lo Stato protegge la libertà delle donne di abortire», promette l’articolo numero 29.
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Il Quebecco ha recentemente confermato il suo sostegno all’aborto quando la Corte superiore provinciale ha stabilito che le “zone bolla” delle strutture per l’aborto sono incostituzionali, ma «giustificate».
Attualmente, la legge del Quebec impedisce l’attività di advocacy pro-life entro un raggio di 50 metri da qualsiasi struttura o sede di un’attività che offre di eseguire il feticidio. Tra le attività vietate rientrano anche scoraggiare una donna dall’aborto od offrire risorse alternative per aiutare la madre a tenere il bambino.
Inoltre, la legge promette di prendere di mira i malati e gli anziani attraverso l’eutanasia. La legge si impegna a garantire che «qualsiasi persona le cui condizioni lo richiedano abbia il diritto di ricevere cure di fine vita», un termine che include il ricorso all’eutanasia. Da notare come l’anno scorso era emerso uno studio sul Quebecco che rivelava che più di uno su dieci bambini abortiti nel secondo trimestre nasce vivo, ma solo il 10% sopravvive più di tre ore.
Allo stesso tempo, il Quebecco, una provincia notoriamente liberale, ha il tasso più alto di suicidio assistito in Canada.
La provincia ha registrato un aumento del 17% dei decessi per eutanasia nel 2023 rispetto al 2022, con il programma che ha causato la morte di 5.686 persone. Questa cifra elevata rappresenta un impressionante 7,3% di tutti i decessi nella provincia, collocando il Québec in cima alla lista a livello mondiale. Di conseguenza, si è avuto anche il rivoltante record per la predazione degli organi, con la triplicazione dei trapianti da vittime di eutanasia.
Come riportato da Renovatio 21, ad agosto l’Ordine dei medici del Quebecco ha dichiarato che l’eutanasia è un «trattamento appropriato» per i bambini nati con gravi problemi di salute. L’eutanasia per i neonati era stata sostenuta dai medici quebecchesi ancora tre anni fa, mentre è discussa apertamente l’eliminazione eutanatica dei malati di demenza.
Gli sforzi quebecchesi si iscrivono in un contesto globale in cui, come per un silenzioso ordine dipanato in tutta la Terra, vari Paesi a trazione progressista sta cercando di costituzionalizzare l’aborto, sulla scorta di quanto fatto da Emanuele Macron in Francia due anni fa.
Come riportato da Renovatio 21, anche il governo spagnuolo sta lavorando per sancire il diritto al feticidio nella Costituzione.
Un anno fa a Brusselle è stato approvato il progetto di inclusione dell’aborto nella Carta Europea. L’anno precedente gli eurodeputati avevano chiesto che il feticidio divenisse «diritto fondamentale».
Altri Paesi non marciano nella stessa direzione, Cinque giorni fa il Parlamento Olandese ha respinto una risoluzione che dichiarava l’aborto come «diritto umano», idea alla base di tanti progetti di enti transnazionali
Due mesi fa la Repubblica Domenicana ha riconfermato il divieto totale di aborto.
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Bioetica
Morte cerebrale, trapianti, predazione degli organi, eutanasia: dai criteri di Harvard alla nostra carta d’identità
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Ambiente
Studi sui metodi per testare le sostanze chimiche della pillola abortiva nelle riserve idriche
I funzionari governativi USA stanno valutando se sia possibile sviluppare metodi per rilevare le sostanze chimiche contenute nella pillola abortiva nelle riserve idriche degli Stati Uniti, in seguito all’iniziativa del gruppo Students for Life. Lo riporta LifeSite.
Quest’estate, i funzionari dell’Agenzia per la Protezione Ambientale americana (EPA) hanno incaricato gli scienziati di determinare se fosse possibile sviluppare metodi per rilevare tracce di pillole abortive nelle acque reflue. Sebbene al momento non esistano metodi approvati dall’EPA, è possibile svilupparne di nuovi, hanno recentemente dichiarato al New York Times due fonti anonime.
La divulgazione fa seguito alla richiesta di 25 membri repubblicani del Congresso USA che hanno chiesto all’EPA di indagare sulla questione.
«Esistono metodi approvati dall’EPA per rilevare il mifepristone e i suoi metaboliti attivi nelle riserve idriche?», chiedevano i deputati in una lettera del 18 giugno. «In caso contrario, quali risorse sono necessarie per sviluppare questi metodi di analisi?»
