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CRISPR

La vera tragedia del bambino abbandonato a Torino

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La storia di “Giovannino” – nome immaginario dato ad un bambino abbandonato all’Ospedale Sant’Anna di Torino dai genitori poco dopo la nascita perché affetto da Ittiosi di Arlecchino, una rarissima malattia che non permette di stare alla luce e che crea gravi problematiche respiratorie – sta facendo molto di discutere.

 

I genitori sono rimasti nell’anonimato. È loro diritto – o forse no, visto che dovrebbe esserci una parte della legge 40/2004 che lo vieterebbe; sappiamo  però che si tratta della legge più disattesa d’Italia, con probabilità creata appositamente per essere ignorata e/o smontata pezzo per pezzo dalla magistratura. Amen. Non è però rimasto nascosto il caso di cronaca che ha toccato la sensibilità di molti.

 

La storia di Giovannino è qualcosa di più della storia di Giovannino. La storia di Giovannino è la storia di come il Male sta entrando nel nostro mondo. Tramite la riproduzione. Tramite i nostri figli.

Ma andiamo con ordine, anzitutto ricordando che nell’ospedale Sant’Anna di Torino lavora il noto e discusso ginecologo Silvio Viale, mente dell’intellighenzia radicale che ha di fatto infiltrato tutto il centro-sinistra (e una certa porzione del centro-destra) portando, come temi fondamentali della biopolitica del PD, tutte le battaglie della necrocultura tanto cara agli eredi di Marco Pannella.

 

Proprio Silvio Viale, infatti, il medico orgoglioso degli aborti compiuti nella sua carriera, è stato uno dei primi ad intervenire sulla questione, auspicando addirittura, pubblicamente, che Giovannino potesse ben presto morire per evitare eventuali sofferenze: «Meglio che Giovannino non sopravviva», ha affermato il ginecologo del Sant’Anna. Per questo motivo parrebbe esser stato avviato un provvedimento disciplinare nei confronti del medico torinese, che ha peraltro fin da subito difeso i genitori che hanno abbandonato il bambino provocando dure reazioni da parte dell’opinione pubblica.

 

L’emotività generale ha suscitato un fermento tale da portare il Comune di Torino ad aprire un conto corrente dedicato a Giovannino, con un fiume di donazioni per il bambino e tante richieste di adozione con una sorta di vera e propria gara di solidarietà. 

 

Tanto affetto spontaneo, ma poca ragione. 

 

Nessuno, infatti, ha ben capito cosa stia davvero succedendo e cosa questa storia veramente ci stia insegnando. Ma, soprattutto, nessuno ha il coraggio di dire quale voragine si sia realmente aperta con questo caso. 

Nessuno, infatti, ha ben capito cosa stia davvero succedendo e cosa questa storia veramente ci stia insegnando. Ma, soprattutto, nessuno ha il coraggio di dire quale voragine si sia realmente aperta con questo caso. 

 

Il dibattito, anche in ambiente cattolico, si è alimentato sulla diatriba fra fecondazione eterologa e fecondazione omologa: la notizia che Giovannino fosse nato da fecondazione in vitro ha tardato ad arrivare, ma alla fine è sopraggiunta facendo rizzare le antenne di alcuni ambienti conservatori i quali, inizialmente, si sono bevuti la storia della fecondazione eterologa, stracciandosi le vesti.

 

Più recentemente però, proprio Silvio Viale ha smentito la notizia circa la fecondazione eterologa (ovocita o sperma donati da un terzo soggetto rispetto ai due partner) dalla quale pareva esser nato Giovannino, precisando che il bambino sarebbe nato da fecondazione omologa (seme e ovocita appartenenti ai due partner, genitori del nascituro).

 

Così, come dicevamo, la discussione si è fermata su questo stupido confronto. Certo, non possiamo non notare come qualcuno si scandalizzi ipocritamente per la fecondazione eterologa e rimanga invece quasi impassibile, silenzioso, rispetto alla fecondazione omologa. 

 

Che sia fecondazione omologa o eterologa, infatti, non importa nulla: in tutti i casi ci sono embrioni sacrificati, uccisi, nel peggiore dei casi crioconservati e lasciati nel limbo fra la vita e la morte, incatenati a -192°C nei meandri delle biobanche.

D’altronde una larga – potremmo dire quasi tutta – fetta della Conferenza Episcopale Italiana si è bevuta la FIVET (Fecondazione in vitro e trasferimento dell’embrione) senza battere ciglio. La Legge 40/2004, in buona sostanza, l’hanno fatta loro insieme ai cascami della Democrazia Cristiana rimasti nell’allora centrodestra di governo.

 

Non vogliamo però finire anche noi in questo inutile ed infantile ginepraio catto-politico, tanto più che molti degli uomini  CEI in Parlamento alle ultime elezioni sono stati, Deo gratias, “trombati”. 

 

La questione che vorremmo far comprendere ai nostri lettori è totalmente un’altra, e riguarda, come accennato, un dibattito che non può mettere al centro la differenza su questo o quell’altro tipo di fecondazione.

 

Che sia l’una o l’altra, infatti, non importa nulla. Anzi, importa solo una cosa: in tutti i casi ci sono embrioni sacrificati, uccisi, nel peggiore dei casi crioconservati e lasciati nel limbo fra la vita e la morte, incatenati a -192°C nei meandri delle biobanche.

 

Obbligarci a discutere di omologa ed eterologa è solo il sistema con cui qualcuno – il Biovaticano – ha appositamente spostato il paletto più in là. E là vuole mantenere le (poche, pochissime) sue pecorelle rimaste a belare su questa catastrofe umana senza confini: solo cinque anni fa, il numero degli embrioni scartati per la riproduzione artificiale in Italia (quando non era ancora stata smantellata dalle sentenza della magistratura onnipotente) aveva superato il numero degli esseri umani uccisi con l’aborto. 

 

Ecco la vera tragedia di Giovannino: per concepirlo, sono morti i suoi fratelli e le sue sorelle. E come loro, c’è un numero spaventoso di altre vittime. Un numero da genocidio.

Ecco la vera tragedia di Giovannino: per concepirlo, sono morti i suoi fratelli e le sue sorelle. E come loro, c’è un numero spaventoso di altre vittime. Un numero da genocidio.

 

Si parla di 150 mila esseri umani sterminati perché ritenuti «non-adatti» all’impianto, cioè alla vita. L’incubo bionazista è qui e ci dicono che è cosa buona: per il bene delle coppiette borghesi, per soddisfare il loro desiderio (anzi: il loro diritto) alla famigliola perfetta. Se poi stringere a sé il frugoletto costa la morte di dozzine di suoi fratellini (fratellini proprio in senso genetico) chi se ne importa. Tanto non si vede, la loro condizione è stata in effetti definita “micromorte”. E in un oceano di micromorte l’umanità sta affogando sempre di più.

 

La realtà è che, come da copione, anche i genitori di Giovannino, viziati dalla brama moderna del “figlio a tutti costi”, volevano un figlio, ed avendolo fatto sinteticamente potevano forse immaginare di poterlo avere su misura, senza imperfezioni. “Planned Parenthood“: letteralmente, la genitorialità come atto pianificato, assicurata dal fatto che il bambino, creato dalla Scienzah, pure è costato dei soldi – a loro o allo Stato, visto che il ministro Beatrice Lorenzin mise la FIVET nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). In pratica la provetta, con il pargolo sintetico e la morte assicurata ai suoi fratelli imperfetti, te la paga il contribuente.

 

Nella vita, e ancora di più nelle scienze della vita, non tutto fila liscio.

Non avendolo ottenuto così come lo avrebbero voluto – ma soprattutto così come avrebbero sperato di poterlo creare in laboratorio, attraverso la nuova frontiera dell’ingegneria genetica (che è il paletto a cui accennavamo) – ecco che lo abbandonano, lo scartano, lo buttano, metaforicamente (ma nemmeno troppo) dal dirupo, come Sparta insegna. 

 

La “genitorialità pianificata” deve assecondare i propri desideri e dei propri gusti: non dimentichiamo che in alcuni stati la fecondazione in vitro permette di scegliere donatori che abbiano determinate caratteristiche genetiche per raggiungere con alte probabilità un certo tipo di livello estetico e funzionale (biondo, occhi azzurri, alto, ecc.) così da potersi creare in laboratorio il figlio su misura, il figlio perfetto, quello che ti rende fiero, quello che ti fa fare bella figura con gli amici.

 

Ecco il vero volto, mostruoso quanto banale, del transumanismo: la perversione del superuomo arriva alla società non tramite le SS di Hitler, ma tramite le voglie delle coppie borghesi.

Ecco il vero volto, mostruoso quanto banale, del transumanismo: la perversione del superuomo arriva alla società non tramite le SS di Hitler, ma tramite le voglie delle coppie borghesi.

 

Questa follia si alimenta attraverso lo slogan del “diritto ad essere genitori”, il quale ancora più follemente passa per un altro slogan tanto invocato anche in ambienti cosiddetti cattolici “pro-life”: il fantomatico “diritto alla vita”. Dobbiamo infine ricordare che non esiste nessun “diritto alla vita”, essa essendo uno di quei beni indisponibili sopra ai quali non si può creare nemmeno il dibattito.

 

Quando si inizia a parlare di “diritto alla vita”, si lascia spazio a chi vuole parlare di “diritto alla morte”, perché si pone un Bene indisponibile dentro l’agone della discutibilità.