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I legislatori hanno osservato che il mifepristone è un «potente bloccante del progesterone» che altera l’equilibrio ormonale e potrebbe «potenzialmente interferire con la fertilità di una persona, indipendentemente dal sesso».
Dopo l’annullamento della sentenza Roe v. Wade, Students for Life aveva rilanciato una campagna per indagare sulle tracce di pillole abortive e sui resti fetali nelle acque reflue. Il gruppo ha affermato che il mifepristone e i resti fetali potrebbero potenzialmente danneggiare gli esseri umani, gli animali e l’ambiente.
Nel novembre 2022, i dipendenti di Students for Life si sono lamentati del fatto che le agenzie governative non controllassero le acque reflue per individuare eventuali sostanze chimiche contenute nelle pillole abortive e hanno deciso di assumere i propri «studenti investigatori» per analizzare l’acqua.
La campagna era fallita sotto l’amministrazione Biden. Nella primavera del 2024, undici membri del Congresso, tra cui il senatore Marco Rubio della Florida, attuale Segretario di Stato, scrissero all’EPA chiedendo in che modo il crescente uso di pillole abortive potesse influire sull’approvvigionamento idrico.
Secondo due funzionari, l’EPA ha scoperto di non aver condotto alcuna ricerca precedente sull’argomento, ma non ha avviato alcuna nuova indagine correlata.
Kristan Hawkins, presidente di Students for Life, ha annunciato venerdì: «tre presidenti democratici hanno promosso in modo sconsiderato l’uso della pillola abortiva chimica. Ora l’EPA sta finalmente indagando sull’inquinamento causato dalla pillola abortiva».
«Ogni anno oltre 50 tonnellate di sangue e tessuti contaminati chimicamente finiscono nei nostri corsi d’acqua», ha continuato su X. «Spetta al presidente Trump e al suo team ripulire questo disastro».
A giugno un rapporto pubblicato da Liberty Counsel Action indicava che più di 40 tonnellate di resti di feti abortiti e sottoprodotti della pillola abortiva sono infiltrati nelle riserve idriche americane.
«Come altri farmaci noti per causare effetti avversi sul nostro ecosistema, il mifepristone forma metaboliti attivi», spiega il rapporto di 86 pagine. «Questi metaboliti possono mantenere gli effetti terapeutici del mifepristone anche dopo essere stati escreti dagli esseri umani e contaminati dagli impianti di trattamento delle acque reflue (WWTP), la maggior parte dei quali non è progettata per rimuoverli».
Non si tratta della prima volta che vengono lanciati gli allarmi sull’inquinamento dei fiumi da parte della pillola abortiva RU486, detta anche «pesticida umano».
Come riportato da Renovatio 21, le acque di tutto il mondo sono inquinate da fortemente dalla pillola anticoncenzionale, un potente steroide usato dalle donne per rendersi sterili, che viene escreto con l’orina con effetto devastante sui fiumi e sulla fauna ittica. In particolare, vi è l’idea che la pillola starebbe facendo diventare i pesci transessuali.
Danni non dissimili sono stati rilevati per gli psicofarmaci, con studi sui pesci di fiume resi «codardi e nervosi».
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Nonostante i ripetuti allarmi sul danno ambientale dalla pillola, le amministrazioni di tutto il mondo – votate, in teoria, all’ecologia e alla Dea Gaia – continuano con programmi devastatori, come quello approvato lo scorso anno a Nuova York di distribuire ai topi della metropoli sostanze anticoncezionali. A ben guardare, non si trova un solo ambientalista a parlare di questa sconvolgente forma di inquinamento, ben più tremenda di quello delle auto a combustibile fossile.
Ad ogni modo, come Renovatio 21 ripeterà sempre, l’inquinamento più spiritualmente e materialmente distruttore è quello dei feti che con l’aborto chimico vengono espulsi nel water e spediti via sciacquone direttamente nelle fogne, dove verranno divorati da topi, pesci, insetti, anfibi e altri animali del sottosuolo.
Su questo non solo non si trovano ambientalisti a protestare: mancano, completamente, anche i cattolici.
Come riportato da Renovatio 21, l’OMS poche settimane fa ha aggiunto la pillola figlicida alla lista dei «medicinali essenziali». Il segretario della Salute USA Robert Kennedy jr. aveva promesso una «revisione completa» del farmaco di morte (gli sarebbe stato chiesto dallo stesso Trump) ma negli scorsi giorni esso è stato approvato dall’ente regolatore FDA.
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