 

E poi, vogliamo parlare del “diritto ad avere un padre ed una madre”, tanto sbandierato dall’ebetudine cattolica? 

 

Si tratta di diversivi della Cultura della Morte. Fumo negli occhi: radicali e cattolici buttano sul piatto diritti inesistenti, conditi da supercazzole sempre più bizantine. Il fine è quello di incollare la discussione, per i pochi che ancora vogliono farla o che credono che serva a qualcosa, attorno al paletto desiderato. Il paletto ora è, per ordine biovaticano, l’eterologa. 

 

Non importa che l’omologa e l’eterologa facciano lo stesso numero di morti; non importa che ambedue, da un punto di vista teologico, siano degli abomini. 

Non importa che l’omologa e l’eterologa facciano lo stesso numero di morti; non importa che ambedue, da un punto di vista teologico, siano degli abomini. 

 

Il lettore deve capire che c’è un’agenda nascosta, probabilmente: vi vogliono fare odiare l’eterologa perché a brevissimo, l’eterologa non ci sarà più. Tutti i bambini in provetta verranno fatti con il CRISPR, la tecnologia di editing genetico che sta rivoluzionando la zootecnica, l’agronomia, perfino l’ecologia e il settore militare. Renovatio 21 è in Italia praticamente una delle uniche realtà che ne parla.

 

Il figlio fatto con il CRISPR sarà omologo: si prenderanno i gameti dei genitori, e l’editing genomico avverrà in famiglia, così che il bambino somiglierà ai genitori, come da nuovo diritto invocato da una sentenza a Singapore – il diritto ad avere figli somiglianti – di cui Renovatio 21 pure ha in solitudine riportato la notizia.

Tutti i bambini in provetta verranno fatti con la tecnologia di editing genetico CRISPR,  e il figlio fatto con il CRISPR sarà omologo

 

Il figlio CRISPR ci risparmierà le tante baggianate etiche che tentano di rifilare oggi i cattolici: fatto in casa, moralmente superiore, perché gli saranno evitate tutte le malattie genetiche che sarà possibile risparmiargli con l’ingegneria del DNA. Sapete che non è fantascienza: vi abbiamo detto delle gemelline cinesi fatte col il CRISPR per essere immuni all’HIV.

 

Poi, certo, si è scoperto che il gene ritoccato alle gemelline dava un altro piccolo vantaggio: pare essere legato a superiori quozienti intellettivi. E che, vi dispiace un figlio che vada bene a scuola?

Non vi piacerebbe un figlio che non si rompe le ossa giocando a calcio?

Un figlio che non possa ammalarsi di depressione?

 

«Sarà come vaccinarli», ha detto un famoso genetista parlando del prossimo futuro in cui i figli,  saranno fatti solo tramite CRISPR. Figliare secondo natura sarà resa una pratica illegale.

«Sarà come vaccinarli», ha detto un famoso genetista parlando del prossimo futuro in cui i figli, praticamente, saranno fatti solo così (ora capite l’enfasi sull’obbligo vaccinale? Capite la spasmodica ricerca di questi grimaldelli per scardinare la sovranità famigliare?). Farli naturalmente, affidandosi alla grande lotteria della natura, sarà vista come cosa immorale, e non troppo in là già vediamo dove ci porta la Finestra di Overton: figliare secondo natura sarà resa una pratica illegale.

 

Chiudiamo.

La storia di Giovannino è qualcosa di più della storia di Giovannino.

Certo, è la storia di una società egoista; soprattutto è la storia di una società che vuole ardentemente spezzare i legami fra uomo e Natura, fra Natura e trascendenza, fra trascendenza a Divino.

 

La storia di Giovannino è la storia di come il Male sta entrando nel nostro mondo.

Tramite la riproduzione. Tramite i nostri figli.

 

Roberto Dal Bosco

Cristiano Lugli

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Alimentazione

I maiali bioingegnerizzati CRISPR entrano nella catena alimentare: approvazione FDA

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La Food and Drug Administration (FDA), ente statunitense di regolamentazione di cibo e farmaci, questa settimana ha approvato l’immissione nella catena alimentare umana di maiali bioingegnerizzati con la nota tecnica di editing genetico CRISPR. Lo riporta il giornale del politecnico bostoniano MIT Technology Review.

 

L’approvazione FDA è stata data ad un’azienda britannica chiamata Genus, che anni fa ha iniziato a progettare maiali immuni ad n pericoloso virus respiratorio (letale per i suini) utilizzando la bioingegneria CRISPR.

 

I maiali CRISPR saranno tra i pochi animali geneticamente modificati commestibili. La lista è limitata perché produrli è costoso, devono superare ostacoli normativi e non sempre sono redditizi. Ad esempio, gli Stati Uniti hanno impiegato circa 20 anni per approvare un salmone transgenico, modificato con un gene per crescere più velocemente. Tuttavia, all’inizio del 2025, AquaBounty, il suo creatore, ha venduto tutti i suoi allevamenti ittici e contava solo quattro dipendenti, nessuno dei quali vendeva pesce.

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Da allor, scrive la testata del MIT, «le normative si sono allentate, soprattutto per quanto riguarda l’editing genetico, che interviene sul DNA di un animale anziché aggiungerne altri di un’altra specie, come nel caso del salmone e di molte colture OGM».

 

Il progetto, scrive Technology Review «è scientificamente simile al lavoro che ha portato alla nascita dei famigerati bambini CRISPR in Cina nel 2018» quando il biofisico He Jiankui ha modificato due gemelle per renderle resistenti all’HIV, tentando sempre di rimuovere un gene recettore quando erano solo embrioni in vitro.

 

Nel caso dei maiali molte delle obiezioni bioetiche sorte dalla comunità internazionale spariscono.

 

I maiali Genus possano rivelarsi l’animale geneticamente modificato più prezioso mai creato, il primo prodotto di successo CRISPR a raggiungere il sistema alimentare. Dopo l’approvazione, il valore delle azioni dell’azienda è aumentato di un paio di centinaia di milioni di dollari alla Borsa di Londra. Tuttavia, l’azienda sostiene che prima di arrivare agli scaffali dovrà passare ancora un po’ di tempo.

 

Vari scienziati e sostenitori della sicurezza alimentare mettono in discussione la sicurezza della tecnologia di modifica genetica — il CRISPR (brevi ripetizioni palindromiche regolarmente intervallate) — utilizzata dai ricercatori e sostenuta da investitori come Bill Gates, chiedendosi se i cibi prodotti dalla tecnologia siano davvero sicuri per il consumo umano.

 

Lo scorso luglio, il governo della Nuova Zelanda ha annunciato che nei prossimi tre mesi prenderà una decisione sulla revoca del divieto di ingegneria genetica degli alimentari. Polli CRISPR immuni all’aviaria sono stati creati ancora due anni fa.

 

 

Mentre stiamo per vedere l’arrivo sui nostri piatti di prosciutto CRISPR, pancetta CRISPR, costolette CRISPR (e ancora tanta roba: del maiale, anche quello Frankesteino, non si butta via nulla!) ricordiamo al lettore di Renovatio 21 gli allarmi degli scorsi anni per l’ingresso – già avvenuto, secondo alcuni – dell’mRNA nella catena alimentare, iniettato nel bestiame tramite vaccini veterinari.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’allarme è arrivato al punto che un anno fa lo Stato del Tennesee ha approvato un disegno di di legge contro i vaccini mRNA negli alimenti.

 

L’uso estensivo del CRISPR sull’essere umano è oramai in rampa di lancio, con le ultime foglie di fico che stanno cadendo. A fine 2023 le autorità di regolamentazione del Regno Unito hanno approvato la prima terapia CRISPR per il trattamento delle malattie del sangue negli esseri umaniRenovatio 21 ricorda anche il caso del paziente della terapia genica sperimentale CRISPR per il colesterolo morto dopo il trattamento di editing genetico.

 

Nel frattempo, conosciamo i casi in cui il CRISPR è stato usato proprio sui maialiumanizzandoli, cioè inserendo transgenicamente DNA umano – per ottenere organi da trapianto. Nella vicenda più nota, si apprese che il trapiantato con il cuore del maiale OGM morì proprio a causa di un virus suino. Il cuore dell’animale , è emerso, era stata anche imbottito di cocaina.

 

Esperimenti con xenotrapianti da maiale umanizzato sono stati effettuati con uomini in stato di morte cerebrale. La Cina, Paese che si spinge sempre più in là con la genetica, non solo crea maiali umanizzati (che ha utilizzato anche nella ricerca COVID), ma arriva pure a clonare suini roboticamente.

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CRISPR

La tecnologia di editing genetico CRISPR porterà alla creazione del «bambino perfetto»?

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   Creare bambini umani con la tecnologia di editing genetico CRISPR comporta la modifica del DNA degli embrioni in una fase molto precoce per introdurre cambiamenti specifici. I progressi nella tecnologia hanno innescato il dibattito se le attuali normative e gli enti normativi siano sufficienti per affrontare le sue sfide uniche e i potenziali rischi.   CRISPR è uno degli strumenti genetici più recenti che consente agli scienziati di apportare modifiche al DNA, la molecola che contiene le istruzioni su come gli esseri viventi crescono e funzionano.   Il nome CRISPR sta per «Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats» [«sequenze ripetute palindrome brevi raggruppate a intervalli regolari», ndt], che si riferisce a un sistema presente in alcuni batteri. Gli scienziati hanno adattato questo sistema, insieme a una proteina speciale chiamata Cas9, per tagliare e modificare il DNA nei punti desiderati.   I ricercatori affermano che questo strumento ha rivoluzionato la scienza, rendendo più facile studiare i geni, risolvere problemi genetici ed esplorare nuovi trattamenti per le malattie. Sono descritti come dotati di un paio di forbici molecolari in grado di riscrivere il codice della vita.

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Introdotto nel 2012, è rapidamente diventato un’opzione preferita rispetto ai metodi più vecchi, come TALEN e nucleasi zinc-finger, che erano più costosi e richiedevano più tempo. Da allora, CRISPR è stato adottato in tutto il mondo, rivoluzionando il modo in cui gli scienziati modificano i geni e studiano il DNA.   Ecco una spiegazione semplificata del funzionamento della tecnologia CRISPR:   1) Individuare il DNA target: gli scienziati identificano la sequenza specifica del DNA che vogliono modificare, come quando si cerca un errore di battitura in un libro. 2) Guida lo strumento: creano un «RNA guida» per condurre il sistema CRISPR nel punto esatto del DNA. 3) Taglia il DNA: la proteina Cas9, agendo come una forbice molecolare, taglia il DNA nel punto bersaglio. 4) Riparare o modificare: la cellula cerca di riparare il taglio. Gli scienziati possono lasciare che la cellula lo ripari naturalmente o inserire nuovo DNA per apportare modifiche specifiche.   Questa tecnologia è stata ampiamente utilizzata nei campi della medicina, dell’agricoltura, della ricerca e della biotecnologia. Di seguito una breve descrizione dell’adozione di questo ultimo progresso nell’ingegneria genetica secondo i sostenitori di CRISPR:   Medicinale:
  • Sviluppo di terapie geniche per curare malattie genetiche (ad esempio, anemia falciforme e fibrosi cistica).
  • Ricerca di trattamenti all’avanguardia contro il cancro mediante la modifica delle cellule immunitarie per colpire il cancro.
  • Esplorazione di trattamenti per le infezioni virali (ad esempio, HIV e COVID-19).
  Agricoltura:
  • Studio della resistenza delle colture ai parassiti, alle malattie e allo stress ambientale.
  • Ricerca sul contenuto nutrizionale migliorato e sulla durata di conservazione di frutta e verdura.
  • Creazione di bestiame resistente alle malattie.
  Ricerca scientifica:
  • Studiare il funzionamento dei geni e comprendere le malattie a un livello più profondo.
  • Creazione di modelli animali per imitare le malattie umane a scopo di ricerca.

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Biotecnologia:
  • Ingegneria microbica per produrre biocarburanti, prodotti farmaceutici e prodotti chimici industriali.
  • Sviluppare nuovi strumenti diagnostici per rilevare le malattie in modo più accurato.
  Conservazione ed ecologia:
  • Proteggere teoricamente le specie in via di estinzione modificando i geni per renderli resistenti alle malattie.
  • Tentativo di controllo delle specie invasive o dei parassiti attraverso gene drive.
  Secondo la ricerca, gli OGM 2.0 (organismi geneticamente modificati 2.0) annunciano un’incredibile svolta nella società moderna. È vero?   Dai resoconti degli scienziati e dell’industria biotecnologica, sembrerebbe che CRISPR sia il nirvana della scienza e che la sua precisione genetica consenta le scoperte segnalate.   Tuttavia, CRISPR presenta anche potenziali rischi e preoccupazioni etiche. Uno dei pericoli maggiori sono gli effetti off-target, in cui CRISPR modifica accidentalmente la parte sbagliata del DNA, il che potrebbe portare a cambiamenti indesiderati e risultati potenzialmente dannosi.   Esiste anche il rischio di alterazione genetica, ovvero l’alterazione di un gene potrebbe avere effetti imprevedibili su altri geni o sistemi biologici.   CRISPR non è preciso. Sequenze di DNA simili in altre parti del genoma possono confondere lo strumento, inducendolo a tagliare o modificare nei punti sbagliati. Anche quando CRISPR taglia il punto giusto, il processo di riparazione del DNA da parte della cellula può introdurre errori o causare cambiamenti involontari.   Nella situazione più inquietante, come nel caso dell’editing degli embrioni umani, i cambiamenti potrebbero essere trasmessi alle generazioni future, sollevando preoccupazioni circa conseguenze impreviste per intere popolazioni.   Inoltre, CRISPR potrebbe essere utilizzato in modo improprio, ad esempio per creare organismi nocivi o «designer babies» [«bambini progettati», ndt], dando origine a dibattiti etici sui limiti della modifica genetica. La precisione è stata messa in discussione, dando origine a “errori” genetici.

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È possibile creare il «bambino perfetto» con la tecnologia CRISPR? Sì. Creare bambini umani con CRISPR comporta la modifica del DNA degli embrioni in una fase molto precoce per introdurre cambiamenti specifici.   Ecco come funziona in termini semplici:   1) Creazione o ottenimento di embrioni: gli scienziati iniziano con gli embrioni creati tramite fecondazione in vitro (ICF), in cui gli ovuli vengono fecondati dallo sperma all’esterno del corpo. 2) Puntando al DNA: utilizzando CRISPR, identificano la parte specifica del DNA dell’embrione che vogliono modificare, ad esempio un gene collegato a una malattia genetica. 3) Modifica del gene: una molecola guida indirizza lo strumento CRISPR-Cas9 verso la posizione esatta nel DNA. La proteina Cas9 taglia quindi il DNA, consentendo agli scienziati di rimuovere, riparare o sostituire il gene mirato.   Consentire all’embrione di svilupparsi: dopo che il DNA è stato modificato, l’embrione viene monitorato per garantire che si sviluppi normalmente. Se ritenuto sicuro, potrebbe essere impiantato nell’utero di una persona per crescere e diventare un bambino.   In sintesi, le modifiche apportate al DNA dell’embrione sono permanenti e possono essere tramandate alle generazioni future. Ci sono preoccupazioni etiche, tra cui i rischi di effetti collaterali imprevisti, così come le implicazioni morali dell’editing della vita umana e della creazione di «bambini progettati». Questo non è ciò che era previsto dalla natura.   Queste sfide evidenziano la necessità di un uso responsabile e di ricerche approfondite prima di un’adozione diffusa.   La Food and Drug Administration degli Stati Uniti, il Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti, la Environmental Protection Agency degli Stati Uniti e i National Institutes of Health sono responsabili della supervisione a seconda del campo specifico di applicazione della tecnologia. Possiamo fidarci che queste agenzie facciano il loro lavoro?   Con il rapido progresso della tecnologia CRISPR, è in corso un dibattito se le attuali normative e gli enti normativi siano sufficienti ad affrontare le sue sfide specifiche e i potenziali rischi.   Per 159 dollari su Amazon, chiunque può acquistare kit di laboratorio per l’alterazione delle colture. Dov’è la supervisione sul mercato dei consumatori non regolamentato?   Uno studente delle superiori sarà in grado di progettare bambini nel garage di casa? Improbabile, tuttavia, è chiaramente dimostrato che c’è una mancanza di supervisione e la necessità di una regolamentazione altamente controllata.   Pubblicato originariamente da GMOScience .     Michelle Perro MD   © 19 dicembre 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.   Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.  

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CRISPR

Editing genetico CRISPR per curare le malattie ereditarie, gli scienziati scoprono problemi imprevisti

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

Secondo un team di ricercatori e medici del programma di ricerca clinica ImmuGene dell’Università di Zurigo in Svizzera, in determinate condizioni l’editing genetico basato su CRISPR può portare a delezioni e riarrangiamenti del DNA su larga scala.

 

Sono in fase di sviluppo strumenti di editing genetico basati su CRISPR per correggere specifiche sezioni difettose del genoma e curare malattie genetiche ereditarie; alcune applicazioni sono già in fase di sperimentazione clinica.

 

Tuttavia, c’è un problema: in determinate condizioni, la riparazione può portare a delezioni e riarrangiamenti su larga scala del DNA, come nel caso del targeting del gene NCF1 nella malattia granulomatosa cronica (CGD). Questo è stato segnalato da un team di ricercatori e medici del programma di ricerca clinica ImmuGene presso l’Università di Zurigo.

 

Le loro scoperte hanno importanti implicazioni non solo per la terapia basata sull’editing genetico, ma anche per l’editing genetico mediato da CRISPR su animali e piante, dove potrebbero essere innescati gli stessi tipi di danni genetici su larga scala.

 

Infatti, poiché tale editing viene eseguito con molta meno cautela negli organismi non umani, la probabilità che si verifichino danni su larga scala aumenta enormemente (vedere di seguito sul multiplexing).

 

Lo studio dimostra inoltre che i tentativi di evitare questi problemi utilizzando adattamenti delle tecnologie di editing genetico CRISPR, come l’editing di prime e di base, potrebbero non avere successo.

 

Questa ricerca sulla CGD è solo l’ultima di una serie di studi che hanno ripetutamente dimostrato che diversi tipi di mutazioni indesiderate derivanti dall’editing genetico possono influenzare il funzionamento di molteplici sistemi genici, con conseguenze potenzialmente dannose.

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Che cosa è la CGD?

La CGD è una rara malattia ereditaria che colpisce circa una persona su 120.000. La malattia compromette la componente del sistema immunitario responsabile della lotta alle infezioni, il che può essere pericoloso per la vita del paziente.

 

Una variante della CGD è causata dall’assenza di due lettere nella sequenza genica dell’unità base del DNA che codifica per la proteina NCF1. Questo errore determina l’incapacità delle cellule del sangue note come neutrofili di produrre un complesso enzimatico che svolge un ruolo essenziale nella difesa immunitaria contro infezioni batteriche, da lieviti e fungine.

 

I risultati del nuovo studio

Nel nuovo studio, il team di ricerca è riuscito a utilizzare il sistema di editing genetico CRISPR per inserire le lettere mancanti dell’unità base del DNA nel posto giusto nel gene NCF1, riparando così il difetto genetico.

 

Inizialmente, hanno condotto esperimenti su colture di cellule umane contenenti il ​​gene difettoso NCF1.

 

Gli autori sono poi passati agli esperimenti che utilizzano i bersagli cellulari naturali per la terapia genica CGD: cellule staminali del midollo osseo e cellule progenitrici parentali di pazienti CGD che ospitano il difetto nel gene NCF1. (Le cellule staminali del midollo osseo sono le cellule parentali da cui vengono prodotti tutti i tipi di cellule del sangue. Ciò include globuli rossi e cellule del sistema immunitario, ad esempio, cellule T, cellule B e neutrofili).

 

Tuttavia, alcune delle cellule riparate ora mostravano nuovi difetti genetici che interessavano ampie regioni del DNA. Intere sezioni del cromosoma attorno a dove era avvenuta la riparazione tramite editing genetico erano mancanti. Queste sezioni mancanti in alcuni casi si estendevano su milioni di unità base del DNA, con conseguente perdita di molti geni (17 in un caso).

 

La ragione di ciò è la particolare costellazione genetica in cui si trova il gene NCF1: è presente tre volte sullo stesso cromosoma, una volta come gene normalmente funzionante e due volte sotto forma di pseudogeni difettosi (copie imperfette del gene funzionale).

 

Questi pseudogeni non sono in grado di produrre la normale proteina NCF1 e quindi non possono contribuire alla formazione del complesso enzimatico richiesto dai neutrofili per combattere le infezioni.

 

Lo strumento di editing genetico CRISPR non è riuscito a distinguere tra le diverse versioni del gene NCF1 e quindi occasionalmente ha tagliato il filamento di DNA in più punti del cromosoma, sia nel gene NCF1 normalmente funzionante che negli pseudogeni difettosi.

 

Quando le sezioni sono state successivamente riunite, in alcuni casi, interi segmenti genici erano disallineati o mancanti. Le conseguenze mediche sono imprevedibili e, nel caso peggiore, possono contribuire allo sviluppo della leucemia.

 

«Ciò richiede cautela quando si utilizza la tecnologia CRISPR in un contesto clinico», ha affermato l’autrice principale Janine Reichenbach.

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Ricercato metodo più sicuro

Nel tentativo di ridurre al minimo i rischi di introdurre inavvertitamente danni su larga scala al DNA, il team ha testato una serie di approcci utilizzando diverse versioni dello strumento di editing genetico CRISPR.

 

Per prima cosa, hanno introdotto nelle cellule un complesso di editing CRISPR/Cas preassemblato, noto come RNP (ribonucleoproteina), anziché materiale genetico (plasmidi) che codifica per questo strumento di editing genetico.

 

L’utilizzo di complessi CRISPR/Cas RNP preassemblati è diventato uno standard nel campo della terapia genica poiché, una volta all’interno delle cellule bersaglio, hanno una vita più breve rispetto al DNA plasmidico e quindi hanno meno tempo per causare danni involontari al DNA.

 

I ricercatori hanno scoperto che il CRISPR/Cas RNP poteva correggere con successo il difetto genetico NCF1 nel 5% o 50% delle cellule bersaglio, a seconda del tipo di cellula. Tuttavia, ciò non ha impedito la formazione di danni al DNA su larga scala in un’alta percentuale di queste cellule bersaglio, ovvero il 25% o il 35%.

 

In secondo luogo, i ricercatori hanno anche testato varianti dello strumento di editing genetico CRISPR/Cas che introducono solo rotture a singolo filamento di DNA anziché la più comune rottura a doppio filamento di DNA. Questo per evitare la formazione di rotture a doppio filamento che sono generalmente considerate la causa di danni al DNA su larga scala.

 

Hanno anche preso in considerazione l’utilizzo di elementi protettivi che riducono la probabilità che lo strumento di editing genetico tagli il cromosoma in più siti contemporaneamente.

 

Sfortunatamente, nessuna di queste misure è stata in grado di prevenire completamente gli effetti indesiderati, incluso, forse sorprendentemente, il fatto che lo strumento CRISPR non abbia causato alcuna rottura del doppio filamento del DNA.

 

Ciò funge da avvertimento per coloro che sviluppano approcci di editing genetico basati su CRISPR che coinvolgono processi noti come prime editing e base editing, che si basano su rotture del singolo filamento di DNA per svolgere la loro attività di editing.

 

Si ritiene comunemente che l’utilizzo di tali metodi minimizzi il rischio di creare grandi cancellazioni e riarrangiamenti indesiderati nel DNA.

 

Ma la nuova ricerca dimostra che potrebbe non essere così e che è necessaria un’attenta caratterizzazione genetica molecolare, come il sequenziamento del DNA a lettura lunga, per garantire che ciò non sia accaduto.

 

«Questo studio evidenzia sia gli aspetti promettenti che quelli impegnativi delle terapie basate su CRISPR», ha affermato il coautore Martin Jinek, professore presso il Dipartimento di biochimica dell’Università di Zurigo.

 

Ha affermato che lo studio fornisce spunti preziosi per lo sviluppo di terapie di editing genetico per la CGD e altre malattie ereditarie.

 

«Tuttavia, sono necessari ulteriori progressi tecnologici per rendere il metodo più sicuro ed efficace in futuro».

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Implicazioni per l’editing genetico di animali e piante

Sebbene questo studio sia correlato alla terapia genica umana, ha importanti implicazioni per l’editing genetico di animali e piante. Questo perché i tipi di danni su larga scala al genoma descritti in questo studio possono verificarsi anche durante l’editing genetico di questi organismi.

 

Di conseguenza, il funzionamento di molti geni può essere interrotto o perso. Ciò a sua volta può portare a cambiamenti importanti nella funzione biochimica e cellulare dell’organismo.

 

Negli animali, gli effetti indesiderati osservati in questo studio potrebbero compromettere la salute, causando malattie come cancro e difetti dello sviluppo. Nel caso di piante alimentari geneticamente modificate, il risultato potrebbe essere una tossicità o allergenicità inaspettata, o un contenuto nutrizionale alterato.

 

Molti ingegneri genetici vegetali affermano di poter escludere le piante con mutazioni genetiche indesiderate. Tuttavia, a meno che una mutazione non faccia apparire la pianta palesemente malata o non riesca a crescere e propagarsi, potrebbe non essere individuata, anche se potrebbe aver dato origine a una composizione biochimica alterata che può danneggiare il consumatore.

 

Rischi del multiplexing

La probabilità che il danno al DNA su larga scala osservato in questo studio si verifichi durante l’editing genetico delle piante alimentari è enormemente aumentata dall’aspirazione degli ingegneri genetici vegetali di colpire più geni simultaneamente («multiplexing»).

 

Il multiplexing consiste nell’introdurre nelle cellule più strumenti CRISPR/Cas contemporaneamente, con l’obiettivo di colpire diverse posizioni nel DNA dell’organismo.

 

Ciò determina la creazione simultanea di numerosi tagli nel DNA delle cellule e di conseguenza esiste un rischio molto elevato che si verifichino grandi cancellazioni e riarrangiamenti durante la riparazione del DNA, come è dimostrato graficamente in questo studio.

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È richiesto un attento esame

In conclusione, questo studio completo ha dimostrato come delezioni e riarrangiamenti su larga scala del genoma possano verificarsi in seguito all’attività anche di un singolo strumento di editing genetico CRISPR/Cas.

 

Si è scoperto che ciò avviene quando l’attività dello strumento di editing genetico produce una rottura del DNA a singolo o doppio filamento sia nei siti di editing previsti che in quelli non previsti. Questo processo imita anche ciò che avviene durante le applicazioni di editing genetico multiplex mediate da CRISPR/Cas.

 

Gli autori avvertono che i siti bersaglio dell’editing genetico devono essere esaminati attentamente per evitare che questo meccanismo provochi effetti di questo tipo.

 

Le persone nel campo dell’editing genetico agricolo devono assicurarsi di fare anche questo. Ma finora non abbiamo visto alcuna prova che lo stiano facendo. Questa omissione può comportare la perdita di una caratterizzazione genetica molecolare cruciale e delle conseguenze a valle di qualsiasi danno genetico in un prodotto finale modificato geneticamente e destinato al mercato.

 

Tali conseguenze possono includere l’interruzione di molteplici funzioni geniche, che portano a cambiamenti biochimici che risultano in tossicità o allergenicità inaspettate, o contenuto nutrizionale compromesso. Devono essere in atto delle normative per richiedere che tutte queste possibilità siano esaminate in una valutazione approfondita del rischio.

 

Michael Antoniou

Claire Robinson

 

 

Pubblicato originariamente da GMWatch.

Il dott. Michael Antoniou è professore di genetica molecolare presso il Dipartimento di genetica medica e molecolare del King’s College di Londra. 

Claire Robinson è una redattrice di GMWatch.

I punti di vista e le opinioni espresse in questo articolo sono quelli degli autori e non riflettono necessariamente i punti di vista di Children’s Health Defense.

 

© 26 novembre 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

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